Intervista ai Consiglieri Comunali del PD Avv. Maurizio Libretti e Ing. Federico Lorini
La questione del cosiddetto Polo della Cultura dovrebbe essere alle fasi finali.
Tramontata ormai la possibilità di realizzare l’opera, resta da decidere come si esce da questa ingarbugliata situazione. E’ l’occasione per fare il punto con i Consiglieri Comunali del PD che hanno seguito il caso sin dall’inizio.
Al Capolinea
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Cons. Federico Lorini |
D – Il Sindaco, quando si parla delle opere realizzate dalla sua Giunta, si riferisce spesso a inconfutabili metodi scientifici seguiti. A cosa hanno portato questi metodi per quanto riguarda il cosiddetto Polo della Cultura?
Lorini – Ad una situazione complicata che rischia di sfociare in un “inconfutabile” disastro.
D - Ritenete che l’opera non verrà più realizzata?
Lorini – Allo stato è quasi una certezza. Tuttavia la cosa che ci preoccupa di più è l’eventuale salasso a carico della Città.
D - Perché dite che l’opera non verrà più realizzata?
Lorini – Sono loro stessi a dirlo. Infatti ormai si parla di utilizzare l’area in altre forme: parcheggi, luogo per il mercato ed altro. Nulla di ufficiale ancora, ma è un dato oggettivo che nelle linee programmatiche approvate all’ultimo Consiglio Comunale il tema “Polo della Cultura” è letteralmente scomparso. Nemmeno un trafiletto, nemmeno una riga in 40 pagine.
D – Qual’è la realtà dei fatti?
Lorini – Quali fatti ? Non ci sono fatti ! I lavori sono fermi da quasi un anno e mezzo !
D – In effetti il cantiere è stato aperto all’inizio del mese di marzo 2009...
Lorini – E’ stato aperto per motivi più che altro elettorali, ma di opere realizzate manco l’ombra. In più di 15 mesi non è stato messo su neppure un mattone.
Project financing e Piano economico Finanziario
D – Qual è secondo voi il motivo che impedisce la prosecuzione dei lavori?
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Cons. Maurizio Libretti |
Libretti – E’ un punto che vorremmo il Sindaco chiarisse. Tecnicamente lo stallo è per via della revisione del piano economico finanziario. In soldoni significa che le previsioni di entrata ed uscita iniziali si sono modificate e finanziariamente il progetto non regge, per Eleca s’intende.
D – Mi sta dicendo che lo strumento del Project Financing si è rivelato un fallimento?
Libretti – Sin dall’inizio abbiamo sempre detto che non poteva reggere, che il passo era più lungo della gamba.
D – Voi avete sempre affermato che il Comune di Chiari aveva concesso troppo ad Eleca.
Libretti – No. Abbiamo sempre detto che finanziariamente il progetto non era sostenibile e le esasperate condizioni di favore accordate al concessionario ne erano già il segnale.
D – Si spieghi meglio.
Libretti – Pur di realizzare l’opera, per esempio, il Sindaco – quello che nel 2004 era contrario ai parcheggi a pagamento - si è impegnato a cedere ad Eleca Chiari il ricavato di quasi tutti i parcheggi a pagamento. Mi chiedo: ma questo cosa c’entra con la realizzazione di una struttura polifunzionale? E’ come se per fare il proprio passante, Mestre, oltre al pedaggio, avesse concesso tutti i proventi dei suoi parcheggi cittadini all’impresa che lo ha realizzato. Il Project Financing prevede che l’opera sia remunerativa in sé, non che trovi la sua convenienza e remunerazione da un’altra parte. Se poi a questo ci aggiungiamo anche il milione di euro che già è nella disponibilità del concessionario da un anno …
D – Cosa ne deduciamo?
Libretti – Significa che se già nel piano finanziario l’opera finita non è in grado di pagarsi da sola, risulta evidente che lo strumento del Project Financing non è lo strumento adatto. È una questione genetica del progetto non è solo una questione riguardante un aggiornamento del Piano Economico Finanziario. Su questo poi bisognerebbe spendere qualche parola.
D – Cioè ?
Libretti – Mi chiedo: nel momento della redazione del Project Financing, quali valutazioni sono state fatte per quantificare costi ed entrate se, ad opera non ancora iniziata (non sono state fatte nemmeno le fondamenta) già si chiede la revisione finanziaria? Cosa dovremmo attenderci allora prima che arrivino, se mai arriveranno, al tetto ?
Contributo a fondo perduto e introiti parcheggi
D – Cos’altro rimproverate a questa Giunta?
Lorini - La superficialità con cui ha attribuito ben 1 milione di euro senza battere ciglio al concessionario.
