lunedì 21 giugno 2010

Polo della Cultura: la resa dei conti

Intervista ai Consiglieri Comunali del PD Avv. Maurizio Libretti e Ing. Federico Lorini

La questione del cosiddetto Polo della Cultura dovrebbe essere alle fasi finali.
Tramontata ormai la possibilità di realizzare l’opera, resta da decidere come si esce da questa ingarbugliata situazione. E’ l’occasione per fare il punto con i Consiglieri Comunali del PD che hanno seguito il caso sin dall’inizio.

Al Capolinea

Cons. Federico Lorini
D – Il Sindaco, quando si parla delle opere realizzate dalla sua Giunta, si riferisce spesso a inconfutabili metodi scientifici seguiti. A cosa hanno portato questi metodi per quanto riguarda il cosiddetto Polo della Cultura?
Lorini – Ad una situazione complicata che rischia di sfociare in un “inconfutabile” disastro.
D - Ritenete che l’opera non verrà più realizzata?
Lorini – Allo stato è quasi una certezza. Tuttavia la cosa che ci preoccupa di più è l’eventuale salasso a carico della Città.
D - Perché dite che l’opera non verrà più realizzata?
Lorini – Sono loro stessi a dirlo. Infatti ormai si parla di utilizzare l’area in altre forme: parcheggi, luogo per il mercato ed altro. Nulla di ufficiale ancora, ma è un dato oggettivo che nelle linee programmatiche approvate all’ultimo Consiglio Comunale il tema “Polo della Cultura” è letteralmente scomparso. Nemmeno un trafiletto, nemmeno una riga in 40 pagine.
D – Qual’è la realtà dei fatti?
Lorini – Quali fatti ? Non ci sono fatti ! I lavori sono fermi da quasi un anno e mezzo !
D – In effetti il cantiere è stato aperto all’inizio del mese di marzo 2009...
Lorini – E’ stato aperto per motivi più che altro elettorali, ma di opere realizzate manco l’ombra. In più di 15 mesi non è stato messo su neppure un mattone.

Project financing e Piano economico Finanziario

D – Qual è secondo voi il motivo che impedisce la prosecuzione dei lavori?
Cons. Maurizio Libretti
Libretti – E’ un punto che vorremmo il Sindaco chiarisse. Tecnicamente lo stallo è per via della revisione del piano economico finanziario. In soldoni significa che le previsioni di entrata ed uscita iniziali si sono modificate e finanziariamente il progetto non regge, per Eleca s’intende.
D – Mi sta dicendo che lo strumento del Project Financing si è rivelato un fallimento?
Libretti – Sin dall’inizio abbiamo sempre detto che non poteva reggere, che il passo era più lungo della gamba.
D – Voi avete sempre affermato che il Comune di Chiari aveva concesso troppo ad Eleca.
Libretti – No. Abbiamo sempre detto che finanziariamente il progetto non era sostenibile e le esasperate condizioni di favore accordate al concessionario ne erano già il segnale.
D – Si spieghi meglio.
Libretti – Pur di realizzare l’opera, per esempio, il Sindaco – quello che nel 2004 era contrario ai parcheggi a pagamento - si è impegnato a cedere ad Eleca Chiari il ricavato di quasi tutti i parcheggi a pagamento. Mi chiedo: ma questo cosa c’entra con la realizzazione di una struttura polifunzionale? E’ come se per fare il proprio passante, Mestre, oltre al pedaggio, avesse concesso tutti i proventi dei suoi parcheggi cittadini all’impresa che lo ha realizzato. Il Project Financing prevede che l’opera sia remunerativa in sé, non che trovi la sua convenienza e remunerazione da un’altra parte. Se poi a questo ci aggiungiamo anche il milione di euro che già è nella disponibilità del concessionario da un anno …
D – Cosa ne deduciamo?
Libretti – Significa che se già nel piano finanziario l’opera finita non è in grado di pagarsi da sola, risulta evidente che lo strumento del Project Financing non è lo strumento adatto. È una questione genetica del progetto non è solo una questione riguardante un aggiornamento del Piano Economico Finanziario. Su questo poi bisognerebbe spendere qualche parola.
D – Cioè ?
Libretti – Mi chiedo: nel momento della redazione del Project Financing, quali valutazioni sono state fatte per quantificare costi ed entrate se, ad opera non ancora iniziata (non sono state fatte nemmeno le fondamenta) già si chiede la revisione finanziaria? Cosa dovremmo attenderci allora prima che arrivino, se mai arriveranno, al tetto ?

Contributo a fondo perduto e introiti parcheggi

D – Cos’altro rimproverate a questa Giunta?
Lorini - La superficialità con cui ha attribuito ben 1 milione di euro senza battere ciglio al concessionario.
D – Cosa vuol dire
Libretti – L’eventuale contributo, visto che sono soldi di tutti, bisognava concederlo con più prudenza e legandolo ad un progressivo avanzamento dei lavori.
D – In questo caso cosa è stato previsto?
Libretti –500mila euro cache dopo sei mesi dalla firma della convenzione, e gli altri 500mila dopo i sei mesi successivi. Punto.
D – Quindi ?
Lorini – Quindi ad oggi la società chiamata a realizzare l’opera ha in mano da un anno e mezzo un milione di euro dei nostri soldi e non ha ancora posato un mattone. Stando al cronoprogamma avremmo già dovuto inaugurarlo, questo “suggestivo” polo culturale. Non solo, il concessionario ha incassato dal dicembre 2007 gli introiti dei parcheggi attualmente a pagamento. Se sommiamo capitale, interessi ed entrate dei parcheggi si arriva ad oltre un milione e 300mila euro, ed è evidente che in quel cantiere certamente non ci sono opere di pari importo.
D – Voi quest’operazione l’avete denunciata dall’inizio. Il Sindaco ha sempre detto che il vostro era un atteggiamento preconcetto.
Libretti – A dire il vero ha detto ben peggio che preconcetto. Sosteneva che raccontavamo balle. Ha comprato addirittura una pagina su di un giornale locale in campagna elettorale per dire che al Comune non sarebbe costato più di 500 mila euro (basta rileggersi il testo) e che noi dicevamo cose non vere. Tenga presente che quando il Sindaco ha scritto quelle cose, il Comune aveva già versato al concessionario il famoso milione di euro. Mi chiedo, allora, chi sia stato veramente a mentire ai cittadini di Chiari.

