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martedì 27 agosto 2024

Due mesi di Zotti

Vogliamo fare un elenco delle realizzazioni prodigiose messe in campo dagli uomini del fare chiacchiere?

Il Sindaco di Chiari Gabriele Zotti 


Decoro urbano - Mi pare di aver dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che il decoro urbano è una mera fantasia. Strade, parchi e piazze sono piene di rifiuti, foglie secche e rami spezzati. Dopo aver abbaiato per anni contro la Giunta Vizzardi, rea di lassismo e incapacità, l’Assessore Campodonico si è rivolto direttamente alla popolazione in cerca di aiuto e sostegno. Il fenomeno non lo fa più e preferisce parlare d’altro.

Ordinanza Parchi sicuri - Fuffa all’ennesima potenza, per cui non vale la pena di sprecare parole.

Rinfrescamento strade - Un’operazione che richiede un largo dispiegamento di risorse ed energie e che dura al più lo spazio di un quarto d’ora, può essere partorita solo da menti disposte a fare teatro 🎭. Che senso ha fare una cosa priva di senso? Proprio nessuno.

Cane antidroga 🦮- Aspettiamo con impazienza Athena per assestare un duro colpo al cartello della droga clarense. Dalle parti di Medellín sono in apprensione.

Ma l’apice del ridicolo si raggiunge nel punto in cui il RUSS afferma:”Qualcuno si è concentrato sullo spostamento di vasi (dal dubbio gusto) da Piazza delle Erbe verso una location (notate il termine oxfordiano?) più adeguata; questo garantisce una migliore area di parcheggio in Centro Storico”. Dappertutto cercano di togliere macchine 🚘 dai centri storici, a Chiari facciamo di tutto per farle entrare. Non c’è niente da fare siamo degli eccentrici.

lunedì 15 aprile 2024

DOVE ARRIVA FA DISASTRI

Il “non candidato”, quello che ha rinunciato “con rammarico” all’alto seggio perché, in caso di vittoria che si presumeva certa, “nuove situazioni di famiglia e lavoro” gli avrebbero impedito di sostenere il delicato impegno di Sindaco di Chiari, per senso di responsabilità e altruismo, è rimasto in prima fila a dispensare consigli e aiuti non richiesti.

Peccato però che dove arriva fa disastri. L’altro giorno, per dirne una, ha pensato bene di pubblicare un post per dare una mano al candidato leghista Campodonico, fatto oggetto di una faida interna alla Lega che lo voleva fuori dai giochi. Il “non candidato” ha pensato bene di intervenire, convinto che il carisma acquisito negli ultimi anni avrebbe silenziato gli oppositori interni. 

Alessandro Cugini

Non l’avesse mai fatto. Sulla sua pagina si è riversato un torrente di commenti, tutti malevoli, tutti firmati, che lo hanno costretto a passare la santa domenica a cancellarli tutti uno per uno. Quasi tutti. Gli unici rimasti sono un cuore verde e un “mai mulà” di bossiana memoria.

Peccato! Fossero rimasti avremmo potuto verificare se gli autori di quei commenti fossero avversari o rappresentati della Lega in odore di eresia.

Che potessero essere leghisti un po’ arrabbiati, lo si è desunto da un articolo pubblicato il venerdì da un giornale locale che dava la notizia clamorosa di un’intera sezione della Lega, esattamente quella di Travagliato, che aveva inviato un ultimatum al Segretario Nazionale, dicendo senza mezzi termini “di farsi da parte”, perché la Lega di Salvini “rappresenta tutto quello che abbiamo combattuto, cioè un partito romanocentrico concentrato solo sulle poltrone e gli incarichi retribuiti, disposto a comprare il consenso nelle regioni del Sud strapagando imprese e dipendenti pubblici”. Parole come macigni, frasi che neppure il più acerrimo nemico ha mai pensato di usare, segno che all’interno della Lega il malcontento nei confronti di Salvini ha passato il segno.

Il “non candidato”, si è trovato in mezzo a questa buriana, travolto da una valanga che non accennava ad arrestarsi. Anzi, più tempo passava più i commenti diventavano sferzanti e incontrollati. Meglio fare piazza pulita, cancellare tutto, bloccare tutto, anche a costo di fare una figura di palta.

Com’è curiosa la vita! In passato avevo chiesto al nostro di cancellare dalla sua pagina (leggi qui) un commento infame scritto da un anonimo nei confronti di una persona che nulla aveva anche fare con la politica se per il fatto di essere moglie di un politico. Si rifiutò di farlo, adducendo di non essere responsabile dei commenti altrui. Ieri evidentemente si sentiva responsabile per quei commenti e se non responsabile sentiva sicuramente l’amarezza, l’avvilimento, la confusione di un quadro di partito che ha “perso la via” e non sa più bene se quello è il partito dell’orgoglio padano o una babilonia dilaniata da lotte intestine senza quartiere. Meglio lasciar perdere e dedicarsi ad altro. La politica spesso è una degenerazione, specie se pretendi i "pieni poteri" stando al Papeete con in mano un bicchiere di moijto.


