Visualizzazione post con etichetta Marco Salogni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Marco Salogni. Mostra tutti i post

sabato 15 giugno 2024

ISTINTI TAFAZZIANI

Si poteva trovare un accordo e governare Chiari per altri cinque anni. Si è scelto di rompere e consegnare così le chiavi della città a Zotti, con tutte le conseguenze che questo comporta. Tafazzi non avrebbe potuto fare di meglio.



Evidentemente i contrasti e i rancori accumulati negli ultimi tempi erano tali da non permettere neppure di tentare di stabilire un accordo. 

Si è arrivati all’ appuntamento senza idee e senza una precisa strategia. 

Ci fosse stata la volontà di trovare un‘intesa, innanzitutto ci si sarebbe visti preliminarmente da soli per cercare di togliere dal tavolo ogni diffidenza. Invece Salogni pare si sia presentato all’appuntamento con una folta delegazione, animata solo da uno spirito di rivalsa e tesa a rimarcare l’equidistanza da Codoni e Zotti. 

Il pareggio conseguito al primo turno, senza la possibilità di proseguire la partita, ha tolto ogni interesse a Salogni e alla sua squadra. Piuttosto che accettare un accordo in posizione subalterna, hanno pensato fosse utile per loro stare all’opposizione e assistere da quella postazione alla possibile disfatta di quello che viene considerato a tutti gli effetti il loro vero nemico.

Da parte sua Codoni ha fatto poco per togliere qualsiasi alibi a Salogni. Avrebbe potuto avanzare una proposta irrinunciabile e chiedere di concordare un progetto programmatico in cui si conciliassero i programmi delle due coalizioni. Ma non è stato fatto. Forse perché non c’è stato il tempo oppure perché non era sua intenzione arrivare in tutti i modi a un accordo.

Pensare di farcela con le proprie forze e magari con l’appoggio di Chiari al Centro, mi sembra alquanto improbabile. L’appello diretto agli elettori questa volta potrebbe trovare poca accoglienza. Anche perché la libertà di voto lasciata ai propri elettori da Salogni, appare poco convinta. Le strette di mano a inizio campagna elettorale, possono trovare ora una loro chiara e plausibile giustificazione. 


martedì 11 giugno 2024

MESSAGGIO INEQUIVOCO

 Se l’esito del voto alle comunali di Chiari l’avesse  ideato uno scrittore, sicuramente avremmo inserito la sua opera nel genere fantastico. 

Neppure la mente più fantasiosa avrebbe potuto immaginare un esito così rocambolesco. Eppure tutto questo è avvenuto e ora ci troviamo di fronte a una situazione inedita.

Ma cosa hanno voluto dire gli elettori ai due protagonisti dello schieramento progressista? Secondo me il messaggio è inequivoco: scegliamo Codoni, scegliamo Salogni. 




Quello che non hanno voluto fare i due rispettivi schieramenti, sabato e domenica l’hanno fatto gli elettori.

Chiunque la legge designi per affrontare Zotti al secondo turno, ha l’obbligo morale prima ancora che politico di chiedere all’altro un’alleanza paritaria. Ne va della dignità della politica e del bene della nostra città.

martedì 4 giugno 2024

FROTTOLE e PROGETTI

Nel confronto tra candidati svoltosi lunedì 3 giugno presso l’Auditorium delle Primarie, una narrazione a parte merita lo scontro che si è consumato tra i candidati Salogni e Codoni. Brevi scaramucce di forte intensità che hanno scaldato gli animi dei rispettivi sostenitori.


Domenico Codoni - Marco Salogni


Comincia Salogni col dire che per lui “un punto che rappresenta un cambio di passo rispetto a quello visto fino a oggi, riguarda la figura del Sindaco”. Se verrà eletto, egli si porrà “al servizio della città a tempo pieno. Bisogna che ogni giorno il Sindaco abbia uno spazio riservato al ricevimento senza prenotazione. Questo per migliorare l’ascolto e mettersi a disposizione della cittadinanza tutta”.


