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sabato 20 settembre 2014

Un colpo in testa

Ma è mai possibile, cavolo? Io esco tutti i santi giorni più volte al giorno.  Giro per il paese, fuori e dentro il centro abitato, a piedi e in bicicletta, da solo e con mia moglie, vado  al bar, vado in piazza, vado al mercato, insomma faccio tutte quelle cose che moltissimi clarensi fanno giornalmente. Mai  però che mi sia capitato di incontrare un extracomunitario che mi guarda storto, che mi affronta con sguardo di sfida, che mi sfida con sguardo strafottente. Mai che mi sia sentito osservato, studiato, indagato da occhi stranieri. Mai che mi sia imbattuto in qualche farabutto dalla parlata strana, in qualcuno che mi abbia fatto temere per la mia incolumità o per l’incolumità dei miei cari.



E’ mai possibile che gli extracomunitari di questa terra guardino storto solo i leghisti, che solo a loro riservino certi privilegi? Penso non sia giusto, cribbio! Anch’io ho diritto a un po’ di sguardi strafottenti, un po’ di sana paura del diverso, anch’io ho diritto di incontrare un po’ di gentaglia che mi faccia dire “andate tutti fuori dai coglioni”, insomma qualcuno che mi faccia pensare “io a questo qui un colpo in testa glielo darei veramente”.

lunedì 12 maggio 2014

Clandestino

Poiché i leghisti temono sia in arrivo una batosta elettorale, cercano di sovvertire i pronostici utilizzando, in modo del tutto scorretto,  la vecchia e deprimente propaganda anti clandestini. Questo è uno dei prodotti elaborati da eccelse menti clarensi.


A parte la questione moschea, rispolverata a ogni santa elezione, quest’anno è stato realizzato un manifesto che è tutto un programma. C’è scritto: “Clandestino è reato”. Il reato non è l’eventuale azione criminosa, ma la persona.




Capisco che dal punto di vista comunicativo è molto più efficace la parola “clandestino” piuttosto che “clandestinità”,  ma qui non è solo questione di termini.  Dicendo che clandestino è reato si pretende di marchiare a fuoco una persona che si trova in una particolare situazione. E poiché egli è “reato”  io ho tutto il diritto di difendermi, di combatterlo con tutti i mezzi. Non siamo molto lontani dalle aberranti teorie naziste sugli ebrei.
Questi discepoli di Cesare Beccaria però dovrebbero almeno farci una cortesia:   affiggere le loro corbellerie negli appositi spazi elettorali e non dietro le plance.

mercoledì 15 gennaio 2014

Razzismo in mutande verdi

Dopo essere stata travolta dagli scandali che l’hanno quasi azzerata, la Lega cerca di recuperare terreno giocando le solite, logore carte – la paura del diverso, l’immigrazione, il razzismo, la xenofobia.
Il culmine di questa strategia è rappresentato dalle scomposte reazioni di molti dei suoi uomini nei confronti della ministra Cécile Kyenge, sia perché nera, sia per le proposte e iniziative che sta portando avanti.
Questo modo di fare conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, l’arretratezza culturale e politica di questo partito. Il vilipendio continuato e chiassoso dei suoi rappresentanti e del suo “giornalaccio”, nasconde solo un vuoto  politico che certamente non potrà essere colmato da manifestazioni ripugnanti.
Che in Italia nel 2014 esistano ancora persone e movimenti che fanno della distinzione di razza o di  religione la base del loro operare, è cosa a dir poco inconcepibile.


mercoledì 19 ottobre 2011

Mazzatorta, un uomo tutto d'un pezzo


- Il Sindaco di Chiari bacchetta la Corte Costituzionale accusandola di emettere "sentenze al limite dell'eversione"- 

