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sabato 1 marzo 2025

PICCOLI TRUMP CRESCONO

Ultimamente il nostro Sindaco ha fatto un passo in avanti rispetto alla sua colorita narrazione della realtà.

Incoraggiato dai simpatici video realizzati dalla nostra Premier, egli pensa di essere più convincente se quello che ha da dire lo dice davanti a un telefonino o una telecamera.




L’ultima opera è un video realizzato sul campo da Golf, davanti a una pozza d’acqua. Il commento è rivolto all’ex Sindaco Vizzardi: “Io di bacini idrici ne ho approvati 3 al campo da golf. E tu Vizzardi, quanti selfie puoi fare davanti a un bacino idrico in 10 anni? Zero! Questo è il risultato della tua politica”.

Così, dopo “le i sui puntini”, “la bratella”, “il daspo ferroviario” e “il pulcino armato”, ora siamo alla gara a chi la fa più lontano. Un bel progresso, non c'è che dire.


Ma non basta. Indispettito per un post pubblicato in questi giorni da una Consigliera Comunale di minoranza, che ha rimproverato al Sindaco di aver rigettato la programmazione culturale del Cinema Teatro Sant’Orsola, elaborata dalla precedente Giunta, senza però aver pronta un’alternativa “seria e concreta”, il Sindaco ha risposto in modo indispettito. Invece di entrare nel merito della questione  o di aspettare il Consiglio Comunale per rispondere in modo circostanziato, il nostro primo cittadino ha preferito assumere un piglio trumpiano: ”Se dopo 4 anni di lavoro, oltre che tante parole al vento, i tuoi progetti sono paragonabili al trovarsi con della sabbia tra le mani, non sei sciocca, è solo che non eri adatta. Ci vediamo in Consiglio, che ti dico il resto”.

Parole irrispettose, offensive e sguaiate che si commentano da sole.



giovedì 2 gennaio 2025

IL PROFUMO DEI SOLDI

Tenuto conto delle ristrettezze finanziarie in cui si dibattono i Comuni italiani, il primo imperativo di un Sindaco appena insediato è quello di trovare i soldi per finanziare le opere promesse in campagna elettorale. Naturalmente il nostro Sindaco non fa eccezione. 

Si può capire quindi l’euforia per gli 8 milioni di euro belli sonanti che “cadono dal cielo” per un accordo fatto con RFI (Rete Ferroviaria Italiana). 


Il Sindaco di Chiari Gabriele Zotti


Si tratta di accogliere nel nostro territorio una montagna di terra e ghiaia proveniente dalla zona tra Orio al Serio e Bergamo, dove si realizzerà un collegamento Ferroviario tra l’Aeroporto e la città.

Voi direte: “Tutto bene allora”. Riempiremo una buca che rappresenta una ferita nel territorio di Chiari e per giunta ci danno un sacco di soldi con cui potremo finanziare tanti bei progetti utili per la città.

Non vorrei fare il bastian contrario o, come dicono dalle parti del Sindaco, il “rosicone”. Mi permetto solo di sollevare alcune problematiche che l’entusiasmo del momento rischia di mettere in ombra.