Come se ne esce?

D – Ma il Sindaco e la sua Giunta volevano fare qualcosa di diverso. Un centro culturale polifunzionale.
Lorini – Non è mai stato e non è un centro culturale polifunzionale. È sempre stato un progetto per una struttura a prevalenza commerciale con una sala pubblica. Attrezzata fin che si vuole (a spese del comune non del concessionario), ma pur sempre e solo una sala di quattrocento posti. Rispetto alle superfici in gioco l’opera pubblica in sé non supera il 20%.
D - Come se ne esce da questa empasse?
Libretti – Dicendo la verità e discutendo la questione in Consiglio Comunale. E’ necessario risolvere l’accordo a costo zero per il Comune. Il che significa che quel milione di euro deve tornare indietro, così come gli incassi fino ad ora maturati dagli stalli di sosta.
D- Basta solo questo?
Lorini – No che non basta. Occorre rimuovere il cantiere al più presto. Nulla è più ingiustificato che un cantiere che crea disagi enormi alla Città senza che abbia prospettive di proseguire.
D – Ma sino ad oggi fra Comune ed Eleca ci sono state soltanto diffide ed intimazioni.
Libretti – E’ un balletto che va avanti da mesi. Balletto indecoroso e incomprensibile. La superficialità con cui è stata gestita l’operazione è disarmante. Lei pensi che il Comune fino al febbraio 2010 non si è nemmeno preoccupato di avere l’originale della polizza fideiussoria che dovrebbe garantire l’eventuale inadempienza del concessionario. Ora dicono di averla, e noi abbiamo chiesto di vederla, in originale. La convenzione stipulata nel 2007 prevedeva che fosse rilasciata al momento della sua sottoscrizione. Questo significa che per due anni il Comune è rimasto scoperto. Ha mai provato lei a mettere in esecuzione una polizza fideiussoria in fotocopia?
Il Polo della Cultura affonda
D – Lei cosa prevede?
Libretti – E’ difficile fare previsioni. Ripeto: vogliono trovare un accordo transattivo? Bene, vengano in Consiglio Comunale, si assumano le loro responsabilità, si confrontino, dicano quali sono le richieste e le condizioni, in modo che sia tutto alla luce del sole.
D – Per concludere questa nostra discussione, volete dare un giudizio politico di tutta la faccenda.
Libretti – Politicamente è un fallimento. Mi limito ad osservare che mentre i nostri amministratori si autoelogiavano stavano confezionando una polpetta avvelenata per la Città.
Lorini - Il Polo della Cultura che, secondo le parole del Sindaco, doveva dare a Chiari il più importante e suggestivo contenitore culturale degli ultimi 50 anni, alla fine diventa l’emblema del fallimento della cosiddetta “politica del fare”. Poichè questi signori asseriscono spesso che federalismo vuol dire responsabilità, bene traggano da questa vicenda tutte le conseguenze politiche e facciano seguire alle parole i fatti.

32 commenti:

Anonimo ha detto...

Se fossero persone, non dico serie, ma un briciolo oneste dovrebbero dare le dimissioni immediate e chiedere scusa a tutti i cittadini ma sopratutto sparire dalla scena politica locale e nazionale.
Ma dato che chi li ha eletti pensa di aver fatto "tutto sommato" bene ciò non avverrà e come sempre lo prenderemo in tasca noi.
Perchè la colpa non è tanto di questi scellerati amministratori ma di chi in modo superficiale li ha votati nonostante il PD, l'UDC ed un pezzo di forza italia (quello sano) li avesse avvisati per tempo ed in tutti i modi.
E' tempo di cambiare gente ! Non è una questione di simboli ma di chi vuole amministrare questa città per l'interesse dei cittadini e non propri.

Anonimo ha detto...

provate a guardare tutte le sere striscia la notizia e vi renderete conto che esistono in Italia migliaia di opere pubbliche (ospedali, autostrade, viadotti, etc.) del valore di miliardi di euro incompiute ed abbandonate.
Non mi risulta che qualche politico si sia mai dimesso per questo, nè di destra nè di sinistra.
Anche in questo caso paghiamo tutti, eppure il 75/80% degli Italiani continua ad andare a votare.
Gente il mondo va così e govenare i popoli è un arte di pochi.
Chi ne è capace, bene. Gli altri fanno opposizione.

Anonimo ha detto...

Dal che si deduce che il nostro Sindaco, visti i risultati, è un grande artista! Grandioso!

Anonimo ha detto...

Appunto. E' proprio perchè alla fine l'elettore non punisce il politico che si possono permettere di fare vaccate in continuazione. Posso sperare in un elettore più maturo nel futuro ? Almeno qui al Nord ?