Poichè in Senato si fa poco o niente e al Comune di Chiari si gioca ad acchiappar le mosche, al nostro Senatore-Sindaco rimane molto tempo da dedicare alla sua antica passione, quella degli studi giuridici.
Egli ormai è diventato un punto di riferimento all’interno del suo partito in un settore molto sensibile qual’è quello dei rapporti fra legge e cittadini extracomunitari.
manifesto della Lega
Diciamolo chiaramente. A lui gli stranieri, specie quelli di origine araba, stanno antipatici, per cui ogni ragione è buona per metterli in riga. Le sue sottili teorie e le sue ordinanze  stanno facendo scuola nella vasta terra padana e da molti viene considerato come il capofila di un movimento il cui unico scopo è quello di mandare “föra di ball” questa “orda di barbari”.
Il punto fisso del suo ragionamento è quello della cittadinanza italiana. Sei cittadino italiano? Allora puoi fare tutto ciò che ti garba. Non sei cittadino italiano? Allora sono cavoli.
Questo principio l’ha fatto valere a Chiari in occasione dell’assegnazione delle case popolari, in occasione del bando sui  “premi  all’eccellenza scolastica”, in occasione della scelta dei rilevatori del Censimento Istat.
Nei primi due casi la sua battaglia non ha avuto molta fortuna. Una giustizia amministrata come  si sa dalle famigerate “toghe rosse”, in un giudizio di merito intentato da associazioni che lottano per la difesa  dei diritti umani, gli ha dato torto  in primo grado e in appello.
Il terzo caso è ancora aperto. Un primo pronunciamento della magistratura, senza entrare nel merito della questione, ha rigettato la denuncia presentata dalla Cgil per “carenza di legittimazione”. Adesso sembra che la stessa denuncia venga presentata dalla Fondazione Guido Piccini che ha legittimazione a ricorrere in giudizio per casi del genere. Vedremo come andrà a finire.
Non contento dei successi mietuti a piene mani nelle aule di tribunale, il nostro Senatore-Sindaco, che è un uomo tutto d'un pezzo,  ha ritenuto che si dovesse fare molto di più. E allora eccolo alle prese con un movimento di protesta sovracomunale per impedire la costruzione di una moschea  a Cologne, un paese vicino alla sua Chiari. Come non bastassero, i proclami, le proteste e le spedizioni sotto il monte Orfano, il Senatore ha deciso di presentare sull’argomento un’interrogazione parlamentare diretta al Ministro dell’Interno.


Il Senatore Sandro Mazzatorta
Ma si sa, il  Senatore Mazzatorta è un insoddisfatto di natura. Il suo cruccio è come fare a mettere ordine una buona volta per tutte in una materia dove vige la massima confusione. La soluzione potrebbe essere un disegno di legge. Ecco allora il DDL n. 2738 recante “Disposizioni concernenti gli edifici destinati all'esercizio del culto da parte delle confessioni religiose acattoliche di minoranza”. La presentazione dell’articolato è un trattato degno delle migliori tradizioni giuridiche di questo Paese, specie nella parte in cui si afferma: “Se le norme costituzionali... attribuiscono particolare rilevanza al culto è però precipuo compito del legislatore ordinario determinare la misura della libertà religiosa” e poi “...ai sensi della nostra Carta costituzionale, il nostro è uno Stato democratico sostanzialmente e formalmente cattolico. E noi che credevamo che il nostro fosse uno Stato laico sia nella forma che nella sostanza, dove  “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto...”. Ma tant’è. Il nostro Senatore è fermamente convinto che “la realizzazione in concreto del diritto di libertà religiosa  va indubbiamente assicurata”, ma per quanto concerne le religioni acattoliche sono posti tali e tanti paletti, divieti, obblighi, disposizioni, vincoli, doveri, imposizioni, che professare la propria fede non solo diventa un vero e proprio inferno, ma in concreto una cosa impraticabile.
Non solo. Mentre all’inizio si parla di religioni acattoliche, intendendo quelle religioni che non sono la religione cattolica, apostolica, romana, nel prosieguo si parla solo ed esclusivamente della religione islamica, svelando così l’esigenza per cui viene proposto il disegno di legge.
L’ultima trovata del nostro Senatore però riguarda i matrimoni misti, dove uno dei contraenti risulta clandestino. La Corte Costituzionale ha cassato la norma contenuta nel decreto sicurezza (Legge n. 94 del 15 luglio 2009) secondo la quale uno straniero sprovvisto del permesso di soggiorno e quindi irregolare secondo l’attuale legge,  non avrebbe potuto sposarsi nel nostro paese. Secondo la Consulta, la norma lede il diritto inviolabile dell’individuo a farsi una famiglia, sancito dall’art. 29 della Costituzione. L’effetto della norma bocciata  è stato infatti considerato sproporzionato rispetto all’obiettivo di contrastare l’immigrazione clandestina attraverso il disciplinamento di quelli che vengono definiti matrimoni di comodo.
Non fosse mai stata scritta! Per tutta risposta il Senatore-Sindaco dichiara perentorio che trattasi di  "una sentenza sbagliata e al limite dell'eversione" e per ribadire che non sta scherzando pubblica un’ordinanza che in dispregio di quanto stabilito dalla Corte  “ordina e dispone che nell’ambito della documentazione necessaria ai fini della pubblicazione di matrimonio deve essere presentata dallo straniero il permesso di soggiorno o la carta di soggiorno in corso di validità”, altrimenti nisba!
Ora ve lo immaginate in un’altra nazione un sindaco di paese, quantunque senatore, che si permette di affermare una cosa del genere relativamente a un Organo Costituzionale, ribadendo il suo punto di vista in un atto ufficiale? Se non chiamano la neurodeliri e gli chiedono subito di dimettersi, lo prendono sicuramente per un presuntuoso. Ebbene nell’Italia berlusconiana, dove si possono dire le cose più nefande senza avere il minimo senso della vergogna può anche capitare che il Sindaco di Chiari si permetta di dire che la Corte Costituzionale emette sentenze al limite dell’eversione e la cosa viene considerata come del tutto normale.
Forse prima o poi questa notte passerà, ma certamente per parecchio tempo ci toccherà andare in giro col lanternino a raccogliere  i cocci.



