giovedì 25 aprile 2019

25 APRILE FESTA DI TUTTI GLI ITALIANI

Ho chiesto al nostro Sindaco, Avv. Massimo Vizzardi, il testo del discorso che oggi ha pronunciato in occasione della Festa della Liberazione. È con onore che lo pubblico sul mio blog perché è un discorso alto, bello, che fa riflettere: 

"FESTA DELLA LIBERAZIONE!
Un giorno importante, una bellissima festa nazionale: buona Festa della Liberazione a tutti!
La festa del 25 aprile ci stimola a riflettere come il nostro Paese seppe risorgere dopo la tragedia della seconda guerra mondiale … il risorgimento in un paese materialmente distrutto e gettato nello scompiglio dal regime fascista e da quello monarchico” 
… ci ha ricordato ieri il nostro Presidente delle Repubblica. Un uomo saggio, posato, preparato, gentile, serio e proprio per questo un uomo delle Istituzioni, forte ed autorevole; una diga indispensabile al disfattismo, al qualunquismo che sembra regnare in una grande fetta della nostra Italia, in quella parte di paese che troppe volte sembra abbandonarsi all’indifferenza e rimanere accecata dalla paura. 
Il Presidente della Repubblica ha aggiunto: “conoscere la tragedia il cui ricordo è ancora vivo ci aiuta a comprendere le tante sofferenze che si consumano alle porte dell’Europa che coinvolgono popoli a noi vicini”. 
Quasi una risposta ai tanti di noi che ricordano i campi di concentramento tedeschi ma che fingono di non sapere e di non conoscere che a pochi chilometri dalla costa italiana vi sono strutture in cui i diritti umani non vengono rispettati e tanto meno fatti rispettare. Un fatto noto a tutti noi ma che preferiamo non vedere e non sapere perché finché i disperati rimangono in Africa, imprigionati e torturati e maltrattati, non siamo costretti a vederli qui in Italia, sulle televisioni, magari su una spiaggia o in mezzo al mare.