Gli risponde Codoni dicendo che “va bene l’ascolto, ma poi bisogna saper fare. È sulle azioni concrete che viene pesata l’opera di un amministratore, non sull’aria fritta, non sulle consulte. È una baggianata completa quella di dire che l’Amministrazione non ha ascoltato la città. Il sindaco Vizzardi è stato presente in Comune tutti i santi giorni. Raccontare una storia diversa significa mentire. Fate attenzione” dice rivolto alla platea “su questa cosa qualcuno vi sta ingannando. In questi anni abbiamo lavorato pancia a terra e abbiamo migliorato la situazione della nostra città. Rispetto a dieci anni fa, abbiamo una città più ricca, più viva, una città cresciuta anche nel numero dei suoi abitanti, fermando un declino che durava da lungo tempo”.


Salogni non ci sta. “Non ci sto rispetto a quanto detto dall’assessore Codoni. Penso sia importante dare atto che questa Amministrazione ha visto ad esempio la presenza dell’Assessore Libretti, del Consigliere Gozzini e di tante altre persone che hanno lavorato per la città”.

Marco Salogni


Mi sorge un dubbio. Ma se il sindaco era presente tutti i giorni in Comune e lo erano anche il Vicesindaco Libretti, il Consigliere Gozzini e molte altre persone, perché Salogni afferma che bisogna cambiare passo rispetto al passato? Il Comune non è “telefono amico” e l’Ufficio del  Sindaco non è l’ufficio reclami. Il Sindaco ha importanti compiti da svolgere e l’ascolto dei cittadini lo si fa nei tempi e nelle modalità previste dai regolamenti. Le questioni burocratiche le devono svolgere gli uffici competenti, gli impiegati e i funzionari preposti.  Ho l’impressione che Salogni abbia un’idea abbastanza utopistica per non dire ingenua di cosa debba essere e fare un Sindaco.


L’altra questione su cui si è aperta una polemica tra i due, ha riguardato la proposta di Salogni di realizzare un parcheggio sotterraneo nello spazio retrostante la statua del Milite Ignoto. Dovrebbe essere una struttura per ospitare 200 autoveicoli.


Domenico Codoni


La reazione di Codoni è stata quanto mai tranchant. “Il parcheggio interrato davanti al Comune è irrealizzabile per tutta una serie di motivi. Lì ci sono 60 posti macchina. Immaginate quanti piani dovete realizzare per arrivare a 200 stalli, tenuto conto dello spazio necessario per rampe, scale e ascensori. Inoltre lì vicino c’era una Rocca Viscontea con tutta una serie di complicazioni di carattere archeologico. La città bisogna conoscerla. Non si possono buttare a caso i progetti e raccontare frottole ai cittadini”.


La risposta di Salogni è stata altrettanto piccata: “A me piacerebbe sapere perché la verità sta sempre da una parte. Il parcheggio si può fare e glielo dico io da ingegnere civile. Uno studio di fattibilità ci dice che si può fare".


Io non sono molto convinto, ma non sono un ingegnere, neppure con laurea triennale.

sabato 1 giugno 2024

L'ARCHITRAVE

C’è chi si è posto in continuità con quanto fatto dalle due amministrazioni precedenti e chi ha voluto segnare una discontinuità. Questo mi pare innegabile. Saranno gli elettori a decidere se hanno avuto ragione gli uni o gli altri. 

Dire che la continuità è una cosa pessima solo perché rivendicata da una sola parte non ha senso. Nulla avrebbe impedito all’altra di farlo. Ne avrebbe avuto tutto il diritto e il merito. Se non l’ha fatto non è per impedimento di altri, ma per sua precisa scelta politica.




Affermare con forza di essere dalla parte degli ultimi è impostare tutta una politica su questo, significa esprimere una critica con quanto fatto in passato. Eppure dei due assessori ai Servizi Sociali succedutisi negli ultimi dieci anni, uno è stato del PD.  Quindi se critica bisognava fare, occorreva indirizzarla innanzitutto verso se stessi. 

Ma i rappresentati del PD sanno benissimo che questa critica non ha senso; e non lo ha perché nello stesso periodo la spesa sociale è triplicata; non lo ha perché il Comune è il primo presidio per la tutela delle persone più fragili.


Ancora prima che iniziasse la campagna elettorale il Segretario del PD di Chiari ebbe a dire che il suo partito rappresentava “l’architrave di qualsiasi alleanza di centrosinistra e che occorreva andare oltre l’attuale maggioranza magari con la guida di un candidato sindaco espressione dei valori del PD”.  