giovedì 8 settembre 2011

L'ossessione ideologica

L’ossessione ideologica della Lega nei confronti del mondo islamico sta raggiungendo livelli grotteschi e allarmanti al tempo stesso. Le foto che pubblichiamo sono state tratte dai profili Facebook del Sindaco di Chiari Senatore Sandro Mazzatorta, della Lega Nord di Cologne e da quello delle Pantere Verdi, il Movimento dei Giovani Padani di Chiari e Cologne.
La prima foto è quella di una santella di Cologne su cui una mano ignota ha scritto “Spazio per tutti!!!” con riferimento agli spazi necessari per professare la propria religione. La scritta è accompagnata da 4 simboli.
La seconda foto riporta un cartello segnaletico di Milano con sotto un analogo cartello scritto in arabo.
Naturalmente le due foto hanno scatenato una canea di commenti, alcuni dei quali è bene riportare per dare testimonianza del livello raggiunto dalla discussione:

1^  foto


Santella di Cologne

- le solite merde ;
- gli animali segnano il loro territorio con gli escrementi.......essendo loro delle m...e devono segnarlo in altro modo..........siete solo bestie.........;
- avrei la soluzione... Ma poi mi chiamano razzista...  ;
- hai ragione le soluzioni mettiamole in atto, fregatene se ti chiamano razzista...;
- vili bastardi, le solite carogne puzzolenti ..per quale motivo non siete venuti a contestare ieri sera?? codardi !! ;
-   beh .. visto queste foto ..... domani sera andrò per moschee a dipinger la stessa frase col sangue di maiale. ;
-  maledetti porci bastardi... le bombolette spray glele ficcherei io direttemante nel c**o... solo cosi avrebbero rispetto! ;
- merde!!! ;
- ah ah ah ah.........ma questi escon col buio come gli scarafaggi.... ;
- porci .
Il livello generale è questo.
Ora la prima domanda è: “Chi ha scritto quella frase?” La maggior parte degli intervenuti non ha dubbi di sorta. Quella frase l’hanno scritta i musulmani.  Eppure quei simboli sotto la scritta qualche dubbio lo pongono. Essi infatti sono simboli di 4 religioni differenti:
- yin e yang  (Taoismo)
- mezzaluna  e stella (Islam)
- croce latina (Cristianesimo)
- stella di David (Ebraismo).
Solo questi dati avrebbero dovuto suggerire un po’ di prudenza. Dire che quella frase è stata scritta da un musulmano, solo perchè nei pressi di quella santella verrà costruita una moschea, è una semplice illazione. Quella scritta può averla scritta chiunque. Ma quando l’ideologia si impadronisce della nostra testa, la libertà di pensare razionalmente va a farsi strabenedire.
Certo, chi ha scritto quella frase e in quel posto, non ha fatto una buona cosa per la causa che vuole sostenere. Uno dei commentatori ha sottolineato che “il messaggio è giusto, ma ha perso tutto il suo significato visto il posto dove l’hanno scritto”. Come non essere d’accordo. La libertà di professare la propria religione in pubblico e in privato è un diritto sacrosanto previsto dalla nostra Costituzione, come ho avuto modo di scrivere nel post del 10 agosto scorso (leggi qui). “Più spazio per tutti” dovrebbe anche significare “più rispetto per tutti”. Quindi anche rispetto per i luoghi di culto di qualsiasi religione. Sbagliato quindi scrivere sul muro di una santella perchè offende l’altrui sensibilità, sbagliato perchè in ogni caso è un atto di vandalismo.
Tutto questo agitarsi della Lega è solo una questione razzista e ideologica che nulla ha a che vedere con la religione. E’ una polemica portata avanti da una formazione politica che, tra parentesi, ha riempito i muri delle nostre città di scritte inneggianti al federalismo, alla secessione, all’indipendenza della cosiddetta Padania e via fantasticando, per non parlare  delle scritte razziste e xenofobe, degli adesivi col Sole delle Alpi o con Alberto da Giussano. “Gli farei pulire tutto con la lingua” ha scritto qualcuno. Bene incominciate con le vostre di scritte, ne avrete per un pezzo.

