Lo riconosco, sono un iscritto abbastanza
anomalo del PD. Non mi entusiasmano molto i regolamenti, ho un’allergia congenita
per gli statuti e quanto agli apparati mi fanno venire una fastidiosa orticaria.
Tuttavia non penso di essere una persona disattenta. Vivo con passione la vita
politica italiana e tutto ciò che si muove all’interno del PD. Eppure a
proposito di Cuperlo ho dovuto consultare Wikipedia per sapere qual era il suo
nome.
La vicenda politica di Gianni
Cuperlo si svolge tutta all’interno del PCI e delle sue successive
declinazioni. Sono gli anni della caduta del muro di Berlino e delle opposte
ideologie che lo sorreggevano.
Alla Bolognina Occhetto annuncia
la cosiddetta “svolta” che avrebbe portato in poco più di un anno allo
scioglimento del Partito Comunista Italiano e alla nascita del PDS. La Fgci
segue la stessa sorte e si scioglie il 22 dicembre del 1990. A decretarne la
fine è proprio Gianni Cuperlo: egli incarna egregiamente la figura dell’esecutore
testamentario, volto pallido e aplomb da
responsabile di una ditta di pompe funebri.
Ora, Cuperlo sarà anche una
persona colta, una persona perbene, una persona preparata, ma ce lo vedete voi
contrapposto a quel vulcano vivente che è Matteo Renzi? Io no.
Gianni Cuperlo - Matteo Renzi |
Parla uno a cui Renzi non sta per
nulla simpatico. Quando si è trattato di scegliere fra lui e Bersani ho scelto
Bersani, nella convinzione che questo Paese, per tirarsi fuori dalla melma in
cui è sprofondato, ha bisogno di serietà
e pragmatismo. Gli imbonitori, quelli che ci hanno indicato vie facili per raggiungere ricchezza e felicità, ci hanno
portato alla rovina.
Bersani ha avuto la sua occasione
e l’ha sprecata. La sua debacle elettorale ha aperto autostrade a Matteo Renzi
che oggi rappresenta l’uomo forte all’interno del PD e l’unica speranza di
vincere la prossima competizione elettorale.
Se non ci fosse lo spirito
distruttivo che anima questo partito dalla sua nascita, si prenderebbe
coscienza di questo dato di fatto e si lavorerebbe uniti per dare una svolta
definitiva al PD: non più fusione mal riuscita fra Ds e Margherita, ma nuovo
partito moderno e riformatore, dove le provenienze non contano più.
Temo purtroppo che prevarrà
ancora il senso di appartenenza e che presto mi si chiederà di aderire a qualche comitato per sostenere
la candidatura di qualcuno. Questa volta però passo.
1 commento:
Oh... ti sei dimenticato dei famosi poli scolastici. Ma forse quello è meglio che non li abbiano fatti, ma intanto si sono dimenticati la manutenzione ai poli scolastici esistenti.... non ti sembra???
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