mercoledì 18 settembre 2013

Bilancio fallimentare di fine mandato

E così in Comune si sta preparando il Bilancio di fine mandato, una summa di politica e buona amministrazione ai tempi del Sindaco già Senatore Sandro Mazzatorta. Ullallà!

C’è da supporre che un capitolo importante sarà riservato alla vicenda del Polo della Cultura, progetto rivoluzionario, faro che avrebbe dovuto illuminare il panorama culturale della nostra città da qui all’eternità. Peccato però che al posto del faro ci sia rimasto un misero lumino, di quelli che si vendono al cimitero, buono solo a dare un po’ di luce a un “progetto morto” , a un cadaverino da tumulare nell’edificando “muro del pianto”.
Cantiere del Polo della Cultura
 Un altro capitolo non meno corposo dovrebbe essere riservato alla mega operazione della Caserma dei Carabinieri. Lungo la via Roccafranca  lì dove c’era una cava, avrebbe dovuto sorgere una moderna Caserma dei Carabinieri, grazioso regalo del Gruppo Fin Beton a fronte di una speculazione coi fiocchi: mega centro commerciale di 45 mila metri quadri con sotto due piani di parcheggi, multisala cinematografica,  palestra, ristorante,  pizzeria ecc.   E poichè riempire la buca e basta sarebbe stata un’operazione antiestetica, era nata anche l’idea di costruire un villaggio con le sue belle casette multicolore dove sarebbero andate ad abitare felicemente almeno 500 persone. Un bel quartiere dove le sere d’estate, nell’anfiteatro appositamente costruito o lungo i viali, ci sarebbero state  meravigliose occasioni di svago. Bello, vero? Peccato che il sogno sia svanito e a noi sia rimasta soltanto una buca piena di materiali inquinanti.


Progetto Caserma dei Carabinieri mai realizzato

Un capitolo a parte dovrebbe essere riservato alla nostra Stazione Ferroviaria, vero vanto di questa Giunta e in particolare del nostro Sindaco. La grancassa propagandistica l’aveva presentata come il salotto della città, la sua scintillante porta d’ingresso. Distaccamento della Polizia Locale, Infopoint, pareti tirate a lucido, comoda e pulita sala d’attesa. 

I bagni della stazione di Chiari
Solo il tempo di riempire i giornali di articoli encomiastici e la situazione è ritornata come e peggio di prima. Ora il Sindaco se la prende con le Ferrovie che gli impediscono di investire. Ma quanto dovrebbe ancora investire in questa folle impresa?  Per fare della stazione il simbolo della sua politica del fare, Mazzatorta ha speso  decine  e decine di migliaia di euro dei contribuenti clarensi.  Risultato? Una rivoltante latrina a cielo aperto.

I binari della stazione di Chiari
Ora, dopo aver chiuso il distaccamento della Polizia Locale, l’Infopoint, i bagni, la sala d’aspetto, il bar, si tenta l’ultima carta, abbattere le due pensiline divenute ormai dormitorio di barboni e sbandati. Se anche questo non fosse sufficiente, non resta che chiedere l’abbattimento della stazione stessa così risolviamo il problema alla radice e non ci pensiamo più. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mai hai visto che bel viale?