Affermare di essere l’architrave di un’alleanza significa intestarsi una primazia che non esiste nella realtà. La leadership la conferiscono gli elettori con i loro voti. E gli elettori di Chiari, alle ultime elezioni Comunali avevano assegnato questo primato alla lista Civica Per Una Chiari Virtuosa. 

Sarebbe stato utile come avvenuto dieci anni fa, scegliere il candidato attraverso lo strumento delle Primarie. Non lo si è fatto e ora risulta abbastanza inutile piangere sul latte versato. Si andrà alle elezioni divisi e verrà dato agli elettori il compito di stabilire quale sia la linea più convincente. 


Può essere che il Centrodestra vinca al primo turno e allora tutti i partiti e le liste del fu centrosinistra avranno tempo per meditare sui propri errori. Oppure si aprirà uno scenario inaspettato. Delle tre liste più accreditate una rimarrà fuori. Se dovesse rimanere fuori una lista del fronte progressista, auspico che si arrivi al ballottaggio con un accordo il più largo possibile. Chiunque passi al secondo turno. 

Ma questa è una speranza del tutto personale e so bene che la politica è un gioco abbastanza sottile i cui esiti sono spesso imprevedibili.

sabato 25 maggio 2024

IL GUASTATORE

Curato dai giornalisti Andreolassi e Facchi si è tenuto giovedì presso gli studi di Teletutto il terzo incontro tra i candidati a sindaco di Chiari. 

Per buona parte della trasmissione sembrava di assistere a una discussione tra gentiluomini in un caffè letterario. Toni pacati, sostanziale fair play, rispetto di tempi e avversari.


Confronto tra candidati a Teletutto


A un certo punto però qualcosa è cambiato. Gabriele Zotti ha cominciato a dare segni di nervosismo, a strizzare gli occhi come se fosse in preda a un disagio fisico, e  abbandonando il bon ton tenuto fino a quel momento, si è lasciato andare in alcune delle sue ormai famose ed estemporanee filippiche. 

La prima vittima della sua polemica è stato Massimo Vizzardi, accusato di essere un turbo capitalista. Il livore che nutre nei confronti di Vizzardi non è spiegabile con la semplice ostilità che si può avere verso un avversario politico. È qualcosa di più profondo, qualcosa che rasenta la paranoia ossessiva. 

A Codoni ha rimproverato di tenere al suo posto il consulente della mobilità urbana, visto che la mattina davanti alla scuola delle primarie e davanti all’ospedale si creano ingorghi stradali. Per la cronaca quel consulente è lo stesso che c'era ai tempi in cui governava Zotti.

Il massimo della sua verve polemica è stato tuttavia raggiunto con l’ultima domanda. Guardando la camera e alzando il suo programma elettorale ha detto rivolto ai telespettatori: “Io ci metto il cuore voi mettete una croce su uno di questi quattro simboli, per evitare che portiamo quella croce che abbiamo visto fino adesso”.  La croce secondo Zotti è il caos in cui si trova Chiari per effetto del governo della città da parte del centro sinistra.



Gabriele Zotti


Per finire si è alzato e ha lasciato lo studio mentre i giornalisti attoniti stavano ancora ringraziando i partecipanti e salutando i telespettatori. 

D’altra parte questo è Zotti, il guastatore della politica clarense.

Per parlare del merito, aggiungo che si sopporta volentieri la croce di una Giunta che in dieci anni di amministrazione realizza due scuole di livello europeo, un cinema teatro in pieno centro, una nuova caserma dei Carabinieri. Oltre a due grandi parcheggi a ridosso del Centro Storico, nuovi parchi giochi per i bambini, numerose piste ciclabili, la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Solo per parlare delle cose più rilevanti.

Zotti e le Giunte Mazzatorta di cui faceva parte cosa ci hanno lasciato? Ci hanno lasciato le rotonde più sfasciate del mondo costate un pozzo di soldi (leggi qui), il cadavere del Polo della Cultura (leggi qui), le Scuole e la Caserma dei Carabinieri mai realizzate, il distaccamento della Polizia Locale presso la stazione chiuso ancor prima di aprire (leggi qui). Per non  parlare dell’airpol, il mitico aereo poliziotto che avrebbe dovuto proteggerci dai malviventi, ma servito solo per fare uno spot elettorale (leggi qui). Il progetto della Cava di via Roccafranca è rimasto solo nei sogni di Mazzatorta, mentre cose molto più tangibili sono state: la discarica abusiva del cimitero (leggi qui) e altre piccole sparse sul territorio della città, le voragini di via Sandella (leggi qui), il consumo sconsiderato di suolo.

