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sabato 29 ottobre 2011

La fascia ritrovata

Oggi per Chiari sarà una giornata memorabile. Alle 17.30 verrà inaugurata al Museo della Città la mostra antologica sul pittore clarense Giovanni Repossi, mentre questa sera, alle 20.45 al Salone Marchetti, si terrà un concerto per coro e pianoforte, in celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia.
Manifesto della mostra
Repossi 1950-2011
La prima manifestazione, organizzata dal Comune, vedrà l’intervento del Sindaco, Sen. Sandro Mazzatorta e del Vice Sindaco e Assessore alla Politiche Culturali, Luca Seneci,  la seconda è stata invece organizzata sotto l’Alto Patronato della Presidenza del Consiglio Comunale di Chiari.
Oggi, statene certi,  ci sarà un frenetico frusciare di fasce tricolori.
Non so se avete fatto caso, ma dopo la vicenda del 17 marzo scorso, la fascia tricolore della Repubblica, sparita misteriosamente quel giorno, è riapparsa per incanto subito dopo. Anzi si è addirittura moltiplicata.

Premiazione atleti eccellenti

Le foto pubblicate senza risparmio da ChiariNewsletter, il canale informativo del Comune di Chiari, ci fanno vedere i nostri Amministratori continuamente con la fascia tricolore al collo. Non c’è manifestazione, anche la più insignificante, la più banale, la più irrilevante in cui i nostri non si facciano trovare belli e  pronti con tanto di fascia al collo e forbici in mano per tagliare nastri, nastrini e cordelle.
Il Vice Sindaco in particolare, forse per rifarsi della figuraccia rimediata il giorno della festa del 150°Anniversario dell’Unità d’Italia, in cui pur avendocela messa tutta non è riuscito a rimediare una fascia tricolore neppure di seconda mano, subito dopo si è fatto fotografare con la fascia al petto in tutte le pose e in tutti luoghi.


Inaugurazione mostra di Linari
Neppure il Presidente del Consiglio Comunale scherza. Egli però non ha niente di cui farsi perdonare. Il 17 marzo la fascia tricolore al collo ce l’aveva. Peccato che fosse da tutt’altra parte: allo scoprimento di una lapide per commemorare 5 fratelli clarensi morti 59 anni prima in tragiche circostanze. Ora, voi direte: perchè fare una commemorazione ai 59 anni, mentre sarebbe stato forse più ragionevole ai 60?  Vi accontentate di un “mah!”?
Cerimonia per il 70° compleanno
del prevosto Mons. Verzeletti
Comunque anche il nostro Presidente, visto il successo avuto dai festeggiamenti del 150°, ha pensato bene di offrire il proprio patrocinio a questa importante manifestazione. Speriamo che il Marchettiano questa sera sia pieno, come speriamo che domani accorra molta gente al Polo dell’Emergenza dove sempre il nostro Presidente, con tanto di fascia al collo e forbici in mano, taglierà il nastro per l’inaugurazione della nuova  Aviosuperficie.
Ragazzi, tagliare tutti questi nastri è una fatica bestia. Forse sarebbe bene per i nostri Amministratori pretendere  un aumento del proprio stipendio.

giovedì 5 maggio 2011

Bruciata la nostra Bandiera

Chiari - Fondazione Morcelli-Repossi
mostra su "Cospiratori e patrioti clarensi"
E’ molto probabile che a bruciare la bandiera italiana esposta a una delle finestre della Fondazione Morcelli-Repossi, sia stato un semplice idiota di passaggio. Se fosse solo questo non ci sarebbe da perdere un minuto di tempo per commentare “l’eroico” gesto e meglio sarebbe chiudere qui la faccenda. Ma non è solo questo e forse un commento è  bene farlo.
Per la Presidente della Fondazione Ione Belotti questo atto configura “un reato di vilipendio allo Stato che si commenta da sè”. Invece per il nostro Sindaco, Senatore Sandro Mazzatorta, si “tratta di un atto vandalico che non possiamo far altro che stigmatizzare con fermezza. Nulla di pubblico o privato va danneggiato”.
Queste due dichiarazioni servono da sole a capire dove sta l’essenza del problema. Per la Presidente Belotti quella esposta è la bandiera italiana che rappresenta la nostra nazione e averla bruciata configura un reato di vilipendio nei confronti dello Stato, per il Sindaco Mazzatorta, il gesto è semplicemente un  atto vandalico nei confronti di una cosa pubblica. Insomma un atto di valore non diverso da quello di imbrattare i muri o danneggiare un cestino dei rifiuti.  L’emblema, lo Stato, la sua rappresentazione attraverso la bandiera, qui non sono presenti.

