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sabato 31 dicembre 2011

Nel segno della Lega

Non c’è niente da dire, questo difficile anno si chiude nel segno della Lega.
Dopo la caduta del funesto governo Berlusconi, di cui ha rappresentato l’asse portante, questo partito ha pensato bene di collocarsi all’opposizione, nella speranza di recuperare un po’ della credibilità perduta.
bagarre della Lega al Senato
Da quella strategica posizione, tutti i giorni delizia gli italiani con trovate e lazzi che oltre che essere un segno di ritrovata vitalità, entusiasmano ed esaltano l’ormai attapirato popolo padano.
Ecco allora “bagarre” parlamentari con tanto di cartelli, fischietti, cori da stadio e striscioni verdi dispiegati sui banchi di Camera e Senato, ecco adunate folcroristiche, dove un mai domo Bossi, chiama “terù” il Capo dello Stato facendogli le corna, manco fosse uno iettatore.

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Tutto questo affannarsi, volgare e sgangherato,  ha il solo scopo di rendere visibile una linea politica che si sostanzia nell’opposizione ferma e decisa a tutto quello che fa il governo Monti, anche quando  Monti mette in pratica ciò che era stato deciso dal governo Berlusconi.
Non c’è alcuna contraddizione in questo. La Lega è l’unico partito che è all’opposizione anche quando sta al governo.
Uno dei più accesi agitatori nelle aule parlamentari è stato il nostro Sindaco. I commessi del Senato non riuscivano a strappargli dalle mani lo striscione su cui c’era scritto “Governo ladro”, tale era la veemenza del gagliardo senatore.  Forse quello striscione avrebbero fatto meglio a esporlo quando erano loro il governo. Dalla tabella che segue, realizzata dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre (Associazione Artigiani Piccole Imprese), si può vedere benissimo quanto pesano le manovre del Governo Berlusconi-Bossi sul groppone degli italiani.

Fonte Cgia di Mestre
Per quanto riguarda Chiari, questo indimenticabile 2011 si chiude con l’ennesima causa persa dal Sindaco Mazzatorta e dalla sua Giunta.
Si tratta della questione relativa ai rilevatori per la raccolta dei dati del censimento. Secondo il bislacco punto di vista del nostro sindaco gli unici titolati a svolgere questo compito sono gli italiani, escludendo quindi eventuali concorrenti extracomunitari. L’opposizione a questo atto era stata promossa dalla Cgil, ma il Tribunale di Brescia l’ha rigettata per carenza di legittimazione. Una successiva istanza della Fondazione Piccini, è stata invece accolta e il Comune di Chiari è stato condannato. Decisione scontata, perchè lo capiscono anche i bambini che questo atteggiamento è fortemente discriminatorio. Ma ciò lo sapeva benissimo anche il sindaco. L’intento era solo quello di mandare la questione per le lunghe ed  evitare così che gli extracomunitari partecipassero di fatto  al concorso. E infatti il sindaco si dichiara “soddisfatto per un ritardo giudiziario che ha sancito quanto volevamo ottenere...”. Berlusconi in questo ha fatto scuola.
Qualche tempo fa, dopo che il Tribunale di Brescia aveva rigettato il ricorso presentato dalla Cgil, il nostro caro sindaco ebbe a dire che trattavasi di “un precedente che zittisce una volta per tutte un sindacato che, anziché difendere i lavoratori, si è messo a spendere soldi degli italiani per difendere gli immigrati”.
Adesso che il Tribunale, entrando nel merito, ha accolto in pieno la richiesta della Fondazione Piccini, obbligando il Comune di Chiari a pagare le spese di processo, mi sapete dire chi è che spreca i soldi dei cittadini?

Chiari - Nuovo Museo della Città
Per finire bene l’anno, avevo deciso di prenotare una visita guidata all’ormai famoso Nuovo Museo della Città. Fatica sprecata. Il fantastico museo rimane chiuso sino al 14 gennaio non si sa per quali impedimenti. Poco male. Anche se sarebbe stato utile utilizzare le feste natalizie per aprire finalmente il museo alla cittadinanza senza passare per fastidiose prenotazioni.  
Insomma, questa fantastica costruzione, costataci un occhio della testa, si rivela a tutti gli effetti per quella che è: un vero e proprio mausoleo. E non mi si venga a dire che si stanno realizzando delle mostre di tutto rispetto. Sì, la mostra su Repossi è bella, ma l’esposizione dei quadri è pessima. Riflessi di finestre e luci quanto mai fastidiose, illuminazione a dir poco indecente. Quando mai si è visto che i quadri si espongono accanto a delle “appliques”? Insomma per realizzare una mostra non basta appendere i quadri ai muri, come per fare un museo non bastano un po’ di ossa. Comunque, deposte le polemiche

giovedì 22 dicembre 2011

Curva Nord

Mentre il Parlamento sta votando una pesante e dolorosa manovra economica per salvare l’Italia dal fallimento, la Lega, responsabile assieme a Berlusconi di quel fallimento, si rende protagonista di indegne gazzarre dirette a recuperare oltre ai consensi anche la verginità perduta.
Fra i più attivi  e scalmanati “hooligans”, con tanto di fischietto e striscione al seguito, c’è il nostro sindaco, Senatore Sandro Mazzatorta.
Dopo i formidabili risultati conseguiti a Chiari,  adesso il nostro sindaco vuole diventare un vero protagonista delle scene parlamentari romane. Ma nè le sceneggiate, nè tanto meno i fischietti e gli striscioni, serviranno a far dimenticare il fallimento di una politica e lo scempio che si è fatto delle Istituzioni, a partire dal Parlamento

SINDACO SI VERGOGNI !

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giovedì 15 dicembre 2011

Tanti chiari auguri!