Anonimo ha detto...

Non è assolutamente vero che l'elettore non punisce il politico. Berlusconi sta governando (senza offesa per carità) perchè l'elettorato di sinistra ha sanzionato pesantemente i partiti del centrosinistra che, a parte qualche buona cosa fatta, avevano dato cattiva prova di sè durante l'ultimo Governo Prodi. Ha sanzionato duramente gli ex Ds per la famosa frase "allora abbiamo una banca". La cosa che ha generato una maggioranza risicatissima esposta ai quattro venti e ai ricatti dei nani e nanetti. A livello locale, l'elettorato di centrosinistra ha sanzionato la Giunta Facchetti perchè nel secondo mandato si era "addormentata". Quando faranno altrettanto gli elettori del centrodestra. Ingoieranno tutta la merda che gli proprinano questi signori senza dire una parola? Li voteranno ancora senza chiedere conto del loro operato? Il disastro del Polo della Cultura è solo la punta dell'iceberg di una politica amministrativa fallimentare.

Anonimo ha detto...

per il commentatore delle 13.18:
A mio parere non è questione di maturità (quella è solo una cosa sulla carta quando fai i c.d. esami di stato).
Qui si tratta di benessere o malessere, ed è questo che muove tutto in Italia e nel mondo.
Quindi, senza nascondersi dietro un dito, se in Italia gli Italiani non ribaltano tutto è solo perchè in fondo la maggior parte sta bene!
E' una considerazione cinica, ma purtroppo è così.

Tonelli Giuliano ha detto...

Comunque la cosa che mi fà incacchiare più di tutto e che quando vedevamo certe opere incompiute nel meridione propinate dai telegiornali,i padani erano pronti a dire "guarda quei terù che schife".
Perdonatemi la mia cattiveria,ma a me sto polo della cazzata,mi sembra la stessa cosa.
E più o meno lo era stato anche il famoso carcere tutto in cemento.
Se questa è la padania....che tanto aveto sognato cari leghisti siamo proprio messi male.
Non vi sembra di averlo preso in quel posto....? E a me non sembra che in questo casino centri "Roma Ladrona". Forse parlo male e non conosco tutti i risvolti della faccenda(qualcuno me lo ha spiegato,più o meno),una cosa però l'ho capita,è stato da incompetenti entrare in questo affare del polo.... Mi chiedo allora a questo punto,se un padano imprenditore ha nella sua fabbrichetta un "tassello" incapace,lo mantiene a vita, nonostante tutto?
Perdonatemi lo sfogo ma i soldi spesi sono anche i "miei",non solo dei padani. CHE DISASTRO !!!

Anonimo ha detto...

C'è un buon libro su questo argomento di Aldo Cazzullo che si intitola "L'Italia de noaltri" dove si analizza che invece di essere noi del nord a "catechizzare" quelli del sud riguardo la maggiore moralità pubblica è successo esattamente il contrario. Come i casi di Chiari insegnano.

Anonimo ha detto...

D – Il Sindaco, quando si parla delle opere realizzate dalla sua Giunta, si riferisce spesso a inconfutabili metodi scientifici seguiti. A cosa hanno portato questi metodi per quanto riguarda il cosiddetto Polo della Cultura?

Lorini – Ad una situazione complicata che rischia di sfociare in un “inconfutabile” disastro.

SINDACO. Ad onor del vero, va precisato che il project financing come tecnica per l'intervento da realizzare presso gli immobili dell'ex cinema teatro fu indicata dal consiglio comunale dell'amministrazione Facchetti proprio nell'atto fondamentale di programmazione dei lavori pubblici. Scelta di cui oggi evidentemente gli autori non sono piu' convinti e non è difficile comprenderne i motivi. In verità, il project financing è semplicemente un mezzo per raggiungere un grande obiettivo, talmente dispendioso da non poter essere gravato esclusivamente sul Bilancio dell'Ente. Sia il progetto di Lorini che quello dell'attuale Sindaco erano necessariamente dispendiosi e quindi sia l'una che l'altra amministrazione ha pensato al project come tecnica per finanziare l'intervento perchè consente di non gravare oltre il 50% dell'investimento sul bilancio dell'Ente. La differenza vera è che il Sindaco Mazzatorta ha poi dato esecuzione, fino al contratto di concessione al project mentre il sindaco Facchetti si è fermato ad indicare la via ma senza alcuna procedura sostanziale avviata. Non credo quindi che la differenza di vedute vada cercata nello strumento adoperato, giacchè l'uno e l'altro sindaco hanno indicato il medesimo. In quanto alla scelta progettuale, anche l'arch. Schifano, incaricato da Facchetti , ha raggiunto la conclusione che era indispensabile procedere alla demolizione per recuperare parcheggi nell'interrato. Il sindaco Mazzatorta ha scelto di selezionare un altro professionista, questa volta su base concorsuale trasparente e senza incarichi fiduciari. Una commissione partecipata da Ordine degli Architetti e Ingegneri di Brescia ha selezionato il progetto Caputo che, a differenza di Schifano, oltre a demolire l'edificio pre-esistente ha previsto di realizzare un piu' accattivante polo culturale polifunzionale, compresi gli annessi esercizi commerciali tipici dei piu' moderni centri multi-sala. Il concetto della maxi sala da 1000 posti è infatti superato e assolutamente irriproducibile per una realtà come Chiari ai tempi attuali.

Anonimo ha detto...

D - Ritenete che l’opera non verrà più realizzata?