Chiari - Festa Unità d'Italia 2011

E come potrebbero esserlo  se ancora oggi, nel suo profilo di Facebook, il nostro Sindaco, Senatore della Repubblica Italiana, professa di appartenere al fantomatico Stato della Padania? E come potrebbero esserlo  se in passato il capo del partito di appartenenza del nostro Sindaco ha proclamato che con quella bandiera si sarebbe pulito il c..o ? E come potrebbero esserlo  se il giorno della Festa dell’Unità d’Italia, non solo il Sindaco Senatore non era presente, ma ha impedito alle Associazioni d’Arma di percorrere le vie cittadine in corteo, magari con la banda in testa e i suoi “servi sciocchi” hanno nascosto la fascia tricolore, simbolo dello Stato,  perchè a quella festa fosse inferto un ulteriore e definitivo sfregio? E che dire delle impellenti urgenze di prendere un caffè al bar tutte le volte che viene intonato il nostro inno nazionale?
Pochi esempi dei molti comportamenti di insulto e oltraggio alla dignità dell’Italia e ai suoi simboli, da parte di chi quotidianamente dichiara di non voler far parte di questo Stato, ma ne accetta senza problemi le laute prebende e  gli onori. Comportamenti che possono aver eccitato delinquentelli di poco cervello ad agire nei confronti di quella Fondazione che unica, nel panorama desolante di Chiari, ha voluto realizzare una bella mostra sull’Unità d’Italia, mostra che abbiamo in vari modi documentato su questo blog, mostra che ha avuto un buon riscontro di pubblico e pertanto si è deciso di prorogarla sino a giugno.
Nonostante il reato di vilipendio alla bandiera sia stato declassato dalla legge n. 85/2006, voluta fortissimamente dalla Lega, esiste ancora la norma che stabilisce che “Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato e' punito con la reclusione fino a due anni”.  Due anni. Non sono mica bruscolini!

mercoledì 23 marzo 2011

La dolce Euchessina

Per noi italiani normali, il nostro inno è un canto che ci riempie di gioia e di giusto orgoglio: l’orgoglio di appartenere a un grande Paese.
Per quelli della Lega no. A sentire le prime note dellinno di Mameli sono presi da una rara forma di letargia per vincere la quale sono costretti a correre di filato al bar a farsi una pera di caffè ristretto.
Per quelli del  Pdl  invece il nostro inno è come una purga che presa in modiche dosi non ha fatto mai male a nessuno. Insomma, come la dolce Euchessina, che la prendi ... e poi stai subito meglio.

venerdì 18 marzo 2011

La fascia rapita

Fascia da Sindaco
Potrebbe essere questo il titolo di un poema tragicomico sull’esempio di quello scritto da Alessandro Tassoni circa quattro secoli fa.

La fascia in questione è quella tricolore del Sindaco. Fascia che alla Festa dell’Unità d’Italia a Chiari, è stata negata. E non è che il Vicesindaco Seneci non l’abbia cercata con impegno, ma quella fascia, ieri, era introvabile. Perfino il mite Franco Begni è rimasto contrariato “il Vicesindaco Luca Seneci mi ha detto che sarebbe andato a prenderla. L’abbiamo aspettato una decina di minuti sotto la pioggia, ma poi è ritornato fra noi senza la fascia”. Il pacato Begni si dichiara dispiaciuto “in nessun paese è andata così” (dal Giornale di Brescia 18/3/2011) .

