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domenica 6 settembre 2015

O ci salviamo assieme o periremo tutti

Mi chiedo cosa succederà quando l'emozione per la morte del povero Aylan scemerà e tutti saremo presi dai nostri piccoli grandi problemi che ci faranno dimenticare che là fuori c’è un mondo in subbuglio. In questi giorni la morte di quel bambino e le sue immagini terribili ci hanno a tal punto scosso che siamo stati costretti a prendere atto del dramma che si svolgeva sotto i nostri occhi, ma che facevamo di tutto per non vederlo. 
Le immagini hanno la capacità di suscitare emozioni e spesso arrivano dove le parole non ce la fanno. Noi possiamo riempire enciclopedie di parole, possiamo scrivere libri, articoli su giornali, post su siti e blog. Eppure i problemi non ci prendono perché le parole, solo quelle, non riescono a creare la necessaria empatia che ci faccia dire “questo problema è anche mio”. 


Le immagini, quelle sì. Specie se sono immagini vere, cioè immagini che riprendono la pura realtà, quelle che raccontano la storia mentre si sta svolgendo, immagini che non hanno bisogno di artifizi per rappresentare quello che vogliono rappresentare.

L’emozione passerà, ma i problemi continueranno ad assillarci. Saranno talmente duri che faremo di tutto per stornarli da noi. Ci prenderà il timore di non riuscire a governali e forse avranno la meglio i fomentatori di paura, quelli che hanno buon gioco a dire “vedete che avevamo ragione ad avvertirvi che non esiste altra via se non quella di alzare muri?  Siamo due mondi incompatibili: noi la civiltà, loro la barbarie”. 
Siamo a un momento di passaggio. L’umanità è su una barca malferma che fa fatica ad andare e imbarca acqua. O ci salviamo assieme o periremo tutti. Non c’è altra soluzione.

venerdì 4 settembre 2015

Un bambino che scuote le coscienze del mondo

Alcuni si sono chiesti perché l'immagine di un bambino morto su una spiaggia della Turchia ci abbia così commosso sino a scuotere profondamente le nostre coscienze. Perché quella foto e non tante altre che abbiamo visto in questi anni  dove erano pur ritratti bambini morti.
Ci sono delle foto che hanno una forza che dura nel tempo perché sono emblematiche di una situazione, un evento, una storia. Chi non ricorda la bimba che fugge nuda ai bombardamenti al napalm in Vietnam. 


Basta quella immagine per ricordarci quegli eventi drammatici. Quella immagine ha una forza che è più potente di tutti i morti patiti da vietnamiti e americani. Resterà per sempre fissa nella nostra memoria, come il bambino con le mani alzate in un campo di sterminio nazista.
L’immagine di Aylan rimarrà impressa nella nostra memoria perché ognuno di noi ha visto in lui suo figlio, suo nipote. Quel corpicino sbattuto dalle onde ha avuto la capacità di scuoterci dal nostro torpore, di urlare alle nostre coscienze il dramma vissuto da milioni di profughi che stanno abbandonando terre martoriate da guerre, fame, indigenza. 


La sua postura - riverso quasi stesse dormendo - ci ha richiamato alla mente immagini familiari, di bambini che dormono sereni nel letto di casa. Non per nulla un artista l’ha ritratto nella stessa postura, ma in un letto, con giocattoli luminescenti che scendono dal soffitto. 
Tutti abbiamo sentito un moto di protezione verso un bambino che protezione purtroppo non ha ricevuto. Suo papà aveva fatto richiesta di asilo al Canada dove già dimorava la sorella, ma la risposta è stata “no”. Un “no” gridato da molti in Europa, un “no” dettato da paura, dal timore di dover fare i conti con una umanità disperata che turba le nostre vite tranquille e protette.