  • Punto primo. Perché RFI ha tutto questo interesse a conferire al nostro Comune il prodotto dello scorticamento del terreno, rinunciando a 8 milioni di euro del Pnrr? Se non ricordo male, dalle parti di via Sandella esistono due buche impressionanti effettuate durante la realizzazione della Bre.Be.Mi. . Si era detto che dovevano servire per due grandi Aree di Servizio. Ora, avete mai visto fare Aree di Servizio a oltre cinque metri dal piano campagna? Infatti le Aree di Servizio non sono state mai realizzate, ma in compenso sono state cavate centinaia di migliaia di metri cubi di buona ghiaia dal valore milionario. Ora, perché quello che per Bre.Be.Mi. fu un guadagno per RFI deve rappresentare un costo? Tra parentesi, agli 8 milioni di euro sono da sommare le spese per il trasporto del materiale di scavo. Quanto costerà a RFI questo andare e venire continuo di camion da Bergamo a Chiari e viceversa? Perché si sprecano così i soldi del Pnrr che per buona parte rappresentano un debito che graverà sulle spalle dei nostri figli e dei nostri nipoti?
  • Punto due. Siamo certi che nella nostra cava andrà conferita solo buona ghiaia? E se invece della ghiaia fosse conferita soltanto la parte superficiale del terreno? La zona in questione è interessata da due grandi infrastrutture: l’Autostrada A4 e l’Aeroporto Orio al Serio. Trattasi quindi di terreni altamente inquinati da idrocarburi e piombo, componenti che si stanno depositando su quei teneri da decenni. Ammesso e non concesso che RFI in un momento di pazzia voglia rinunciare all’opportunità di vendere sul mercato la ghiaia, in ogni caso i primi terreni che arriverebbero nella nostra cava sarebbero quelli superficiali. Quei terreni inquinati che finirebbero a diretto contatto con la falda freatica. È questo che vogliamo fare, permettere che vengano inquinate le nostre falde? Le associazioni ambientaliste non hanno niente da dire?
  • Punto tre. Perché si continua a utilizzare il territorio della Città al solo scopo di fare soldi? Nei dieci anni delle Giunte Mazzatorta, di cui facevano parte Sindaco e Vicesindaco attuali, si è utilizzata al massimo la leva degli oneri di urbanizzazione. Si è permesso di costruire l’impossibile per fare cassa, salvo poi presentarsi alle elezioni del 2024 affermando che uno degli elementi che avrebbe caratterizzato l’amministrazione di destra in caso di vittoria sarebbe stato il consumo “zero” di suolo. Vista la premessa, la cava poteva ripagare in qualche modo il territorio per i danni subiti in precedenza  attraverso un parco della biodiversità e un invaso idrico da utilizzare sia in caso di siccità, sia come luogo di svago. Invece, ancora una volta, si sono preferiti i soldi facili al benessere del territorio e dei cittadini.
  • Punto quattro. Il Sindaco si vanta di aver ottenuto il più grande finanziamento mai avuto dalla Città. Peccato che gli 8,1 milioni non rappresentano un finanziamento, ma il corrispettivo per consentire a RFI di scaricare nella Cava di via Roccafranca materiale di scavo.

Chiari - Cava di via Roccafranca


P.S. - Per una imperscrutabile concatenazione di eventi, la Cava di via Roccafranca incrocia sempre le Giunte di destra della nostra città. Non so se ricordate, ma nel 2009 l’Amministrazione Comunale e la Fin Beton avevano concordato di realizzare all’interno della cava una fantastica speculazione edilizia. Avete capito bene, all’interno della cava. Forse bisognerebbe ricordarlo al nostro loquace Vicesindaco. Purtroppo (per loro), tutto saltò in aria per effetto della crisi dell’edilizia, ma rimasero nella memoria, il grande e rivoluzionario centro commerciale, i ristoranti, i bar, le palestre, i bookshop, i centri benessere,  l’incantevole e innovativo quartiere di “Chiari due”, il parco giochi, le piste ciclabili, i campi di basket e pallavolo, i giochi di bocce, il grande anfiteatro, la Caserma dei Carabinieri. Tutte bolle mediatiche scoppiate nel vento una dopo l’altra. Vedremo se gli attuali amministratori (sempre loro) sapranno fare meglio. Peggio francamente risulta impossibile, ma mai dire mai.

mercoledì 9 ottobre 2024

LA CLAMOROSA BALLA DI SAN SIRO 2

Il nostro Vicesindaco/Assessore ci ha informato che se avessero vinto i “virtuocapitalisti”, Chiari si sarebbe trovata con uno stadio grande quanto quello di San Siro. Insomma un San Siro 2 costruito in un buco, quello della cava di via Roccafranca.


Stadio di San Siro

Ora non so cosa ci sia di strano. Realizzare uno stadio in una cava era sicuramente più ragionevole che costruirvi un Centro Commerciale, parcheggi, ristoranti, palestre, pizzerie, cioè esattamente quello che volevano fare loro circa 15 anni fa.

Tuttavia, la notizia era semplicemente una balla, come ampiamente dimostrato con tanto di documenti alla mano.


Di fronte all’evidenza, il nostro Vicesindaco pensò bene di cambiare il tiro, affermando che se dentro la cava no, allora si sarebbe costruito qualche centimetro, al massimo qualche metro più in là. Peccato però che lo stadio era previsto a una distanza dalla cava di circa 500 metri. Insomma mezzo chilometro di balle più in là.


Siccome però la storia del centimetro più in là non reggeva, allora il nostro eroe affermò che si voleva costruire lo stadio in via Roccafranca. 