La Lega, dopo aver sbancato il Paese assieme all’amico Berlusconi, ha pensato bene di ritirarsi all’opposizione per rifarsi la verginità perduta. Da quei banchi continua a lanciare bordate nei confronti del Governo Monti, responsabile a suo dire di tutti i mali che affliggono gli italiani.
Vignetta Altan
Le buffonate piazzaiole però non riescono a nascondere la vergogna di un partito che fino a ieri ha retto il moccolo al premier più “sputtanato” dell’universo, a quello che andava a dire che la crisi non c’era e che tutto andava bene madama la marchesa, a quello che continua ad affermare che gli italiani sono un popolo di gaudenti, a colui che mentre l’Italia andava a picco farneticava di una diminuzione di tasse e di soldi da spendere a destra e a manca, a colui che pretende ancora priviligi per sè e i suoi pari e se così non è, che vada pure all’inferno il Governo e il Paese con lui.
Se l’Italia è un popolo di gaudenti, che dire di quel  24,7% della popolazione, più o meno 15 milioni (dati 2010),  che è a rischio povertà o esclusione sociale? Se tutto andava bene, come mai nel biennio 2009-2010 il numero degli occupati è diminuito di 532 mila unità? Come mai nel decennio 2001-2010 l'Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i Paesi dell'Unione europea, con un tasso medio annuo di appena lo 0,2% contro l'1,3% registrato dall'Ue? Come mai due milioni di cittadini, in gran parte anziani o adulti in gravi condizioni di salute, sono abbandonati a sé stessi? E come mai, tanto per parlare di Chiari, l’Assessore alle Politiche sociali, Annamaria Boifava, parla di “numeri che fanno paura... di famiglie clarensi  in netta difficoltà... e non sto parlando solo di immigrati... che quello che più  spaventa  è il numero di cittadini  che  chiedono una mano al Comune”?
Sì non solo “sta arrivando l´onda lunga della crisi”, ma ci troviamo di fronte a una situazione drammatica dal punto di vista della tenuta dei conti. Dichiarare “default” oggi, significa non pagare pensioni, non  pagare stipendi dei pubblici dipendenti, significa interrompere i servizi sanitari.

Bagarre della Lega in Senato

Questa gente che oggi  fa “bagarre” in parlamento, ha governato otto degli ultimi dieci anni. Sino a ieri danzava come un ubriaco sull’orlo del precipizio, incapace di assumere la benchè minima decisione per rimettere in sesto il Paese. Oggi fa le piazzate  e grida  basta tasse” e “giù le mani dalle pensioni” , come se per risolvere i problemi bastasse fare sceneggiate .
Ma se questa “manovra è una rapina”, cosa prevedeva quella di 55 miliardi (o 65) redatta da Tremonti e votata in Consiglio dei Ministri anche dalla Lega? Cosa conteneva la letterina per l’Europa scritta come un bravo scolaro da Berlusconi? Cos’erano quelle, simpatiche carezze?
Nella foto ricordo del Senato che tanto ha esaltato il popolo padano, abbiamo intravisto anche il Senatore Mazzatorta. Sventolava il cartello sulle pensioni. Ottima scelta. Pensate a quali sarcasmi si sarebbe esposto se solo avesse preso quello con su scritto “basta tasse”!  Infatti, dopo aver venduto quello che c’era da vendere delle proprietà comunali, compresi minuscoli fazzoletti di terra, ora il nostro Sindaco si appresta ad applicare anche l’addizionale comunale Irpef.  Avendo bisogno di “somme utili a smuovere il bilancio”, avendo l’urgenza di realizzare qualcosa prima che finisca il suo mandato, Mazzatorta pretende di infilare la mano nelle nostre tasche e sfilarci 1 milione di euro. I contribuenti della nostra città ringraziano e porgono deferenti tanti chiari auguri.






mercoledì 30 novembre 2011

L'ultimo azzardo

Non c’è niente da fare, nella vicenda politica del nostro Sindaco le parole sono come boomerang: lanciate, tornano sempre indietro.
Vi ricordate quanto ebbe a dire in una famosa intervista al Giornale di Chiari a proposito del Polo della Cultura?  “Abbiamo offerto a Chiari il più importante e suggestivo contenitore culturale degli ultimi 50 anni”. Quanto suggestivo e importante fosse quel contenitore l’abbiamo visto tutti quanti.
E sulla stazione che avrebbe dovuto diventare un salotto dove prendere un aperitivo in attesa del treno? Il salotto non si è mai visto e il degrado ha raggiunto livelli tali che il terzo binario è diventato una latrina a cielo aperto e alla sala d’aspetto hanno divelto e portato via persino la porta d’ingresso.
Il Sindaco di Chiari
Sen. Sandro Mazzatorta
E vogliamo parlare dei lavoratori della NK?  A sentire il Sindaco i partiti dell’opposizione erano solo buoni a rompere i co....ni con il Polo Logistico, mentre era chiaro che esso avrebbe rappresentato un’opportunità di lavoro  per i lavoratori NK.  I lavoratori  sono ancora lì che aspettano.
Oggi è la volta dell’addizionale Irpef. In un infuocato comizio del maggio 2009 (vedi video) il nostro sindaco affermava che quella era un’imposta subdola che pesava pesantemente sui bilanci delle famiglie. “L’addizionale Irpef incide a Palazzolo per 180 euro a contribuente. Provate a pensare cosa vuol dire questo in una famiglia, in un momento di grave congiuntura economica”  e ancora  “se avessi applicato l’addizionale Irpef in 5 anni avrei portato a casa 5 milioni di euro. E vi avrei tolto i parcometri, vi avrei detto ‘ragazzi tutto gratis’ , intanto vi infilo la mano e vi sfilo 5 milioni di euro. Noi non siamo così, non facciamo queste politiche demagogiche”.
Evidentemente le opinioni del sindaco in materia sono radicalmente cambiate e oggi è pronto a infilare la mano per sfilarci 1 milione di euro l’anno, proprio nel momento in cui la crisi si fa più pesante e gli italiani sono chiamati a raddrizzare la baracca Italia “sbaraccata” dal duo meraviglia Berlusconi/Bossi.  
Insomma dopo aver venduto tutto quanto era vendibile del patrimonio comunale (ormai siamo ridotti a fare gli accattoni, vendendo piccoli fazzoletti di terra), ed esaurita “la pioggia di soldi” caduta da Stato, Regione e Provincia, la Giunta Mazzatorta prova a fare i conti col suo operato e si accorge che è fallimentare. Per risollevare la situazione occorrono soldi, tanti soldi. Allora si tenta l’ultimo azzardo, l’addizionale Irpef, nella speranza forse che la colpa ricada sull’inflessibile Monti o sull’Europa che richiede provvedimenti “lacrime e sangue” o sul sempre odiato euro.