2^ foto


cartello segnaletico di Milano
 
- musulmani di merda.. nn sanno neanke leggere, cazzo gli fanno il cartello a fare?
- è il vento nuovo di Pisapia? Gia, sono i Fratelli di Vendola!
- questo è da abbattere con la forza! sradicatelo e sbatteteglielo la davanti alla moschea!
- se a livello governativo non si prende seri provvedimenti un bel mattino quando alla gente gli saranno girati i coglioni cominceremo a vedere delle reazioni anomali e a quel punto non li fermerete più..................

Bene,  questa foto è una bufala, un imbroglio, una sola (leggi qui).  Quel cartello in arabo non esiste,  è solo un’elaborazione grafica.  Il vero cartello è quello in basso.

Però la bufala ha tenuto banco per qualche giorno sulle pagine di facebook animando una discussione dal tono, come si è potuto vedere, molto alto. E dire che l’autore della bufala, o almeno colui che l’ha fatta correre sul filo della rete, è un senatore, un tal Cesarino Monti di Lazzate che evidentemente deve aver molto da fare se gli resta il tempo di correre dietro a queste patacche (leggi qui).
Eh sì, ormai siamo alla farsa, alla manipolazione della realtà, al trucco, all'inganno. Gli stessi elementi utilizzati dal nostro Presidente del Consiglio per dire che la crisi non c'era e che l'Italia era messa meglio degli altri paesi (vedi qui), lo stesso atteggiamento di una classe dirigente(?) che ha portato l'Italia sull’orlo del baratro e ora pretende di proporsi come la salvatrice della patria.






martedì 28 dicembre 2010

Ma che brave personcine!

Daniele Vezzoli
Daniele Vezzoli è un rampante Consigliere Comunale della Lega Nord del quale il massimo che si possa dire è che è un giovane senza sé e forse anche senza ma.
In un’intervista rilasciata a Chiari Week a proposito del degrado della stazione ferroviaria,  ha affermato che Chiari Blog ha come scopo quello di screditare sempre e comunque l’Amministrazione Comunale.
Si sbaglia. Chiari Blog non solo ha l’ambizione di screditare l’Amministrazione Comunale, ma anche l’aspirazione di dire tutto il male possibile dei Consiglieri di maggioranza. Solo che non occorre fare molta fatica, a screditarsi ci pensano da soli.  A noi francamente non resta che narrare i fatti così come avvengono: nudi e crudi. Leggete per esempio questa breve discussione tenutasi su Facebook nei giorni della famosa protesta sulla gru a Brescia:

Daniele Vezzoli - Dodici giorni sulla gru per un danno di 25.000 al giorno (senza contare l'impiego di Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco) equivale a €. 300.000,00!!! Tralascio poi i disagi (da Piazza Loggia fino al cantiere zona quasi-militarizzata!). Proprio vero l'immigrazione in questo paese fa bene!!! Adesso mi raccomando datemi del razzista!!!!
M.B. -  Siamo generosi noi bresciani...potremmo farli scendere in un secondo!!!A Napoli sarebbero già scesi.
Daniele Vezzoli -  A Napoli non li avrebbero nemmeno fatti salire!!!! :) (giustamente!)
R.F. -  proprio a me lo dici??? io avrei già attaccato i cavi della 380w...tutto in uno....
M.B. - NO...Vuoi mettere la soddisfazione di vederli scendere...al volo!!!
Daniele Vezzoli - Ah ah ah ah la 380!!! R.  ma dai sei esagerata....io cerco di essere serio ogni tanto....è uno schifo...tutti a casa loro.....senza se e senza ma!!!!
R.F. - si ma sai con la 380w come scendono volando?!
Daniele Vezzoli - CATTIVELLA!!!! CHE MENTE CRIMINALE CHE HAI!!!!
Iris Zini - la colpa non è loro, è di chi sta sotto e gli da credito; via tutti da lì, via tv, giornalisti, sindacati e volontari pro immigrati, dimentichiamo il fatto e che siano lì..... e presentiamo a loro o chi per loro, il conto del disagio subìto......

I cavi della 380! Capite che brave personcine frequentano al giorno d’oggi i social network? Devono essere le stesse persone che hanno partecipato alla campagna “nessuno tocchi il Crocefisso”. La spada e la croce. Non è stato questo il binomio che secoli addietro ha animato l’impegno di una moltitudine di giovani accorsi in massa a liberare i luoghi sacri dagli infedeli? Cosa cambia se la spada (ormai desueta) viene sostituita da cavi della 380? Magari viene meno la foga e l’impeto della battiglia, ma vuoi mettere la soddisfazione di vederli scendere al volo, perfettamente strinati?
Una cosa però bisogna dirla. Questi ragazzi sono sinceramente  preoccupati delle sorti delle finanze pubbliche. Come si fa, dicono loro, a permettere una cosa del genere? Si presenti il conto a chi ha creato il danno, così vediamo se non la smettono una volta per tutte di salire su gru e tetti a fare casino.
Giusto, nulla da obiettare.
Non si riesce però a capire perchè questa sacrosanta preoccupazione non sia emersa con la stessa veemenza per la questione del Polo della Cultura.  Vorrebbero di grazia dirci questi “cattivelli” a chi va presentato il conto dei disagi subiti dalla popolazione di Chiari per quasi 2 anni? Chi paga il conto salato di questo straordinario fallimento?  
Se la tv e i giornalisti non sono andati già via, questo servirebbe per condurre l’indagine a 360 gradi, evitando così di soffermarsi solo su un singolo aspetto della questione, cosa che com’è noto, è consentita solo a Chiari Blog.

giovedì 5 agosto 2010

E’ COLPA MIA, SONO MUZZU.

Ricevo da un amico che si firma scherzosamemente Annibale Scannagatti questo bellissimo,  breve racconto. Lo pubblico perchè parla di noi, del nostro mondo, delle nostre regole, della nostra difficoltà di capire gli altri, di guardarli senza pregiudizi. Persone. Persone che arrivano qui da mondi lontani, attraverso esperienze che manco immaginiamo. Non voglio fare la parte di chi pensa che i problemi siano semplici e facili da risolvere. I problemi sono complessi, maledettamente complessi, ma forse noi ci mettiamo un di più per renderli ancora più complicati. Il racconto alla fine solleva un problema reale che ci riguarda da vicino. Forse sarebbe utile che i nostri consiglieri e non solo loro se ne facessero carico.
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Una mattina

Mi sono alzato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Una mattina
Mi sono alzato
E ho trovato l’invasor.

Scrivo al buio, quindi perdonatemi la forma. Scrivo al buio della cantina dove sono nascosto ormai non so più da quanti giorni. Con mia moglie. Sono nascosto con mia moglie, che è pure incinta. Qui in Africa le cose vanno così, dicono. Io non l’ho mai creduto, forse perché non ho mai voluto crederlo.

Sono arrivati alle 5 del mattino. Per mia fortuna ero sveglio. Curo la rassegna stampa per un radio della capitale, e alle 6 devo essere in redazione. Il sergente che ha bussato alla porta non aveva più di 11 anni, a giudicare dalla voce, ed era sicuramente fatto come un cavallo. Io e mia moglie ci siamo infilati nella tromba della spazzatura (santi palazzi coloniali!!) e l’abbiamo scampata per un pelo. Ma adesso, quanto dovremo stare nascosti fra topi e scarafaggi?