Lorini – Allo stato è quasi una certezza. Tuttavia la cosa che ci preoccupa di più è l’eventuale salasso a carico della Città.

SINDACO. Al momento attuale abbiamo semplicemente risolto il contratto con il soggetto inadempiente. E che fare se non questo? Una impresa puo' fallire o anche scappare. Se lo fa ne paga le conseguenze. Ed è quanto si accinge a fare, in Tribunale, il Comune. Un imprenditore che produce una proposta e chiede che sia dichiarata di interesse pubblico perchè vuole realizzarla, come precisamente previsto dalla normativa del project financing, quando arriva a perfezionare il contratto con l'Amministrazione Comunale diventa concessionario. E come tale ha obblighi contrattuali che, se disattesi, comportano la risoluzione del contratto in danno al soggetto
inadempiente. Quale altra cosa puo' fare in questi specifici casi l'Amministrazione Comunale, non è dato sapere. Forse legare l'imprenditore? A garanzia del contratto è stata depositata una cauzione, dell'importo commisurato agli obblighi normativi. Cauzione che, essendo il soggetto inadempiente, verrà interamente incamerata. Col milione e mezzo di euro incamerati il Comune ristora innanzitutto il milione anticipato per l'investimento e poi vedrà il resto come meglio destinarlo. Non esiste altro potere attribuito alla Stazione Appaltante tranne quello prontamente esercitato dal Comune nel contratto di Eleca.

Anonimo ha detto...

D - Perché dite che l’opera non verrà più realizzata?

Lorini – Sono loro stessi a dirlo. Infatti ormai si parla di utilizzare l’area in altre forme: parcheggi, luogo per il mercato ed altro. Nulla di ufficiale ancora, ma è un dato oggettivo che nelle linee programmatiche approvate all’ultimo Consiglio Comunale il tema “Polo della Cultura” è letteralmente scomparso. Nemmeno un trafiletto, nemmeno una riga in 40 pagine.

SINDACO. Si tratta di essere realisti. Diversamente da quanto sostenuto proprio da Lorini, il Comune non ha fatto alcun regalo ad Eleca che, al contrario di quanto andava sostenendo proprio Lorini, ha stipulato un contratto risicato nel margine di guadagno che si regge in gran parte sulla commercializzazione dei diritti edificatori degli spazi complementari (ristorante, bar, libreria, box privati, ec). Diritti edificatori dal valore definito nel piano economico finanziario approvato nel 2008, prima della crisi del settore immobiliare. Crisi che è stata sufficiente ad azzerare il margine di guadagno di Eleca al punto tale da farla rinunciare all'investimento. Delle due pero' una sola: o il contratto era un regalo per Eleca, come sosteneva Lorini, oppure il contratto era talmente risicato che all'arrivo della crisi del settore edile Eleca ha preferito rinunciare. Rinuncia che, violando le norme contrattuali, pagherà a caro prezzo.

Anonimo ha detto...

D – Qual’è la realtà dei fatti?

Lorini – Quali fatti ? Non ci sono fatti ! I lavori sono fermi da quasi un anno e mezzo !

SINDACO. I fatti sono che Eleca, ad oggi, oltre a rimetterci mezzo milione di euro che deriva dalla escussione della fidejussione, se ne va da Chiari. Lascia l'area di cantiere e le opere che ha comunque nel frattempo realizzato. L'area di proprietà comunale prima gravata da servitu' ora è libera da qualsiasi attraversamento tecnologico ed è quindi pronta per l'utilizzo dell'interrato che, stante la posizione, verrà certamente confermato a parcheggio (come previsto nel Piano Generale del Traffico Urbano approvato dal consiglio comunale nell'anno 2006).

Anonimo ha detto...

D – In effetti il cantiere è stato aperto all’inizio del mese di marzo 2009...

Lorini – E’ stato aperto per motivi più che altro elettorali, ma di opere realizzate manco l’ombra. In più di 15 mesi non è stato messo su neppure un mattone.

SINDACO. Non mi resta che ribadire quanto sopra, ossia che sono stati realizzati lavori quantificati dai periti in 320.000 euro presso l'area di cantiere (spostamento dei sottoservizi e rifacimento fognature degli anni '50) ed altri lavori pattuiti contrattualmente per la messa a norma, l'apertura al pubblico e l'automazione del parcheggio dell'ex consorzio agrario e dell'ex macello

Anonimo ha detto...

D – Qual è secondo voi il motivo che impedisce la prosecuzione dei lavori?



Cons. Maurizio Libretti

Libretti – E’ un punto che vorremmo il Sindaco chiarisse. Tecnicamente lo stallo è per via della revisione del piano economico finanziario. In soldoni significa che le previsioni di entrata ed uscita iniziali si sono modificate e finanziariamente il progetto non regge, per Eleca s’intende.

SINDACO. La sospensione dei lavori è stata inizialmente motivata da un rinvenimento di tubazione in amianto poi nel frattempo smaltita. I lavori non sono mai ripresi perchè Eleca ha chiesto il preventivo riequilibrio del piano economico finanziario che, di per se', non è elemento ostativo alla ripresa dei lavori. Il Comune ha comunque formulato la sua proposta ad Eleca per il riequilibrio che puo' reggersi su diversi elementi, tra cui il prolungamento della durata concessoria come suggerisce la normativa di riferimento. Come a dire che se l'investimento non si ripaga in trent'anni, si puo' rinegoziare un nuovo periodo che assicuri la dovuta remunerazione per l'investitore che, nel project, ha oltre al resto la funzione specifica di anticipatore di capitale.