Matteo Salvini al Pepeete


lunedì 13 novembre 2023

INUTILE PARACULATA

ll giovane Alessandro Cugini, durante una seduta del Consiglio Comunale della nostra Città, luogo dove le parole si dovrebbero sempre soppesare, ha usato il termine “paraculata” per definire una mozione presentata dalla maggioranza.


Alessandro Cugini

Ora, che il giovane-vecchio Alessandro Cugini usi un termine gergale in così alto consesso, non deve impressionare; la tradizione è quella salviniana delle sagre paesane, del bacia prosciutti e rosari, del cuore immacolato di Maria, degli altarini elettorali.  
Il problema semmai è che il vecchio Alessandro Cugini, autore di così aulica prosa, si presenti ancora come candidato sindaco. Lui che cinque anni fa ha sbagliato un rigore a porta vuota, quando la porta era larga non 7,32 metri,  bensì 14 metri e 64 centimetri.

Dio non voglia che la storia si ripeta (lo dico nell’interesse del centrodestra), ma se ciò dovesse accadere, prepariamoci a un profluvio di inutili paraculate cuginiane.

sabato 18 maggio 2019

CONFRONTO TRA CANDIDATI

Qualche anima bella che scrive in quell’incubatoio di intelligenze di “Sei di Chiari se…”, assurto negli ultimi tempi e senza vergogna a pagina di propaganda politica di una sola parte (indovinate quale?), afferma che Cugini si rifiuta di partecipare al dibattito fra i candidati sindaci per il fatto che Vizzardi gli ha tolto il saluto.


Lo stesso candidato sindaco leghista, che è uomo d’onore, pretende rispetto umano dall’attuale sindaco della città e dice che ha sempre dimostrato disponibilità a un confronto, ma a una sola condizione: che Vizzardi “manifestasse la sua disponibilità con una telefonata”, dimostrando così rispetto nei suoi confronti. 
Non si capisce bene perché avrebbe dovuto essere Vizzardi a fare la telefonata e non, per esempio, lo stesso Cugini.  Lo si capisce ancora di meno considerando il fatto che il confronto fra i due candidati voleva essere organizzato da svariate testate giornalistiche  indipendenti, a cui bastava dare la propria disponibilità. 

VIZZARDI L’HA FATTO, CUGINI NO.

Quanto al saluto tolto da Vizzardi, forse vale la pena leggere il post che ho scritto  nel dicembre 2015, (leggi qui)  pubblicato anche sul mio account Facebook lo stesso giorno 
Forse si capirà il motivo di tale decisione.

lunedì 6 maggio 2019

LE COMARI PIANGENTI DEL SAMPIETRINO

Coloro che negli anni passati hanno applaudito al demenziale piano di 50 e più rotonde realizzato a Chiari dall’Amministrazione Mazzatorta, rotonde tutte in "prezioso materiale lapideo” e costato valanghe di soldi, oggi, vestiti a lutto, piangono per il perduto sampietrino di viale Bonatelli e passaggi pedonali. 
"Si poteva fare manutenzione!", piagnucolano come meste comari a un funerale i corifei di quella stagione di sprechi.  
Ma dove hanno vissuto queste persone in tutti questi anni?

Il pavé di viale Bonatelli è stato rifatto dallo stesso Mazzatorta perché ormai aveva più buche di un gruviera. Il tempo di lasciare asciugare le malte cementizie e le buche si sono riformate. Io che per uscire da Chiari dovevo passare per forza da lì,  ho stramaledetto per anni il "rivoluzionario" Mazzatorta e la sua Giunta. 

Chiari - Il rifacimento di viale Bonatelli ai tempi di Mazzatorta

Vogliamo parlare della rotonda di via Cavalli? Anche quella è stata rifatta dalla Giunta Mazzatorta, ma i "conci" sono già disgregati e presto, c'è da giurarlo, bisognerà metterci mano.

Chiari - Lavori di rifacimento della rotonda Cavalli/Bonatelli

E dimentichiamo che per evitare una sollevazione popolare, sempre la Giunta Mazzatorta e non l’odiata Giunta Vizzardi, ha sostituito il sampietrino rimettendo il più pratico asfalto alle rotonde:

- in fondo a via Zeveto, 
- in cima a viale Mellini, 
- in via Mazzini/Piazza Rocca, 
- in via Marconi?