D – Cosa vuol dire
Libretti – L’eventuale contributo, visto che sono soldi di tutti, bisognava concederlo con più prudenza e legandolo ad un progressivo avanzamento dei lavori.
D – In questo caso cosa è stato previsto?
Libretti –500mila euro cache dopo sei mesi dalla firma della convenzione, e gli altri 500mila dopo i sei mesi successivi. Punto.
D – Quindi ?
Lorini – Quindi ad oggi la società chiamata a realizzare l’opera ha in mano da un anno e mezzo un milione di euro dei nostri soldi e non ha ancora posato un mattone. Stando al cronoprogamma avremmo già dovuto inaugurarlo, questo “suggestivo” polo culturale. Non solo, il concessionario ha incassato dal dicembre 2007 gli introiti dei parcheggi attualmente a pagamento. Se sommiamo capitale, interessi ed entrate dei parcheggi si arriva ad oltre un milione e 300mila euro, ed è evidente che in quel cantiere certamente non ci sono opere di pari importo.
D – Voi quest’operazione l’avete denunciata dall’inizio. Il Sindaco ha sempre detto che il vostro era un atteggiamento preconcetto.
Libretti – A dire il vero ha detto ben peggio che preconcetto. Sosteneva che raccontavamo balle. Ha comprato addirittura una pagina su di un giornale locale in campagna elettorale per dire che al Comune non sarebbe costato più di 500 mila euro (basta rileggersi il testo) e che noi dicevamo cose non vere. Tenga presente che quando il Sindaco ha scritto quelle cose, il Comune aveva già versato al concessionario il famoso milione di euro. Mi chiedo, allora, chi sia stato veramente a mentire ai cittadini di Chiari.
Come se ne esce?
D – Ma il Sindaco e la sua Giunta volevano fare qualcosa di diverso. Un centro culturale polifunzionale.
Lorini – Non è mai stato e non è un centro culturale polifunzionale. È sempre stato un progetto per una struttura a prevalenza commerciale con una sala pubblica. Attrezzata fin che si vuole (a spese del comune non del concessionario), ma pur sempre e solo una sala di quattrocento posti. Rispetto alle superfici in gioco l’opera pubblica in sé non supera il 20%.
D - Come se ne esce da questa empasse?
Libretti – Dicendo la verità e discutendo la questione in Consiglio Comunale. E’ necessario risolvere l’accordo a costo zero per il Comune. Il che significa che quel milione di euro deve tornare indietro, così come gli incassi fino ad ora maturati dagli stalli di sosta.
D- Basta solo questo?
Lorini – No che non basta. Occorre rimuovere il cantiere al più presto. Nulla è più ingiustificato che un cantiere che crea disagi enormi alla Città senza che abbia prospettive di proseguire.
D – Ma sino ad oggi fra Comune ed Eleca ci sono state soltanto diffide ed intimazioni.
Libretti – E’ un balletto che va avanti da mesi. Balletto indecoroso e incomprensibile. La superficialità con cui è stata gestita l’operazione è disarmante. Lei pensi che il Comune fino al febbraio 2010 non si è nemmeno preoccupato di avere l’originale della polizza fideiussoria che dovrebbe garantire l’eventuale inadempienza del concessionario. Ora dicono di averla, e noi abbiamo chiesto di vederla, in originale. La convenzione stipulata nel 2007 prevedeva che fosse rilasciata al momento della sua sottoscrizione. Questo significa che per due anni il Comune è rimasto scoperto. Ha mai provato lei a mettere in esecuzione una polizza fideiussoria in fotocopia?
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Il Polo della Cultura affonda |
D – Lei cosa prevede?
Libretti – E’ difficile fare previsioni. Ripeto: vogliono trovare un accordo transattivo? Bene, vengano in Consiglio Comunale, si assumano le loro responsabilità, si confrontino, dicano quali sono le richieste e le condizioni, in modo che sia tutto alla luce del sole.
D – Per concludere questa nostra discussione, volete dare un giudizio politico di tutta la faccenda.
Libretti – Politicamente è un fallimento. Mi limito ad osservare che mentre i nostri amministratori si autoelogiavano stavano confezionando una polpetta avvelenata per la Città.
Lorini - Il Polo della Cultura che, secondo le parole del Sindaco, doveva dare a Chiari il più importante e suggestivo contenitore culturale degli ultimi 50 anni, alla fine diventa l’emblema del fallimento della cosiddetta “politica del fare”. Poichè questi signori asseriscono spesso che federalismo vuol dire responsabilità, bene traggano da questa vicenda tutte le conseguenze politiche e facciano seguire alle parole i fatti.