Anonimo ha detto...

D – Mi sta dicendo che lo strumento del Project Financing si è rivelato un fallimento?

Libretti – Sin dall’inizio abbiamo sempre detto che non poteva reggere, che il passo era più lungo della gamba.

SINDACO. Mi meraviglio, essendo proprio Libretti Assessore al momento in cui il Consiglio Comunale dell'Amministrazione Facchetti decise di fare quell'opera pubblica mediante il project financing, che venga identificato il project quale elemento di fallimento. L'unico fallimento della vicenda è Eleca. Un soggetto gravemente inadempiente rispetto ad un contratto scritto nero su bianco e scaturito da procedura ad evidenza pubblica su scala Europea. Un soggetto che è in possesso di tutte le certificazioni di qualità ed attestati SOA ma che sul campo ha fallito. Nel project è chiaro il ruolo dell'imprenditore e nel contratto la sua clausola full-risk.

Anonimo ha detto...

D – Voi avete sempre affermato che il Comune di Chiari aveva concesso troppo ad Eleca.

Libretti – No. Abbiamo sempre detto che finanziariamente il progetto non era sostenibile e le esasperate condizioni di favore accordate al concessionario ne erano già il segnale.

SINDACO. Mi fa piacere che Libretti non la pensi come Lorini su questo aspetto preciso. Peccato che Lorini abbia firmato la perizia nel ricorso di parte prodotto dal vicinato con la tesi esattamente contraria a Libretti. Al punto tale da sostenere che l'intervento fosse privo di utilità pubblica e caratterizzato dall'esclusivo interesse privato di Eleca. Essendo l'interesse privato di Eleca come per tutte le società di capitale l'utile di bilancio, è evidente quanto si sia sbagliato Lorini che probabilmente oggi va correggendo il tiro. Ripeto delle due l'una: o l'intervento era un regalo per Eleca, o il comune aveva siglato un valido contatto dal congruo guadagno. La crisi economica del settore immobiliare ha fatto il resto e travolto Eleca.

Anonimo ha detto...

D – Si spieghi meglio.

Libretti – Pur di realizzare l’opera, per esempio, il Sindaco – quello che nel 2004 era contrario ai parcheggi a pagamento - si è impegnato a cedere ad Eleca Chiari il ricavato di quasi tutti i parcheggi a pagamento. Mi chiedo: ma questo cosa c’entra con la realizzazione di una struttura polifunzionale? E’ come se per fare il proprio passante, Mestre, oltre al pedaggio, avesse concesso tutti i proventi dei suoi parcheggi cittadini all’impresa che lo ha realizzato. Il Project Financing prevede che l’opera sia remunerativa in sé, non che trovi la sua convenienza e remunerazione da un’altra parte. Se poi a questo ci aggiungiamo anche il milione di euro che già è nella disponibilità del concessionario da un anno …

SINDACO. Il progetto prevedeva la realizzazione del piu' grande parcheggio interrato della città e del nuovo auditorium. Una sala polifunzionale che necessitava di molti parcheggi per piazzarsi sul mercato e quindi funzionare. Grande parcheggio che, essendo interrato, ha un costo di gran lunga superiore della sala. Costo che nel project va ripianato perchè quello che si va cercando nei bandi di project non è Babbo Natale ma un imprenditore. Per ripagare i quasi otto milioni di investimento per la sala polifunzionale (auditorium) e il grande autosilo il piano economico finanziario prevedeva, oltre al milione del comune, due milioni circa di proventi dall'alienazione dei diritti edificatori degli spazi complementari (ristorante, bar, libreria, ecc..) e, soprattutto, i proventi dalla gestione della sosta. La gestione della sosta, dovendo generare milioni di euro, doveva funzionare. Perchè il parcheggio interrato potesse funzionare, Eleca ha voluto assicurarsi la gestione di un ambito di interferenza per il raggio di 200 ml. Ambito che includeva parcheggi già a pagamento da anni, in cui semplicemente si prevedeva di cambiare gestore. Che senso avrebbe avuto tenereBrescia Mobilità individuata da Facchetti per la gestione di quegli stalli esterni al parcheggio in gestione ad Eleca? Si penso' di unificare il gestore. Tutto qua. I proventi dei parcheggi anzichè andare nelle casse del comune sarebbero andati a ripagare l'investimento per l'opera pubblica. Fare polemica tra Eleca e Brescia mobilità, cioè tra il soggetto provato vincitore del pubblico bando e quello privato incaricato direttamente da Facchetti credo sia solo una operazione strumentale e demagogica.

Anonimo ha detto...

D – Cosa ne deduciamo?

Libretti – Significa che se già nel piano finanziario l’opera finita non è in grado di pagarsi da sola, risulta evidente che lo strumento del Project Financing non è lo strumento adatto. È una questione genetica del progetto non è solo una questione riguardante un aggiornamento del Piano Economico Finanziario. Su questo poi bisognerebbe spendere qualche parola.

SINDACO. La dottrina del project ed ora perfino l'orientamento giurisprudenziale e la normativa distinguono il project tra caldo, tiepido e freddo. Il project caldo è quello che avremmo potuto avere sul parcheggio dell'ospedale, anzichè concederlo gratuitamente. In quel caso l'investimento è molto basso e i proventi assai generosi. L'utile è assicurato semplicemente dalla gestione dell'opera. Ma è il solo caso. Nei project tiepidi serve un contributo pubblico per bilanciare il programma economico finanziario e ripagare l'opera. Nei project freddi serve tutto tranne l'opera di progetto che -appunto- viene definita fredda. Ed è il nostro caso, almeno che qualcuno non continui a pensare che l'auditorium sia redditizio. Nel caso si faccia avanti, che gli affidiamo l'area per direttissima!

