Caro Enzo, ti inviamo alcuni ultimi appunti dal Sud Africa; il resto te lo racconteremo di persona.
studenti a Nigel (Sud Africa) |
L'attività di formazione alle docenti, che consiste in incontri seminariali, tutoring individuale e preparazione di materiali cartacei ed informatici, si è conclusa, in questa prima fase in presenza, a cui seguirà una stretta collaborazione via mail e con altre modalità; è stato un lavoro molto impegnativo ed intenso, che è gravato per la maggior parte sulle spalle di Laura, compresi alcuni incontri con classi di studenti di varia età. Uno dei momenti più intensi è stato l'incontro con un paio di classi di studenti di 15-17 anni, tutti neri, in una cittadina, di nome Nigel, ad una sessantina di chilometri da Johannesburg: pensa che i ragazzi di queste due classi studiano l'italiano ed incominciano a parlarlo. Sono innamorati di ciò che è italiano e ci hanno fatto un sacco di domande.
Nei nostri numerosi spostamenti in automobile attraversando la smisurata Johannesburg, abbiamo colto appieno il grandissimo stridore tra l'opulenza, discretamente diffusa, e la povertà o addirittura la miseria più straziante, che sono ovunque, tranne nei quartieri esclusivi: le sterminate baraccopoli e la massa di mendicanti ti danno una sofferenza acuta, perchè vorresti fare qualcosa ma non puoi far altro che fare qualche elemosina.
baraccopoli a Johannesburg |
Che ci fa un alpino bergamasco in Sud Africa? |
Domenica scorsa abbiamo vissuto altre intense emozioni, incontrando a Benoni, un paese ad una trentina di chilometri da Johannesburg, una comunità di vecchi friulani, quasi tutti ex minatori, che ci hanno raccontato la loro vita in miniera: vederli giocare a briscola o a tresette e sentire "mandi", il tipico saluto friulano, è stato un bagno di piccola ma autentica italianità. Per non parlare poi dell'incontro, sempre a Benoni, con il comandante della locale sezione degli alpini, un bergamasco di circa 75 anni, che ci ha mostrato con orgoglio la piccola baita che hanno costruito per le loro riunioni e per conservare religiosamente memorie, gagliardetti, trofei, foto, ecc.; abbiamo notato che c'erano molti gagliardetti bresciani, mancava quello di Chiari: bisognerà provvedere.Ti inviamo alcune foto, che ci sembrano eloquenti. Cari saluti a te ed a Mirella.
Mario e Laura
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