Chiari - Festa della Liberazione 2019
Quella di oggi è una festa nazionale ed appare quantomeno antistorico ma anche infantile se non pericoloso il comportamento di chi si vanta di non volerla festeggiare e, d’altra parte, in questa Italia ormai da troppo tempo regna perennemente uno spirito di vuota propaganda: è una festa di tutti gli italiani, nessuno escluso.
E’una festa di tutti per ricordare il coraggio, l’audacia dei tanti “ribelli” che negli anni della Resistenza sacrificarono la loro vita per valori alti, l’Amore, la Libertà, la Patria.
Al di là del proprio credo politico e della propria fede religiosa vi sono valori assoluti che non possono essere “di parte”, tra questi quelli propri della Resistenza, valori che non sono né di destra,   né di sinistra né di centro ma di tutti noi!
Allora oggi diventa un motivo per ricordare chi ha vissuto di passione, anche a costo della morte, senza lasciarsi scivolare addosso i fatti del mondo, senza girare la faccia dall’altra parte per non vedere.
Ci è stata donata la libertà da chi ha lottato in quegli anni, un valore che troppi di noi danno per scontato e di cui troppe volte abusiamo, già solo quando ci sentiamo liberi di dire e fare quanto più desideriamo, senza porci limiti, senza riflettere sulle conseguenze del nostro verbo e delle nostre azioni nei confronti di chi vicino a noi.
Quante volte alcuni si nascondono dietro il poter dire “liberamente” il proprio pensiero per giustificare il fatto di vomitare addosso alla persona di turno le proprie opinioni, quasi sempre trattasi di insulti e giudizi offensivi, anche per dileggio.
Chiari - Il Sindaco Massimo Vizzardi
Da questa lotta nacque la nostra Costituzione che tanti, anche tra i potenti, dicono di volerla difendere ma che, poi, in definitiva pochi attuano nella sua interezza.
Fino al 25 aprile 1945 l'Italia non era una Repubblica, non era democratica e il popolo non aveva nessun diritto di scegliere i suoi rappresentanti, non aveva liberi partiti ed una stampa libera. 
Prima del 25 aprile furono operanti le leggi razziali, per ben sette anni, ricordiamocene quando parliamo di un fascismo buono. 
Prima di quel 25 aprile il fascismo perseguitò per vent'anni  tutti i suoi avversari, imprigionandoli e confinandoli, spesso ammazzandoli.
Ricordiamoci tutto questo, forse non sottovaluteremo gli ignoranti di turno che ieri a Milano rendevano onore a Benito Mussolini, forse staremo più attenti nell’avvallare già solo con il nostro silenzio le parole di quegli esponenti e gruppi politici che dividono ancora oggi gli uomini in base alla loro razza o nazionalità, arrivando a non riconoscere per taluni esseri umani i minimi diritti fondamentali dell’uomo. 
Quel 25 aprile 1945 ci regalò un bene inestimabile, la pace, alla fine di un conflitto che nell'ultima parte era stato anche guerra civile: la pace e la democrazia  sono un bene di tutti, hanno permesso per decenni di vivere da pari, in libertà.
Anche questa Europa, seppur malconcia, seppur da migliorare è figlia di quegli anni; sono stati garantiti anche grazie a questa Unione Europea a tutto il continente anni di benessere e pace: appaiono così antistoriche, pericolose ed aberranti le azioni di coloro che vogliono smantellare poco a poco l’Unione Europea.
Il patrimonio di democrazia che l’Unione ha portato con sé va tutelato con amore e passione, ricordando che non è scontato, non è ovvio. Per noi e per i nostri figli, per i nostri nipoti. Un Europa che va difesa da coloro che la vogliono debole.
Chiari - 25 Aprile Festa di Popolo
Di tutto questo dobbiamo essere consapevoli, dobbiamo darci una mossa!
In questo senso, ecco l’importanza di avere finalmente delle grandi bandiere della nostra Italia e della nostra Europa che sventolano nella nostra Piazza Martiri della Libertà, dinnanzi al Monumento dei Caduti: un grazie di cuore agli Alpini, per la loro generosità, per essere ancora oggi portatori di valori e simboli ed azioni importanti per la nostra comunità.
Un grazie all’ANPI per il suo grande lavoro, anche nelle scuole, per ricordarci l’importanza di esserci oggi: siamo qui a dire che non possiamo fare finta di niente rispetto a ciò che accade nel mondo, che non possiamo stare fermi dinnanzi ad un’ondata di odio e di indifferenza che a volte tocca anche le nostre comunità.
La storia ci dice che l’indifferenza è portatrice di cattivi eventi, di tragedie per l’umanità.
W la Libertà, W gli uomini e le donne che si indignano dinnanzi alle ingiustizie ed all’offesa della vita e persona altrui, W gli uomini e le donne che combattono perché ogni persona sia libera, nel suo dire e nel suo agire ma soprattutto nel suo vivere.

Buona Festa della Liberazione!!!"

lunedì 15 aprile 2019

UN FALLIMENTO DI SUCCESSO

Diceva un grande statista che “il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza darlo a vedere”. 
In questo i leghisti sono dei campioni. Collezionano fallimenti mantenendo sempre quell’aria di chi arriva e risolve problemi. 
Salvini è il fallito di successo più bravo che io conosca.
Ma non è il solo. Mazzatorta era un campioncino. Aveva la capacità di gridare al miracolo anche di fronte alla più cocente delle sconfitte. Non solo, circondava di un’aura di eccezionalità anche la cosa più ordinaria. Per esempio, il cambio di un tombino non era per lui cosa di ordinaria amministrazione. No, ne faceva un fatto epocale. Ne parlava per settimane sui giornali compiacenti, creando così un clima di aspettativa incredibile. Poi il giorno in cui effettivamente veniva inaugurato il tombino, chiamava la stampa al completo, i dirigenti provinciali, regionali e nazionali del suo partito, la banda cittadina, il prete per la benedizione e tutto il circo mediatico per fare di quel fatto un avvenimento. 
Gli è andata bene per molto tempo, poi, dopo aver collezionato molteplici disastri , il giochino gli si è rivoltato contro.
Guardate l’esempio dell’Airpol. 
Sull’argomento ho scritto decine di articoli, facendo la cronaca, si può dire giorno per giorno, delle mirabolanti imprese dell’aereo poliziotto (leggi qui). 