Chiari - Rifacimento Rotonda Battisti/Matteotti/Marconi

Non potevano fare manutenzione anche allora? 
No, non la potevano fare, perché significava spendere ancora vagonate di soldi e Mazzatorta e la sua Giunta avevano dato fondo a tutto il patrimonio comunale e ormai in cassa non c’era più il becco di un quattrino, nemmeno per comprare un fazzoletto da utilizzare per asciugarsi le lacrime al funerale del perduto sampietrino.

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lunedì 15 aprile 2019

UN FALLIMENTO DI SUCCESSO

Diceva un grande statista che “il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza darlo a vedere”. 
In questo i leghisti sono dei campioni. Collezionano fallimenti mantenendo sempre quell’aria di chi arriva e risolve problemi. 
Salvini è il fallito di successo più bravo che io conosca.
Ma non è il solo. Mazzatorta era un campioncino. Aveva la capacità di gridare al miracolo anche di fronte alla più cocente delle sconfitte. Non solo, circondava di un’aura di eccezionalità anche la cosa più ordinaria. Per esempio, il cambio di un tombino non era per lui cosa di ordinaria amministrazione. No, ne faceva un fatto epocale. Ne parlava per settimane sui giornali compiacenti, creando così un clima di aspettativa incredibile. Poi il giorno in cui effettivamente veniva inaugurato il tombino, chiamava la stampa al completo, i dirigenti provinciali, regionali e nazionali del suo partito, la banda cittadina, il prete per la benedizione e tutto il circo mediatico per fare di quel fatto un avvenimento. 
Gli è andata bene per molto tempo, poi, dopo aver collezionato molteplici disastri , il giochino gli si è rivoltato contro.
Guardate l’esempio dell’Airpol. 
Sull’argomento ho scritto decine di articoli, facendo la cronaca, si può dire giorno per giorno, delle mirabolanti imprese dell’aereo poliziotto (leggi qui). 

Chiari - Cerimonia di inaugurazione dell'Airpol
Sempre per input del nostro indimenticato sindaco, i giornali hanno redatto tonnellate di articoli, i soliti megafoni anno incensato la scelta strategica che avrebbe dato una svolta decisiva al contrasto della criminalità nella nostra zona, sono andati perfino in Germania a promuovere l’aereo in divisa, il celebre FK 9 Ela importato dalla Aviema.
Il giorno della sua inaugurazione in piazza Zanardelli, non solo era stato portato il prestigioso velivolo, ma era presente tutto lo stato maggiore regionale della Lega, alcuni rappresentanti nazionali, il Prefetto di Brescia e una folla di leghisti adoranti.
Bene, tagliato il nastro, l’aereo in divisa prese il volo e mise a segno due operazioni definite eccezionali dalla solita propaganda mazzatortiana: una misera piantagione di marijuana e un piccolo deposito abusivo di materiali inerti. Dopo di allora il niente. Ogni tanto veniva tirato fuori dall’hangar per una trasvolata sui cieli di Chiari, ma di attività rilevanti tali da giustificare la spesa di 360mila euro, nessuna.


Passato poco tempo e finiti i soldi per carburante e manutenzione, l’aereo rimase desolatamente al coperto sognando cieli immensi e imprese leggendarie.
Eppure i leghisti di Chiari, gli epigoni di Mazzatorta, giurano che quello non è stato un flop. Rivendicano la giustezza della scelta e accusano l’attuale Amministrazione di non fare niente per valorizzare questo mezzo. Di più. Permalosi come sono, si arrabbiano se andate a dirgli che l’airpol è stata una emerita cavolata e che si sono buttati al vento 360mila euro di soldi statali. 
Tutta l’operazione è servita solo per fare del teatro, buono per chi crede ancora nella buona fede della Lega, il partito più inaffidabile e squalificato d’Europa.

D’altra parte, il candidato sindaco Alessandro Cugini, ha ancora il coraggio di fare un video per affermare che nelle scelte della Lega la priorità spetta alla Caserma dei Carabinieri. Pensate che di questa fantomatica caserma ne stanno parlando dal 2006. Chiacchiere molte fatti zero. 
Potrebbe essere il motto di Cugini.

domenica 14 aprile 2019

GLI ALTARINI DI CUGINI

Pensavo fosse un’allucinazione, invece è tutto vero. 
Alessandro Cugini, a corto ormai di qualsiasi argomento credibile, pensa che la cosa migliore da fare per vincere alle prossime elezioni comunali, sia quella di alzare altarini all’interno del suo comitato elettorale. Non sapendo più a che santo votarsi, ora si rivolge direttamente al Padre Eterno.
Ed ecco spuntare un crocefisso, un vaso di fiori con un angelo svolazzante, una lanterna dalla vaga forma orientale, un uovo di pasqua, una bandiera crociata.
Si tratta di una cosa oscena, ripugnante e blasfema.