Potrei continuare fino a domani mattina, ma forse è del tutto inutile. I clarensi sanno bene cosa hanno fatto Zotti e Campodonico quando erano al governo della Città, tant’è che hanno dato fiducia a Massimo Vizzardi e alle sue giunte per ben due volte. 

Cambiare, per riconsegnare la città a chi in passato ha governato malissimo, non è una cosa buona e i clarensi non sono certo dei gonzi per permetterlo. Per cui Zotti faccia pure le sue filippiche e sceneggiate televisive, è un modo come un altro per abbaiare alla luna.


martedì 21 maggio 2024

CIAO CIAO


Marco Salogni
ha impostato la sua campagna elettorale realizzando dei video in cui spiega in “pillole” alcuni punti del suo programma. 



Lo schema è sempre lo stesso:
1 - titolo sintetico del punto programmatico;
2 - presentazione di se stesso con la formula:
      “Ciao, sono Marco Salogni”;
3 - svolgimento del punto programmatico.

Il format, simpatico e confidenziale, è stato replicato da tutti i candidati del suo Comitato che si sono presentati allo stesso modo: “Ciao, sono Tizia, ciao sono Caio”.

Peccato però che il simpatico e confidenziale schema sia per nulla originale.
Stamattina, per puro caso, mi sono imbattuto in un reel che replica per filo e per segno lo schema di Salogni. Solo che al posto di presentare un programma elettorale, si vendono case.

A quel punto mi sono chiesto che fine abbia fatto mai la politica, ridotta a puro messaggio pubblicitario, a merce da propagandare con mezzi suadenti, a scopiazzamenti inverecondi, a  sfilate tipo “modello Giuditta”, a programmi che hanno la pretesa di parlare dello scibile umano, ma alla fine dicono tutto e niente.

Ci sarà qualcosa di vero dietro questo Comitato Civico, qualcosa di originale, di veramente vissuto e studiato, o è semplicemente un patchwork confezionato alla bell’e meglio da persone che poco sanno di politica e nulla di amministrazione della cosa pubblica?

Vedremo. I clarensi per due volte consecutive hanno dimostrato saggezza e capacità di discernimento. Speriamo che non ci sia due senza tre.


venerdì 17 maggio 2024

ASCETI, CORSARI E POLITICI

Sembra che il merito non interessi a nessuno.

Eppure merito vuole anche dire programmi, proposte per rendere migliore la nostra Città, città bisogna dirlo, che ha le sue peculiarità: un bellissimo e antico Centro Storico, quartieri periferici abbastanza ordinati, un’importante zona produttiva, una campagna che ha saputo adeguarsi al mutare delle situazioni. Ma quello che più conta, un benessere diffuso, una cittadinanza di donne e uomini viva e partecipe, composta da ceti produttivi che sono il motore della crescita e dello sviluppo, da giovani che rappresentano il nostro futuro, da anziani che sono la nostra memoria.




clarensi hanno ormai imparato che esistono cittadini di nuova generazione che hanno trovato nella nostra città il luogo dove lavorare, studiare, fare casa, crescere i figli. Persone che dopo anni di ostilità, sfruttamento, emarginazione, si affacciano alla ribalta della politica e vogliono contare, partecipare, impegnarsi per la loro città di adozione o per la loro città tout court.


DOMENICO CODONI parla alla città nel suo complesso. Parla di asili nido ed edilizia convenzionata per ridurre l’acquisto della prima casa. Parla di scuola e cultura, di svago, di sport, di benessere delle persone. Parla alle persone più fragili perché ne conosce i bisogni e sa che il Comune, a cui si affianca un importante Terzo Settore, è il primo presidio per questi cittadini. 