Chiari - Cerimonia di inaugurazione dell'Airpol
Sempre per input del nostro indimenticato sindaco, i giornali hanno redatto tonnellate di articoli, i soliti megafoni anno incensato la scelta strategica che avrebbe dato una svolta decisiva al contrasto della criminalità nella nostra zona, sono andati perfino in Germania a promuovere l’aereo in divisa, il celebre FK 9 Ela importato dalla Aviema.
Il giorno della sua inaugurazione in piazza Zanardelli, non solo era stato portato il prestigioso velivolo, ma era presente tutto lo stato maggiore regionale della Lega, alcuni rappresentanti nazionali, il Prefetto di Brescia e una folla di leghisti adoranti.
Bene, tagliato il nastro, l’aereo in divisa prese il volo e mise a segno due operazioni definite eccezionali dalla solita propaganda mazzatortiana: una misera piantagione di marijuana e un piccolo deposito abusivo di materiali inerti. Dopo di allora il niente. Ogni tanto veniva tirato fuori dall’hangar per una trasvolata sui cieli di Chiari, ma di attività rilevanti tali da giustificare la spesa di 360mila euro, nessuna.


Passato poco tempo e finiti i soldi per carburante e manutenzione, l’aereo rimase desolatamente al coperto sognando cieli immensi e imprese leggendarie.
Eppure i leghisti di Chiari, gli epigoni di Mazzatorta, giurano che quello non è stato un flop. Rivendicano la giustezza della scelta e accusano l’attuale Amministrazione di non fare niente per valorizzare questo mezzo. Di più. Permalosi come sono, si arrabbiano se andate a dirgli che l’airpol è stata una emerita cavolata e che si sono buttati al vento 360mila euro di soldi statali. 
Tutta l’operazione è servita solo per fare del teatro, buono per chi crede ancora nella buona fede della Lega, il partito più inaffidabile e squalificato d’Europa.

D’altra parte, il candidato sindaco Alessandro Cugini, ha ancora il coraggio di fare un video per affermare che nelle scelte della Lega la priorità spetta alla Caserma dei Carabinieri. Pensate che di questa fantomatica caserma ne stanno parlando dal 2006. Chiacchiere molte fatti zero. 
Potrebbe essere il motto di Cugini.

domenica 14 aprile 2019

GLI ALTARINI DI CUGINI

Pensavo fosse un’allucinazione, invece è tutto vero. 
Alessandro Cugini, a corto ormai di qualsiasi argomento credibile, pensa che la cosa migliore da fare per vincere alle prossime elezioni comunali, sia quella di alzare altarini all’interno del suo comitato elettorale. Non sapendo più a che santo votarsi, ora si rivolge direttamente al Padre Eterno.
Ed ecco spuntare un crocefisso, un vaso di fiori con un angelo svolazzante, una lanterna dalla vaga forma orientale, un uovo di pasqua, una bandiera crociata.
Si tratta di una cosa oscena, ripugnante e blasfema.