L'altarino presso il Comitato Elettorale di Alessandro Cugini
Com’è mai possibile abbinare una competizione civile, qual è l’elezione per la scelta del sindaco della città, con i simboli religiosi della festa più importante per la cristianità? Solo persone prive di sensibilità e rispetto possono mettere in atto un’idea del genere.
Cosa pensa Cugini che ostentando un crocefisso possa ricevere valanghe di voti dall’elettorato cattolico? Ha un concetto così basso dell’elettorato cattolico?
D’altra parte Cugini cerca in tutti i modi di imitare il suo capitano. E se Salvini si presenta ai comizi con il rosario in mano e dice di giurare non sulla Costituzione Italiana ma sul Vangelo, Cugini ritiene normale erigere blasfemi altarini nella sua sede. 
Cose del genere non si sono viste neppure ai tempi della più feroce contrapposizione tra democristiani e comunisti ai tempi della guerra fredda. La DC, pur essendo il partito dei cattolici italiani, ha sempre cercato di distinguere ciò che è religioso da ciò che è laico, lo Stato dalla Chiesa. 
Qui siamo ritornati al Medioevo, alle guerre di religione, alla battaglia di Lepanto, alle crociate. 
Il fatto è che la Lega ha come fondamento ideologico un coacervo di  assurdità. 
La mitologia padana mette assieme le cose più diverse attraverso un uso approssimativo e impreciso della storia. Se prima i miti erano i Celti, i Longobardi, i Comuni, Alberto da Giussano, il Carroccio, tanto per giustificare uno stato padano e quindi la secessione dall’Italia, ora il mito è la religione vetero cristiana messa in contrapposizione con il mondo islamico. Non è più il nord contrapposto al resto d’Italia e a Roma ladrona, ma l’Italia intera contrapposta al mondo musulmano che a loro dire cerca di invaderci.
In tale contesto l’altarino di Cugini ha una sua logica, logica appunto oscena, ripugnante e blasfema, logica che cerca però di nascondere il vuoto programmatico della sua coalizione.
A quaranta giorni dalle elezioni, i cittadini di Chiari non sanno ancora cosa propone per la città il candidato leghista Alessandro Cugini. Fino ad ora fuori dal cilindro ha tirato solo proposte farlocche. Pensate che ha ancora proposto di realizzare la nuova Caserma dei Carabinieri. Ma non l’aveva proposto Mazzatorta per dieci anni di fila?

Progetto della Caserma dei Carabinieri mai realizzata ai tempi della Giunta Mazzatorta
Per Pasqua romperemo l’uovo di Cugini e statene certi che dentro vi troveremo una bella sorpresa. Che sorpresa? Un programma fatto di niente che non realizzerà un omino di niente.

mercoledì 10 aprile 2019

LA SCUOLA DEL NOSTRO SCONTENTO

Non c’è niente da fare, il Nuovo Polo Scolastico non riesce proprio a farsi piacere dal popolo leghista, sempre pronto a pubblicare articoli, post e commenti ostili alla sua  realizzazione. 
L’avessero fatto loro avrebbero chiamato poeti a decantarne le lodi, megafoni mediatici a scrivere paginate di giornale, giullari a inscenare feste e carnevalate per settimane. Siccome però l’hanno fatto i loro avversari, non va assolutamente bene.


Prima hanno fatto la polemica sul cantiere non aperto, 
poi una volta aperto che fosse troppo a ridosso del centro, 
poi che fosse aperto durante l’anno scolastico, 
poi che la scuola fosse troppo grande, 
poi che fosse troppo piccola, 
poi che non si fossero spazi interni sufficienti, 
poi che non ci fossero spazi esterni adeguati, 
poi che le aule fossero anguste, 
poi che la agorà fosse una prigione, 
poi che la palestra non va bene, “vuoi mettere il pala Lancini”, 
poi che non è possibile avere l’uscita della scuola su una strada, 
poi che i bambini stanno troppe ore al chiuso, 
poi che bisogna recintare piazza Lancini, 
poi che era meglio restare al Santellone, 
poi che vecchio, non antisismico, non antincendio ha il suo fascino, 
poi che era così bello il Varisco, 
poi che si poteva fare la Caserma dei Carabinieri, 
poi che dove c’è il Turla meglio farci un parcheggio, 
poi che avete fatto maneggi per avere i soldi per le scuole, 
poi che i soldi non arrivano dalla Buona Scuola di Renzi, ma dalla Regione, 
poi che ci avete rotto con questa scuola di cui parlate sempre bene, 
poi che definirla di livello europeo è una scempiaggine, 
poi che fotografarla a tutte le ore del giorno non serve a renderla migliore, 
ecc. ecc. ecc.