sabato 29 ottobre 2011

La fascia ritrovata

Oggi per Chiari sarà una giornata memorabile. Alle 17.30 verrà inaugurata al Museo della Città la mostra antologica sul pittore clarense Giovanni Repossi, mentre questa sera, alle 20.45 al Salone Marchetti, si terrà un concerto per coro e pianoforte, in celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia.
Manifesto della mostra
Repossi 1950-2011
La prima manifestazione, organizzata dal Comune, vedrà l’intervento del Sindaco, Sen. Sandro Mazzatorta e del Vice Sindaco e Assessore alla Politiche Culturali, Luca Seneci,  la seconda è stata invece organizzata sotto l’Alto Patronato della Presidenza del Consiglio Comunale di Chiari.
Oggi, statene certi,  ci sarà un frenetico frusciare di fasce tricolori.
Non so se avete fatto caso, ma dopo la vicenda del 17 marzo scorso, la fascia tricolore della Repubblica, sparita misteriosamente quel giorno, è riapparsa per incanto subito dopo. Anzi si è addirittura moltiplicata.

Premiazione atleti eccellenti

Le foto pubblicate senza risparmio da ChiariNewsletter, il canale informativo del Comune di Chiari, ci fanno vedere i nostri Amministratori continuamente con la fascia tricolore al collo. Non c’è manifestazione, anche la più insignificante, la più banale, la più irrilevante in cui i nostri non si facciano trovare belli e  pronti con tanto di fascia al collo e forbici in mano per tagliare nastri, nastrini e cordelle.
Il Vice Sindaco in particolare, forse per rifarsi della figuraccia rimediata il giorno della festa del 150°Anniversario dell’Unità d’Italia, in cui pur avendocela messa tutta non è riuscito a rimediare una fascia tricolore neppure di seconda mano, subito dopo si è fatto fotografare con la fascia al petto in tutte le pose e in tutti luoghi.


Inaugurazione mostra di Linari
Neppure il Presidente del Consiglio Comunale scherza. Egli però non ha niente di cui farsi perdonare. Il 17 marzo la fascia tricolore al collo ce l’aveva. Peccato che fosse da tutt’altra parte: allo scoprimento di una lapide per commemorare 5 fratelli clarensi morti 59 anni prima in tragiche circostanze. Ora, voi direte: perchè fare una commemorazione ai 59 anni, mentre sarebbe stato forse più ragionevole ai 60?  Vi accontentate di un “mah!”?
Cerimonia per il 70° compleanno
del prevosto Mons. Verzeletti
Comunque anche il nostro Presidente, visto il successo avuto dai festeggiamenti del 150°, ha pensato bene di offrire il proprio patrocinio a questa importante manifestazione. Speriamo che il Marchettiano questa sera sia pieno, come speriamo che domani accorra molta gente al Polo dell’Emergenza dove sempre il nostro Presidente, con tanto di fascia al collo e forbici in mano, taglierà il nastro per l’inaugurazione della nuova  Aviosuperficie.
Ragazzi, tagliare tutti questi nastri è una fatica bestia. Forse sarebbe bene per i nostri Amministratori pretendere  un aumento del proprio stipendio.

mercoledì 19 ottobre 2011

Mazzatorta, un uomo tutto d'un pezzo


- Il Sindaco di Chiari bacchetta la Corte Costituzionale accusandola di emettere "sentenze al limite dell'eversione"- 

Poichè in Senato si fa poco o niente e al Comune di Chiari si gioca ad acchiappar le mosche, al nostro Senatore-Sindaco rimane molto tempo da dedicare alla sua antica passione, quella degli studi giuridici.
Egli ormai è diventato un punto di riferimento all’interno del suo partito in un settore molto sensibile qual’è quello dei rapporti fra legge e cittadini extracomunitari.
manifesto della Lega
Diciamolo chiaramente. A lui gli stranieri, specie quelli di origine araba, stanno antipatici, per cui ogni ragione è buona per metterli in riga. Le sue sottili teorie e le sue ordinanze  stanno facendo scuola nella vasta terra padana e da molti viene considerato come il capofila di un movimento il cui unico scopo è quello di mandare “föra di ball” questa “orda di barbari”.
Il punto fisso del suo ragionamento è quello della cittadinanza italiana. Sei cittadino italiano? Allora puoi fare tutto ciò che ti garba. Non sei cittadino italiano? Allora sono cavoli.
Questo principio l’ha fatto valere a Chiari in occasione dell’assegnazione delle case popolari, in occasione del bando sui  “premi  all’eccellenza scolastica”, in occasione della scelta dei rilevatori del Censimento Istat.
Nei primi due casi la sua battaglia non ha avuto molta fortuna. Una giustizia amministrata come  si sa dalle famigerate “toghe rosse”, in un giudizio di merito intentato da associazioni che lottano per la difesa  dei diritti umani, gli ha dato torto  in primo grado e in appello.
Il terzo caso è ancora aperto. Un primo pronunciamento della magistratura, senza entrare nel merito della questione, ha rigettato la denuncia presentata dalla Cgil per “carenza di legittimazione”. Adesso sembra che la stessa denuncia venga presentata dalla Fondazione Guido Piccini che ha legittimazione a ricorrere in giudizio per casi del genere. Vedremo come andrà a finire.
Non contento dei successi mietuti a piene mani nelle aule di tribunale, il nostro Senatore-Sindaco, che è un uomo tutto d'un pezzo,  ha ritenuto che si dovesse fare molto di più. E allora eccolo alle prese con un movimento di protesta sovracomunale per impedire la costruzione di una moschea  a Cologne, un paese vicino alla sua Chiari. Come non bastassero, i proclami, le proteste e le spedizioni sotto il monte Orfano, il Senatore ha deciso di presentare sull’argomento un’interrogazione parlamentare diretta al Ministro dell’Interno.