L'altarino presso il Comitato Elettorale di Alessandro Cugini
Com’è mai possibile abbinare una competizione civile, qual è l’elezione per la scelta del sindaco della città, con i simboli religiosi della festa più importante per la cristianità? Solo persone prive di sensibilità e rispetto possono mettere in atto un’idea del genere.
Cosa pensa Cugini che ostentando un crocefisso possa ricevere valanghe di voti dall’elettorato cattolico? Ha un concetto così basso dell’elettorato cattolico?
D’altra parte Cugini cerca in tutti i modi di imitare il suo capitano. E se Salvini si presenta ai comizi con il rosario in mano e dice di giurare non sulla Costituzione Italiana ma sul Vangelo, Cugini ritiene normale erigere blasfemi altarini nella sua sede. 
Cose del genere non si sono viste neppure ai tempi della più feroce contrapposizione tra democristiani e comunisti ai tempi della guerra fredda. La DC, pur essendo il partito dei cattolici italiani, ha sempre cercato di distinguere ciò che è religioso da ciò che è laico, lo Stato dalla Chiesa. 
Qui siamo ritornati al Medioevo, alle guerre di religione, alla battaglia di Lepanto, alle crociate. 
Il fatto è che la Lega ha come fondamento ideologico un coacervo di  assurdità. 
La mitologia padana mette assieme le cose più diverse attraverso un uso approssimativo e impreciso della storia. Se prima i miti erano i Celti, i Longobardi, i Comuni, Alberto da Giussano, il Carroccio, tanto per giustificare uno stato padano e quindi la secessione dall’Italia, ora il mito è la religione vetero cristiana messa in contrapposizione con il mondo islamico. Non è più il nord contrapposto al resto d’Italia e a Roma ladrona, ma l’Italia intera contrapposta al mondo musulmano che a loro dire cerca di invaderci.
In tale contesto l’altarino di Cugini ha una sua logica, logica appunto oscena, ripugnante e blasfema, logica che cerca però di nascondere il vuoto programmatico della sua coalizione.
A quaranta giorni dalle elezioni, i cittadini di Chiari non sanno ancora cosa propone per la città il candidato leghista Alessandro Cugini. Fino ad ora fuori dal cilindro ha tirato solo proposte farlocche. Pensate che ha ancora proposto di realizzare la nuova Caserma dei Carabinieri. Ma non l’aveva proposto Mazzatorta per dieci anni di fila?

Progetto della Caserma dei Carabinieri mai realizzata ai tempi della Giunta Mazzatorta
Per Pasqua romperemo l’uovo di Cugini e statene certi che dentro vi troveremo una bella sorpresa. Che sorpresa? Un programma fatto di niente che non realizzerà un omino di niente.

mercoledì 10 aprile 2019

LA SCUOLA DEL NOSTRO SCONTENTO

Non c’è niente da fare, il Nuovo Polo Scolastico non riesce proprio a farsi piacere dal popolo leghista, sempre pronto a pubblicare articoli, post e commenti ostili alla sua  realizzazione. 
L’avessero fatto loro avrebbero chiamato poeti a decantarne le lodi, megafoni mediatici a scrivere paginate di giornale, giullari a inscenare feste e carnevalate per settimane. Siccome però l’hanno fatto i loro avversari, non va assolutamente bene.


Prima hanno fatto la polemica sul cantiere non aperto, 
poi una volta aperto che fosse troppo a ridosso del centro, 
poi che fosse aperto durante l’anno scolastico, 
poi che la scuola fosse troppo grande, 
poi che fosse troppo piccola, 
poi che non si fossero spazi interni sufficienti, 
poi che non ci fossero spazi esterni adeguati, 
poi che le aule fossero anguste, 
poi che la agorà fosse una prigione, 
poi che la palestra non va bene, “vuoi mettere il pala Lancini”, 
poi che non è possibile avere l’uscita della scuola su una strada, 
poi che i bambini stanno troppe ore al chiuso, 
poi che bisogna recintare piazza Lancini, 
poi che era meglio restare al Santellone, 
poi che vecchio, non antisismico, non antincendio ha il suo fascino, 
poi che era così bello il Varisco, 
poi che si poteva fare la Caserma dei Carabinieri, 
poi che dove c’è il Turla meglio farci un parcheggio, 
poi che avete fatto maneggi per avere i soldi per le scuole, 
poi che i soldi non arrivano dalla Buona Scuola di Renzi, ma dalla Regione, 
poi che ci avete rotto con questa scuola di cui parlate sempre bene, 
poi che definirla di livello europeo è una scempiaggine, 
poi che fotografarla a tutte le ore del giorno non serve a renderla migliore, 
ecc. ecc. ecc.