Potrei continuare fino a domani mattina a elencare le lamentele dell’attuale opposizione e della parte di popolazione che l’asseconda. 
Il candidato sindaco leghista Alessandro Cugini (scritto correttamente?), non sapendo da che parte girarsi, corre dietro a tutte le proteste e i mal di pancia che circolano sul web, pensando così di essere credibile e dalla parte del popolo.
Ma una cosa è indubbia: la scuola è una bella realtà, esiste, esisterà per i prossimi 50 anni e generazioni di cittadini clarensi troveranno in essa il luogo della loro prima formazione.
Le vostre Amministrazioni saranno ricordate per il fallimento del Polo della Cultura, per le rotonde scassate e tutti i disastri rimediati in 10 anni di governo della città. 
L’attuale Amministrazione sarà ricordata per il fatto che ha costruito le scuole di Chiari: il Nuovo Polo Scolastico delle primarie e il Nuovo Istituto Toscanini. In tempi ragionevoli e senza pesare sulle finanze comunali.
Questa è la verità, questa è la realtà. 
Fatevene una ragione!

sabato 6 aprile 2019

CUGINI IL FUTURISTA

Dopo le interminabili chiacchiere fatte da Mazzatorta e soci, la precedente Amministrazione non è riuscita a portare a casa neppure lo straccio di una pur misera scuola. 
E non è che non le avessero tentate tutte. 
Nel 2007 doveva partire il Polo Scolastico a nord di Chiari. Il sindaco aveva messo sul piatto tutte le aree esistenti delle scuole clarensi dove sarebbero sorti casermoni a 8 piani. La rivolta dei genitori e i dissidi all’interno della stessa maggioranza fecero desistere da questo piano dissennato.
Nella seconda tornata amministrativa fu la volta della scuola “loculo” che avrebbe dovuto essere costruita in via Roccafranca con i soldi rivenienti dalla Fondazione Istituto Morcelliano. In realtà si trattava di costruire dieci misere aule, senza palestra, mensa e spazi comuni. Anche questo piccolo sogno svanì fra mille polemiche.
Oggi, anzi a dicembre, dopo appena 1 anno e 10 mesi da inizio lavori, il Nuovo Polo Scolastico è realtà ed è stato consegnato alla scuola perfettamente funzionante. Per i tempi biblici dei lavori pubblici italiani, un vero miracolo. Con l’aggiunta che non è stato perso un solo giorno di scuola. Certo i bambini e le loro famiglie, i dirigenti e gli insegnanti hanno dato una grossa mano, cercando di non esasperare una condizione che definire difficile è un eufemismo. Lavorare in un grosso cantiere mentre i bambini vanno vanno a scuola non è cosa semplice. Eppure tutto è andato per il meglio e oggi possiamo dire di avere una scuola di livello europeo, per struttura, innovazione tecnologica, spazi didattici.
Se è andato tutto bene per gli studenti e le loro famiglie,  la stessa cosa non si può dire per l’opposizione politica. 


Da quando prese avvio questo progetto, è nato ed è cresciuto un pregiudizio che non ha riscontro nella realtà dei fatti. Prima si fece polemica sul fatto che venissero utilizzati per la scuola e non per la Caserma dei Carabinieri i soldi rivenienti da oneri di urbanizzazione Gnutti. Poi si alimentò una discussione pretestuosa per la chiusura della vetusta Scuola Varisco, adducendo il fatto che non si poteva interrompere un percorso didattico di eccellenza fatto in quella scuola, ma dimenticando che per anni le stesse persone avevano sempre ostacolato quella esperienza. 
Il problema è che l’attuale opposizione politica e il candidato leghista Alessandro Cugini, mal sopportano che dopo anni di inutili chiacchiere finalmente a Chiari si sia deciso di intervenire sulle scuole che al tempo di Mazzatorta cadevano a pezzi. 
La cosa più incredibile è che questi signori continuano a fare polemiche astruse e senza senza senso per un intervento statale che ha consentito di portare a Chiari finanziamenti a fondo perduto per 12,6 milioni di euro (cosa mai vista nella nostra città), senza contare le altre centinaia di migliaia di euro della provincia per l’Istituto Einaudi. 
Se Chiari avrà finalmente delle scuole nuove di livello europeo, lo si deve innanzitutto alla Buona Scuola di Renzi e allo stanziamento di oltre 10 miliardi per la costruzione di nuove scuole e l’ammodernamento delle vecchie. Lo si deve all’attuale Amministrazione Comunale che ha colto l’occasione offerta e si è presentata all’appuntamento con progetti innovativi e credibili, lo si deve alle tante famiglie e agli insegnanti che hanno collaborato con l’Amministrazione perché questo piano si realizzasse.
L’opposizione e il suo campione Cugini, non avendo proposte da offrire alla Città, continuano a fare polemiche. 