Un gesto di gentilezza Aylan l’ha avuto dalla guardia turca che l’ha trovato sulla spiaggia di Bodrum. La delicatezza con cui ha sollevato quel piccolo corpo esanime, ci fa dire che la compassione non ci ha abbandonato del tutto e che gesti di “pietas” sono ancora possibili in un mondo in cui sembra smarrita persino la speranza.

giovedì 3 settembre 2015

Tutti colpevoli


Quando vedo un bambino di tre anni sbattuto dalle onde in una spiaggia di Bodrum, mi viene da dire che tutti siamo colpevoli di quella morte. 
TUTTI! 
Di quella morte come della morte di migliaia di bambini a Gaza, in Siria, in Mali, in Somalia, in Congo, in Nigeria. Ovunque una giovane vita viene spenta a causa di guerre o inedia, allora lì ognuno di noi è chiamato a risponderne. Non c’è destra né sinistra, ricco o povero, nord o sud. Tutti siamo responsabili di quelle morti e se c’è un Dio ne risponderemo nel giorno del supremo giudizio e se non c’è ne risponderemo davanti alla storia.



mercoledì 2 settembre 2015

Quei migranti che alimentano le nostre paure

La Lega non vuole i migranti.
Nessuno penso li voglia. Nessuno penso possa essere felice che centinaia di migliaia di persone abbandonino le loro case, le loro città, i loro paesi per fuggire dalla guerra, dalla fame, da una situazione economica disperata.
Eppure i migranti sono qui da noi.  Dire “non li voglio” è un desiderio e nulla più. Non serve girare la testa dall’altra parte, alzare muri, rinchiudersi nelle proprie case, chiamarli “clandestini” per esorcizzarli. 
Quando vediamo persone rinchiuse in valige o nel vano motore di una macchina, allora possiamo capire che il desiderio di fuga da una situazione insostenibile è troppo forte per essere arrestato. L’hanno perfino capito quei capi di Stato che fino a ieri dicevano che il problema profughi era un problema dell’Italia.

Migrante nascosto nel vano motore di una macchina
Il fatto di non volere i migranti non ha impedito agli stessi, nel tempo in cui governava la Lega, di venire in Italia - dall’Albania, dal Marocco, dalla Romania. Non lo ha impedito la Bossi-Fini né tanto meno il reato di clandestinità.
Negli anni di governo della Lega a Chiari gli stranieri sono passati da 1342 a 3242 (anni 2004 - 2011).  Nei due anni successivi questo numero è di certo aumentato. Erano tutti regolari? No, la maggior parte di essi era costituita da cosiddetti “clandestini”. Sono stati rimpatriati? No, sono rimasti qui, hanno trovato un lavoro, sono stati regolarizzati, si sono integrati e ora fanno parte a tutti gli effetti della nostra comunità.
Eppure nei giorni e nei mesi scorsi i rappresentanti della Lega hanno fatto le piazzate per quattro, dico quattro profughi che sono stati ospitati a Chiari da una cooperativa. 
Sono state inscenate manifestazioni, gazebo, blocchi di cascina e altre amenità del genere. Intere ore di Consiglio Comunale sono state dedicate a questo tema, per non parlare dei fiumi di parole che si sono sprecati su Facebook e altri social network.
Come mai 1900 “clandestini” passano inosservati mentre si governa e 4 profughi sono additati come un pericolo estremo quando si sta all’opposizione? Non è una esagerazione per non dire una idiozia? Certo che lo è, ma tutti siamo lì a parlarne come fosse problema serio, anzi il problema principale della nostra città. 

Sbarco di migranti

Siamo così preoccupati da questa situazione che ci affrettiamo a dire che Chiari non ha le strutture per ospitare dei profughi. Non ha le strutture?  Se non fossimo presi dalla paura di perdere qualche voto, se evitassimo di dare credito ai soliti stupidi fomentatori di paure, allora le strutture le troveremmo e potremmo dare accoglienza non a quattro, ma a quaranta profughi. Se solo avessimo coraggio.

Qualche giorno fa il filosofo Zygmunt Bauman affermava: «Questi migranti, non per scelta ma per atroce destino, ci ricordano quanto vulnerabili siano le nostre vite e il nostro benessere. Purtroppo è nell’istinto umano addossare la colpa alle vittime delle sventure del mondo. E così, anche se siamo assolutamente impotenti a imbrigliare le estreme dinamiche della globalizzazione, ci riduciamo a scaricare la nostra rabbia su quelli che arrivano, per alleviare la nostra umiliante incapacità di resistere alla precarietà della nostra società. E nel frattempo alcuni politici o aspiranti tali, il cui unico pensiero sono i voti che prenderanno alle prossime elezioni, continuano a speculare su queste ansie collettive, nonostante sappiano benissimo che non potranno mai mantenere le loro promesseL’umanità è in crisi. E l’unica via di uscita da questa crisi catastrofica sarà una nuova solidarietà tra gli umani»