Ora, non si capisce bene quale sia l’impedimento per costruire qualcosa in via Roccafranca. Loro per esempio, parliamo di 12 anni fa, volevano comprare un terreno proprio lì per costruirvi la Caserma dei Carabinieri. Il progetto Fin Beton era miseramente sfumato e pure questa idea fece la stessa fine perché le casse del Comune erano vuote, come vuote erano le casse della Prefettura e del Provveditorato alle Opere Pubbliche. Insomma un altro cadavere seppellito in tutta fretta.

Progetto Caserma Carabinieri della Giunta Mazzatorta


E qual è il motivo per cui costruire uno stadio in via Roccafranca sarebbe stato inopportuno? Per la semplice ragione che si voleva costruire un mega stadio. 

Ora siccome tutte le balle hanno le gambe corte, per dare una parvenza di veridicità a tutte quelle propalate a piene mani da Campodonico e dalla sua Corte dei Miracoli, si cerca di alzare una cortina fumogena con discorsi iperbolici. 

“È vero o non è vero" afferma accorato il nostro Vicesindaco "che costoro volevano costruire San Siro 2 in quella zona?” 

La risposta è semplice. Non e vero. Non si voleva costruire a ridosso della Cava, non si voleva costruire un San Siro 2. 

Ma da dove ha preso Campodonico la notizia che si volesse costruire un mega stadio? Ha avuto modo di visionare un progetto, di ascoltare dichiarazioni di Codoni o Vizzardi in tal senso? Progetti e dichiarazioni non ce ne sono, per cui l’unica cosa che possiamo affermare è che il nostro Vicesindaco si inventa le cose e pretende di farle passare per vere.


L’ultima cosa che Campodonico afferma è quella decisiva. Egli dice: ”È vero o no che uno stadio nuovo ed enorme, come da loro ipotizzato in quel settore di Chiari, avrebbe comportato un eccessivo consumo di suolo?” Detto da chi ha autorizzato la cementificazione di Chiari potrebbe fare schiattare dalle risate. Ma siccome la questione è seria, rimaniamo seri e andiamo a verificare se quanto dice il nostro Vicesindaco è vero.


Il progetto di Codoni desunto dal suo programma elettorale prevedeva di:

- riqualificare l’area dell'ex cava Fin Beton, realizzando un parco della biodiversità in una parte di esso e creando un invaso per accumulo delle acque come risposta all’emergenza idrica per il mondo agricolo nella parte rimanente.

- realizzare un centro sportivo nelle adiacenze del Polo Scolastico delle Secondarie e riservare a Parco Pubblico l’area oggi destinata al gioco del calcio. In tal modo si sarebbe decongestionata la zona di via SS.Trinità e ciascuna realtà sportiva avrebbe avuto lo spazio per potenziare la propria attività.


Sito Cava di via Roccafranca


Come si vede, dove oggi c’è una cava si sarebbero creati un parco a uso pubblico e una grande riserva d’acqua utile per l’agricoltura in tempi di siccità. 

Il nuovo Stadio sarebbe sorto in un comparto già indicato a Zona Servizi nel lontano 2009, proprio quando governava  Campodonico con Mazzatorta.

Quindi non solo possiamo dire che l’operazione sarebbe stata in linea con quanto stabilito dal loro PGT, ma che dal punto di vista del consumo di suolo essa sarebbe stata neutra o addirittura positiva.


Zotti e Campodonico invece, per un periodo di tempo che andrà dai 4 ai 5 anni, riempiranno la cava di rifiuti che ci promettono saranno controllatissimi. 

Ve li vedete voi i responsabili dei preposti Uffici Comunali andare tutti i santi giorni dentro la cava a controllare che tra il materiale scaricato non ce ne sia di nocivo e inquinante? Dobbiamo solo sperare che le autorizzazioni per questa assurda operazione non arrivino. Meglio rimangiarsi le parole piuttosto che diventare la discarica di tutta la provincia, una mega pattumiera che devasterà per sempre il nostro territorio.

giovedì 3 ottobre 2024

UNA CAVA GIÀ PIENA DI BALLE


Un articolo del 28 settembre scorso a firma Massimiliano Magli, riportava la seguente dichiarazione del Vicesindaco Roberto Campodonico: “La vecchia maggioranza voleva portare uno stadio al posto dell’ex cava. Noi invece procederemo con una valorizzazione ambientale”. Due balle in tre righe. 