Domenico Codoni


Parla di Centro e di periferie, di parcheggi e di strade, di sicurezza e di sviluppo. Ne parla perché convinto che non si parta da zero. Gli ultimi dieci anni sono stati anni importantissimi, forse irripetibili. Tanti progetti sono stati realizzati e tanti ancora sono in corso di realizzazione. La città è cresciuta in meglio nonostante due anni di pandemia che ha portato con sé lutti e dolore. Nonostante la guerra che ha innescato un carovita difficile da sostenere per molti. Domenica, parlando dell’aumento di prezzi, ha pronunciato una frase che a prima vista è sembrata abbastanza incomprensibile: ”Ci ha salvato la scuola”. Le scuole, le nostre bellissime scuole, rappresentano anche due grandi campi fotovoltaici che fanno quasi azzerare la bolletta energetica del Comune. È un risparmio enorme che può essere destinato per altre necessità. 

Codoni non ha bisogno di raccattare pareri in giro. La sua Città la conosce. Ne conosce pregi e difetti, problemi e potenzialità. Fa proposte serie e pragmatiche, proposte che possono diventare progetti. Bisogna dargli tempo. Interrompere ora questo percorso fatto di buona politica sarebbe un danno grave per noi e per la nostra Città.


GABRIELE ZOTTI l’abbiamo già conosciuto ai tempi delle Giunte Mazzatorta. Non ha lasciato un grande segno di sé, anzi. È stato il politico che assieme ad altri ha favorito quei ceti speculativi che hanno depredato la Città (vedi Fondazioni ridotte a gusci vuoti ). Che si è distinto assieme ai suoi alleati per aver collezionato una serie interminabile di fallimenti tutti documentati da questo Blog. 


Gabriele Zotti

Consegnare le chiavi della Città a lui significa fare un rovinoso passo indietro, con il rischio di rendere Chiari l’hub dell’affarismo senza scrupoli, lo snodo di faccendieri e speculatori. I clarensi cinque anni fa hanno fatto la scelta giusta e la Città è cresciuta nel rispetto del suo territorio e realizzando progetti che sono fondamentali per il nostro futuro. Chiari ha bisogno del rinnovamento nella continuità, non di un avventurismo corsaro.


MARCO SALOGNI. Pur non considerando la sua inesistente esperienza amministrativa, Salogni parla soltanto a una parte della città, quella più fragile e bisognosa di assistenza. Di per sé non è un male, ma limitarsi a questo perdendo di vista il quadro complessivo, è un limite. 


Marco Salogni

Di più. Egli parla a una città ipotetica, non alla sua città. Alcune proposte che egli fa si attagliano di più a una città di medie dimensioni come può essere Brescia. E infatti è da Brescia, in particolare dalle proposte della Sindaca Castelletti, che derivano alcune sue idee. Parlare per esempio di Consigli di quartiere, ha senso a Brescia, dove un quartiere è più grande di Chiari, ma non nella nostra città. Si possono tranquillamente considerare le buone pratiche applicate in altre realtà, ma poi occorre adattarle alla propria città che ha una sua chiara specificità.

Avere come punto di riferimento solo una parte della popolazione, significa rinnegare alla radice quel riformismo che è stato uno dei tratti distintivi della sinistra italiana. Sinistra che non ha mai perso di vista le alleanze con il ceto medio e perfino con la borghesia. Il PD aveva portato ancora più avanti questa politica, rinunciando a certo settarismo di sinistra radicale e aprendosi ai ceti più evoluti e innovativi. Con la Schlein sembra che si stia tornando negli antichi e confortevoli recinti identitari.

L’appello di Salogni a consumare le scarpe per andare a toccare con mano la sofferenza e il disagio di molti, è un messaggio che ha poco a che vedere con l’amministrare una città e si risolve in uno slogan buono per chiudere un comizio, ma non per impostare una politica. Non abbiamo bisogno di asceti, ma di politici preparati.


sabato 11 maggio 2024

KO TECNICO ALLA SESTA RIPRESA

Non me ne vogliano gli altri candidati, ma dopo il primo confronto organizzato dalle Acli presso il Centro Giovanile 2000 di Chiari, il vincitore assoluto è stato Domenico Codoni. Chiaro, deciso, credibile convincente, è stato l’unico che ha fatto capire cosa effettivamente vuole fare in caso venga eletto Sindaco.


Chiari - Confronto tra candidati

Roberto Goffi, il bravo presentatore delle Quadre, ha dimostrato tutti i suoi limiti politici. A suo agio quando si parla di sport, quando si avventura fuori dal suo campo d’elezione, deve necessariamente fare un po’ di melina, tenere l’avversario per la braccia. Gli riconosco in ogni caso coraggio e correttezza.