Quest’ultimo, dimostrando di essere un giovane già vecchio, invece di guardare al futuro, propone di riaprire la scuola Varisco che è un immobile di 90 anni, inadeguato sotto tutti i punti di vista per ospitare una scuola che voglia definirsi moderna. 
È un continuo ritorno al passato che farà solo male a Chiari e ai suoi abitanti.

martedì 2 aprile 2019

L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Alessandro Cugini, da grande stratega qual è, si è presentato all’attenzione dei cittadini clarensi con una proposta a dir poco “rivoluzionaria”. Egli propone di realizzare al posto della scuola Turla un bellissimo parcheggio. “Basta costruire casermoni a ridosso del Centro storico della città!” afferma perentorio. Detto da chi voleva vendere a privati tutte le scuole disponibili di Chiari per farne dei palazzoni a 8 piani sembrerebbe quasi una presa per i fondelli. 


Sì, perché durante l’amministrazione Mazzatorta, padre politico e maestro di Cugini, stava avvenendo proprio questo. Per realizzare un Polo scolastico a nord di Chiari, le giunte leghiste erano disposte a vendere tutte le aree dove oggi insistono le scuole Martiri, Morcelli, Pedersoli, Turla e altre ancora. 
Evidentemente a Cugini questo particolare è sfuggito o forse ai tempi era troppo giovane per ricordarsene. Glielo rammentiamo noi, come gli rammentiamo che a proposito di Bre.Be.Mi., dalle parti di via Sandella ci sono due enormi aree che aspettano ancora di essere adibite ad Aree Servizi per l’autostrada. Quindi prima di pensare a parcheggi cittadini per favorire le frotte di ipotetici turisti in arrivo da Milano, forse sarebbe utile sanare quelle ferite inferte al nostro territorio da scelte sciagurate della passata amministrazione.
Una cosa che Cugini però non chiarisce, è dove prenderà i due milioni necessari per l’ampliamento dell’Istituto Toscanini. Se l’area del Turla rimarrà in mano pubblica, al piano finanziario per l’ammodernamento e il potenziamento del Toscanini mancano all’appello quei due milioni che dovevano arrivare dalla Fondazione Istituto Morcelliano, secondo la convenzione a suo tempo firmata proprio da Mazzatorta. La Fondazione non ha intenzione di onorare i propri impegni e forse, vista la scellerata gestione leghista dell’antico ente, non ha neppure i soldi disponibili per farlo.
Cosa faremo, realizzeremo un bellissimo parcheggio e rinunceremo all’ampliamento del Toscanini? Perché questo succederà. Se il Comune non partecipa al progetto con una parte dei soldi necessari, lo Stato revocherà il previsto finanziamento a fondo perduto. Vuole questo lo stratega Cugini? Se sì, lo dica chiaramente ai cittadini di Chiari. Se no, dica dove prenderà i soldi necessari, tenuto anche conto che tra qualche mese partiranno i lavori.

Governare una città come Chiari non è cosa per dilettanti allo sbaraglio.

venerdì 29 marzo 2019

L'ENDORSEMENT DI MAZZATORTA

Ho letto l’endorsement a Cugini fatto dall’ex Sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta. Evidentemente Cugini, non avendo alcuna esperienza amministrativa e non essendo in grado di farsi valere come candidato Sindaco, cerca aiuto da tutto il circo leghista.
Visto che il motto della Lega di Salvini è “prima gli italiani”, forse val la pena di ricordare a chi è corto di memoria, che Mazzatorta si dichiarava fiero cittadino del fantomatico Stato della Padania. Chissà se anche oggi si professa cittadino padano. A vedere le spregiudicate giravolte fatte da coloro che con la bandiera italiana si sarebbero puliti il c..., c’è da immaginare che non lo sia più. Il cinismo politico di certi personaggi è ben noto.

Sandro Mazzatorta
Comunque, al di là di questo, ci vuole una bella faccia tosta a sproloquiare su una Chiari in declino, dopo essere andato via lasciandosi dietro una sequela infiniti di disastri. A cominciare proprio da quella Bre.Be.Mi. per la quale erano previste a Chiari due grandi Aree Servizi. Ebbene di queste aree non c’è traccia, mentre sono ancora evidenti le enormi ferite inferte al nostro territorio. Due vasti sbreghi che deturpano la nostra campagna, ma a suo tempo fonte di guadagno milionario. 