Il Senatore Sandro Mazzatorta
Ma si sa, il  Senatore Mazzatorta è un insoddisfatto di natura. Il suo cruccio è come fare a mettere ordine una buona volta per tutte in una materia dove vige la massima confusione. La soluzione potrebbe essere un disegno di legge. Ecco allora il DDL n. 2738 recante “Disposizioni concernenti gli edifici destinati all'esercizio del culto da parte delle confessioni religiose acattoliche di minoranza”. La presentazione dell’articolato è un trattato degno delle migliori tradizioni giuridiche di questo Paese, specie nella parte in cui si afferma: “Se le norme costituzionali... attribuiscono particolare rilevanza al culto è però precipuo compito del legislatore ordinario determinare la misura della libertà religiosa” e poi “...ai sensi della nostra Carta costituzionale, il nostro è uno Stato democratico sostanzialmente e formalmente cattolico. E noi che credevamo che il nostro fosse uno Stato laico sia nella forma che nella sostanza, dove  “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto...”. Ma tant’è. Il nostro Senatore è fermamente convinto che “la realizzazione in concreto del diritto di libertà religiosa  va indubbiamente assicurata”, ma per quanto concerne le religioni acattoliche sono posti tali e tanti paletti, divieti, obblighi, disposizioni, vincoli, doveri, imposizioni, che professare la propria fede non solo diventa un vero e proprio inferno, ma in concreto una cosa impraticabile.
Non solo. Mentre all’inizio si parla di religioni acattoliche, intendendo quelle religioni che non sono la religione cattolica, apostolica, romana, nel prosieguo si parla solo ed esclusivamente della religione islamica, svelando così l’esigenza per cui viene proposto il disegno di legge.
L’ultima trovata del nostro Senatore però riguarda i matrimoni misti, dove uno dei contraenti risulta clandestino. La Corte Costituzionale ha cassato la norma contenuta nel decreto sicurezza (Legge n. 94 del 15 luglio 2009) secondo la quale uno straniero sprovvisto del permesso di soggiorno e quindi irregolare secondo l’attuale legge,  non avrebbe potuto sposarsi nel nostro paese. Secondo la Consulta, la norma lede il diritto inviolabile dell’individuo a farsi una famiglia, sancito dall’art. 29 della Costituzione. L’effetto della norma bocciata  è stato infatti considerato sproporzionato rispetto all’obiettivo di contrastare l’immigrazione clandestina attraverso il disciplinamento di quelli che vengono definiti matrimoni di comodo.
Non fosse mai stata scritta! Per tutta risposta il Senatore-Sindaco dichiara perentorio che trattasi di  "una sentenza sbagliata e al limite dell'eversione" e per ribadire che non sta scherzando pubblica un’ordinanza che in dispregio di quanto stabilito dalla Corte  “ordina e dispone che nell’ambito della documentazione necessaria ai fini della pubblicazione di matrimonio deve essere presentata dallo straniero il permesso di soggiorno o la carta di soggiorno in corso di validità”, altrimenti nisba!
Ora ve lo immaginate in un’altra nazione un sindaco di paese, quantunque senatore, che si permette di affermare una cosa del genere relativamente a un Organo Costituzionale, ribadendo il suo punto di vista in un atto ufficiale? Se non chiamano la neurodeliri e gli chiedono subito di dimettersi, lo prendono sicuramente per un presuntuoso. Ebbene nell’Italia berlusconiana, dove si possono dire le cose più nefande senza avere il minimo senso della vergogna può anche capitare che il Sindaco di Chiari si permetta di dire che la Corte Costituzionale emette sentenze al limite dell’eversione e la cosa viene considerata come del tutto normale.
Forse prima o poi questa notte passerà, ma certamente per parecchio tempo ci toccherà andare in giro col lanternino a raccogliere  i cocci.



martedì 4 ottobre 2011

In-Sicurezza

Un altro degli obiettivi clamorosamente  mancati dalla giunta Mazzatorta è quello relativo alla Sicurezza.
Più sicuri a casa nostra” recitavano i programmi elettorali della Lega, “La sicurezza al primo posto” ribadiva il Bilancio di fine mandato dell’Amministrazione di centro-destra.  
Al primo posto? Certo, al primo posto sicuramente per la spesa.  Infatti i soldi buttati dalla finestra da questa “Giunta del fare chiacchiere” sono inversamente proporzionali ai risultati ottenuti. Per averne conferma basta andare a rileggersi i giornali di questi giorni.
Venerdì scorso, Chiari Week  dedicava ben due pagine a quanto successo nei giorni precedenti sul territorio di Chiari relativamente alla questione “furti con scasso”. Gli altri giornali a diffusione provinciale (Il Giornale di Brescia e Brescia Oggi) non sono stati da meno. Perfino il Giornale di Chiari riportava in prima pagina la lettera di una ragazza che lamentava l’insicurezza che si respira nelle nostre strade, segno che si sta assistendo a un degrado della convivenza civile difficilmente esorcizzabile con proclami ormai privi di significato.
Chiari è stato uno dei Comuni capofila nel portare avanti la tanto decantata “tolleranza zero”. Una strategia fatta di grandi proclami, grande dispendio di soldi,  scarsi risultati.
Perfino quelle cose che all’inizio di questa mediocre stagione politica sono state strombazzate ai quattro venti come risultati “straordinari”, si sono rivelati alla fine dei semplici bluff. Parliamo delle ronde padane, dello smantellamento del campo nomadi, della chiusura dello sportello immigrati, del distaccamento di polizia. Valanghe di inchiostro e fiumi di parole  per il niente.
La sicurezza è una cosa troppo seria per giocarsela con la propaganda. Gli annunci a effetto ci possono fare guadagnare qualche voto, ma alla lunga si ritorcono contro se non si riesce a portare avanti con costanza una seria politica di contrasto alla criminalità, fatta con mezzi adeguati e buone professionalità.
Chiari - Un'immagine della stazione
di qualche tempo fa
Che la delinquenza, anche quella piccola,  non si conbatta  con la teatralità l’abbiamo visto in modo lampante a Chiari, presso la stazione. Il Sindaco e la sua Giunta pensavano che bastasse mettere lì  un distaccamento della Polizia locale per risolvere ogni problema. L’aver aperto quel presidio ed averlo abbandonato quasi subito ha permesso che le cose andassero peggio di prima, come abbiamo avuto modo di documentare ripetute volte su questo blog.
Anche le ronde dovevano costituire un forte deterrente alla microcriminalità. Si sono rivelate invece un fiasco completo. Non solo perchè ne sono state costituite pochissime, ma soprattutto perchè quelle esistenti fanno tutt’altro, come risulta evidente a Chiari, dove l’Acsu si è ridotta, pur di portare a casa un misero contributo comunale, ad accompagnare i morti al cimitero.
Chiari - volontari Acsu
E che dire del mirabolante Air-pol? Mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse che, effettivamente, l’ha visto volare sui cieli di Chiari. Mi piacerebbe che qualcuno mi descrivesse una qualche significativa operazione di contrasto alla criminalità operata con questo mezzo. Eppure la grancassa propagandistica ha scomodato molti pezzi grossi della Lega il giorno dell’inaugurazione dell’aereo poliziotto, come è stato definito. Il Patto locale di sicurezza ci è stato presentato come qualcosa di straordinario e decisivo per sconfiggere la criminalità. I fatti di questi giorni si sono incaricati di dimostrarci che non basta un “brain storming” in Comune per risolvere problemi complessi.
Chiari - Air-pol
I soldi però non sono mancati. Ai Carabinieri e alla Polizia sì,  ma ai nostri politici per fare le loro sceneggiate, i soldi non sono  mancati. Quanto è costato il distaccamento di Polizia presso la stazione ferroviaria? Assieme all’inutile Infopoint ben 50 mila euro, più affitti vari. Col risultato che ora il distaccamento è una biglietteria e l’Infopoint continua a essere desolatamente vuoto. E la centrale per i falsi documentali? E’ costata ben 300 mila euro. E il mirabolante Air-pol? Ben 360 mila euro. Col risultato che adesso è portato come la madonna pellegrina da una fiera all’altra per fare un po’ di propaganda alla ditta che ce l’ha ri...venduto. Dimenticavamo di aggiungere i 370 mila euro per il Comando della Polizia Locale, il famoso “binocolo per controllare la criminalità”.
Come si vede, un mare di soldi. Ma a che sono serviti se oggi un giornale esce con due pagine piene di notizie di furti con scasso perpetrati ai danni di aziende e cittadini di Chiari?

