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domenica 10 aprile 2011

"Abbiamo fermato l'invasione"

migranti albanesi
Il centrosinistra è stato varie volte al governo e ha affrontato crisi umanitarie pari a questa o anche peggiori. L'ha fatto cercando di risolvere i problemi e non di acutizzarli. L’ha fatto con senso di umanità e nel rispetto delle leggi. L’ha fatto mettendo in campo politiche di integrazione e di confronto. L’ha fatto cercando accordi con i paesi di provenienza dei migranti. L’ha fatto con la collaborazione dell’Europa e non contro.  L’ha fatto certamente con errori e ritardi, ma principalmente con la consapevolezza che questo è, in ogni caso, un problema di difficile soluzione e che non esistono bacchette magiche pronte all’uso.
manifesto della Lega
La Lega ha sempre detto che questo modo di fare è stato un disastro perchè ha permesso a milioni di extracomunitari di entrare nel nostro paese. Su questo blog si sta portando avanti la tesi che quando si muovono i popoli spinti dalla necessità, non c’è niente che li possa fermare. Si possono in parte contenere, governare, limitare, ma fermare impossibile. E infatti, negli ultimi 20 anni la presenza straniera in Italia è costantentemente aumentata sia che governasse la destra, sia che governasse la sinistra. Anche perchè la maggior parte degli stranieri che entrano in Italia e poi si fermano, non vengono dal mare, ma entrano regolarmente o no dalle frontiere.
Quello che in questi anni ha fatto la Lega è solo propaganda per bassi interessi di bottega. Si è speculato sulle disgrazie dei disperati della terra. Si sono alimentate paure e odio solo per ricavarne un vantaggio elettorale. Si sono varate leggi e  presi provvedimenti che avessero come unico scopo quello di mettere in difficoltà e in una situazione di minorità, gli stranieri presenti in Italia. Chiari col suo Sindaco Senatore non è stata da meno. Anzi.
Mi pare che questa crisi abbia dimostrato ampiamente quanto poco credibili siano certi proclami . "Abbiamo fermato l’invasione” si leggeva sino a ieri su tutti i muri delle nostre città, ma appena si sono create le condizioni l’invasione ha ripreso quanto e più di prima. Con l’aggravante che le politiche xenofobe portate avanti in questi anni ci hanno screditato agli occhi degli altri paesi europei, che noto, sono anch’essi governati da partiti di destra. Per cui oggi dobbiamo subire l’umiliante “no” dei francesi e il “nein” dei tedeschi. Maroni è così in difficoltà che a difendere le posizioni dell’Italia, stante che il premier pensa solo ai cazzi suoi e a raccontare barzellette sconce (come quella che a questo punto sarebbe meglio rompere il patto che lega i paesi dell’Unione Europea), deve intervenire il Capo dello Stato, cencando di convincere l’Europa ad assumere un atteggiamento più collaborativo.

Il Ministro Roberto Maroni
Maroni poi, è contestato perfino dal suo stesso partito, perchè gli viene rimproverato di essere troppo permissivo e dialogante. Da parte sua Bossi, mentre lancia idiozie del tipo “föra di ball” o “chiudere il rubinetto...svuotare la vasca”, buone solo per esorcizzare il problema e  tenere caldi i cuori degli intrepidi padani, cerca di tenersi buono Maroni, perchè le sue dimissioni sarebbero uno smacco per la Lega e la certificazione della sua incapacità a governare.
 Non c’è chi non veda in questo una profonda contraddizione fra la necessità di governare i processi e la tentazione di strumentalizzarli per ricavarne una rendita elettorale.

Il Ministro Umberto Bossi
Temo purtroppo che questa situazione sia destinata ad aggravarsi. All’orizzonte, oltre la fortezza Bastiani-Lampedusa, non premono solo tunisini, con i quali abbiamo firmato un patto di collaborazione, c’è una moltitudine di persone proveniente dalle più disparate aree di crisi. Uomini, donne e bambini che scappano da guerre e disordini e per i quali vale lo status di “rifugiati”. Sarà difficile mandarli indietro.
Riuscirà la Lega a sopportare questa reale invasione? La saprà governare senza perdere la testa? Saprà dare risposte che non siano quelle di rimuovere il problema? Lo vedremo nelle prossime settimane. In ogni caso le scorte di manifesti con su scritto “Abbiamo fermato l’invasione” si possono buttare nel cesso.