Potrei continuare fino a domani mattina a elencare le lamentele dell’attuale opposizione e della parte di popolazione che l’asseconda. 
Il candidato sindaco leghista Alessandro Cugini (scritto correttamente?), non sapendo da che parte girarsi, corre dietro a tutte le proteste e i mal di pancia che circolano sul web, pensando così di essere credibile e dalla parte del popolo.
Ma una cosa è indubbia: la scuola è una bella realtà, esiste, esisterà per i prossimi 50 anni e generazioni di cittadini clarensi troveranno in essa il luogo della loro prima formazione.
Le vostre Amministrazioni saranno ricordate per il fallimento del Polo della Cultura, per le rotonde scassate e tutti i disastri rimediati in 10 anni di governo della città. 
L’attuale Amministrazione sarà ricordata per il fatto che ha costruito le scuole di Chiari: il Nuovo Polo Scolastico delle primarie e il Nuovo Istituto Toscanini. In tempi ragionevoli e senza pesare sulle finanze comunali.
Questa è la verità, questa è la realtà. 
Fatevene una ragione!

sabato 6 aprile 2019

CUGINI IL FUTURISTA

Dopo le interminabili chiacchiere fatte da Mazzatorta e soci, la precedente Amministrazione non è riuscita a portare a casa neppure lo straccio di una pur misera scuola. 
E non è che non le avessero tentate tutte. 
Nel 2007 doveva partire il Polo Scolastico a nord di Chiari. Il sindaco aveva messo sul piatto tutte le aree esistenti delle scuole clarensi dove sarebbero sorti casermoni a 8 piani. La rivolta dei genitori e i dissidi all’interno della stessa maggioranza fecero desistere da questo piano dissennato.
Nella seconda tornata amministrativa fu la volta della scuola “loculo” che avrebbe dovuto essere costruita in via Roccafranca con i soldi rivenienti dalla Fondazione Istituto Morcelliano. In realtà si trattava di costruire dieci misere aule, senza palestra, mensa e spazi comuni. Anche questo piccolo sogno svanì fra mille polemiche.
Oggi, anzi a dicembre, dopo appena 1 anno e 10 mesi da inizio lavori, il Nuovo Polo Scolastico è realtà ed è stato consegnato alla scuola perfettamente funzionante. Per i tempi biblici dei lavori pubblici italiani, un vero miracolo. Con l’aggiunta che non è stato perso un solo giorno di scuola. Certo i bambini e le loro famiglie, i dirigenti e gli insegnanti hanno dato una grossa mano, cercando di non esasperare una condizione che definire difficile è un eufemismo. Lavorare in un grosso cantiere mentre i bambini vanno vanno a scuola non è cosa semplice. Eppure tutto è andato per il meglio e oggi possiamo dire di avere una scuola di livello europeo, per struttura, innovazione tecnologica, spazi didattici.
Se è andato tutto bene per gli studenti e le loro famiglie,  la stessa cosa non si può dire per l’opposizione politica. 