 

Alessandro Gozzini fa dei suoi interventi dei buoni sermoni. Come avviene in questi casi, nell’ ascoltarlo la mente vaga e si perde in altri pensieri, ma quando ritorna è certa che il buon Sandro saprà far valere i suoi voti chiunque vinca in campo progressista. Mai sottovalutarlo. Ha la sottile intelligenza di un giurista e la capacità negoziale di un politico navigato.


Marco Salogni è per me un’ispirazione. Tutte le volte che lo ascolto mi sembra di tornare ai miei anni giovanili, quando nei collettivi si discuteva dei massimi sistemi senza mai arrivare a niente. Allora si diceva che bisognava portare il discorso oltre e non si capiva mai quale fosse il discorso e dove fosse quel benedetto oltre. Quando sento parlare di assemblee di quartiere, di consulta giovanile, di  tavoli di confronto, mi vengono le lacrime agli occhi, perché penso che in fin dei conti non è tanto importante che gli anni passino. L’importante è che le idee restino immutate, così che noi si possa restare prigionieri di un passato che non passa mai.


Gabriele Zotti è una conferma. Mi ero illuso che si sarebbe presentato con un programma e un piglio da sindaco in pectore. Invece niente. Il vuoto assoluto. Discorsi astrusi e persino imbarazzanti. Luoghi comuni a mazzi. Linea politica balbettante. E lui dovrebbe essere il nostro possibile sindaco? Dio ci salvi!

giovedì 2 maggio 2024

LA COSA GIUSTA

Nonostante un tempo incerto, maggio potrebbe essere un mese rovente. Ormai siamo all’ultimo miglio e i partiti e le liste coinvolti in questa campagna elettorale stanno serrando le fila, dichiarando i propri intenti programmatici e affilando le armi della polemica.

I candidati hanno fatto capire, bene o male, cosa hanno intenzione di fare nel caso vengano eletti  a sindaco della nostra Città. Non tutti a dir la verità. Il più accreditato tace.


Gabriele Zotti

Siamo certi che rivelerà le proprie carte l’ultimo giorno utile. Nel frattempo ha messo a segno un colpo che potrebbe essere determinante ai fini della vittoria finale. L’accordo con la Lega, giocato su tavoli lontani da Chiari, è un fatto di indubbia efficacia. Lo slogan “il voto che unisce” alla fine si è rivelato vincente e la partita giocata tra i maggiorenti dei vari partiti, ha assegnato a Zotti il compito di guidare la coalizione di destra.

Il fatto, certamente espone Zotti e Campodonico a critiche che diventeranno sempre più incalzanti. Come possono giustificare il fatto che a decidere dei destini della nostra città non siano i clarensi, ma persone lontane che forse Chiari manco sanno dove sia?  Dov’è l’autonomia più e più volte dichiarata, specialmente da parte della Lega, sempre pronta a parlare della terra dei nostri padri, dell’orgoglio di essere legati al proprio territorio, se poi all’atto di decidere la cosa più importante per una città, si fa scegliere ad altri il candidato sindaco?

Roberto Campodonico


Da parte sua Zotti continua in un atteggiamento elusivo. I punti programmatici rimangono nel cassetto e quello che fa uscire contrasta completamente con quanto operato dalla Giunta Mazzatorta di cui egli era parte importante: vedi rapporto con la comunità albanese e consumo di suolo. Egli è comunque certo che il voto per le Europee, con una Giorgia Meloni impegnata in prima persona, gli garantirà un importante effetto trascinamento.


Nel campo opposto, l’aggregazione realizzatasi a destra sembra non aver modificato la strategia. Ognuno va per la propria strada nella convinzione che nessuno riuscirà a vincere al primo turno. Vedremo. Per ora, si va avanti con una polemica a bassa intensità, giocata principalmente dalle seconde linee. Potrebbe essere una strategia per evitare di bruciare i ponti in vista di un possibile ballottaggio. Oppure potrebbe esserci il timore che un eccesso di polemica avvantaggi in definitiva l’avversario invece di danneggiarlo. La politica è un gioco sottile che va calibrato nei tempi e nei modi. 