Chiari - le aree di via Sandella
No, da Chiari forse non ci è passato il mondo, ma ci sono passati tanti speculatori che volevano fare soldi facili. Forse che le condanne dell’ex Segretario della Lega Enio Moretti e dell’ex presidente della Bertinotti Formenti, Renato Franzoglio non sono sufficienti per capire che clima c’era a Chiari ai tempi di Mazzatorta?
Se non bastassero questi due emblematici casi giudiziari, si potrebbe aggiungere il fantastico piano della Chiari da 30mila abitanti. Una panacea per i tanti immobiliaristi che trovavano porte sempre aperte dalle parti della Lega. Ma si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. La crisi ha mandato in fumo ogni sogno di gloria e uno dopo l’altro sono falliti gli innumerevoli progetti milionari che avrebbero dovuto fare della sonnolenta Chiari una città che non sta ferma mai.
A partire da quello splendido progetto di Chiari Due dalle parti di via Roccafranca. Un villaggio di 150 appartamenti per ospitare 500 persone, con tanto di centro commerciale, palestre, ristoranti, pizzerie, uffici, teatri all’aperto e, naturalmente, una bellissima Caserma dei Carabinieri. Altro sogno questo sempre inseguito dal nostro valente Mazzatorta e mai realizzato. Oggi viene a dire che il Centrosinistra “non ha saputo mettere mano nemmeno al punto chiave con cui si era presentato cinque anni fa: la nuova sede della Compagnia dei Carabinieri”, dimostrando di non essere assolutamente informato sui fatti. Il centrosinistra aveva come punto prioritario il rifacimento delle scuole. Impegno preso, progetto realizzato. Proprio quelle scuole che quando governava lui cadevano a pezzi, trovando più utile mettere mano a un programma assurdo di rotonde, realizzate tutte “in prezioso materiale lapideo”. Montagne di soldi buttati per 50 e più rotonde, che manco il tempo di inaugurale e già bisognava metterci mano perché fatte con i piedi.

Una delle rotonde fatte e rifatte di Chiari
A dir la verità Mazzatorta aveva tentato di realizzare un Polo scolastico a nord di Chiari, facendo fuori tutte le aree dove insistono le scuole Martiri, Morcelli, Pedersoli, Turla. Al loro posto sarebbero sorti dei magnifici condomini a 8 piani che avrebbero cambiato radicalmente il volto della nostra città. Progetto andato in malora, come in malora andò il fiore all’occhiello della sua Giunta: il Polo della Cultura. Tanti soldi buttati dalla finestra per un progetto morto.

Il naufragio del Polo della Cultura di Chiari

Magari dovremmo anche parlare del distaccamento della Polizia Locale o del famoso Airpol costato 360mila euro e rimasto a prendere polvere negli hangar. O delle  antiche Fondazioni ridotte a gusci vuoti da una gestione sconsiderata o del patrimonio comunale venduto fino all’ultimo cent, a cominciare dalla farmacia comunale.

Ebbene, l’autore principale di questi e altri disastri, oggi viene a fare il padre nobile che dà la sua benedizione al suo pupillo nato e cresciuto in quella sede della Lega di Chiari che a un certo punto è stata perfino commissariata. Ma cos’ha ancora da dire a Chiari Mazzatorta? Forse è meglio che se ne stia lontano, perché un’altra stagione come la sua sarebbe per la nostra città una iattura. Spero che i clarensi se ne rendano conto.

giovedì 21 marzo 2019

PARKING TURLA

E così la prima proposta che fa il candidato sindaco del centrodestra è quella di realizzare un bellissimo parking per accogliere le frotte di turisti che approfittando della Bre.Be.Mi verranno a visitare la nostra bella cittadina provenienti da Milano e dintorni nei giorni di domenica. Evidentemente questi signori non hanno il minimo senso del ridicolo. Tutto avrebbero potuto proporre, meno che un parcheggio. E questo per il semplice motivo che quando amministravano loro, avevano promesso un Polo della Cultura e alla fine ci siamo trovati un progetto morto e un desolante parcheggio. Niente più cinema, niente auditorium, niente importante e suggestivo contenitore dove fare cultura 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, solo una incredibile spianata che rappresenta l’emblema di una stagione politica caratterizzata da spreco inaudito di denaro pubblico e clamorosi fallimenti.


Ebbene, di fronte a tutto ciò Cugini che fa. Propone ancora parcheggi, senza spiegare dove andrà a prendere i soldi necessari per realizzare l’ampliamento del Toscanini, visto che i suoi amici, quelli che governano ancora l’Istituto Morcelliano, non hanno versato al Comune i due milioni previsti dalla convenzione firmata da Mazzatorta. 
“Basta palazzinari in centro storico!” grida. Certo, detto da uno che fa parte di quel partito che governando Chiari ha lasciato mano libera agli immobiliaristi è tutta da ridere. Per non parlare di quel grande progetto, anch’esso defunto, del Polo Scolastico a nord di Chiari che avrebbe permesso di costruire al posto delle scuole Mellini/Morcelli/Pedersoli magnifici condomini a 8 piani. 