Anonimo ha detto...

D – Cioè ?

Libretti – Mi chiedo: nel momento della redazione del Project Financing, quali valutazioni sono state fatte per quantificare costi ed entrate se, ad opera non ancora iniziata (non sono state fatte nemmeno le fondamenta) già si chiede la revisione finanziaria? Cosa dovremmo attenderci allora prima che arrivino, se mai arriveranno, al tetto ?

SINDACO. Il project non è una invenzione ma è il sistema utilizzato per realizzare tutta la rete autostradale italiana, per milioni di milioni di euro. E per realizzare parcheggi, attrezzature per lo sport ed anche per attrezzature per lo spettacolo. Chi non lo conosce non ha che da documentarsi anziché cimentarsi in considerazioni dilettantistiche.

Anonimo ha detto...

Contributo a fondo perduto e introiti parcheggi


D – Cos’altro rimproverate a questa Giunta?

Lorini - La superficialità con cui ha attribuito ben 1 milione di euro senza battere ciglio al concessionario.

SINDACO. Il milione di euro è parte del prezzo da pagare per equilibrare il pef. Mi si rimprovera di aver affidato i parcheggi a raso già a pagamento e gestiti allora da Brescia Mobilità, ma qualcuno si renda ben conto che se non avessimo messo a disposizione il milione di euro avremmo dovuto equilibrare il piano economico finanziario diversamente, visto che ora tutti concordano nel sostenere che non c'era nessuna altro margine per Eleca. E secondo questi ben pensanti, probabilmente, avremmo quindi dovuto assegnare altri parcheggi? Tenendo magari la media di nuovi parcheggi a pagamento per come consolidata dagli amministratori precedenti? Invece che quelli esistenti avremmo avuto a pagamento tutti i parcheggi del centro storico e del ring. Solo in quel caso era possibile rinunciare al contributo in denaro per una quota ragionevole dell'investimento (un milione di euro, pari a circa il 6% dei 17 ml di euro necessari per fare l'opera). Oppure, sempre per remunerare adeguatamente l'imprenditore, qualcuno crede che avremmo dovuto assegnare a Eleca ulteriori diritti edificatori, magari tanti quanti già assegnati agli attuatori dell'ex consorzio agrario da Facchetti? salvo poi avere un altro quartiere ghetto? Abbiamo scelto di assegnare a Eleca 8000 mq, evitando cosi' di ripetere le quantità impiegate per bilanciare l'operazione ex consorzio con ben 52.000 mc. E notare che in quel caso, in contropartita all'amministrazione non c'era il polo della cultura ma un autosilo di pari dimensioni di quello previsto. L'attenzione prestata per riequilibrare il p.e.f. era tale da evitare di ripetere gli errori fatti sotto il profilo urbano sull'area simile annessa ai viali a poche centinaia di distanza. Si voleva un intervento in equilibrio anche sotto il profilo estetico e funzionale, in sostanza. Di qui, l'esigenza di bilanciare le contro partite anche con un contributo pubblico, per evitare maggiori volumetrie o altri parcheggi.

Anonimo ha detto...

eleca volumi

D – Cosa vuol dire

Libretti – L’eventuale contributo, visto che sono soldi di tutti, bisognava concederlo con più prudenza e legandolo ad un progressivo avanzamento dei lavori.

SINDACO. La garanzia del contratto copre di gran lunga il contributo pubblico che non è stato posto nelle mani del primo passante ma di un contraente, ossia un soggetto che ha regolarmente rogitato un contratto di opera pubblica. La Legge, prevede a garanzia di questo speciali contratti una congrua cauzione incamerabile in caso di inadempienza. Ed è il caso di Chiari. La cauzione di 1,5 ml di euro ci mette con le spalle coperte rispetto al milione anticipato per realizzare l'opera.

Anonimo ha detto...

D – In questo caso cosa è stato previsto?

Libretti –500mila euro cache dopo sei mesi dalla firma della convenzione, e gli altri 500mila dopo i sei mesi successivi. Punto.

SINDACO. E.. una cauzione di 1,5 ml di euro da incamerare in caso di inadempienza. Dettaglio essenziale, cons. Libretti.

D – Quindi ?

Lorini – Quindi ad oggi la società chiamata a realizzare l’opera ha in mano da un anno e mezzo un milione di euro dei nostri soldi e non ha ancora posato un mattone. Stando al cronoprogamma avremmo già dovuto inaugurarlo, questo “suggestivo” polo culturale. Non solo, il concessionario ha incassato dal dicembre 2007 gli introiti dei parcheggi attualmente a pagamento. Se sommiamo capitale, interessi ed entrate dei parcheggi si arriva ad oltre un milione e 300mila euro, ed è evidente che in quel cantiere certamente non ci sono opere di pari importo.

SINDACO. Comprendo il ruolo di oppositore, ma i dati devono essere precisi. Per capire quanto Eleca ha in tasca della gestione dei parcheggi va annotato il rigo giusto del piano economico finanziario e non quello erroneamente riportato dall'ing. Lorini. Il rigo non è infatti quello dei ricavi, che tutti sappiamo dover essere decurtati delle spese, ma degli utili. E gli utili per la gestione dei parcheggi interrati e fin ora gestiti da Eleca, proprio per come sono stati congegnati, nel piano economico approvato è pari a euro 11.000 euro/anno. La somma va pertanto rettificata in 1.022.000 euro che, ripeto, come in tutti i contratti pubblici, è ampiamente garantita dalla cauzione contrattuale pari a 1,5 ml di euro

Anonimo ha detto...