Chiari - Ingresso Cava Fin Beton



È una balla dire che la vecchia maggioranza volesse “portare uno stadio al posto della cava”. Se il nostro Vicesindaco/Assessore si documentasse prima di parlare, forse non incorrerebbe in inesattezze imperdonabili.

Punto 12 del Programma Elettorale di Codoni:

“Politiche ambientali - Nel prossimo mandato amministrativo la nostra città avrà la possibilità di riqualificare l’area ex Cava Fin Beton dove andremo a realizzare un parco della biodiversità e un invaso per accumulo delle acque per fare un primo passo concreto di risposta all’emergenza idrica per il mondo agricolo”.

Se ciò non bastasse, converrebbe andare al punto 9 dello stesso programma che recita:

“Politiche sportive - L’obiettivo del prossimo mandato amministrativo sarà quello di realizzare un Centro Sportivo in un’altra area della città nelle adiacenze del Polo Scolastico delle Scuole Secondarie di Primo Grado, destinato specificatamente all’attività del gioco calcio”.

I Programmi elettorali delle varie forze politiche sono pubblici e di facile consultazione. Basta avere la voglia di documentarsi.


La seconda balla riguarda la valorizzazione ambientale della cava da parte dell’attuale maggioranza. A meno che Campodonico non consideri “valorizzazione ambientale” riempire una voragine con inerti tutti da controllare. 

Recuperare la terra di coltivo dal nuovo insediamento Sandrini, è un favore che si fa all’azienda non certo al territorio di Chiari. Loro non dovranno sborsare i soldi per portare la terra altrove, noi la dovremo stoccare da qualche parte in attesa che la buca venga riempita; se va bene tra tre/quattro/cinque anni.


Quel che è certo, è che a riempire la cava con qualcosa lo voleva fare la Giunta Mazzatorta di cui sia Zotti che Campodonico erano Assessori. Per maggiori informazioni vi rimando a questi post (leggi qui) e (qui).


Ma da dove viene presa la notizia che la precedente Giunta volesse realizzare uno stadio nella cava? Ma naturalmente da Magli. Il quale in un articolo del 24 febbraio scorso affermava: “Un nuovo stadio per Chiari. Fin qui nulla di speciale, ma la curiosità è la location dell’impianto destinato a sorgere in un giacimento estrattivo esaurito”.

Quell’articolo, che raccontava una balla, è più che sufficiente per il nostro Vicesindaco/Assessore per inchiodare Codoni alle sue responsabilità. Anzi, è così convinto di questa falsa verità, che inveisce contro chi gli chiede di informarsi e di non rilasciare dichiarazioni mendaci. Naturalmente tutto il seguito dei corifei osannanti gli va dietro e i ragli arrivano fino al cielo.

Bene, continuiamo così che ci sarà da divertirsi.

mercoledì 2 ottobre 2024

CAVE e AFFARI (2)

Oggi ritorna d’attualità la cava di via Roccafranca che dovrebbe essere acquisita dal Comune a seguito di una Convenzione da stipulare con l’azienda Sandrini Metalli. La cava passerà dalla Fin Beton alla Sandrini e da questa al Comune in sostituzione di standard urbanistici. 


Vista aerea della Cava Fin Beton


La nuova Amministrazione ha deciso di cambiare la destinazione della cava. Non più un parco della biodiversità e una riserva idrica per l’agricoltura per far fronte a momenti di siccità purtroppo sempre più frequenti, ma una cava piena di rifiuti. Insomma si riempiono la bocca dicendo di essere dalla parte degli agricoltori, ma alla prova dei fatti fanno tutto il contrario.

Le domande che si pongono di fronte a questa sciagurata decisione sono molte e tutte impellenti:

  • Quanti camion ci vorranno per riempire quella buca? A occhio, non meno di 25mila camion. Per riempire quella buca occorreranno anni.
  • Ora, ammesso e non concesso che questo sia possibile senza creare dissesti al nostro già dissestato territorio, chi controllerà il contenuto dei camion? Ci affideremo al buon cuore dell’operatore ”che sta scavando notevoli quantità di roccia e ha necessità di conferimento”? Andrà l’Assessore  a controllare giornalmente cosa viene conferito? I precedenti li conosciamo. Erano quelli che dicevano: ”è tutto regolare” oppure “difendiamo la terra dei nostri Padri”, salvo poi creare dissesti al territorio mai visti prima.
  • La Convenzione che il Comune va a firmare con Sandrini Metalli prevede una clausola di salvaguardia per eventuali inquinanti occulti che si dovessero riscontrare una volta acquisita la cava? In passato su questo problema sono nate forti polemiche, tacitate da Arpa che certificava che la cava fosse priva di inquinanti. Eppure ancora oggi in ambito istituzionale qualcuno chiede “di eseguire un’attività di analisi circa il rispetto dei limiti di inquinamento per le acque sotterranee ed il suolo per tutta l’estensione della cava”. Fossi nei panni del Sindaco mi preoccuperei e molto di questo aspetto della vicenda. 
  • Si rendono conto i nostri Amministratori del rischio che corre il nostro territorio? Rischiamo di diventare la discarica di tutta la provincia e non solo. Quello del conferimento dei rifiuti, organici e non, è un settore che attira da tutte le parti appetiti anche di natura criminale. Qualcuno forse si ricorderà delle polemiche sugli scarti di fonderia che si diceva fossero stati usati per creare le massicciate dei sovrappassi di Chiari. Che il nostro territorio risulti infiltrato dalla mafia abbiamo avuto modo di sperimentarlo in occasione dei lavori di sbancamento al Polo Logistico, quando alcune macchine  di movimento terra furono bruciate con chiaro segno intimidatorio. E noi pensiamo di non attirare interessi criminali in una operazione di tale rilevanza?

Intimidazioni mafiose
(foto di repertorio)


Non so se ricordate, ma durante l’Amministrazione Mazzatorta era stato ideato un grandioso progetto che fortunatamente la crisi edilizia si portò via come foglie al vento. Dentro la cava si voleva realizzare un centro commerciale di 45mila mq, due piani di parcheggi, una multisala cinematografica, una palestra, un ristorante, una pizzeria e tanto altro. In superficie sarebbero stati costruiti un villaggio per ospitare almeno 500 persone, la stazione dei Carabinieri e un anfiteatro. Una grandiosa speculazione che fece la fine di molti grandiosi progetti di quel grande.

Oggi, i suoi discepoli, per evitare di fare la stessa fine, vogliono riempire la buca di inerti e portare a casa quei milioni di cui hanno bisogno. Un progetto più semplice e forse più remunerativo. Peccato che a rimetterci sarà ancora una volta Chiari che avrebbe potuto avere una riserva di biodiversità per il benessere dei suoi cittadini e del suo territorio e invece si troverà una buca piena di rifiuti e la foglia di fico di un parco fotovoltaico.


lunedì 7 febbraio 2011

Il bello addormentato


Chiari - Capogruppo Pdl
Andrea Maria Pio Puma
Il Gruppo Consiliare del Pdl, nel corso del Consiglio Comunale del 24 gennaio scorso,  ha presentato, per bocca del suo capogruppo Andrea Maria Pio Puma, un’interpellanza al Sindaco.
L’A.M.Pio Puma, forse perchè si era nel frattempo addormentato e aveva perso quanto successo dalla data della sua elezione ad oggi, ha chiesto al primo cittadino di sapere che fine avessero fatto i tre grandi progetti messi in agenda da questa Amministrazione. Stiamo parlando della riqualificazione di viale Mazzini, della costruzione della Caserma dei Carabinieri, della sistemazione o costruzione delle Scuole. Già che c’era e approfittando di un momento di lucidità, ha anche chiesto di sapere dove mai il Comune avrebbe preso i soldi per sistemare le “rotonde più belle del mondo”.
Il Sindaco, fra l’incredulo e il divertito, ha risposto da par suo. Innanzitutto si è scusato se il tempo (appena 3 minuti) non gli consentiva di soddisfare pienamente la curiosità del Puma, ha ricordato che il Pdl, anche se non sembra, è presente in Giunta con eminenti suoi rappresentanti, ha sviscerato tutte le problematiche connesse con le tre grandi opere. Tempo: 2 minuti e 35 secondi.
Non più di tanto era necessario per parlare del nulla.
Chiari - viale Mazzini
Viale Mazzini è il classico coniglio uscito dal cilindro dopo la bella riuscita del Polo della Cultura. Si è indetto un concorso di idee per prendere un po’ di tempo e riempire una sala del Nuovo Museo della Città, ma di soldi nisba.
Per la Caserma, si aspetta in buona grazia che la Fin Beton, bonificata la cava,  faccia qualcosa.  Con questi chiari di luna però i pesci scappano.
Per le Scuole si sta aspettando la manna dal cielo, cioè che si risolva la questione della Morcelliana. Ma anche qui i giochi si sono complicati e i forzieri per il momento sono custoditi a doppia mandata.
Chiari - rotonde dissestate
Per le rotonde il Sindaco non ha risposto (non c’era tempo), ma forse al Puma non sarà sfuggito quanto detto in proposito dal Vice Sindaco Seneci. Di questi tempi non ci sono soldi, per cui siamo costretti, per evitare guai seri, a rivestire le rotonde d’asfalto. Che peccato! Quelle splendide rotonde “in contrasto di colore, dal porfido scuro al porfido rosso alla ghiaia bianca, fino all'occhiello centrale luminoso”, ricoperte di vile e smorto bitume solo perchè il piatto piange!
Dopo l’esaustiva relazione del Sindaco il Consigliere Puma si è dichiarato ampiamente soddisfatto, ha ringraziato e si è rimesso a dormire. Il Presidente Navoni gli ha rimboccato lo scanno.
Buonanotte!