venerdì 8 aprile 2011

Le idiozie idrauliche della Lega

La difficoltà in cui si trova il nostro Paese preso com’è fra continui sbarchi di migranti e l’intransigenza del Governo francese che non accetta sul proprio territorio migranti tunisini, è frutto di una doppia paura e di una impostazione ideologica del problema.
soccorso in mare di migranti
Nonostante la crisi fosse aperta dalla metà febbraio, il Governo ha fatto poco per predisporre quelle iniziative che consentissero di far fronte, in modo adeguato e non caotico, all’ondata di migranti proveniente dal nord Africa. Il risultato è stato quello di fare di Lampedusa una sorta di lager a cielo aperto.
Il secondo passo è stato quello di predisporre in tutta fretta mega tendopoli dove accogliere i migranti. Controllati da un numero esiguo di forze dell’ordine, i migranti per buona parte sono scappati, diretti in Francia o chi sa dove. Le scene di caccia al tunisino a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi hanno fatto pensare a un nuovo Far West  dove scompare lo Stato di Diritto in favore di una giustizia fai da te.
Alla fine, non sapendo che pesci pigliare, si è deciso di dare agli oltre 20 mila migranti giunti in Italia, un permesso temporaneo di soggiorno, con lo scopo furbesco di costringere i francesi ad accettare i tunisini che si presentassero alle loro frontiere. Insomma, la Lega, da una parte tuona che “con i tunisini occorre usare il pugno di ferro” (vedi la Padania di oggi), dall’altra pretende che il guanto di velluto lo usi la Francia.

Lampedusa - migranti
Ma la Francia, governata dalla destra di Sarkozy, teme che un atteggiamento flessibile su questo tema favorisca la destra estrema di Le Pen. Per cui si fa prudente e  per non accogliere migranti sul proprio territorio, utilizza gli stessi argomenti utilizzati qui dalla Lega.  "Per quanto riguarda i permessi di soggiorno temporanei - precisa il ministro francese - ci muoveremo nel rispetto dell'accordo di Schengen e della libera libera circolazione ma nel rispetto dell'articolo 5 che prevede il possesso, da parte degli immigrati, di risorse finanziarie e documenti".  Maroni,  piglia  pesa  incarta e porta a casa!
Bossi da parte sua pretende di risolvere il problema con suggestioni idraulicheChiudere il rubinetto, svuotare la vasca”.  Insomma “d’accordo, accettiamo a malincuore di concedere il permesso di soggiorno a questi qua, purchè vadano ‘föra di ball’ ”.
Solo che “föra di ball” non ci vanno perchè la Francia nega l’ingresso e al di là del mare non ci sono solo tunisini con i quali abbiamo firmato un accordo di collaborazione, ma anche libici, somali, eritrei, sudanesi, maghrebini, ecc. provenienti dalle più disparate aree di crisi e per i quali vale lo “status” di rifugiati.
Quindi il rubinetto continua a scorrere e la vasca non si svuota.
Migranti a Ventimiglia
Pare del tutto evidente che non ci siano ricette miracolistiche per risolvere la faccenda. Non basta fare la faccia truce, come asseriva la Lega,  per fermare i  disperati della terra.
Non sapendo che altro dire, i leghisti se la prendono con l’Europa che ci avrebbe lasciati soli in questo frangente. Peccato che si invochi l’Europa quando si è alle strette, ma la si rifiuti per il resto dell’anno! E poi, chi è che governa adesso l’Europa? In Italia, Francia, Germania, Inghilterra, cioè nei paesi più importanti dell’Unione, oggi governa la destra e gli Organismi comunitari sono in mano alle forze di Centrodestra. Con chi se la vuole prendere la Lega?
Però, mentre il partito di Bossi, in materia di immigrazione,  fa un pasticcio dietro l’altro, il nostro Presidente del Consiglio cerca di sistemare in Parlamento le sue pendenze giudiziarie, trovando anche il tempo di  raccontare barzellette sconce un po’ dappertutto. Ma perchè non lo prendono a Zelig? Noi smetteremmo di vergognarci del nostro premier e il cabaret forse potrebbe applaudire un nuovo idolo: Papi Chulo.