Da quando prese avvio questo progetto, è nato ed è cresciuto un pregiudizio che non ha riscontro nella realtà dei fatti. Prima si fece polemica sul fatto che venissero utilizzati per la scuola e non per la Caserma dei Carabinieri i soldi rivenienti da oneri di urbanizzazione Gnutti. Poi si alimentò una discussione pretestuosa per la chiusura della vetusta Scuola Varisco, adducendo il fatto che non si poteva interrompere un percorso didattico di eccellenza fatto in quella scuola, ma dimenticando che per anni le stesse persone avevano sempre ostacolato quella esperienza. 
Il problema è che l’attuale opposizione politica e il candidato leghista Alessandro Cugini, mal sopportano che dopo anni di inutili chiacchiere finalmente a Chiari si sia deciso di intervenire sulle scuole che al tempo di Mazzatorta cadevano a pezzi. 
La cosa più incredibile è che questi signori continuano a fare polemiche astruse e senza senza senso per un intervento statale che ha consentito di portare a Chiari finanziamenti a fondo perduto per 12,6 milioni di euro (cosa mai vista nella nostra città), senza contare le altre centinaia di migliaia di euro della provincia per l’Istituto Einaudi. 
Se Chiari avrà finalmente delle scuole nuove di livello europeo, lo si deve innanzitutto alla Buona Scuola di Renzi e allo stanziamento di oltre 10 miliardi per la costruzione di nuove scuole e l’ammodernamento delle vecchie. Lo si deve all’attuale Amministrazione Comunale che ha colto l’occasione offerta e si è presentata all’appuntamento con progetti innovativi e credibili, lo si deve alle tante famiglie e agli insegnanti che hanno collaborato con l’Amministrazione perché questo piano si realizzasse.
L’opposizione e il suo campione Cugini, non avendo proposte da offrire alla Città, continuano a fare polemiche. 

Quest’ultimo, dimostrando di essere un giovane già vecchio, invece di guardare al futuro, propone di riaprire la scuola Varisco che è un immobile di 90 anni, inadeguato sotto tutti i punti di vista per ospitare una scuola che voglia definirsi moderna. 
È un continuo ritorno al passato che farà solo male a Chiari e ai suoi abitanti.

martedì 2 aprile 2019

L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Alessandro Cugini, da grande stratega qual è, si è presentato all’attenzione dei cittadini clarensi con una proposta a dir poco “rivoluzionaria”. Egli propone di realizzare al posto della scuola Turla un bellissimo parcheggio. “Basta costruire casermoni a ridosso del Centro storico della città!” afferma perentorio. Detto da chi voleva vendere a privati tutte le scuole disponibili di Chiari per farne dei palazzoni a 8 piani sembrerebbe quasi una presa per i fondelli. 


Sì, perché durante l’amministrazione Mazzatorta, padre politico e maestro di Cugini, stava avvenendo proprio questo. Per realizzare un Polo scolastico a nord di Chiari, le giunte leghiste erano disposte a vendere tutte le aree dove oggi insistono le scuole Martiri, Morcelli, Pedersoli, Turla e altre ancora. 
Evidentemente a Cugini questo particolare è sfuggito o forse ai tempi era troppo giovane per ricordarsene. Glielo rammentiamo noi, come gli rammentiamo che a proposito di Bre.Be.Mi., dalle parti di via Sandella ci sono due enormi aree che aspettano ancora di essere adibite ad Aree Servizi per l’autostrada. Quindi prima di pensare a parcheggi cittadini per favorire le frotte di ipotetici turisti in arrivo da Milano, forse sarebbe utile sanare quelle ferite inferte al nostro territorio da scelte sciagurate della passata amministrazione.
Una cosa che Cugini però non chiarisce, è dove prenderà i due milioni necessari per l’ampliamento dell’Istituto Toscanini. Se l’area del Turla rimarrà in mano pubblica, al piano finanziario per l’ammodernamento e il potenziamento del Toscanini mancano all’appello quei due milioni che dovevano arrivare dalla Fondazione Istituto Morcelliano, secondo la convenzione a suo tempo firmata proprio da Mazzatorta. La Fondazione non ha intenzione di onorare i propri impegni e forse, vista la scellerata gestione leghista dell’antico ente, non ha neppure i soldi disponibili per farlo.
Cosa faremo, realizzeremo un bellissimo parcheggio e rinunceremo all’ampliamento del Toscanini? Perché questo succederà. Se il Comune non partecipa al progetto con una parte dei soldi necessari, lo Stato revocherà il previsto finanziamento a fondo perduto. Vuole questo lo stratega Cugini? Se sì, lo dica chiaramente ai cittadini di Chiari. Se no, dica dove prenderà i soldi necessari, tenuto anche conto che tra qualche mese partiranno i lavori.

Governare una città come Chiari non è cosa per dilettanti allo sbaraglio.