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lunedì 16 agosto 2010

Fà e disfà

La rotonda di via Cavalli-Bonatelli
 Come i cittadini di Chiari possono vedere, la rotonda realizzata alla confluenza di via Cavalli con Viale Bonatelli, in questi giorni è oggetto di rifacimento. “Perchè...?” si chiedono al Bar dello Sport “perchè con tutte le rotonde scassate che abbiamo, hanno iniziato proprio con quella messa meglio? Cosa significa questo fare, disfare e poi fare ancora?”
Domande semplici per le quali non ci sono risposte plausibili. Le opere pubbliche realizzate da questa Amministrazione hanno seguito percorsi di difficile comprensione per noi umani.
Lasciamo stare le polemiche sulla ristrutturazione dell’ ex Comune, costata già oltre 6 milioni di euro e non ancora finita, sorvoliamo sul disastro del Polo della Cultura certificato dalla chiusura del cantiere e dalla stessa maggioranza, gettiamo un velo pietoso sui tempi di costruzione della Caserma dei Carabinieri promessa da anni e mai realizzata, evitiamo di parlare dei Poli Scolastici nodo mai risolto dai nostri amministratori. Restano le rotatorie. La Giunta Mazzatorta ne ha realizzate tante che Chiari è ormai nota come “la città delle quadre e delle rotonde”.
A cosa servano tutte queste rotonde è un mistero della fede. Fosse solo questo ce ne potremmo fare una ragione. L’assurda pretesa di farle in “prezioso materiale lapideo” ci costringerà però, come più volte detto su questo blog in tempi non sospetti, a sborsare periodicamente un sacco di soldi per metterle a posto. Cercare di propalare favole del tipo “questa ristrutturazione non ci costerà niente, sarà gratis” sta a testimoniare che anche i nostri amministratori si rendono conto che la gente ne ha piene le tasche di smenare soldi per mettere a posto continuamente le “rotonde più scassate del mondo”. Il lavoro non cala dal cielo “gratis et amore dei”, per cui anche per questi rifacimenti “picceremo” i nostri bei soldini.
Lavori in corso alla rotonda Cavalli-Bonatelli
Le altre, quelle messe peggio, resteranno lì in quelle condizioni chissà ancora per quanto tempo. I contenziosi avviati dalla Giunta con le ditte che le hanno realizzate, sono aperti e risulta difficile conoscere i loro tempi di definizione.
Fa' e disfa' l'è tött an laurà” dicono al Bar dello Sport, “..ma l'è anche an bel pagà.” aggiungono sogghignando. Come dargli torto!

giovedì 24 giugno 2010

Irriducibili

momenti di giubilo
dopo la sconfitta
Clamoroso!
Pur di non darla vinta a Bossi, pare che l'Italia  abbia  venduto la partita alla Slovacchia.

Forza Italia!

Nazionale di calcio
Campioni del mondo 2006
Da quando Berlusconi ha creato Forza Italia, moltissimi italiani, facendo violenza a se stessi, hanno represso nel proprio intimo quel grido liberatorio che saliva dagli stadi a ogni partita della nazionale.
In questi anni è stato un vero e proprio tormento. Quel grido bello e genuino, in cui tutti ci riconoscevamo al di là delle provenienze o appartenenze politiche e sociali, ci è stato rubato, sottratto, scippato, sostituito da suoi succedanei che però non hanno la stessa forza e lo stesso vigore.
Si è allora passati da un tiepido “Alè Italia” a un ambiguo “Forza azzurri”, pronunciato a denti stretti, da un ripetitivo “Italia, Italia” a un improponibile “Italia, azzurri”. Insomma un pasticcio.
Oggi però vorremmo che quel grido ritornasse a levarsi con convinzione dagli stadi dove gioca la nazionale, non solo perchè le motivazioni che ce l’hanno negato si sono un po’ stemperate, ma anche e soprattutto perchè le sparate della Lega hanno come risultato quello di farci amare ancora di più la parola “Italia”.
Da quando i verdi “alieni” hanno incominciato a pulirsi il c..o con il nostro tricolore, da quando hanno imposto di non cantare più il nostro inno, da quando hanno tifato Paraguay, da quando hanno detto che l’Italia si è comprata la partita con la Slovacchia, il moto di sdegno contro questi comportamenti cialtroni è stato sempre più forte, riuscendo a interessare anche dirigenti e giocatori della nazionale, di solito restii a intervenire su tematiche politiche.
Per cui oggi che l’Italia affronta con timore una piccola squadra, timore che nasce dagli acciacchi dei nostri giocatori, da un tasso di qualità non certo alto, forse da stanchezza e sfiducia, a quest’Italia vogliamo dare tutto il nostro appoggio, gridando senza remore