Domenico Codoni e Marco Salogni

Sia come sia, assisteremo a una competizione elettorale giocata fino all’ultimo voto. Cinque anni fa i clarensi hanno dimostrato di saper scegliere. Si spera che anche questa volta riescano a fare la cosa giusta.

venerdì 26 aprile 2024

PERCHÉ È UN BRAVO RAGAZZO

Molti di coloro che appoggiano la candidatura di Marco Salogni a Sindaco di Chiari, lo fanno perché convinti che egli sia “un bravo ragazzo”. Un ragazzo umile e disponibile che farà solo del bene alla nostra Città.

Ebbene, a costo di andare controcorrente, cercherò di contraddire questa narrazione, ritenendola fuorviante e alla fine dannosa.

Innanzitutto cosa vuol dire essere “un bravo ragazzo”?  In politica questa reputazione non ha alcun valore; anche perché, a ben vedere, quasi tutti i candidati alla carica di sindaco di Chiari sono bravi ragazzi. Essere un bravo ragazzo è una caratteristica pre politica, qualcosa che se esiste, non costituisce di per sé una condizione che fa di una persona un buon politico. Un buon politico deve avere autorevolezza, visione, competenza, capacità amministrativa.

Marco Salogni

Affermare che “è giovane e si farà” è come ammettere che tutte le caratteristiche di cui sopra non ci sono e che si acquisiranno nel tempo, governando? Ora io chiedo: “dovendo subire un operazione al cuore vi affidereste a un chirurgo inesperto, ma di cui si dice un gran bene in quanto umile e di buone maniere”? Io penso di no. Se dovete andare sotto i ferri, certamente vi affiderete a una persona esperta e capace. E se questo vale per un chirurgo perché mai non dovrebbe valere per coloro che devono governare le nostre città e il nostro Stato? L’assurda idea del “uno vale uno” ha creato in questi anni disastri epocali.


Dire “è un bravo ragazzo” significa anche che è corretto e irreprensibile nell’agire. A questo proposito io penso che su Marco Salogni ci sia qualcosa da dire. 

Innanzitutto il suo modo di presentare la sua candidatura. Egli è stato sempre un rappresentante del PD. Ne è stato segretario e in quanto membro di quel partito è stato eletto alla carica di Presidente di Chiari Servizi Srl. Quindi inventarsi oggi un Comitato Civico, in cui peraltro sono presenti personalità vicine al PD, che gli chiede di porsi al servizio della Città di Chiari candidandosi a Sindaco, sembra un modo di fare surrettizio e poco trasparente. 

Il Comitato a mio parere, è il mezzo che consente a molte persone di far parte dell’avventura senza doversi sentire politicamente legate a un partito di cui evidentemente non si condividono completamente politica e ideali.


Si dice che Chiari Servizi sotto la guida di Salogni ha realizzato importanti progetti tra cui la raccolta differenziata e la farmacia comunale.


Marco Salogni

Bene, la raccolta differenziata a Chiari è stata un progetto di grande successo. Politicamente il principale merito è da attribuire a Massimo Vizzardi e alla sua lista civica “Per una Chiari Virtuosa”. Sono loro che maggiormente hanno spinto perché si realizzasse a Chiari questa importante riforma. Dal punto di vista operativo il merito va dato all’attuale Presidente del Consiglio d’Amministrazione Gianluca Delbarba. Egli aveva le competenze tecniche e manageriali per far partire nel migliore dei modi il nuovo procedimento di raccolta dei rifiuti urbani. Salogni ha cercato di imparare da Del Barba, ma evidentemente con scarso profitto visto che il Sindaco ha revocato il suo mandato. I veri motivi di questa decisione sarà bene che emergano prima delle elezioni per dare la possibilità ai cittadini di valutare appieno le capacità di uno dei principali candidati. A me la narrazione che vuole Salogni eliminato perché avrebbe potuto fare ombra al Sindaco Vizzardi mi sembra, prima che improbabile, ridicola.


Raccolta differenziata porta a porta


Vero è che Salogni si è creato una certa fama raccogliendo le telefonate dei cittadini per rifiuti abbandonati per strada e altre esigenze, rispondendo sempre con premura e cortesia. Ma può un Presidente di una Municipalizzata ridursi al compito di centralino reclami?

Quanto alla Farmacia Comunale, non mi pare che il contenzioso aperto con ASST Franciacorta dimostri una gestione oculata della sua realizzazione. Dopo la revoca dell’incarico a Salogni, è stato possibile pervenire a una definizione del contenzioso attraverso un accordo bonario che però ha previsto l’esborso da parte di Chiari Servizi della somma di 60mila euro per adeguare la struttura alle richieste che si presumono legittime di ASST Franciacorta.