Il problema è che questa è una proposta bislacca, qualcosa buttata lì per fare fumo in attesa che gli appetiti dei soliti noti si facciano sentire per pretendere la loro bella  libra di carne.

giovedì 14 marzo 2019

IL PARTITO DEI PARCHEGGI

La Lega ha governato Chiari per 10 anni e in tutto questo periodo ha realizzato tante di quelle rotonde che giustamente ci siamo fregiati dell’appellativo di “Città delle Quadre e delle Rotonde”. 
Siccome però siamo persone brillanti e amiamo la bellezza (siamo o non siamo la Piccola Atene Padana?), quelle rotonde le abbiamo fatte in “prezioso materiale lapideo”, bello a vedersi, ma difficile da tenere assieme. Insomma il manto stradale si sconnette e si riempie di buche. 
Per realizzare questo ambizioso programma, il Pericle leghista spese tanti di quei soldi che i mutui accesi non sono bastati. Dovette vendere, pardon valorizzare, tutto il patrimonio comunale disponibile. 
Sull’onda dell’entusiasmo, il grande Solone avviò anche una fantastica opera, “il più importante e suggestivo contenitore degli ultimi 50 anni“, un faro che avrebbe illuminato il panorama culturale e politico della nostra bella città: il Polo della Cultura.
Come sia andata a finire è cosa nota. Il suggestivo contenitore era semplicemente un progetto morto, e dopo averlo tumulato, al suo posto ci siamo trovati un meraviglioso parcheggio. Per renderlo più magnificente, fu costruito un incredibile arco che avrebbe dovuto essere di trionfo e invece è l’emblema di tutti i fallimenti.
Soddisfatto per l’esito di questa impresa, ora l’attuale segretario della Lega e, per inciso, Candidato Sindaco alle prossime elezioni comunali, propone di realizzare un altro parcheggio al posto della scuola Turla. Che grande pensata!


Alessandro Cugini, che al pari di Mazzatorta è amministratore con una "visione strategica", prevede una Chiari fatta di parcheggi. 
Facciamo sommessamente notare che sotto il Nuovo Polo Scolastico sono stati ricavati 70 posti auto e che sono in fase di realizzazione due parcheggi in prossimità del centro storico. Uno nell’area dell’ex scuola Morcelli (190 posti auto) e un altro in via Consorzio Agrario (70 posti). Non bastano?
La vendita dell’area del Turla serve per avere i fondi necessari per realizzare il progetto di ampliamento dell’Istituto Toscanini. Erano soldi che dovevano provenire dalla Fondazione Istituto Morcelliano, secondo la convenzione firmata a suo tempo proprio dalla Lega e dal l'ex Sindaco Mazzatorta. Quei 2 milioni non sono arrivati per il semplice motivo che gli amministratori leghisti hanno dissestato le antiche fondazioni clarensi, rendendole dei gusci vuoti senza il becco di un quattrino. I soldi che deriveranno dalla vendita del Turla serviranno a coprire i disastri fatti proprio dal partito di Cugini e sono indispensabili per accedere ai 7 milioni di finanziamento statale a fondo perduto. Se non mettiamo quei soldi perdiamo il finanziamento. È questa la proposta "strategica" che fa Cugini?
Il piccolo Mazzatorta propone di coinvolgere in questo grandioso progetto l’Agenzia delle Entrate, l’INPS o le Poste Italiane. L’Agenzia delle Entrate? Forse Cugini pensa che l’Agenzia delle Entrate, per definizione, sia un’agenzia statale dove entrano dei soldi e non invece un'agenzia di accertamento e controllo fiscale. E se entrano soldi perché non farli uscire? Mi vengono in mente le frasi pronunciate da Mazzatorta riguardo le Fondazioni: “Hanno un patrimonio sterminato rimasto inoperoso per lunghi anni. Perché lasciare quei soldi a marcire quando a Chiari 'abbiamo bisogno di tante cose' ”?  
Cugini sembra aver imparato la lezione e in 20 righe usa per ben tre volte la parola “strategico”, nella convinzione che basti proferire parole roboanti per realizzare progetti concreti. Le proposte strampalate che fa non hanno nulla di strategico, sono semplice fuffa da buttare nel calderone della campagna elettorale. Ho l'impressione che Chiari si debba preparare a sopportare altri disastri nel deprecato caso in cui questo novello stratega diventasse sindaco della città.
Comunque il problema è uno solo. Non avendo idee, perché ha impiegato il suo tempo a inseguire fantasmi (altro che visione strategica), Cugini è costretto a spararle grosse.  Siamo solo all’inizio della campagna elettorale e ad arrivare alla fine ne sentiremo delle belle.