Forza Italia!

giovedì 27 maggio 2010

Metodo scientifico

il Sindaco di Chiari
Il Sindaco, quando parla delle fantastiche opere mai realizzate dalla sua Giunta, si riferisce a un metodo scientifico rigorosamente seguito.
Deve trattarsi di un metodo del tutto nuovo attaverso cui si crea il nulla mescolando montagne di parole a vagonate di soldi.

Straordinario!

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Museo della Città

Ma dov'è quel Museo dinamico della Città che non sta mai ferma? E' così dinamico che non siamo riusciti ancora a vederlo.

Troppo veloce per noi sonnacchiosi clarensi abituati ai polverosi e concreti musei repossiani.

venerdì 21 maggio 2010

Stakanovisti

Stakanov
Ricevo e pubblico volentieri questa segnalazione:

Gian Antonio Stella, Corriere della Sera, Venerdì 21 maggio 2010, prima pagina:


[...] Ieri mattina, a "Radio24", il senatore leghista Sandro Mazzatorta ha spiegato che occorre "sfatare alcuni luoghi comuni. Si è parlato di un Parlamento che lavora poco. Noi saremo una eccezione ma arriviamo il lunedì sera e al giovedì sera siamo ancora qua". Giudichino i lettori. [...]

E giudichino anche quelli che al venerdì mattina stanno lavorando e che lavoreranno anche al sabato.

Al Bar dell Sport dicono: "Sarà per questo che molti parlamentari hanno il doppio incarico, col serio rischio di fare male entrambi. Guardarsi intorno per credere".

mercoledì 21 aprile 2010

Ma chi se ne frega

Gigi Riva
Bossi jr, appena eletto consigliere regionale per meriti scolastici, ha pensato bene di rilasciare una dichiarazione a Vanity Fair per esprimere appieno la sua articolata linea politica:
"No, non tifo Italia" pare abbia detto.
Gli ha risposto a stretto giro di posta Gigi Riva il mitico attaccante della Nazionale degli anni '60/70 e attuale dirigente: "Se non sta bene può anche andarsene dall'Italia, nessuno ne farà una malattia..."
E' quello che continuo a dire agli "amici" leghisti. Non vi va bene l'Italia? Andate in Padania "il paese che non c'é". Lì sarete felici e liberi di festeggiare ogni anno tutti i White Christmas che volete. Però mi raccomando, fatevi anche pagare  gli stipendi, dalla Padania.
Al bar dello sport invece, a sentire che l'eccellenza scolastica  non tiferà Italia, sghignazzando dalle risate,  hanno risposto in coro:
"Ma chi se ne frega!"

sabato 10 aprile 2010

Fattoria Italia

Altan
L'economia è ferma, il pil in picchiata, il futuro è fosco. In Italia il Pil pro capite negli ultimi dieci anni è sceso del 4,1%. Da qui al 2014 si attesterà sotto la media Ue di almeno 10 punti (fonte Confindustria).

Mentre dal Paese reale sale forte la richiesta di protezione contro i danni che sta provocando la crisi economica (vedi protesta dei dipendenti della Raimondi Gru), la politica della Fattoria Berlusconi-Bossi si diletta ad immaginare percorsi istituzionali strampalati.
L’altro giorno, tirato a lustro, si è presentato al Capo dello Stato lo stratega Calderoli con in mano il compitino fatto a casa. Dopo aver ideato la “porcata” elettorale sembra che adesso voglia rifilarci la “minchiata” istituzionale.
Dall’altro lato Berlusconi, in un delirio di onnipotenza, cerca di escogitare espedienti che gli possano consentire di governare per i prossimi 50 anni direttamente dall’aldilà. Si è inventato un semipresidenzialismo a mezzo turno, dove l’elezione del Capo dello Stato avverrebbe in una memorabile puntata a reti unificate del Grande Fratello. Sarebbe molto più simpatico che andare a votare e riscuoterebbe sicuramente più successo, recuperando così una grossa fetta di ostinato astensionismo e buoni introiti pubblicitari.
Napolitano, Fini e Bersani hanno detto chiaramente di smetterla di cazzeggiare e di pensare ai problemi del Paese. Ma si sa bene che Napolitano, Fini e Bersani appartengono al grigio e triste paese reale che nulla ha a che vedere con l’allegro, ottimista e ricco paese immaginato dagli ideatori della “Fattoria”.

venerdì 9 aprile 2010

Ma dov'è la crisi?