Come se ne esce?



D – Ma il Sindaco e la sua Giunta volevano fare qualcosa di diverso. Un centro culturale polifunzionale.


Lorini – Non è mai stato e non è un centro culturale polifunzionale. È sempre stato un progetto per una struttura a prevalenza commerciale con una sala pubblica. Attrezzata fin che si vuole (a spese del comune non del concessionario), ma pur sempre e solo una sala di quattrocento posti. Rispetto alle superfici in gioco l’opera pubblica in sé non supera il 20%.

SINDACO. La tesi di Lorini non è nuova ed è assai nota sia ai cittadini che al giudice amministrativo che ha valutato il progetto. Gli uni prima e il giudice poi ha sconfessato la tesi e dato validità all'interesse pubblico del progetto rimasto, ahimè, per ora solo sulla carta. E sarà difficile, questo è vero, trovare in questo momento di crisi un soggetto disposto ad investire nel mondo dello spettacolo, della cultura e dei parcheggi 17 ml di euro.

D - Come se ne esce da questa empasse?

Libretti – Dicendo la verità e discutendo la questione in Consiglio Comunale. E’ necessario risolvere l’accordo a costo zero per il Comune. Il che significa che quel milione di euro deve tornare indietro, così come gli incassi fino ad ora maturati dagli stalli di sosta.

SINDACO. Il Comune ha risolto questa settimana il contratto ed ora incamererà la cauzione di 1,5 ml di euro come previsto dal Codice degli Appalti. Basta e avanza, sicuramente per quel che chiede Libretti.

D- Basta solo questo?

Lorini – No che non basta. Occorre rimuovere il cantiere al più presto. Nulla è più ingiustificato che un cantiere che crea disagi enormi alla Città senza che abbia prospettive di proseguire.

SINDACO. Il comune nel risolvere il contratto entra automaticamente in possesso dell'area data in concessione e la ripristinerà per l'uso provvisorio di parcheggio a cura e spese del soggetto inadempiente, ripristinando in sostanza la situazione pre-contrattuale.

Anonimo ha detto...

D – Ma sino ad oggi fra Comune ed Eleca ci sono state soltanto diffide ed intimazioni.

Libretti – E’ un balletto che va avanti da mesi. Balletto indecoroso e incomprensibile. La superficialità con cui è stata gestita l’operazione è disarmante. Lei pensi che il Comune fino al febbraio 2010 non si è nemmeno preoccupato di avere l’originale della polizza fideiussoria che dovrebbe garantire l’eventuale inadempienza del concessionario. Ora dicono di averla, e noi abbiamo chiesto di vederla, in originale. La convenzione stipulata nel 2007 prevedeva che fosse rilasciata al momento della sua sottoscrizione. Questo significa che per due anni il Comune è rimasto scoperto. Ha mai provato lei a mettere in esecuzione una polizza fideiussoria in fotocopia?

SINDACO. Il contratto è stato attaccato sul fronte civile ed anche amministrativo, nei rispettivi tribunali. La tesi di Libretti non regge, perchè nel caso che sostiene il giudice non sarebbe stato tanto convinto quanto invece è stato nel difendere l'operato del comune. I giudici, mi correggo, perchè già due sono le verifiche sull'operato del Comune. La cauzione è giacente come tutte le altre presso l'ufficio contratti ed è nelle sicure mani del dott. Calogero Di Gioia, Segretario Generale del Comune. Risolto il contratto verrà incamerata come la Legge prevede.

Anonimo ha detto...

D – Per concludere questa nostra discussione, volete dare un giudizio politico di tutta la faccenda.

Libretti – Politicamente è un fallimento. Mi limito ad osservare che mentre i nostri amministratori si autoelogiavano stavano confezionando una polpetta avvelenata per la Città.

Lorini - Il Polo della Cultura che, secondo le parole del Sindaco, doveva dare a Chiari il più importante e suggestivo contenitore culturale degli ultimi 50 anni, alla fine diventa l’emblema del fallimento della cosiddetta “politica del fare”. Poichè questi signori asseriscono spesso che federalismo vuol dire responsabilità, bene traggano da questa vicenda tutte le conseguenze politiche e facciano seguire alle parole i fatti.

SINDACO. NO COMMENT

Enzo Maragucci ha detto...

Spero siano stati autorizzati tutti. Se per mero errore qualcosa è saltato, prego riproporlo, verrà aurizzato entro sera. Grazie

Pf ha detto...

Ringrazio il sindaco per essere intervenuto nella discussione.
Stante i tempi conseguenti la rescissione del contratto, a quando l'effettiva rimozione del cantiere?

Giuliano Tonelli ha detto...

...accipicchia!!! , se tutto è bene quel che finisce bene , propongo un brindisi!!! .

Anzi, ho una proposta suggeritami da un famigliare ....
e se ci mettessimo il mercato in questo piazzale ?

Grazie per le risposte Signor Sindaco .

Mi perdonino gli amici consiglieri del PD , ma le delucidazioni in merito al caso non mi sembrano ideologiche ma sembrerebbe tutto documentabile. E ALURA ?

SE SON BALLE NON FIORIRANNO ....
attendo !!!

Anonimo ha detto...