venerdì 30 settembre 2011

La Giunta del fare garbugli

Uno degli obiettivi posti dalla Giunta Mazzatorta all’atto del suo insediamento è stato quello di ridurre drasticamente il contenzioso in essere, obiettivo che, come ognuno può constatare, è stato clamorosamente mancato. Il contenzioso giudiziario è aumentato vertiginosamente, costringendo il Comune a pagare fior di soldi per spese e onorari di avvocati e periti.
Il Sindaco di Chiari
Sen. Sandro Mazzatorta
La questione più eclatante è quella relativa al fantomatico Polo della Cultura.
Il Sindaco e la sua Giunta, dopo aver versato un milione di euro ad Eleca in base a una convenzione sciagurata e dopo aver speso montagne di soldi per tutte quelle opere propedeutiche all’iniziativa (abbattimento Cinema-Teatro, spostamento piante, asfaltatura del piazzale ecc.), avevano detto ai cittadini di Chiari di stare tranquilli perchè i soldi sarebbero stati recuperati “a breve” con l’escussione della famosa fidejussione di 1 milione e mezzo di euro.
A breve!  Dopo più di un anno i cittadini di Chiari sono ancora lì che aspettano. Nel frattempo, le varie cause vanno avanti con ulteriori danni per le casse comunali.
Ma il Polo della Cultura non  è il solo buco in cui si è ficcata questa “Giunta del fare garbugli”.
No, c’è anche la questione delle rotonde più belle del mondo. Erano tanto belle che hanno dovuto togliere alla svelta il porfido “ammalorato”, per evitare che in qualche voragine che si era aperta vi finisse magari un incolpevole ciclista con conseguenze immaginabili. Per evitare di pagare dazio, in Comune hanno inscenato la storia delle denuncie alle ditte che avevano fatto i lavori. Anche per queste cause aspettiamo speranzosi il ritorno dei soldi spesi. Tuttavia in Comune  non devono essere granchè certi di vincere, se, come risulta evidente, hanno proposto una definizione bonaria del contenzioso. Vedremo come andrà, ma anche qui parcelle e spese a profusione.
Poichè questi contenziosi non erano sufficienti, il Sindaco, per una questione di principio meramente ideologica, si è ficcato in altre cause giudiziarie da cui sino ad oggi è uscito sempre e comunque perdente.  Ci riferiamo ai contenziosi per l’assegnazione delle Case Popolari e a quello per i “Premi all’eccellenza scolastica”, la cui motivazione è stata sempre la stessa: il requisito della “cittadinanza italiana”. Cause perse, soldi pure. Tanto, paga Pantalone.
Non contento di questi bei risultati il Sindaco torna alla carica e pretende che i rilevatori previsti dalla procedura del 15° Censimento Istat abbiano anch’essi il requisito della cittadinanza italiana. La cosa che più dà fastidio in tutta questa storia è che il Sindaco-Senatore-Avvocato Mazzatorta sa benissimo che la sua è una battaglia persa in partenza. Eppure testardamente continua a portare  avanti le sue ossessioni che potrebbero anche non interessarci se a pagare le parcelle degli avvocati non fossero  i cittadini di Chiari.
Come abbiamo avuto modo di dire in altra occasione (leggi qui) “Sindaco, vuole fare la sua bella battaglia contro i mulini a vento, vuole continuare a sbattere la testa contro il muro, bene lo faccia pure, ma per favore  le parcelle degli avvocati se le paghi con i suoi soldini!”.  

