lunedì 23 novembre 2009




Martedì 24 novembre alle ore 20.45
presso la Fondazione Morcelli Repossi
incontro su:

“Riflessi della crisi economica a Chiari”
relatore
Dr. Dario Pironi
Direttore del Settore Economia e
politiche negoziali della Provincia di Brescia

L'incontro, promosso
dai gruppi di minoranza
del Consiglio Comunale
e aperto a tutti i cittadini,
è importante
per conoscere la situazione della
realtà economica e produttiva
dell'Ovest Bresciano
in un momento difficile di crisi
.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Le forze politiche della minoranza hanno proposto unitariamente un incontro con un il titolare dell'ufficio di Direzione del Settore Economia e delle politiche negoziali della Provincia. Nel corso della serata il Dottor Pironi ha ricostruito il panorama locale e sovra-locale (ovest bresciano) dal punto di vista della distribuzione delle attività produttive, e del loro stato prima e dopo la crisi.
Nel proporre alcune soluzioni tipicamente economiciste (investimento in ciò che saporitamente chiamiamo skills e know-how, potenziamento della produttività) e descrivendo alcune, poche, proposte sul piano della politica economica intraprese dal suo ufficio (tentativo di "creare rete" tra gli imprenditori verso una tipologia di "economia di scala" - lamentandosi curiosamente della difficoltà a creare questa rete contro la parcellizzazione degli interessi economici concorrenziali (mavà?) - tentativo di mantenimento delle attività produttive sul e verso il territorio ai fini di un sostegno alla domanda interna) l'esperto formatore (a cui comunque non è mancata assoluta chiarezza nell'esposizione) ha saltato a piedi pari la questione relativa alla crisi, alla sua natura, più che ai suoi esiti.
Questo nonostante alcune domande poste dal pubblico andassero piuttosto esplicitamente in questo senso.
In buona sostanza: prima le cose erano così e cosà, poi è arrivato il temporale, ora sono così e cosà, domani... mah. Però l'importante ora è ritornare al punto precedente. Bella consolazione!
Se l'economista stesso ha glissato sul tema crisi e la sua analisi si è servita unicamente di analizzare lo stato delle cose con i parametri dell'economia classica (produzione, produttività, settorialità, crescita, sviluppo, investimenti, allocazioni) accennando soltanto marginalmente ai costi sociali e umani del modello economico e censurando in tutto e per tutto il nodo fondamentale, cioè la non estraneità di quella crisi che non è esogena ma intrinseca al modello economico stesso, c'è da chiedersi se le forze politiche promotrici di questo incontro possono dirsi soddisfatte e potranno tradurre in qualche modo in un'azione politica una lettura e un insegnamento che, personalmente, pareva perfetto per un pubblico di eventuali investitori, imprenditori ecc.
La domanda è infatti: cosa ce ne facciamo in soldoni di quello che ha detto il Dottor Pironi? Dietro tutte le sue perplessità, dietro tutti i suoi tentennamenti e le censure, non risiedono i veri nodi gordiani? Difficile non pensare che l'evento sia in fondo più una ricerca di risposte/sicurezze da parte dei Signori (inteso in termini di civiltà, noi signori civili) ad una crisi che non travolge più soltanto gli ultimi ma sconvolge le certezze dei gruppi sociali ed economici finora più solidi. Una falsa formazione, allora, che imporrebbe di giocare le proprie scelte politiche sempre in base agli assunti di quel discorso economicista in cui tutto l'aspetto umano, sociale, politico, ambientale è stato riassunto. Mai una volta Pironi si è potuto soffermare sulla questione immigrazione se non per benedirne la costante qualità di fornace di braccia. Chiaramente gli aspetti umani, le complicazioni politiche e le stesse motivazioni economiche che la sostanziano non rientrano in questo genere di incontri di formazione (per Signori...).
Mi è stato risposto che questo è solo uno degli incontri. In realtà dei prossimi non v'è stato accenno pubblicamente dal moderatore. Soprattutto dubito che l'opposizione esprima volontà di aprire un tavolo onesto con le forze proprio non "a partire dal" discorso di Pironi ma "sul" discorso di Pironi.
Andrea Mihaiu

Enzo Maragucci ha detto...

Le obiezioni che solleva Andrea rispecchiano un reale interesse. Mi chiedo solo perchè queste perplessità non siano state sollevate in sede di assemmblea.Ne avrebbe guadagnato il dibattito e la completezza di informazione.
Tengo solo a precisare che il Dott. Pironi è intervenuto nella sua qualità di tecnico. Quindi il discorso è stato esclusivamente tecnico ed ha cercato di chiarire, mi pare con linguaggio chiaro,conciso ed efficace, la realtà della provincia di Brescia e in particolare della nostra zona, in un momento di forte crisi economica.
Se si voleva un discorso più politico, si sarebbero invitati i politici. Ma questo, evidentemente, non era l'intento degli organizzatori che erano più animati dal desiderio di conoscere lo stato reale delle cose che fare una disamina politica.
Concordo che sarebbe auspicabile anche un discorso sulle cause che hanno generato la crisi, sui suoi effetti,sul modello di sviluppo.

Anonimo ha detto...

Enzo, permettimi di dire che gli organizzatori che erano interessati a conoscere lo stato reale delle cose SONO soggetti politici, che credo si stiano interrogando sulla prassi da adottare in questo preciso frangente. Queste forze politiche e rappresentanze politiche chiamano un esperto di economia per leggere la realta'. Dunque e' difficile non vedere che questa stessa scelta di "formarsi" tramite l'esperto va inteso come gesto politico, che mira a reperire una possibile manovra solo all'interno di quel discorso economicista e nella rappresentazione-affresco da questi fornita.
Lo stile di quest'affresco non e' neutro. Tratti e colori sono quelli dell'economia classica. Riccardi ha ragione. Ha senso guardare al mondo, alla societa' e al futuro ancora mediante questi parametri, che intrinsecamente consegnano la crisi a cui si tenta (si dice) di voler rispondere?
L'esperto che dice "il modello di sviluppo non sara' piu' lo stesso" dice che i rapporti economici (da intendersi nell'accezione sociale) probabilmente dovranno trasformarsi (anche se sono piu' propenso a immaginare un imbarbarimento del sistema economico piuttosto che una sua revisione). Su questo sarebbe tempo di interrogarsi e proporre momenti onesti di discussione, anche a costo di perdere credibilita' nell'immediato sul piano politico.
Ma il mio discorso non dimentica che nella realta' questo non accadra'. Del resto, dopo aver privatamente aperto fuori dalla sala la discussione su questi punti con un consigliere promotore, le risposte che ho ottenuto sono state "questo e' il modello economico che ci e' stato consegnato, e personalmente non ne vedo altri all'orizzonte", "la storia umana vuole che ci siano sempre degli ultimi, o alcuni che restano indietro, e il Novecento e questo modello economico hanno del resto ridotto la poverta' rispetto al secolo precedente". Un bilancio ed un approccio del tutto discutibile.
Forse e' proprio su questo che andrebbe aperto un dibattito. E' pero' su tali presupposti che il formatore era il Dottor Pironi. E' questo il motivo per cui ieri in sostanza si e' chiamato un tecnico per dare spunti ad una politica che sara' tecnica, come lo e' da tempo. E' per questo che la descrizione ha paurosamente glissato su cosa sta alla base della serata stessa: la crisi economica.
Non ho fatto questi commenti in aula perche' non c'era tempo. E forse non ne avevo voglia o non avevo messo bene a fuoco il tutto.
Grazie comunque dello spazio.
Andrea