mercoledì 16 marzo 2011

Da Johannesburg

Caro Enzo, ti inviamo alcuni ultimi appunti dal Sud Africa; il resto te lo racconteremo di persona.
studenti a Nigel (Sud Africa)
L'attività di formazione alle docenti, che consiste in incontri seminariali, tutoring individuale e preparazione di materiali cartacei ed informatici, si è conclusa, in questa prima fase in presenza, a cui seguirà una stretta collaborazione via mail e con altre modalità; è stato un lavoro molto impegnativo ed intenso, che è gravato per la maggior parte sulle spalle di Laura, compresi alcuni incontri con classi di studenti di varia età. Uno dei momenti più intensi è stato l'incontro con un paio di classi di studenti di 15-17 anni, tutti neri, in una cittadina, di nome Nigel, ad una sessantina di chilometri da Johannesburg: pensa che i ragazzi di queste due classi studiano l'italiano ed incominciano a parlarlo. Sono innamorati di ciò che è italiano e ci hanno fatto un sacco di domande.

baraccopoli a Johannesburg
Nei nostri numerosi spostamenti in automobile attraversando la smisurata Johannesburg, abbiamo colto appieno il grandissimo stridore tra l'opulenza, discretamente diffusa, e la povertà o addirittura la miseria più straziante, che sono ovunque, tranne nei quartieri esclusivi: le sterminate baraccopoli e la massa di mendicanti ti danno una sofferenza acuta, perchè vorresti fare qualcosa ma non puoi far altro che fare qualche elemosina.


Che ci fa un alpino bergamasco
in Sud Africa?
Domenica scorsa abbiamo vissuto altre intense emozioni, incontrando a Benoni, un paese ad una trentina di chilometri da Johannesburg, una comunità di vecchi friulani, quasi tutti ex minatori, che ci hanno raccontato la loro vita in miniera: vederli giocare a briscola o a tresette e sentire "mandi", il tipico saluto friulano, è stato un bagno di piccola ma autentica italianità. Per non parlare poi dell'incontro, sempre a Benoni, con il comandante della locale sezione degli alpini, un bergamasco di circa 75 anni, che ci ha mostrato con orgoglio la piccola baita che hanno costruito per le loro riunioni e per conservare religiosamente memorie, gagliardetti, trofei, foto, ecc.; abbiamo notato che c'erano molti gagliardetti bresciani, mancava quello di Chiari: bisognerà provvedere.Ti inviamo alcune foto, che ci sembrano eloquenti. Cari saluti a te ed a Mirella.

Mario e Laura

Nessun commento: