domenica 15 settembre 2013

Cuperlo chi?

Lo riconosco, sono un iscritto abbastanza anomalo del PD. Non mi entusiasmano molto i regolamenti, ho un’allergia congenita per gli statuti e quanto agli apparati mi fanno venire una fastidiosa orticaria. Tuttavia non penso di essere una persona disattenta. Vivo con passione la vita politica italiana e tutto ciò che si muove all’interno del PD. Eppure a proposito di Cuperlo ho dovuto consultare Wikipedia per sapere qual era il suo nome.
La vicenda politica di Gianni Cuperlo si svolge tutta all’interno del PCI e delle sue successive declinazioni. Sono gli anni della caduta del muro di Berlino e delle opposte ideologie che lo sorreggevano.
Alla Bolognina Occhetto annuncia la cosiddetta “svolta” che avrebbe portato in poco più di un anno allo scioglimento del Partito Comunista Italiano e alla nascita del PDS. La Fgci segue la stessa sorte e si scioglie il 22 dicembre del 1990. A decretarne la fine è proprio Gianni Cuperlo: egli incarna egregiamente la figura dell’esecutore testamentario,  volto pallido e aplomb da responsabile di una ditta di pompe funebri.
Ora, Cuperlo sarà anche una persona colta, una persona perbene, una persona preparata, ma ce lo vedete voi contrapposto a quel vulcano vivente che è Matteo Renzi? Io no.

Gianni Cuperlo - Matteo Renzi

Parla uno a cui Renzi non sta per nulla simpatico. Quando si è trattato di scegliere fra lui e Bersani ho scelto Bersani, nella convinzione che questo Paese, per tirarsi fuori dalla melma in cui è sprofondato,  ha bisogno di serietà e pragmatismo. Gli imbonitori, quelli che ci hanno indicato vie facili  per raggiungere ricchezza e felicità, ci hanno portato alla rovina. 
Bersani ha avuto la sua occasione e l’ha sprecata. La sua debacle elettorale ha aperto autostrade a Matteo Renzi che oggi rappresenta l’uomo forte all’interno del PD e l’unica speranza di vincere la prossima competizione elettorale.
Se non ci fosse lo spirito distruttivo che anima questo partito dalla sua nascita, si prenderebbe coscienza di questo dato di fatto e si lavorerebbe uniti per dare una svolta definitiva al PD: non più fusione mal riuscita fra Ds e Margherita, ma nuovo partito moderno e riformatore, dove le provenienze non contano più.

Temo purtroppo che prevarrà ancora il senso di appartenenza e che presto mi si chiederà  di aderire a qualche comitato per sostenere la candidatura di qualcuno. Questa volta però passo. 

1 commento:

ZETA ha detto...

Oh... ti sei dimenticato dei famosi poli scolastici. Ma forse quello è meglio che non li abbiano fatti, ma intanto si sono dimenticati la manutenzione ai poli scolastici esistenti.... non ti sembra???