lunedì 7 marzo 2011

Italia: Fortezza Bastiani

La Fortezza Bastiani
Il Ministro Roberto Maroni, come il tenente Giovanni Drogo dagli spalti della Fortezza Bastiani, scruta l’orizzonte in attesa di vedere apparire oltre il Deserto dei Tartari, l’odiato e temuto nemico.
Ci si aspetta un’invasione di  50, 100, 150 mila disperati o anche 300mila o forse 1 milione, 1 milione e mezzo. Chi lo può dire? Se si rompe quel debole argine rappresentato dal regime autoritario di Gheddafi, il Deserto di Tartari, cioè il Mar Mediterraneo, può essere attraversato da centinai di migliaia di persone disposte a tutto, anche a morire, pur di raggiungere le coste dell’Europa. E il primo avamposto dell’Europa è appunto la Fortezza Bastiani-Italia, governata da un partito che ha fatto della lotta all’immigrazione il proprio cavallo di battaglia.
Gli immigrati che annegano inquinano le acque di Lampedusa" ,  contro i clandestini voglio sentire il rombo dei cannoni  sono scampoli del florilegio usato in questi anni dai capi leghisti nei confronti dei migranti, buoni solo di essere presi “a calci nel culo e rispediti velocemente ai loro paesi di merda”.
manifesto della Lega
Su tutto questo si sono costruite fortune politiche e conquistato ampi spazi elettorali. “Difenderemo la terra dei nostri padri”, “Gli indiani non sono riusciti a fermare l’immigrazione, oggi vivono nelle riserve”,  “Fuori dalle palle, Padania libera” , “Abbiamo fermato l’invasione”, sono alcuni dei manifesti affissi in tutte le contrade del Nord dal popolo leghista, convinto che un fenomeno epocale come questo si potesse sconfiggere facendo semplice propaganda e alimentando paura e insicurezza.
Oggi, di fronte a una nuova ondata di immigrazione, più pesante perchè più massiccia delle precedenti, il partito leghista si trova a fronteggiarla dal governo. Anzi il ministro che dovrebbe governarla, quello dell’Interno, è proprio un leghista: Roberto Maroni.
Qui non ci sono più alibi di leggi che favoriscono l’immigrazione clandestina o  governi “complici” che chiudono un occhio. Oggi le leggi sono quelle volute dalla Lega e il Governo è quello della doppia  B:  Bossi-Berlusconi, quello che si è vantato di aver fermato l’invasione.
migranti a Lampedusa
Di fronte alla nuova “calata dei turchi” la Lega trema e Maroni si rivolge accorato all’Europa, affermando che il problema non può essere affrontato solo dall’Italia, ma deve essere un problema di tutta l’Europa. Certo, questo discorso sarebbe stato più credibile se fino a ieri non si fosse sputato nel piatto della Comunità Europea, non si fossero sbeffeggiati i suoi rappresentanti e le sue direttive. Oggi quei rappresentanti di fronte agli appelli angosciati dell’Italia, rispondono per le rime: “adesso la rogna ve la grattate da soli”. Per cercare l’auspicato sostegno si è dovuto spendere il Presidente della Repubblica, ma fosse stato per l’impresentabile Berlusconi e l’inaffidabile Maroni, adesso saremmo più soli che mai. 
migranti
Di fronte alle notizie sempre più allarmanti, alcuni capi locali della Lega, pretendono di smarcarsi cercando di giocare spregiudicatamente la carta della polemica come se appartenessero a un partito dell’opposizione. Arrivano persino ad affermare, come ha fatto Danilo Narduzzi, capogruppo della Lega nel Consiglio Regionale del Friuli che '”l'Europa non esiste e si vede tutta l'impotenza del Governo”.
Altri invece pretendono di tenere il nord al riparo dalla nuova ondata di immigrazione, creando al sud, magari in Aspromonte, campi di lavoro per i libici. La situazione diventa sempre più confusa e si teme che un’ondata di immigrazione di massa possa trovare impreparato il Governo, preso com’è a risolvere i problemi giudiziari dell’imputato Berlusconi.
migranti in un CIE
Insomma se la Lega, pur di portare a casa uno straccio di federalismo, è disposta a reggere il moccolo a Berlusconi sul fronte del “bunga bunga” e della giustizia “ad personam”,  non lo sarà nel caso in cui l’ondata di sbarchi si dovesse fare insostenibile, determinando la necessità di spalmare i migranti su tutto il territorio nazionale e quindi anche nei centri di accoglienza del nord  o, peggio, generando caos e disordini.
Sarebbe allora meglio sganciarsi da un cappio destinato a stringersi sempre di più, cercando di porre all’incasso quanto messo da parte in questi anni. Una crisi allora, se pur pericolosa per il Paese, libererebbe la Lega  da obblighi di governo che nulla possono concedere alla propaganda, lasciadole la libertà di agire su un terreno ad essa più congeniale che è quello della retorica della difesa del sacro suolo dalle orde islamiste. Libertà che porterà un vantaggio elettorale innegabile, fomentando come al solito paure e  insicurezze.
Il nemico è alle porte, ma non è detto che Roberto Maroni, come il tenente Giovanni Drogo, stia ad attenderlo alla Fortezza Bastiani-Italia. Molto più convenienti le retrovie.