Molti dei migranti sono bambini

martedì 21 aprile 2015

25 aprile di lutto

Quest'anno si farà fatica a scendere in piazza a fare festa. Le bandiere, la banda, i cori, i mille colori che animano ogni anno il 25 aprile, sembrano quasi fuori luogo in questo presente di morte. Quei 700 corpi sepolti in un oceano di indifferenza ci ammoniscono. Anche loro cercavano “liberazione”, liberazione dalla guerra, dalla fame, dall’indigenza, ma il loro percorso è stato tragicamente interrotto, le loro esistenze spezzate.


Se “la libertà non e’ una proprietà individuale, ma un bene fondamentale di tutti”, quel “tutti” non può essere circoscritto alla nostra terra e al nostro popolo. Finché ci saranno guerre, fame, ingiustizie, finché ci sarà poca gente che ha molto e una sterminata moltitudine che ha poco, quel termine così bello - “libertà”  - perde gran parte del suo valore. La libertà non può coniugarsi con l’ingiustizia e noi, tutti noi, nessuno escluso, siamo parte di quella ingiustizia.
E’ veramente raccapricciante sentire alcuni logorroici politici parlare di blocco navale e di affondamento di barconi, è straniante leggere alcuni corsivi che imputano questo dramma al buonismo della sinistra. Mettere il proprio tornaconto elettorale al di sopra della vita di tanti giovani, donne, e bambini è veramente rivoltante.
In tutto il mondo, milioni di persone cercano rifugio in posti diversi dal loro paese per fuggire a guerre, faide e atti di terrore, frutti marci di anni di colonialismo cinico e rapace, spesso conseguenza di scelte politiche avventate e poco lungimiranti.

La nostra reazione di fronte a tutto questo è di paura. Paura di dover rinunciare a una piccola parte delle nostre comodità, paura di accogliere fra le nostre comunità persone che arrivano da lidi lontani, diversi per razza e per cultura, ma come noi essere umani alla ricerca di un po’ di felicità in questo mondo. Temiamo forse di dover prendere atto che al di fuori delle nostre case lucenti, dei nostri paesi puliti, dei nostri Stati ordinati, esiste una realtà ben diversa.
I profughi nel mondo sono un numero sterminato. Alcuni Stati ne accolgono centinaia di migliaia, altri milioni. Noi, all’interno delle nostre mura, tremiamo all’idea di doverne accogliere qualche decina. Alziamo barricate, lanciamo ammonimenti, firmiamo appelli, salvo poi la domenica andare in chiesa a batterci il petto.
Questo 25 aprile vorrei non dover ascoltare musica e cori e canti. Per commemorare i morti, per pensare alle immani tragedie che attraversano i nostri tempi, per i disperati del mondo, vorrei sentire solo la triste nota del silenzio.
Clicca qui per avviare il video


domenica 15 maggio 2011

L'orda musulmana e la farsa leghista

migranti
Il flusso di migranti provenienti dall’Africa sembra non volersi arrestare. A centinaia approdano giornalmente a Lampedusa  e il CIE dell’isola non fa in tempo ad accoglierne un gruppo che subito ne arriva un altro. I disperati provenienti dai punti più insicuri dell’Africa sub sahariana e no, affrontano un viaggio che per molti di essi si risolve in tragedia. Giovani, donne e bambini, costretti a stare per giorni in spazi angusti e precari, il tutto per fuggire da guerre, miseria e disperazione.
Manifesto della Lega
Ora, a parte qualche flebile lamentela di Maroni nei confronti dell’inazione europea, non sembra di avvertire moti di protesta o qualche segno di malcontento o reazione. No, i partiti dell’opposizione non approfittano della situazione  per ricacciare in gola ai “cazzuti” leghisti tutte le belle parole pronunciate negli anni e mesi addietro sulla questione. Nessuno gli va a ricordare i meravigliosi manifesti sugli indiani delle riserve, sull’orda musulmana, sulle mille moschee, per poi proclamare, una volta arrivati al Governo “Abbiamo fermato l’invasione”. Eppure se fossero stati loro all’opposizione, a quest’ora staremmo tutti dietro le finestre pronti ad accogliere, con le carabine spianate, il nemico musulmano che veniva a stuprare le nostre donne.