martedì 25 gennaio 2011

Il Responsabile di Staff con l’iPad

Enio Moretti
Forse per giustificare lo stipendio percepito come “Responsabile Unico dell’Ufficio Staff del Sindaco” , il signor Enio Moretti ha pensato bene di far pervenire ai giornali locali un comunicato in cui esprime le sue valutazioni riguardo la politica amministrativa clarense.
E’ una persona informata dei fatti in quanto, oltre a  ricoprire questa carica, è anche “Delegato alla verifica dell’attuazione del programma di governo”, Presidente della Comunità di Zona, Consigliere Comunale a Brescia e “last, but not least”, Presidente della locale squadra di calcio. Se abbiamo dimenticato qualche incarico ce ne scusiamo.
Dicevamo che il Responsabile Unico Moretti quando parla, parla con cognizione di causa, per cui gli crediamo se dice che le priorità assolute dell’azione di governo a Chiari sono: la valorizzazione del centro storico, la sicurezza, la caserma dei carabinieri, la riqualificazione di viale Mazzini, le scuole, la viabilità. Peccato però che queste priorità assolute sono le stesse che l’Amministrazione avrebbe dovuto affrontare nei sette anni precedenti e non l’ha fatto. Forse Moretti, senza volerlo, ha certificato con il suo comunicato il fallimento di tutta una politica.
Facciamo qualche esempio.
Per il rilancio del Centro Storico si è pensato di costituire la Società Consortile partecipata dal Comune. Risultato? Le attività sono servite a promuovere i nostri amministratori, ma i commercianti sono sempre più in affanno e il centro sempre più desolato, complice anche lo spostamento del mercato.
Sicurezza. Una montagna di soldi spesi per avere come risultato una stazione ridotta in condizioni pietose,come più volte abbiamo documentato, zone del paese dove la sera è forse meglio non andare, atti vandalici a ripetizione, ruberie, il paese invaso da accattoni e nullafacenti spesso ubriachi.
Caserma dei Carabinieri. E’ anni che se ne parla. Il problema è che la sua costruzione è connessa a una bella speculazione da effettuarsi nella zona della ex cava Finbeton di via Roccafranca, ma i tempi per queste attività, un tempo lucrose, non sono propizi. E poi c’è di mezzo un sequestro giudiziario dell’area, c’è di mezzo una bonifica da fare, ci sono di mezzo ritrovamenti di rifiuti pericolosi (batterie, filtri dell’olio, gomme ecc.) e non solo inerti da demolizione come l’A.C. si ostina a dire per bocca dei suoi rappresentanti. Finchè lo fa la Ditta si può capire, ma quando è l’Amministrazione che minimizza c’ è da preoccuparsi 
La  riqualificazione di viale Mazzini è il coniglio uscito dal cilindro dopo il fallimento del Polo della Cultura. Soldi non ce ne sono. Come si intende procedere, con un bel project financing bis?
Scuole. Si aspetta in grazia la risposta dalla Regione Lombardia. Se viene dato il via libera al nuovo Statuto della  Morcelliana, allora si può procedere alla divisione del patrimonio della bicentenaria fondazione. Sul Comune cadrà dal cielo una pioggia di soldi (forse) e allora (forse) si costruiranno gratis et amore dei le scuole e tanto altro ancora. Amen.
Per quanto concerne la viabilità, ogni cittadino può giudicare lo stato delle nostre costosissime rotonde. Personalmente, quando con la macchina ne affronto una, maledico il Sindaco e tutta la sua Giunta, Ufficio di Staff compreso.
Non c’è che dire, i problemi sono tanti e c’è da non dormirci la notte.
Forse per questo il nostro Responsabile Unico ha deciso di acquistare, con i nostri soldi,  un bel iPad. Un aggeggino elettronico, il più costoso sul mercato, che lo supporti nelle sue molteplici attività amministrative e gli consenta di dormire sonni tranquilli. Con tutto segnato sopra, può verificare giorno per giorno l’attuazione puntuale del programma di governo, secondo un preciso e stringente  cronoprogramma che gli può aver prestato l’Assessore Davide Piantoni che in materia è un esperto.
Una domanda è d’obbligo. Ma se in Comune non stanno facendo niente, che cosa avrà mai da verificare il “Delegato alla verifica dell’attuazione del programma di governo”? Mistero!