Vuoi vedere che da questa operazione ci guadagniamo?
A sentire il Sindaco le cose sembrano facili facili. Rescindiamo il contratto, escutiamo la fidejussione, incameriamo, facciamo questo, facciamo quest’altro. Come se il contenzioso fra Comune ed Eleca fosse bello e che risolto. Ma è proprio così? Possiamo pensare che un’operazione di questa portata si possa chiudere con l’escussione pura e semplice della fidejussione di un milione e mezzo di euro? Non è che le fidejussioni cadono dal cielo o crescono sugli alberi! Per averle le aziende mettono qualcosa a garanzia per pari importo, denaro, titoli o altri valori. Per non parlare del costo del servizio. Quindi prima che Eleca molli l’osso ne passerà di tempo! A meno che un accordo sottobanco non sia stato già trovato e allora bisogna metterci il becco dentro e vedere cosa c’è in quell’accordo.
Questa storia della polizza fidejussoria che per più di due anni rimane nelle mani di Eleca e poi di colpo si materializza, è ancora tutta da capire. Sembra proprio strano che nel momento in cui si sta per rescindere un contratto e le carte bollate incominciano a volare, una delle parti si dimostri così arrendevole nei confronti dell’altra. Di solito le posizioni si radicalizzano e il fair play cede il posto alle spintonate. Comunque se tutto quello che c’è stato sino ad ora è stata solo melina lo scopriremo presto. Se invece si tratta di vero e proprio contenzioso, stia sicuro il nostro Sindaco che la controparte gli farà sputare sangue. E con lui lo sputeremo pure noi.

Anonimo ha detto...

Naturalmente l’interesse della città è che le cose stiano come il Sindaco le dipinge e che si riesca a recuperare tutti i soldi dati ad Eleca. Personalmente ho seri dubbi, ma voglio concedere un’apertura di credito a questa ipotesi.
Detto questo non si venga a dire che l’Amministrazione ne esce pulita.
Innanzitutto dal punto di vista politico. Questa operazione rappresentava il fiore all’occhiello della Giunta e in una indimenticabile intervista il Sindaco asseriva che sarebbe stato felice di chiudere il primo mandato col completamento dell’opera. Dal punto di vista politico questa vicenda rappresenta un fallimento.
Ma a parte la politica ci sono tutti gli aspetti economici che vanno valutati.
Innanzitutto ci troviamo senza un immobile che, pur necessitando di una ristrutturazione, aveva pure il suo valore.
E poi ci sono tutti i soldi spesi in opere complementari e che non sono pochi. Per chi volesse documentarsi, abbiamo pubblicato su questo blog una tabella del tutto incompleta, ma che può dare l’entità dei soldi buttati dalla finestra. Per non parlare dei soldi spesi e da spendere in avvocati e periti.
Poi ci sarà il grande capitolo del contenzioso. Se vero contenzioso ci sarà, l’Amministrazione ha firmato con le sue mani la sua condanna. Perchè la convenzione offre ad Eleca ampio margine per tenerci appesi al cappio. Come si fa, dico, a dare un milione di euro senza legarlo a uno stato avanzamento lavori? Quanto peserà l’obbligo del Comune di garantire l’equilibrio economico finanziario dell’operazione? Ripeto, se vero contenzioso ci sarà, rischiamo di tirarci questo peso per anni, col rischio alla fine, di pagare un conto salatissimo.

Giuliano Tonelli ha detto...

...certo che alcuni ANONIMI, fanno venire l'ulcera anche alle passere.

Mi domando, ma se sapete le cose perchè siete i più intelligenti, come mai parlate sempre con i "col rischio" , "vedremo" , "ho dei dubbi" , "politicamente".
Avete superato il limite, mi domando abbiate il coraggio di parlare a viso aperto, io sono un perfetto ignorante in Economia, ma il conto della serva lo so fare benissimo.
Smettetela di parlare dal pulpito con i se e con i ma,C'E' DA IMPAZZIRE,altrimenti il politichese sembra serva solo per far prendere la poltrona....(NON SO' CHI SIETE PERCHE' ANONIMI,ma dal modo di scrivere sembrate politici)... e gli idioti utili rimaniamo sempre noi cittadini "normali".
Spero proprio che il fattaccio sia vero, cioè che l'Eleca abbia rinunciato e che quindi deve pagare, non è così di solito? ,cosa centriamo noi Clarensi? ,sono loro che abbandonano il progetto, quindi pagheranno i "danni", TUTTI.
Vero Signor Sindaco ? ,ho capito bene ?
GRAZIE.
PS: se poi la ragione è dalla parte di voi anonimi,tanto di cappello, ma vi prego non fatemi sempre sentire "inferiore" a voi, MOSTRATEVI A VISO APERTO e dite pane al pane vino al vino di cose certe di cui ne siete sicuri.....E FIRMATEVI !!!
Ancora,grazie.

Unknown ha detto...

Tanto per la cronaca dopo numerose cause anche contro la compagnia di assicurazione nell'anno 2016 l'Amministrazione comunale ha ottenuto dalla famosa garanzia declamata dal Sindaco Mazzatorta di allora SOLO ed ESCLUSIVAMENTE 468 mila euro.
Altro che 1,5 milioni.
Il Comune di Chiari nell'anno 2019 ha un bellissimo parcheggio a raso con costosissimi sottoservizi che non servono assolutamente a nulla.
A tutt'oggi c'è gente che difende ancora questo disastro.
Almeno con questo tutti sono a conoscenza di come è finita.
AMEN
Maurizio Libretti