Dal Giornale di Brescia dell’8 maggio 2011, leggiamo che  gli  stranieri iscritti all’anagrafe di Chiari alla data del 31 marzo 2011 erano 3.242, pari al 17% della popolazione residente. Stranieri regolari quindi. Se le statistiche sono generalizzate, a questi dobbiamo aggiungere un altro 10% di irregolari. Quindi altri 320 immigrati che sommati ai 3.242 regolari fanno 3562, pari al 18,85% della popolazione residente.
Sandro Mazzatorta
Il nostro Sindaco, Senatore Sandro Mazzatorta dice che “il trend è abbastanza stabile e legato alla crisi economica”. Stabile? Oh,  che conforto! Quanto poi al fenomeno “il momento chiave  per le politiche sull’immigrazione sono stati i primi Anni ’90. Alcuni Comuni hanno innalzato dei muri, altri sono stati più permissivi. Da noi in quegli anni hanno iniziato ad arrivare gli albanesi che oggi, grazie anche ai ricongiungimenti familiari, compongono la comunità più numerosa”. In parole povere,  se da noi il 18,85% della popolazione è di origine straniera è perchè  a Chiari, all’inizio degli anni ’90  siamo stati troppo permissivi. Ma è proprio tutto vero? Facciamo allora parlare i numeri che nella loro essenzialità sono capaci di spiegare i fenomeni più di qualsiasi arzigogolo propagandistico.
Il fenomeno dell’immigrazione di massa prende avvio nel 1990, quindi ben prima che il Centrosinistra con la Giunta Facchetti assuma il governo della città (anno 1995).

Dal 2004  (anno in cui si insedia la Giunta Mazzatorta) ad oggi il fenomeno della presenza straniera nella nostra città assume questo andamento:
Maggio     2004    stranieri residenti a Chiari    1.448   10% popolazione .
Luglio       2005    stranieri residenti a Chiari    1.818
Febbraio  2009    stranieri residenti a Chiari    2.795
Marzo      2011    stranieri residenti a Chiari    3.242   17% popolazione.
In 7 anni la popolazione straniera nella nostra città è aumentata del  224%, con un incremento annuale medio del 32%.
La presenza di stranieri di nazionalità albanese ha assunto questo andamento:
Maggio   2004    albanesi residenti a Chiari         439
Marzo     2006    albanesi residenti a Chiari         733
Maggio   2008    albanesi residenti a Chiari       1000
Marzo     2011    albanesi residenti a Chiari       1284

Dal 2001 al 2011 L’Italia è stata governata dal Centrodestra per 8 anni, dal Centrosinistra per meno di 2. La legge che regola la materia è la cosiddetta Bossi-Fini votata dal Parlamento il 30 luglio 2002.
1991    stranieri residenti in Italia      625.000
1996    stranieri residenti in Italia      924.500                
2001    stranieri residenti in Italia    1.334.889     2,3 %  popolazione
2011    stranieri residenti in Italia    4.563.000     7,5%   popolazione.

la Padania
Dopo questi dati c’è ancora qualcuno che ha l’impudenza di affermare che “Abbiamo fermato l’invasione”? Qualcuno che ha la sfacciataggine di asserire che tutto è dipeso dall’eccessivo permissivismo degli anni ’90?  Qualcuno che ha la spudoratezza di gridare “föra di ball”?
No, cari signori! L’invasione non è stata fermata e la presenza straniera in Italia, durante i vostri governi (locali e nazionali), è aumentata a dismisura, segno che relativamente a questo fenomeno epocale non solo non siete stati capaci di fare un bel ciufolo di niente, ma avete anche speculato senza ritegno per bassi motivi elettorali. Ora è venuto il momento di chiedervi il conto e di chiudere una volta per tutte questa ributtante farsa.

giovedì 14 aprile 2011

Che persone educate!