lunedì 4 ottobre 2010

Concorsi ippici

La politica a Chiari si è ridotta ormai a ben misera cosa. 
A scorrere i resoconti pubblicati sui vari Chiari Newsletter, Il Punto Web, Qui.Chiari, periodici realizzati dalla giornalista  Rossana Agostini, ci si rende conto che si parla quasi esclusivamente di manifestazioni eno-gastronomiche, di tornei, di gare, di rassegne, di miss e naturalmente di inaugurazioni. Il tutto in un meraviglioso “tripudio di tromboni” e clarinetti.  A parte le inaugurazioni che servono solo a promuovere i nostri Amministratori e non la città, queste sono tutte cose utili e buone. Ma se l’attività amministrativa si riduce solo a questo, evidentemente c’è qualcosa che non va.  Tanto più che ci avevano raccontato la favola bella della “città che non sta ferma mai”, il mito della “piccola Atene”, la storia della rivoluzione mazzatortiana che avrebbe cambiato dal profondo questo sonnacchioso, apatico e indolente paese.
Che fine ha fatto questa rivoluzione? Dove sono andati a finire i grandi progetti che avrebbero trasformato un agglomerato privo di personalità in una  città operosa e dinamica?
L’unica rivoluzione a cui abbiamo assistito è quella della comunicazione, o meglio dire, della propaganda. Mazzatorta è stato molto bravo, bisogna riconoscerglielo, a vendere bene la propria merce. Certo ha speso un sacco di soldi pubblici, ma i cittadini di Chiari hanno saputo per filo e per segno quello che hanno fatto lui e la sua Giunta. Anzi è stato così bravo che è riuscito a far credere a molta gente di aver realizzato anche le cose che sono rimaste tristemente sulla carta.
Vi ricordate i pomposi cartelli elettorali 4x2 sulle realizzazioni della Giunta. La maggior parte erano disegni di progetti da realizzare. Due o tre sul Polo della Cultura, due o tre sulla Caserma dei Carabinieri , due o tre sul Museo della Città. Peccato che allora non si potesse parlare dei Poli Scolastici, perchè anche su quelli ci sarebbero stati due o tre cartelloni. Tutto immaginario e fittizio, ma fatto così bene da rendere quasi vera la realtà virtuale.
Questo è stato la politica mazzatortiana: un artifizio. Una mirabile invenzione che spacciava per grande politica misere realizzazioni. Un trucco dialettico per giustificare i fiumi di denaro pubblico speso in idee bislacche e prive di valore.
Vogliamo accennare alle rotonde più scassate del mondo per le quali sono stati spesi sino “a ieri”  9 milioni di euro? Oppure all’indispensabile Museo della Città per il quale si spenderanno, se ci va bene, oltre 6 milioni di euro? E che dire del fantomatico e incontinente Polo della Cultura? Si spenderanno tra i 2 e i 3 milioni di euro. Ma per avere cosa? Meno del niente. Perché ieri c’era un cinema e oggi non c’è più. E perché non aggiungere i quasi 4 milioni spesi in consulenze e parcelle di tecnici, avvocati, consulenti? Facevano parte del famoso “lavoro scientifico” di cui si vantava il nostro Sindaco-Senatore. “Tutto scie…scientifico” diceva Gassman nel film “I soliti ignoti” parlando del piano per scassinare una cassaforte. Tanto scientifico da sbagliare appartamento. I protagonisti di quel film erano andati a fare il grande colpo e alla fine si sono accontentati di una minestra di ceci. Come i nostri Amministratori, che erano partiti per rivoluzionare il mondo e alla fine si sono dati all‘ippica.

