A leggere la rassegna stampa delle ultime settimane, appare evidente che il nostro Senatore Sindaco ha preso la decisione di avviare in anticipo la sua personale campagna elettorale.
I segnali che cominciano a salire dall’orizzonte politico indicano una vicina crisi di governo e possibili elezioni anticipate per la prossima primavera. Occorre quindi attrezzarsi per l’appuntamento, posizionarsi sulla griglia di partenza in una posizione favorevole, mettersi bene in vista.
Per quanto riguarda le iniziative parlamentari, non sembra di individuare alcunché di significativo nell‘attività del Senatore Mazzatorta. Sicuramente non passeranno alla storia le misure urgenti a tutela della danza o le proposte relative alla recisione di code, orecchie e corde vocali di cani o la rimozione dell'obbligatorietà di arresto in flagranza per chi commette atti sessuali con minorenni “se di minore entità”.
Se il lavoro parlamentare non è stato particolarmente brillante, il lavoro di Sindaco è stato addirittura catastrofico.
Non solo il programma con cui si era presentato alle elezioni del 2004 non è stato assolutamente realizzato, ma addirittura su alcune importanti questioni c’è stato un vero e proprio fallimento.
Mazzatorta sa benissimo di essere in difficoltà e teme che gli insuccessi clarensi si risolvano, nel caso in cui si dovesse andare ad elezioni anticipate, in una sua clamorosa bocciatura. In via Bellerio a Milano non sono certo teneri e la concorrenza all’interno della Lega incomincia a diventare preoccupante.
Occorre allora un colpo d’ala. Qualcosa che lo rimetta in carreggiata e lo faccia apparire come un uomo forte e fedele, una candidatura promettente e sicura.
La strategia è quella della promozione mediatica.
Poiché è ormai evidente che di progetti importanti questa Amministrazione non ne farà più (a meno che non scenda la “manna dal cielo“), occorre mettere in piedi una macchina propagandistica che spacci per grandi realizzazioni cose abbastanza modeste o addirittura veri e propri bluff.
Per portare avanti questa iniziativa il Sindaco Senatore ha bisogno di promoter, di megafoni, di organizzatori di consenso che lo facciano apparire come un grande politico, un infaticabile realizzatore, un capace amministratore.Via allora con il fantastico Airpol, l’aereo Vigile che dovrebbe risolvere tutti i problemi di sicurezza e di controllo del nostro territorio. Un giorno sì e l’altro pure vengono pubblicate sui giornali locali le avventure di questo aeroplanino, dipinte come fantastiche, straordinarie, decisive. L’ordinario e il consueto in tutta la vicenda politica di Mazzatorta non esiste. Si devono sempre sprecare paroloni per rivestire di stupore e meraviglia attività del tutto normali.
In verità si tratta di cose di poco conto, che nulla hanno a che vedere con il vero contrasto alla criminalità, al degrado del territorio, all’intollerabile inquinamento ambientale. Si getta fumo negli occhi con la ridicola piantagione di marijuana o con l’insignificante discarica abusiva, mentre sotto i nostri occhi scorre un fiume di droga, si realizzano cave abusive di ben diverse proporzioni, si inquinano l’aria e l’acqua con ben più pericolosi inquinanti. Si dice “ma questo è un mezzo in più per combattere la criminalità, perché siete contrari?”. Anche i soldi che si spenderanno in quest’impresa sono tanti e nel frattempo ai corpi di Polizia dello Stato, cioè a coloro che effettivamente lottano contro la criminalità, vengono tagliati fondi e mezzi.
Recente è la decisione di farsi carico del controllo e della cura della stazione ferroviaria. E’ una cosa che può fare piacere, perché è intollerabile per un paese civile come il nostro avere una stazione ridotta in quelle miserevoli condizioni. Vedremo se questa volta si riuscirà a rendere vivibile uno snodo così importante per i molti cittadini che giornalmente si recano a Milano e Brescia per studio o lavoro. Qui vogliamo solo ricordare che questo è un film che abbiamo già visto. Anche nel 2005 i giornali erano pieni di articoli encomiastici nei confronti del Sindaco che era finalmente riuscito a rendere la stazione “un salotto”. Nonostante fosse stato aperto un distaccamento della Polizia Locale e un InfoPoint, la stazione si è tramutata ben presto nel regno della sporcizia e dell’abbandono, punto privilegiato per lo spaccio di droga, covo di ubriaconi e prostitute, zona franca di micro criminalità. Oggi, dopo mesi e mesi di polemiche sul degrado della stazione, sull’uso improprio del distaccamento della Polizia Locale, sulla chiusura della biglietteria e della sala di attesa, sui soldi spesi a man bassa per esporre i “grandiosi” progetti mai realizzati da questa Giunta, il Sindaco ci riprova. Ecco ricomparire il “megafono senatoriale” per raccontarci la “favola bella che ieri ci illuse” e oggi non ci illude più. Per prendere encomi le cose occorre realizzarle veramente, finirle non solo annunciarle. Mentre qui è diventata ormai abitudine quella di lodarsi prima del tempo per poi invariabilmente “imbrodarsi”.
Questo Sindaco viene a parlare di “pragmatismo leghista” come segno distintivo di un modo di governare capace, efficiente e dinamico. Ma a Chiari questo pragmatismo cosa ha prodotto? Per il momento solo disastri. Qualcuno ha suggerito di realizzare nel parcheggio dell’ex cinema comunale un enorme “sole delle alpi” in ricordo della grande impresa del Polo della Cultura. E perché non farlo nelle rotonde più scassate del mondo o nei Poli Scolastici mai nati o nella Caserma dei Carabinieri mai costruita o nel Caffé Letterario mai aperto o nel Polo del Benessere mai decollato?
Oggi il Sindaco Senatore di sente “rasserenato”. Era turbato perché credeva ingiustamente che Eleca gli volesse far del male, ma ha dovuto ricredersi. Eleca non aveva malanimo nei suoi confronti. Eleca, a detta del Sindaco, non ha portato a termine i lavori del Polo della Cultura solo perchè era in difficoltà, tant’è che ha posto i suoi operai in cassa integrazione. Ma intanto il “pragmatismo leghista”, ha messo in mano ad Eleca, quell’Eleca che oggi è in difficoltà (dio ci scansi da un suo fallimento), la bella somma di 1 milione di euro oltre a tutto il resto. Forse avrebbero fatto meglio a essere meno pragmatici, forse avrebbero fatto meglio a sganciare i quattrini a fronte di stati avanzamento lavori certificati. Ma si sa, questo è un modo di operare all’antica che nulla ha a che vedere col modo moderno di fare politica. La modernità pretende velocità e dinamismo. La nostra è una città che non sta ferma mai, sempre viva, frenetica, irrequieta, effervescente. E dove là c’era un cinema “fatiscente” , ecco che ti concepiamo un avveniristico Polo della Cultura. Lo ideamo, lo progettiamo, lo prefiguriamo. E quando tu già pensi che lo stiamo realizzando ecco che cambiamo di nuovo idea. E dove doveva sorgere il luminoso faro della cultura ecco che ti realizziamo un parcheggio. Perché cultura vuol dire innanzitutto stupore. Ecco nostro compito è stupirti, sorprenderti, lasciarti senza parole, senza respiro… senza soldi.
Questa è la politica degli arrembanti, “pragmatici” politici leghisti.
Un radioso futuro ci attende, ne siamo certi. Un radioso futuro illuminato da uno sorridente (beato lui) “sole delle alpi”.