il linguaggio dei segni
I termini attalmente in voga fra i nostri politici e i loro epigoni sono fair play – pacatezza – sobrietà – misura – moderazione ecc.  Certo che sentire queste parole da coloro che giornalmente ruttano dalla bocca frasi quali: “Ma vadano a fare in culo immigrati, profughi, clandestini e tutto il governo!” oppure “Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli, almeno per oraoppure ancora ''Molto spesso quando i nostri pescherecci, disarmati, si avvicinano alle coste della Tunisia vengono mitragliati. Usiamo lo stesso metodo”, oppure di piùio avrei già attaccato i cavi della 380w...tutto in uno...Vuoi mettere la soddisfazione di vederli scendere al volo!”
fa un certo effetto, no?
Sono pronti a  spararti addosso certo, ma con pacatezza, sobrietà, misura. Da persone bene educate, insomma!

domenica 10 aprile 2011

"Abbiamo fermato l'invasione"

migranti albanesi
Il centrosinistra è stato varie volte al governo e ha affrontato crisi umanitarie pari a questa o anche peggiori. L'ha fatto cercando di risolvere i problemi e non di acutizzarli. L’ha fatto con senso di umanità e nel rispetto delle leggi. L’ha fatto mettendo in campo politiche di integrazione e di confronto. L’ha fatto cercando accordi con i paesi di provenienza dei migranti. L’ha fatto con la collaborazione dell’Europa e non contro.  L’ha fatto certamente con errori e ritardi, ma principalmente con la consapevolezza che questo è, in ogni caso, un problema di difficile soluzione e che non esistono bacchette magiche pronte all’uso.
manifesto della Lega
La Lega ha sempre detto che questo modo di fare è stato un disastro perchè ha permesso a milioni di extracomunitari di entrare nel nostro paese. Su questo blog si sta portando avanti la tesi che quando si muovono i popoli spinti dalla necessità, non c’è niente che li possa fermare. Si possono in parte contenere, governare, limitare, ma fermare impossibile. E infatti, negli ultimi 20 anni la presenza straniera in Italia è costantentemente aumentata sia che governasse la destra, sia che governasse la sinistra. Anche perchè la maggior parte degli stranieri che entrano in Italia e poi si fermano, non vengono dal mare, ma entrano regolarmente o no dalle frontiere.
Quello che in questi anni ha fatto la Lega è solo propaganda per bassi interessi di bottega. Si è speculato sulle disgrazie dei disperati della terra. Si sono alimentate paure e odio solo per ricavarne un vantaggio elettorale. Si sono varate leggi e  presi provvedimenti che avessero come unico scopo quello di mettere in difficoltà e in una situazione di minorità, gli stranieri presenti in Italia. Chiari col suo Sindaco Senatore non è stata da meno. Anzi.
Mi pare che questa crisi abbia dimostrato ampiamente quanto poco credibili siano certi proclami . "Abbiamo fermato l’invasione” si leggeva sino a ieri su tutti i muri delle nostre città, ma appena si sono create le condizioni l’invasione ha ripreso quanto e più di prima. Con l’aggravante che le politiche xenofobe portate avanti in questi anni ci hanno screditato agli occhi degli altri paesi europei, che noto, sono anch’essi governati da partiti di destra. Per cui oggi dobbiamo subire l’umiliante “no” dei francesi e il “nein” dei tedeschi. Maroni è così in difficoltà che a difendere le posizioni dell’Italia, stante che il premier pensa solo ai cazzi suoi e a raccontare barzellette sconce (come quella che a questo punto sarebbe meglio rompere il patto che lega i paesi dell’Unione Europea), deve intervenire il Capo dello Stato, cencando di convincere l’Europa ad assumere un atteggiamento più collaborativo.

Il Ministro Roberto Maroni
Maroni poi, è contestato perfino dal suo stesso partito, perchè gli viene rimproverato di essere troppo permissivo e dialogante. Da parte sua Bossi, mentre lancia idiozie del tipo “föra di ball” o “chiudere il rubinetto...svuotare la vasca”, buone solo per esorcizzare il problema e  tenere caldi i cuori degli intrepidi padani, cerca di tenersi buono Maroni, perchè le sue dimissioni sarebbero uno smacco per la Lega e la certificazione della sua incapacità a governare.
 Non c’è chi non veda in questo una profonda contraddizione fra la necessità di governare i processi e la tentazione di strumentalizzarli per ricavarne una rendita elettorale.