Redditi delle famiglie -2,8% .
Mai così male dagli anni '90 (fonte Istat)
Champagne!

giovedì 8 aprile 2010

Badminton e Polo della Cultura

In Comune o giù di lì ci devono essere dei mattacchioni. Persone, che avendo molto lavoro da fare e non sapendo dove sbattere la testa per risolvere i gravosi problemi della macchina amministrativa, trovano anche il tempo per riempire la casella postale del sottoscritto con valanghe di messaggi che dovrebbero avere il solo scopo di convincermi che l’Amministrazione Comunale sta operando bene.
Ora io non ho alcuna avversione per il Badminton, disciplina sportiva degna di rispetto come tante altre, nè storco il naso se qualcuno mi parla della Partita del Cuore. Figuriamoci se non ritengo sempre interesessante una visita alla Pinacoteca Reposssi o se mi perdo la mostra Fotografica di Eugenio Molinari o la presentazione de la Sacra Famiglia di Achille Platto. Tutte iniziative ottime e degne di essere segnalate. Ma è questo il problema?
Penso che un’Amministrazione Comunale si debba giudicare in base alla sua capacità di realizzare le linee guida del suo programma elettorale secondo le regole di una corretta amministrazione.
Il segno distintintivo dell’Amministrazione Mazzatorta dovevano essere i grandi progetti che, parole del Sindaco, avrebbero dovuto svegliare Chiari dal suo lungo letargo.
Questi progetti erano: i Poli scolastici, il recupero della Cava di via Roccafranca, il Progetto strategico d’area vasta, il nuovo Museo della Città, il Polo della Cultura.
Le domande sono: sono stati realizzati questi progetti? E se sì, con quali costi? Penso che ogni clarense possa rispondere a questi quesiti tranquillamente.
Adesso, qualcuno mi vuole convincere che questa Amministrazione sta lavorando bene perchè organizza i play off di Badminton, quando a Chiari mancano un Cinema, un Teatro e un Auditorium, strutture che prima esistevano? Bene, se le ambizioni della nostra città erano queste, mi chiedo che necessità avevamo di avere un Senatore come Sindaco. Non bastava un semplice “organizzatore di eventi”? Sicuramente sarebbe costato di meno. Questo si dice al Bar dello Sport.
P.S. – I messaggi inviati non verranno pubblicati solo perchè il Comune non ha bisogno di questo piccolo blog per diffondere le sue iniziative. Ha già abbastanza canali informativi pagati profumatamente con i nostri soldi.

martedì 6 aprile 2010

Fahrenheit 451



A proposito del commento anonimo pubblicato su questo blog:

“...chiederemo anche la chiusura del blog visto che di fronte a un commento del genere i suoi responsabili non hanno mosso un dito...”. (dichiarazione rilasciata dall’Assessore Davide Piantoni al Giornale di Brescia).

E’ proprio vero, viviamo in un’epoca dove manca del tutto il senso del dramma. Volete mettere il valore melodrammatico di un bel rogo con tanto di “autodafé”, la forza brutale, ma decisa di un potere oscurantista illuminato da un immenso rogo di libri?

Oggi siamo a gesti minimali, essenziali, discreti. Oggi non è più necessario bruciare, mandare al rogo, basta un semplice “clic”.

Al bar dello sport

Questo blog è stato definito dal Vice Sindaco Seneci “un bar sport, dove si fa a gara a chi la spara più grossa”. Lo dobbiamo ringraziare. La sua dichiarazione ci ha dato lo spunto per aprire una nuova rubrica chiamata appunto “Al bar dello sport” dove appunteremo alcune brevi riflessioni senza impegno.

A proposito, se il Vice Sindaco Seneci fosse entrato in un “bar dello sport” forse avrebbe trovato qualcuno in grado di dirgli che la nostra bella piazza Zanardelli è grande non più di 1250 mq. e non 2500 come da lui affermato in Consiglio Comunale. E questo ha la sua rilevanza, tenuto conto della valanga di soldi che il Comune ha speso per rifarla.