venerdì 28 giugno 2013

Gli sprechi della Giunta Mazzatorta – 3


Resistone fa rima con bidone

Questo è quanto affermava l’Arch. Aldo Maifreni nel luglio del 2006 a proposito delle rotonde in corso di costruzione a Chiari:
“Una resina particolarmente tenace (il Resistone), unica novità rispetto alla tecnica tradizionale, stabilizza i giunti tra concio e concio e permette una facile pulizia con mezzi meccanici altrimenti non utilizzabili. La resina utilizzata, inoltre, si è rivelata determinante nei tempi di realizzazione delle rotonde: 24 ore dalla posa e sono subito praticabili, eliminando così i venti giorni di solito necessari per l'assestamento delle sabbie cementizie normalmente utilizzate. Sono stati pertanto dimezzati i tempi di realizzazione e ottimizzati i rendimenti”.

Ecco quanto riportato da ChiariNewsletter il 16 agosto 2010:
“Si ribadisce che le problematiche riscontrate nelle sei rotatorie indicate sono conseguenza dell’impiego di uno speciale sigillante denominato “Resistone”, brevettato e posto in commercio dai competenti organismi e non certo dal Comune...Per rimediare dunque ai difetti oggi evidenti e per evitarne in futuro, si è deciso di chiedere alla ditta Origini, detentrice del brevetto, la sostituzione di tutto il sigillante impiegato nella città di Chiari, sia con vizi evidenti o ancora occulti. L’intervento di ripristino, perciò, non riguarda le sole parti oggi ammalorate, ma tutte quelle in cui è stato impiegato il prodotto resinoso "Resistone”.
Una rotonda "ammalorata"


Come si può vedere, mentre nel 2006 l’Arch. Maifreni  esaltava questa “resina particolarmente tenace,  nel 2010 le addossa tutta la responsabilità del dissesto delle rotonde di Chiari, cercando di allontanare da sè ogni responsabilità.
Come ho avuto modo di dimostrare in numerosi e circostanziati articoli su questo blog (leggi qui), il Dirigente del Settore Territorio del Comune di Chiari ha primarie e precise respondabilità  al riguardo e con lui ce l’hanno il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici.
Com’è noto, il dissesto di alcune rotonde ha comportato il loro completo rifacimento a spese del Comune; il porfido è stato sostituito con l’asfalto, ad eccezione della rotonda posta in fondo a via Cavalli, per la quale si è mantenuto il “materiale lapideo”, usando però malte cementizie per assemblarlo.
Ora, asserito che questa resina tanto tenace non è, perchè la si continua a usare?
In questi giorni si stanno eseguendo lavori di sistemazione di quell’opera inutile e costosa rappresentata dal pavè di viale Bonatelli.
Come viene documentato da queste foto, per rendere subito praticabile la strada, si sta insistendo a usare una resina: non  più il vituperato “Resistone”, ma il  “Mapestone” della Mapei, società del Presidente di Confindustria.
Chiari - lavori in corso

Lavori in corso in viale Bonatelli

La nuova resina Mapestone


Forse la nuova resina sarà più tenace della precedente, ma fossi nell’Arch. Maifreni mi asterrei dal fare panegirici sulle caratteristiche miracolose del prodotto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E oltre all'arch. comunale (che ricordo tanto caro anche alla giunta del sig. Facchetti), tutti quei sapientoni di ing, arch, impresaroni edili che siedono in consiglio (oppure con "cariche" particolari) che dicono in merito?

Massimiliano Battoni

EDILcommerce ha detto...

Parlare di "resina" in riferimento a Mapestone è improprio..si tratta di una malta cementizia con particolari additivi che la rendono adeguata sia all'allettamento (con il prodotto da lei fotografato) sia alla fugatura (PFS2). Il prodotto classificato XF4 ha la capacità di resistere all'aggressione chimica dei sali disgelanti: per questo motivo è corretto il suo impiego, soprattutto in opere pubbliche che subiscono carichi elevati di traffico. Nulla da dire, quindi, sul prodotto..gli aspetti politici della questione non riguardano il mio parere.
buona giornata