lunedì 26 settembre 2011

Malumori

Simpatizzante leghista
In questo inizio d’autunno il sostantivo  più usato per definire lo stato d’animo della Lega è “malumore”.
Il malumore ormai serpeggia nel seno del popolo leghista, dilaga nelle vaste praterie del web, straripa dai verdi siti padani, trabocca dagli inattaccabili cerchi magici, rigurgita dalle bocche di colonnelli e luogotenenti. Non c’è telegiornale che non ci informi quotidianamente sulle insoddisfazioni, le insofferenze, i “malumori” di Bossi e compagni. E come potrebbe essere diversamente?
Il movimento nato per rivoltare questo Paese come un calzino, oggi si è ridotto a svolgere un triste compito. Sì, la Lega ormai non riesce a fare altro che reggere il moccolo a un Presidente del Consiglio che con la sua condotta e il suo stile di vita ogni giorno getta discredito  e disonore su un intero Paese.  
Ormai siamo arrivati al punto che non puoi mettere il piede fuori dall’Italia senza che un qualche ostrogoto non ti rida dietro, additandoti come quello che arriva dal paese del “bunga-bunga”. Perfino la Marcegaglia dice che “siamo stufi di essere lo zimbello internazionale, stufi di vederci accolti con il sorrisino sulle labbra”.
Fosse solo una questione di stile, forse ce la potremmo cavare. Oggi però l’Italia viene additata come uno dei “pigs” (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna) , anzi il capintesta di quei paesi che con il loro disordine contabile stanno mettendo a repentaglio la stessa sorte dell’euro. Una cancrena che partendo dalla periferia sta divorando l’intero corpo dell’Europa.
A questo non si è arrivati per colpa di un destino cinico e baro, ma per precise responsabilità politiche che vanno ricercate nella finanza allegra di Berlusconi e del suo fido Tremonti.. A partire dall’abolizione dell’Ici e giù scendendo con l’operazione Alitalia e la montagna di soldi spesi alla Maddalena, il Bilancio Statale è stato saccheggiato da un’orda di lestofanti (la famosa cricca) e dai loro amici politicanti. L’aumento vertiginoso della spesa è stata nascosta nel corpo molle del debito pubblico che come un mostruoso “blob” si è sviluppato a dismisura sino a diventare una massa incontrollata.
Il liguaggio dei segni
Oggi l’Europa ci dice “basta!”. Ci obbliga a prendere quelle misure necessarie a mettere sotto controllo la spesa. Siamo costretti a digerire una manova “lacrime e sangue” che pesa in particolare su chi ha di meno, mentre sono esentati dal pagare il conto i famosi furbetti che non pagano le tasse e la casta dei politici che non sente neppure il dovere morale di dare un taglio ai suoi privilegi.
E in tutto questo la Lega che fa? Certo, si lamenta, brontola, è di malumore, ma all’atto di votare alza diligentemente la manina. Quando l’affanno diventa insostenibile, allora ci si rifugia nei sogni improbabili di una fantomatica secessione. Ma sono ormai “trappole, prologhi infidi con profezie da ubriachi”.
L’inverno del nostro scontento” non è diventato “un’estate gloriosa” sotto il sole d’Italia.  No, il malumore, come nuovo “mood” dei rappresentanti leghisti, ormai fa presa nel vasto territorio padano,  nell’allegra e ricca Langobardia fertilis

Guardate Chiari. Il Sindaco ultimamente non interviene se non per esprimere il proprio disappunto.
Il Sindaco di Chiari
Sen. Sandro Mazzatorta
Per esempio se la prende con quelli di San Rocco che hanno avuto l’ardire di organizzare delle collette per restaurare la chiesa senza dirgli niente. E che caspita! Era così contrariato che ha rifiutato un invito a cena, definendola “una cena delle beffe, dai contorni surreali”. Quelli di San Rocco smentiscono categoricamente. “I nostri contorni, erano per nulla surreali. Si trattava di  patate e cipolle al forno da leccarsi i baffi”. Comunque il Sindaco, per non rimanere indisgesto, ha declinato l’invito.
Altro malumore è stato espresso nei confronti dei rappresentanti delle Fiamme Gialle che, nonostante le interpellanze parlamentari del nostro Senatore, stanno già facendo i bagagli per trasferirsi a Rovato. “Ah è così?” fa il Sindaco “Allora togliete il disturbo il più velocemente possibile. Comunque non oltre fine anno” . Quelli son rimasti di sasso. Anche perchè la caserma della Guardia di Finanza a Rovato difficilmente verrà pronta per Natale e il panettone rischiano di mangiarlo sotto il ponte della Castrina.  “Non mi interessa, diavolo!  La caserma mi occorre per la Polizia Autostradale che mi è stata promessa da Bre.Be.Mi dopo ‘un pressing istituzionale asfissiante’ ”. Caspita, non sapevamo che la Polizia Autostradale dipendesse da una società privata come Bre.Be.Mi.! A questo mondo, se fai attenzione,  si imparano tante cose.
Poichè gli era rimasto un rigurgito di bile, il nostro Sindaco ha fatto anche in tempo a mandare a quel paese la collega Murachelli, Sindaco di Roccafranca, che ha avuto l’ardire di uscire dal Piano Strategico d’Area Vasta per farsi in proprio un piano di insediamenti produttivi proprio al confine col territorio di Chiari. Il nostro Sindaco è contrarissimo a questa iniziativa e ha espresso il proprio “malumore” nei confronti della giovane collega appartenente allo stesso partito. Vedremo come andrà a finire. Certo è che l’invincibile armata è ormai un lontano e sbiadito ricordo e i giovani rampolli cresciuti alla corte di re Bossi si stanno facendo una guerra senza quartiere dagli esiti imprevedibili.

giovedì 8 settembre 2011

L'ossessione ideologica

L’ossessione ideologica della Lega nei confronti del mondo islamico sta raggiungendo livelli grotteschi e allarmanti al tempo stesso. Le foto che pubblichiamo sono state tratte dai profili Facebook del Sindaco di Chiari Senatore Sandro Mazzatorta, della Lega Nord di Cologne e da quello delle Pantere Verdi, il Movimento dei Giovani Padani di Chiari e Cologne.
La prima foto è quella di una santella di Cologne su cui una mano ignota ha scritto “Spazio per tutti!!!” con riferimento agli spazi necessari per professare la propria religione. La scritta è accompagnata da 4 simboli.
La seconda foto riporta un cartello segnaletico di Milano con sotto un analogo cartello scritto in arabo.
Naturalmente le due foto hanno scatenato una canea di commenti, alcuni dei quali è bene riportare per dare testimonianza del livello raggiunto dalla discussione:

1^  foto


Santella di Cologne

- le solite merde ;
- gli animali segnano il loro territorio con gli escrementi.......essendo loro delle m...e devono segnarlo in altro modo..........siete solo bestie.........;
- avrei la soluzione... Ma poi mi chiamano razzista...  ;
- hai ragione le soluzioni mettiamole in atto, fregatene se ti chiamano razzista...;
- vili bastardi, le solite carogne puzzolenti ..per quale motivo non siete venuti a contestare ieri sera?? codardi !! ;
-   beh .. visto queste foto ..... domani sera andrò per moschee a dipinger la stessa frase col sangue di maiale. ;
-  maledetti porci bastardi... le bombolette spray glele ficcherei io direttemante nel c**o... solo cosi avrebbero rispetto! ;
- merde!!! ;
- ah ah ah ah.........ma questi escon col buio come gli scarafaggi.... ;
- porci .
Il livello generale è questo.
Ora la prima domanda è: “Chi ha scritto quella frase?” La maggior parte degli intervenuti non ha dubbi di sorta. Quella frase l’hanno scritta i musulmani.  Eppure quei simboli sotto la scritta qualche dubbio lo pongono. Essi infatti sono simboli di 4 religioni differenti:
- yin e yang  (Taoismo)
- mezzaluna  e stella (Islam)
- croce latina (Cristianesimo)
- stella di David (Ebraismo).
Solo questi dati avrebbero dovuto suggerire un po’ di prudenza. Dire che quella frase è stata scritta da un musulmano, solo perchè nei pressi di quella santella verrà costruita una moschea, è una semplice illazione. Quella scritta può averla scritta chiunque. Ma quando l’ideologia si impadronisce della nostra testa, la libertà di pensare razionalmente va a farsi strabenedire.
Certo, chi ha scritto quella frase e in quel posto, non ha fatto una buona cosa per la causa che vuole sostenere. Uno dei commentatori ha sottolineato che “il messaggio è giusto, ma ha perso tutto il suo significato visto il posto dove l’hanno scritto”. Come non essere d’accordo. La libertà di professare la propria religione in pubblico e in privato è un diritto sacrosanto previsto dalla nostra Costituzione, come ho avuto modo di scrivere nel post del 10 agosto scorso (leggi qui). “Più spazio per tutti” dovrebbe anche significare “più rispetto per tutti”. Quindi anche rispetto per i luoghi di culto di qualsiasi religione. Sbagliato quindi scrivere sul muro di una santella perchè offende l’altrui sensibilità, sbagliato perchè in ogni caso è un atto di vandalismo.
Tutto questo agitarsi della Lega è solo una questione razzista e ideologica che nulla ha a che vedere con la religione. E’ una polemica portata avanti da una formazione politica che, tra parentesi, ha riempito i muri delle nostre città di scritte inneggianti al federalismo, alla secessione, all’indipendenza della cosiddetta Padania e via fantasticando, per non parlare  delle scritte razziste e xenofobe, degli adesivi col Sole delle Alpi o con Alberto da Giussano. “Gli farei pulire tutto con la lingua” ha scritto qualcuno. Bene incominciate con le vostre di scritte, ne avrete per un pezzo.

2^ foto


cartello segnaletico di Milano
 
- musulmani di merda.. nn sanno neanke leggere, cazzo gli fanno il cartello a fare?
- è il vento nuovo di Pisapia? Gia, sono i Fratelli di Vendola!
- questo è da abbattere con la forza! sradicatelo e sbatteteglielo la davanti alla moschea!
- se a livello governativo non si prende seri provvedimenti un bel mattino quando alla gente gli saranno girati i coglioni cominceremo a vedere delle reazioni anomali e a quel punto non li fermerete più..................

Bene,  questa foto è una bufala, un imbroglio, una sola (leggi qui).  Quel cartello in arabo non esiste,  è solo un’elaborazione grafica.  Il vero cartello è quello in basso.

Però la bufala ha tenuto banco per qualche giorno sulle pagine di facebook animando una discussione dal tono, come si è potuto vedere, molto alto. E dire che l’autore della bufala, o almeno colui che l’ha fatta correre sul filo della rete, è un senatore, un tal Cesarino Monti di Lazzate che evidentemente deve aver molto da fare se gli resta il tempo di correre dietro a queste patacche (leggi qui).
Eh sì, ormai siamo alla farsa, alla manipolazione della realtà, al trucco, all'inganno. Gli stessi elementi utilizzati dal nostro Presidente del Consiglio per dire che la crisi non c'era e che l'Italia era messa meglio degli altri paesi (vedi qui), lo stesso atteggiamento di una classe dirigente(?) che ha portato l'Italia sull’orlo del baratro e ora pretende di proporsi come la salvatrice della patria.