Un’altra cosa che fa pensare all’inadeguatezza di Salogni è il fatto che non menzioni mai o solo di sfuggita il lavoro realizzato negli ultimi 10 anni. Eppure di cose importanti in questi dieci anni ne sono state fatte e altre sono in corso di realizzazione. Salogni non ne parla, quasi che fossero cose scontate o di poca utilità. Eppure da un candidato che si definisce progressista, quelle realizzazioni dovrebbero essere esaltate, perché rispondono a bisogni reali della comunità quali: l’istruzione, la cultura e la sicurezza. In particolare trovo alquanto singolare che non parli dei soldi arrivati a Chiari tramite la Buona Scuola di Renzi. Se a Chiari abbiamo due scuole di livello europeo è perché il Governo Renzi ha investito, tramite fondi Bei e altri fondi inoperosi, più di 9 miliardi nell’edilizia scolastica. Renzi era, oltre che Presidente del Consiglio su indicazione del PD, anche Segretario Nazionale di quel Partito. Perché non fare di questo fatto un proprio merito? Forse perché lodare Renzi dispiace all’ala oltranzista del PD oggi maggioritaria?





Salogni vuole essere il campione degli ultimi, il difensore di chi non ce la fa, dimenticando che il Comune è già il principale presidio contro il disagio sociale. Negli ultimi dieci anni, pur in presenza di una ristrettezza di risorse, la spesa sociale è quasi triplicata, segno dell’aumentata difficoltà di una parte della popolazione, ma anche di una maggiore attenzione riservata a questi cittadini da parte dei Servizi Sociali Comunali. Oggi il “bravo ragazzo” chiede di fare di più, presentandosi come un “nuovo profeta” che chiede ai suoi compagni di missione “di consumare le scarpe per stare nelle strade, nei quartieri, tra le persone, per toccare con mano le sofferenze e le difficoltà di questa città”. Insomma una nuova ideologia pauperistica che tende ad affiancarsi alla decrescita felice di grillina memoria e che non tiene conto che per distribuire le risorse bisogna prima crearle. Solo se la città cresce e diventa più prospera sarà possibile l’allargamento del welfare e il sostegno a quelle persone di cui si fa paladino. 


In ultimo riporto due episodi che fanno capire qualcosa in più del personaggio. Mi riferisco a una sua proposta (marzo 2024) presa di sana pianta dal programma di mandato della Sindaca di Brescia Laura Castelletti. Un plagio clamoroso che è testimonianza di una preparazione affrettata e un po’ pasticciona. 



Alcuni parlano di colpa lieve, di ingenuità. Ma ingenuità non vuol dire genuinità. D’altra parte, a 40 giorni dal voto, rappresentanti del Comitato che ha preso il suo nome, sono ancora in giro a raccattare pareri. La parola magica è “ascolto”. L’ascolto va bene se tu hai qualcosa da dire. Allora l’ascolto diventa dialogo. Ma se ti affidi all’ascolto esclusivamente per mettere assieme un programma elettorale che abbia un senso, allora significa avere poche idee e pure confuse.


L’altro caso è il saluto al candidato Zotti. Io pensavo che Salogni si fosse trovato lì per caso e che quindi non avesse potuto fare a meno di fermarsi. Invece, a quanto narrato dal settimanale Chiari Week, Salogni è andato lì con una rappresentanza del suo Comitato. 


Gabriele Zotti e Marco Salogni

Un modo per legittimarsi reciprocamente di fronte alla popolazione di Chiari come i due principali protagonisti delle prossime elezioni comunali. Nulla di spontaneo quindi e nessun fair play. Solo convenienza politica.


Strano che Salogni non abbia sentito se non il dovere, almeno la premura di inviare un messaggio di vicinanza e solidarietà a Claudio Kulla per la vergognosa gazzarra razzista orchestrata nei suoi confronti dai curatori della pagina "Sei di Chiari se…", ma ha pensato che fosse bene, che fosse cosa giusta porgere il suo saluto e le congratulazioni sue personali e del suo Comitato a Gabriele Zotti.

Come si dice, ognuno è la somma delle scelte che fa.