Mio suocero mi ha portato 3000 dollari americani. Mi ha detto che se riesco ad uscire dal paese, posso raggiungere un ufficio dell’ONU, così sarei salvo. “Anche se sei muzzu” mi ha detto. Lui è tafti. Fino ad oggi non l’avevo mai considerato un tafti, come non mi ero mai considerato muzzu. Chi pensa anche solo un minuto al giorno con la propria testa sa che questa è una distinzione che non esiste, che non ha basi scientifiche. Tuttalpiù tribali. In ogni modo, ci ha portato 3000 dollari americani, i risparmi di una vita.

La situazione è cambiata, ma scrivo sempre al buio. Da quattro giorni siamo accampati davanti alla ambasciata francese, non più nel nostro paese, dove c’è la sede dell’ufficio ONU per i rifugiati o per i richiedenti asilo. Abbiamo il nostro bel numeretto, 12973.

L’addetto al rilascio dei documenti per lo status di perseguitato ha parlato chiaro “Lei non è in grado di dimostrare di essere perseguitato dall’attuale governo del suo paese, quindi noi non possiamo fare nulla”. Ha telefonato al ministero degli Interni del mio paese, dove gli hanno detto che posso tornare quando voglio, mi aspettano a braccia aperte. Il coglione, in fin dei conti, sono io: avrei dovuto far firmare un documento alla squadra della morte che è venuta a prendermi, o almeno farmi lasciare il numero di cellulare del sergente…

Abbiamo deciso, andiamo in Europa. Via Libia. Io parlo lo swantzi, l’inglese e il russo, sono laureato in filologia inglese e ho pubblicato numerosi saggi, oltre al lavoro in radio. Troverò ben lavoro in un paese civile.

Scrivo al buio, scusate la forma. Sono passate diverse settimane, mia moglie è al sesto mese ormai. Ci hanno pure separato, in Libia, e siamo riusciti a ritrovarci solo una volta usciti di prigione. Sì, ci hanno messo in prigione. Dice che queste sono le normali procedure con i richiedenti asilo o con i “sospetti”. In poco più di tre mesi sono passato da “stimato dottor” a “sospetto”. Non mi lamento, sono vivo. Scrivo al buio perché stiamo aspettando chi ci porterà verso la libertà, l’uguaglianza e la giustizia: l’Italia. Stiamo aspettando il barcaiolo, il nostro Caronte al contrario.

Scrivo al buio, scusate la forma. Mi hanno nuovamente separato da mia moglie, qui nel centro di prima accoglienza dove ci hanno rinchiuso dopo lo sbarco. Avrei voluto spiegarmi con i Carabinieri (qui in Italia la polizia si chiama così) che ci hanno accompagnato, ma nessuno di loro parlava accettabilmente l’inglese o il russo.

Sono passati due mesi e mezzo, e mia moglie dovrebbe, credo, partorire fra poco. Qui nel centro di prima accoglienza tira una brutta aria, sembra che ci rimpatrieranno.

Scrivo al buio, scusate la forma. Siamo scappati, io, mia moglie e la bambina. Abbiamo approfittato del ricovero per il parto. Mia moglie, fra l’altro, non è riuscita a spiegare la propria allergia ad alcuni farmaci (con tutto che lei è medico…) perché nessuno in ospedale parlava in modo accettabile l’inglese o il russo. Uno dei medici, con un accento diverso degli altri (mi dicono che è del nord) mi ha detto che sapendo di immigrare in Italia avrei dovuto imparare la loro lingua, i loro costumi e la loro religione. Ha ragione, il cretino sono io, avrei dovuto chiederlo al sergente della squadra della morte che è venuta per prenderci “Secondo lei dove trovo un libro di italiano, comprensivo di usi e costumi?”. Me ne sono dimenticato. Colpa mia.

Siamo scappati al nord. Scusate se scrivo al buio, ma in questo appartamento, con tutti immigrati senza documenti, la luce elettrica non si accende, altrimenti capiscono che ci viviamo in 15. Ho trovato anche un lavoro, metto i sanpietrini nelle strade, qui a Chiari. Mia moglie aiuta i venditori abusivi quando hanno un problema di salute, anche se essendo esperta in studio del DNA non è che possa fare molto. Ma almeno quelli parlano accettabilmente l’inglese e si può fare una anamnesi accettabile.

Ovunque andiamo la gente ci parla a voce altissima e ci da subito del tu. Io ho imparato l’italiano alla fine, ma nonostante i tre anni trascorsi qui in provincia di brescia, ancora non ho i documenti. La gente ci guarda storto, forse a causa della crisi economica, o forse perché siamo muzzu, ma mia moglie è tafti!, ho provato a dirlo al signore dell’ACSU, ma lui mi ha risposto che non gliene frega nulla dei nostri orientamenti sessuali.