venerdì 1 luglio 2011

Un coltello puntato alla gola

Era da un po’ di tempo che la notizia circolava. Il Comune ha ridotto il contributo alla Fondazione Morcelli Repossi da 26 mila a 16 euro. Insomma quei 26 mila euro che corrispondevano ai 50 milioni di lire dati dalla Giunta Facchetti, non solo non sono stati mai aumentati, ma addirittura oggi vengono decurtati.
Chiari - Nuovo Museo della Città
L’altra notizia, anch’essa a noi nota, è che il Vice Sindaco Seneci, con una lettera indirizzata alla Fondazione, propone di realizzare “un ciclo di mostre tematiche da tenersi presso il Museo della Città ...usufruendo della disponibilità dell’importante patrimonio in opere e documenti a disposizione della Fondazione”.  Così viene raggiunto il “duplice obiettivo di ampliare la conoscenza da parte della cittadinanza delle opere d’arte di proprietà dell’ente...e di permettere alla Fondazione, attraverso il finanziamento delle iniziative da parte del Comune, di disporre di un’ulteriore fonte di finanziamento per le proprie attività”.
Naturalmente la Presidente della Fondazione Ione Belotti ha accettato la proposta in quanto “il patrimonio della Fondazione appartiene a Chiari...e a noi interessa moltissimo mettere a disposizione dei clarensi le opere della Morcelli Repossi”.
Ripetiamo, eravamo a conoscenza di queste cose da un po’ di tempo e non siamo mai intervenuti per non creare imbarazzo a chi stava conducendo trattative riservate. Oggi però che la professoressa Belotti rende pubblica la questione con un’intervista al Giornale di Brescia, vogliamo esprimere chiaramente la nostra opinione.
Questa Giunta del fare sprechi, ha avuto sino ad oggi come linea di condotta quella di un uso a dir poco disinvolto del denaro pubblico. Non si tratta solo dei milioni impiegati per un Polo della Cultura mai nato o dei milioni spesi per progetti e consulenze che nulla hanno portato alla città, ma anche delle tantissime piccole somme utilizzate per feste, ricorrenze, cerimonie, celebrazioni, manifestazioni, inaugurazioni che molto spesso sono servite a  illustrare i nostri amministratori più che la città.  Tutti ci ricordiamo dei 117 mila euro spesi per la mostra elettorale “Futurismo anno 100 dal cielo” o dei 13 mila euro per lo spettacolo dei “Fichi d’India”, per parlare solo di quelli che vengono subito in mente.
Chiari - Fondazione Morcelli Repossi
Oggi invece i nostri Amministratori hanno imboccato la linea del rigore amministrativo e lesinano alla Fondazione Morcelli-Repossi, l’unica che a Chiari fa qualcosa di serio in campo culturale, quei quattro soldi finora dati.
Il vice Sindaco Seneci parla di un duplice obiettivo che così verrebbe raggiunto dalla Fondazione. A noi sembra che qui, se c’è un obiettivo che  viene raggiunto, è solo quello della Giunta Mazzatorta che non avendo uno straccio di politica culturale da spendere, si rivolge alla Fondazione Morcelli Repossi per avere un aiuto.  Un aiuto richiesto apparentemente con toni dimessi e disponibili, ma nella sostanza reclamato con l’arma del ricatto rappresentato dalla possibilità di revocare, in ogni momento, il pur piccolo contributo. Insomma una specie di coltello puntato alla gola.
Si badi bene che nel momento in cui nacque l’idea di realizzare il Nuovo Museo della Città, qualcuno ebbe a dire che a Chiari un museo c’era già ed era rappresentato appunto dalla Fondazione Morcelli-Repossi. Il Sindaco allora rispose piccato che si aveva intenzione di fare un “museo dinamico e non polveroso”, ammettendo indirettamente che la Fondazione fosse un museo statico e polveroso. Oggi, che ci si trova in brache di tela e in qualche modo bisogna giustificare il delirio di soldi spesi per riqualificare gli immobili dell’ex Comune, ci si rivolge a quella istituzione “statica e polverosa” per avere una mano.
In breve, si tolgono 10 mila euro alla Fondazione e la si costringe a realizzare parte delle proprie iniziative all’interno del Nuovo Museo della Città. Si tratta in sostanza di una politica ricattatoria, destinata a mettere in difficoltà l’antico ente. E infatti la professoressa Belotti, senza mezzi termini, dichiara  che mai come in questo periodo per noi è importante ricevere delle donazioni. Facciamo quindi appello a tutti i clarensi”.  

giovedì 23 giugno 2011

Gli "indignados"

Il segno distintivo che caratterizza molti dei rappresentanti del Governo è quello dell’indignazione. Insomma stanno incollati alle poltrone con l’attak, ma si comportano come se fossero all’opposizione.
Guardate la Lega. Ha condiviso con Berlusconi questa lunga stagione politica partita nel 1994 e di fronte a un Paese alla deriva, si indigna, presentando la lista della cose da fare in tempi certi.
Ma dico, dove eravate in tutti questi anni?  Avete goduto di una maggioranza che nessun governo dal 1946 in poi ha mai avuto e oggi ci venite a dire che bisogna fare rapidamente questo e quest’altro?  Bene, fatelo e alla svelta anche.

Lega - raduno di Pontida
Peccato però che sulla riforma fiscale vi hanno già risposto che soldi da spendere non ce sono e sulle missioni militari non si può prescindere dagli impegni assunti dal nostro Paese e che sull’immigrazione non è pensabile un blocco navale da parte della Nato e sui ministeri al nord non c’è trippa per gatti. Quattro secchi no su quattro punti fondamentali della vostra lista. Se le parole avessero un senso e non fossero solo propaganda già avreste dovuto dare il benservito al Berlusca. Invece continuate a fare melina, pensando che i cittadini, di fronte ai problemi che devono affrontare tutti i santi giorni, si possano fare impressionare dai folkroristici “raduni sul sacro suolo di Pontida”, dal  cerchio magico di Bossi”, da “l’ampolla delle acque del Po” e da tutte le fantasticherie pseudo celtiche o longobarde rifilateci in questi anni dal partito padano. 
Purtroppo, mentre l’Italia soffriva gli effetti di una gravissima crisi (che il vostro alleato ha sempre esorcizzato o addirittura negato), voi vi siete baloccati dietro un federalismo  i cui effetti, se ci saranno, si vedranno fra molti anni, perdendo di vista la realtà del Paese che richiedeva interventi urgenti per lo sviluppo e il risanamento dei conti.
Bossi a Chiari
Oggi tutti i nodi stanno venendo al pettine e voi, pur di non prendere atto della realtà che richiede interventi “lacrime e sangue”, parlate di improbabili riduzioni di tasse e di spostamenti di ministeri al nord.


Silvio Berlusconi
 C’è qualcuno, come il nostro Senatore Mazzatorta, che pensa che sia tutto un problema comunicativo. Cioè che basti impostare una bella campagna mediatica per convincere gli italiani riottosi dei risultati prodigiosi conseguiti dal Governo. Anzi, in un momento di esaltazione verbale ha preteso di rimbrottare Berlusconi dicendogli che   “serve un comandante di vascello che sappia tracciare la rotta e non navigare a vista, non limitarsi al piccolo cabotaggio. - Riprenda il timone della nave, abbandoni il ponte di comando e torni in sala macchine a sporcarsi le mani nella morchia dei motori -”.  Solo così “saremo al suo fianco sino in fondo”.  Errore imperdonabile! Dire a un capitano di vascello “saremo al suo fianco sino in fondo” è come evocare un’imminente sciagura, un naufragio inevitabile.  Siamo certi che ascoltando queste inopportune parole il nostro premier si sarà toccato in segno di scaramanzia, le sue preziose e allenate parti intime.