Chiari alla vigilia delle Elezioni Comunali
Siamo alla fine dei due lunghi
mandati del Sindaco Sandro Mazzatorta. Chiari ne esce sfibrata e ripiegata su
se stessa.
Il suo territorio è stato
stuprato dal passaggio della Tav, della BreBeMi e da una urbanizzazione
selvaggia che ha lasciato sul terreno centinaia di case vuote. Inoltre il Sindaco ha voluto due grandi aree
di servizio, un Polo Logistico e un Polo del Produrre rimasto lettera morta.
Decine e decine di ettari di buona campagna andati in fumo.
BreBeMi e area di servizio |
Ingenti risorse sono state
buttate nella ristrutturazione del vecchio Comune e nella realizzazione di un Museo
di cui la città non sentiva proprio il bisogno.
Il territorio è stato disseminato
di rotonde, fatte e rifatte, molte delle quali del tutto inutili.
Rifacimento rotonda a Chiari |
Il problema della sicurezza,
tanto sbandierato durante il primo mandato, è rimasto insoluto come tanti altri problemi.
La stazione, una vera latrina a cielo aperto, ha continuato a essere luogo di
ritrovo di sbandati, ubriachi e vagabondi, mentre i furti ad attività commerciali,
abitazioni private e luoghi pubblici, sono continuati come e peggio di prima.
Degrado alla Stazione di Chiari |
Il
campo nomadi è stato chiuso, ma i nomadi sono ancora in giro per la nostra
campagna. Il costoso Airpol ha soddisfatto la sete di propaganda della Lega, ma il problema della sicurezza non
è stato spostato neppure di una virgola.
Milioni sono stati spesi per
progetti e consulenze che nulla hanno dato alla città.
L’immigrazione di persone
provenienti da paesi extracomunitari, altro cavallo di battaglia di questa Giunta
e del suo Sindaco, in dieci anni non ha subito interruzioni, anzi si è
incrementata notevolmente e nulla ha fatto l’Amministrazione Comunale per
agevolarne l’integrazione.
Le Fondazioni sono state usate in
modo spregiudicato per fini che nulla hanno a che vedere con i loro scopi
statutari. Quando non si è riusciti ad affondare le mani nei loro forzieri,
esse sono state utilizzate per operazioni di carattere immobiliare.
Veri e propri fallimenti hanno
costellato la vita della Giunta Mazzatorta:
il Polo della Cultura, ferita
ancora aperta per i suoi risvolti finanziari e giudiziari; la Caserma dei
Carabinieri che avrebbe dovuto sorgere dove ora c’è la cava di via Roccafranca;
i Poli Scolastici, il Polo del Benessere e quello Sportivo, il caffè
letterario.
A fronte delle poche opere realizzate
si è dissipato tutto il patrimonio comunale messo da parte dalle
Amministrazioni precedenti e si è imposta ai cittadini di Chiari un’addizionale
Irpef nella misura massima dello 0,8%.
Manifesto del PD |
La cosa più grave però è che
durante i due mandati del Sindaco Mazzatorta si sono ristretti gli spazi di
democrazia. Il Consiglio Comunale è
stato limitato nelle sue funzioni, ai singoli consiglieri è stata più volte
tolta la parola sulla base di una rigida attuazione dei regolamenti consiliari,
sono stati eliminati molti luoghi di incontro e di dibattito e quelli che sono
rimasti sono inavvicinabili per i loro costi eccessivi. La stessa Casa Comunale è diventata una torre d’avorio,
impermeabile all’ascolto della cittadinanza. In compenso si sono spesi molti
soldi in propaganda, vedi cartelloni 4x2, profumati compensi pagati a
giornalisti alle dirette dipendenze della Giunta e del Sindaco o a testate amiche.
Il Sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta |
Per finire: il Sindaco è ostinatamente assente dalla scena
politica di Chiari ormai da parecchio tempo, dimostrando così di non avere più
alcun interesse per la città che lo ha eletto senatore; un assessore si è
dimesso in chiara contrapposizione con alcune scelte della Giunta; la maggioranza è ormai ridotta a brandelli.
Questo è il quadro della
situazione.
E’ possibile un’alternativa al
modo di amministrare di Mazzatorta e soci? Certo che è possibile, ma lo sarà
solo nella misura in cui tutti i partiti, liste civiche, movimenti, singole
personalità presenti sul territorio e riconducibili all’area di centro
sinistra, saranno capaci di offrire alla città un progetto di rinascita.
Lo
sarà se si anteporrà l’interesse della città di Chiari
alle ambizioni politiche
di ognuno.
Centro storico di Chiari |
A sentire le voci che corrono in
giro, nell’ambito del centrosinistra i candidati alla carica di sindaco
potrebbero essere almeno tre. Mi chiedo se questo sia nell’interesse della
città.
Non penso che i programmi dei
vari contendenti siano in contrapposizione. Per alcuni di loro c’è stata una
lunga stagione di condivisione di idee e di battaglie, espresse sia a livello
di Consiglio Comunale che fuori. C’è stato un duro allenamento alla ricerca di soluzioni alternative rispetto a
quelle prospettate dalla maggioranza. Non capisco cosa oggi possa impedire a
queste formazioni di sedersi attorno a un tavolo e individuare un percorso che
porti alla scelta di un candidato Sindaco e alla definizione di un programma
comune. Le primarie di coalizione dovrebbero essere la migliore e più trasparente opzione per
individuare il futuro candidato, lasciando agli elettori l’onore e l’onere di
questa scelta.
1 commento:
Ma come ora come facciamo senza il superconsulente? ora immagino che i vari lecchini che aveva intorno (immobiliaristi,imprese edili,avvocati,ingenieri,architetti) prenderanno le distanze...buffoni
Massimiliano Bettoni
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