Franco Begni
E dire che il cavalier Franco Begni aveva mandato un fax in Comune per chiedere in maniera del tutto pacata e mite il permesso di organizzare “un piccolo corteo con alzabandiera che non ledesse Sindaco e Amministrazione”. Ora noi, che pacati e miti non siamo, non riusciamo proprio a capire come un corteo , magari con la banda musicale e il gonfalone del Comune e delle varie associazioni di Chiari, potesse ledere in alcun modo il Sindaco e l’Amministrazione. L’autorizzazione al corteo era stata chiesta per corrispondere a un sentimento della stragrande maggioranza del popolo italiano, inteso a festeggiare la giornata dell’Unità d’Italia.

l'Assessore
Roberto Campodonico
Naturalmente il Sindaco, Senatore e Cavaliere della Repubblica Italiana, ha pensato che rispondere personalmente a Franco Begni fosse un impegno non confacente alle sue responsabilità, per cui ha delegato il fido Assessore allo Sport Roberto Campodonico, forse perchè convinto che la ricorrenza andasse inserita, come la festa delle Quadre o il campionato di bocce, fra le competenze di questo assessorato. Sta di fatto che l’assessore ha fatto fronte all’impegno da par suo. Lasciata per un momento la postazione del palazzetto dello sport, dove ha istituito un servizio permanente di piantonamento per evitare che gli risoffino sotto il naso altri pannelli solari privi di copertura assicurativa, ha convocato in Comune il paziente Begni per comunicargli che a Chiari di cortei non se ne organizzano. Al massimo, e solo perchè in Comune sono buoni e magnanimi, acconsentivano a un “piccolo” alzabandiera.

Assessore Gabriele Zotti
Vicesindaco Luca Seneci
Il resto è cronaca di ieri. La “festa” si svolge in un’atmosferra surreale. I rappresentanti delle Associazioni d’Arma raggiungono Piazza Martiri della Libertà in ordine sparso, come Carbonari, mentre un cielo livido sembra minacciare pioggia. Niente banda, niente tromba, neppure un piffero. Della maggioranza che amministra la nostra città si vedono solo il già citato Seneci, che continua a chiedersi come mai non sia riuscito a “recuperare” la fascia di sindaco e il sempre lieto Assessore Gabriele Zotti noto come “l’uomo che sussurra ai Cavalli”. Per il resto niente. Non c’era l’Assessore Campodonico, come detto di piantone al Palazzetto a rileggersi le clausole vessatorie della polizza assicurativa, non c’era l’Assessore Piantoni di vedetta al Polo Logistico per controllare che non si cavi una badilata in più di ghiaia, non c’era neppure l’Assessore Zerbini, in missione a Roncello-Busnago dove sembra abbiano risolto il problema del mercato trasferendolo definitivamente a Cavenago. Non c’era l’Assesore alle Politiche sociali Annamaria Boifava, rinchiusa per ordine del Sindaco e sino a nuovo ordine nel cortile solidale. Non ci pare infine di aver visto il Responsabile Unico dell’Ufficio di Staff del Sindaco, Enio Moretti. Forse stava cercando di capire come funziona quel meraviglioso iPad che ha appena comprato coi nostri soldi. E il Sindaco?

Il Sindaco
sen. Sandro Mazzatorta
Il Sindaco è stato inseguito tutta la notte dal fantasma del Polo della Cultura. Non un attimo di tregua, un momento di respiro. E quando all’alba sembrava prendere sonno, ecco apparire terribile Massimo Ghilardi che tremendo gridava “ci hai portato alle elezioni con un progetto morto, un cadavere da tumulare!”. Brrrr! Come poteva, poveretto, in quelle condizioni, presidiare alla cerimonia! Meglio starsene a letto a sorbirsi un buon caffè.

Resta il mistero della fascia. Fascia mai disdegnata, anzi esibita in ogni avvenimento, la fascia tricolore della Repubblica Italiana, simbolo di prestigio, autorità, potere.

Ieri alcuni buontemponi hanno pensato bene che lo sfregio estremo da praticare a una festa non voluta, non gradita, anzi, detestata, fosse proprio quello. Non far trovare la fascia, impedire che alla cerimonia fosse dato il crisma dell’ufficialità. Piano riuscito, fascia non trovata, cerimonia triste.

Quello che però poteva sembrare a prima vista una vittoria, si è rivelato nel corso della giornata una sonora sconfitta. Quando sono arrivate le immagini televisive provenienti da tutta Italia allora l’atteggiamento tracotante dei nostri amministratori si è rivelato per quello che è. Un atteggiamento meschino e provinciale di piccoli uomini. Di fronte all’autorità morale del Presidente della Repubblica che mai come in questi momenti ha rappresentato tutta la nazione, anche i capi leghisti hanno dovuto rendere onore alzandosi in piedi all’intonazione dell’inno di Mameli.