Scrivo al buio, scusate la forma. Ho deciso di mandare mia figlia a scuola. Vorrei che seguisse la tradizione delle nostre famiglie e si laureasse, magari in astronomia, come il nonno. Ho scoperto che la costituzione di questo paese garantisce l’istruzione a tutti, proprio a tutti. Finalmente una cosa all’altezza della storia italiana!

Scrivo al buio, per risparmiare sulla bolletta della luce. Devo pagare quasi duemila euro per il primo anno di mia figlia alla scuola materna, li devo pagare tutti insieme e subito. E’ perché lei non è residente a Chiari e neppure in Italia (visto che non esiste per lo Stato) e quindi per darci una mano ad uscire dal cono d’ombra ci chiedono di pagare tutti i servizi (bus, mensa eccetera) in una volta sola (gli italiani pagano ogni due mesi) con una maggiorazione di 300 euro. Io credo che sia perché io sono muzzu. Non vedo altra spiegazione.

scritto da Annibale Scannagatti

mercoledì 14 aprile 2010

Medioevo prossimo venturo

Goya
Il sonno della ragione genera mostri
A vedere quello che sta succedendo nel nostro Bel Paese ai tempi del “duo meraviglia” Berlusconi-Bossi sembrerebbe di essere piombati in un’era dove il medioevo può diventare una prospettiva futuribile. Un Medioevo prossimo venturo, appunto.
Per analizzare gli avvenimenti verificatisi negli ultimi mesi ci vorrebbe un altro dossier, cosa che per altro si potrebbe anche realizzare. Limitiamoci allora alle vicende del cortile di casa.
A Coccaglio alla fine dello scorso anno parte la nota operazione denominata “White Christmas” che aveva il lodevole scopo di festeggiare il santo Natale con un’iniziativa ispirata all’amore e alla fraternità. Cioè scovare e cacciare via tutti coloro che si trovavano senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto. Sciò, rauss e tanti auguri!
A Trenzano il primo cittadino, noto accademico della Crusca, ha imposto ai frequentatori di un centro culturale islamico di tenere le proprie riunioni tassativamente in lingua italiana.
In un locale di Cazzago San Martino è invece di moda l’happy hour ariano. Non sono ammessi gli extracomunitari, ma neppure gli italiani che hanno la pelle scura. Un neo troppo accentuato potrebbe essere motivo per non essere ammessi all’esclusivo club.
A Chiari il Sindaco pretendeva di escludere dal concorso all’eccellenza scolastica i ragazzi di nazionalità non italiana. Non sia mai che a vincere fossero proprio ragazzi extracomunitari.
A Montichiari per avere la residenza un extracomunitario deve presentare il Cud, il Rut e il Pat, il contratto di lavoro, della luce e del gas, l’esame del sangue, delle urine e del Glucagone, parlare correntemente il lombardo-leponzio e conoscere a memoria la storia patria (Risorgimento sino al 1860) da Alberto da Giussano a Umberto Bossi da declamare tutta d’un fiato in endecasillabi sciolti.
A Adro infine il Sindaco ha pensato bene di escludere dalla mensa i bambini di quelle famiglie che erano in arretrato con le rette. “Non è che siamo qui” pare abbia detto “a sfamare tutti i criceti del circondario!”
Naturalmente questi sono alcuni dei fulgidi esempi che giornalmente ci riserva il partito che oggi si trova sulla cresta “dell’orda”.
Ma da Adro viene anche un grido di ribellione che indica a tutti noi l’obbligo morale di non rimanere zitti, aspettando che tutto si compia. Riporto alcuni stralci della lettera del “figlio del mezzadro” che tanto scalpore ha suscitato in questi giorni:
“Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l'asticella dell'intolleranza di un passo all'anno...
Ma dove sono i miei compaesani, ma come è possibile che non capiscano quello che sta avvenendo?
Vorrei sentire i miei preti «urlare», scuotere l'animo della gente, dirci bene quali sono i valori, perché altrimenti penso che sono anche loro dentro il «commercio».”
Ecco quello che bisogna fare: “Urlare” la nostra indignazione prima che a piccoli passi si precipiti nel baratro.