sabato 28 agosto 2010

Danza macabra



Dal film "Fantasia"
"Una notte sul monte Calvo"
La narrazione che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e che ha come protagonisti i pubblici amministratori di Chiari, sta assumendo risvolti da  romanzo gotico di fine settecento, dove i cadaveri  si rincorrono coi fantasmi e i morti pensano di essere vivi.
Quella che doveva essere la saga della “politica del fare” in un caleidoscopio di stupefacenti e straordinari effetti speciali, si sta risolvendo in una danza macabra dove la realtà del “fare” è sostituita da lugubri sogni, da fantasie sepolcrali,  da cupe immaginazioni oniriche.
Cantore di questo rinnovato genere è il consigliere Massimo Ghilardi che in una memorabile seduta del Consiglio Comunale ebbe a dire a proposito del Polo della Cultura “Andammo alle elezioni con un progetto morto, consapevoli che ci portavamo appresso un cadavere”.   Neppure Horace Walpole sarebbe riuscito a essere più raccapricciante.   Anche perché subito dopo aggiunse   “il sindaco assegnò a Seneci il compito di tumulare il cadavere, perchè era appunto un progetto morto”. Brrr ragazzi, che immagini orrorifiche!  
manifesto del film
"la notte dei morti viventi"
Sollecitato da una prosa tanto evocativa,  il Sindaco cercò di dire la sua invocando con parole accorate la realizzazione di quel fuoco fatuo rappresentato dalla Caserma dei Carabinieri, l’ennesimo paramento funebre dietro cui  nascondere una gigantesca speculazione edilizia, proposta manco a dirlo, da quell’azienda che più di ogni altra ha assecondato il sogno immobiliare di questa giunta.  Ma la crisi impietosa ha freddato sul nascere questo disegno che oggi si vorrebbe farlo rivivere come in un film degli anni 70 sui morti viventi.  Ha voglia il Sindaco a dire che da parte sua non esiste alcuna obiezione a portare avanti questo progetto. La sua realizzazione non è nella sua disponibilità in quanto dipende solo ed esclusivamente dalle possibilità e dalla convenienza della Fin Beton.  Per cui, vista la crisi che interessa il settore immobiliare, i Carabinieri temo aspetteranno qualche tempo prima di avere la tanto promessa e decantata nuova caserma.
locandina del film "L'esorcista"
Dal canto suo, Luca Seneci,  a tutti gli effetti “Sindaco facente funzioni”, approfittando degli impegni parlamentari del Senatore e della canicola agostana, ha pensato bene di tumulare in quattro e quattr’otto il cadavere del Polo della Cultura. Quando fa un caldo da morire i cadaveri vanno messi sottoterra alla svelta e il nostro vice sindaco non è tipo che perde tempo.  Anzi visto che c’era ha suggerito di dare una soluzione finale alla richiesta della cittadinanza di avere un auditorium.  Evocando il fantasma del Teatrino Comunale, atterrato come qualcuno ricorderà dai suoi vecchi amici della Democrazia Cristiana, oggi egli propone di riportarlo in vita forse con l’ennesimo “progetto di idee” e qualche messa cantata.
Dato che il genere è diventato ormai di moda, questa Giunta ha pensato bene di lanciare un’asta pubblica per la vendita di cappelle mortuarie di varia grandezza, nella convinzione che per il caro estinto  non si badi a spese.  Non era una proposta per risolvere il problema della capienza cimiteriale che pure esiste, ma solo un mezzo per racimolare un po’ di soldi per fare qualcosa. Poiché, nel caso specifico,  la gente ha  badato più al portafoglio che alle onoranze,  il risultato è stato quanto mai deludente, costringendo i nostri addolorati amministratori a cospargersi il capo di cenere.        
Qui mi sa che fra cadaveri da tumulare, progetti morti  e fantasmi evocati, per mandare avanti la baracca non ci sia più bisogno di un sindaco, ma di un impresario di onoranze funebri o, meglio ancora, di un esorcista.  Requiescant in pace!