Il Ministro Umberto Bossi
Temo purtroppo che questa situazione sia destinata ad aggravarsi. All’orizzonte, oltre la fortezza Bastiani-Lampedusa, non premono solo tunisini, con i quali abbiamo firmato un patto di collaborazione, c’è una moltitudine di persone proveniente dalle più disparate aree di crisi. Uomini, donne e bambini che scappano da guerre e disordini e per i quali vale lo status di “rifugiati”. Sarà difficile mandarli indietro.
Riuscirà la Lega a sopportare questa reale invasione? La saprà governare senza perdere la testa? Saprà dare risposte che non siano quelle di rimuovere il problema? Lo vedremo nelle prossime settimane. In ogni caso le scorte di manifesti con su scritto “Abbiamo fermato l’invasione” si possono buttare nel cesso.

venerdì 8 aprile 2011

Le idiozie idrauliche della Lega

La difficoltà in cui si trova il nostro Paese preso com’è fra continui sbarchi di migranti e l’intransigenza del Governo francese che non accetta sul proprio territorio migranti tunisini, è frutto di una doppia paura e di una impostazione ideologica del problema.
soccorso in mare di migranti
Nonostante la crisi fosse aperta dalla metà febbraio, il Governo ha fatto poco per predisporre quelle iniziative che consentissero di far fronte, in modo adeguato e non caotico, all’ondata di migranti proveniente dal nord Africa. Il risultato è stato quello di fare di Lampedusa una sorta di lager a cielo aperto.
Il secondo passo è stato quello di predisporre in tutta fretta mega tendopoli dove accogliere i migranti. Controllati da un numero esiguo di forze dell’ordine, i migranti per buona parte sono scappati, diretti in Francia o chi sa dove. Le scene di caccia al tunisino a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi hanno fatto pensare a un nuovo Far West  dove scompare lo Stato di Diritto in favore di una giustizia fai da te.
Alla fine, non sapendo che pesci pigliare, si è deciso di dare agli oltre 20 mila migranti giunti in Italia, un permesso temporaneo di soggiorno, con lo scopo furbesco di costringere i francesi ad accettare i tunisini che si presentassero alle loro frontiere. Insomma, la Lega, da una parte tuona che “con i tunisini occorre usare il pugno di ferro” (vedi la Padania di oggi), dall’altra pretende che il guanto di velluto lo usi la Francia.

Lampedusa - migranti
Ma la Francia, governata dalla destra di Sarkozy, teme che un atteggiamento flessibile su questo tema favorisca la destra estrema di Le Pen. Per cui si fa prudente e  per non accogliere migranti sul proprio territorio, utilizza gli stessi argomenti utilizzati qui dalla Lega.  "Per quanto riguarda i permessi di soggiorno temporanei - precisa il ministro francese - ci muoveremo nel rispetto dell'accordo di Schengen e della libera libera circolazione ma nel rispetto dell'articolo 5 che prevede il possesso, da parte degli immigrati, di risorse finanziarie e documenti".  Maroni,  piglia  pesa  incarta e porta a casa!
Bossi da parte sua pretende di risolvere il problema con suggestioni idraulicheChiudere il rubinetto, svuotare la vasca”.  Insomma “d’accordo, accettiamo a malincuore di concedere il permesso di soggiorno a questi qua, purchè vadano ‘föra di ball’ ”.
Solo che “föra di ball” non ci vanno perchè la Francia nega l’ingresso e al di là del mare non ci sono solo tunisini con i quali abbiamo firmato un accordo di collaborazione, ma anche libici, somali, eritrei, sudanesi, maghrebini, ecc. provenienti dalle più disparate aree di crisi e per i quali vale lo “status” di rifugiati.
Quindi il rubinetto continua a scorrere e la vasca non si svuota.
Migranti a Ventimiglia
Pare del tutto evidente che non ci siano ricette miracolistiche per risolvere la faccenda. Non basta fare la faccia truce, come asseriva la Lega,  per fermare i  disperati della terra.
Non sapendo che altro dire, i leghisti se la prendono con l’Europa che ci avrebbe lasciati soli in questo frangente. Peccato che si invochi l’Europa quando si è alle strette, ma la si rifiuti per il resto dell’anno! E poi, chi è che governa adesso l’Europa? In Italia, Francia, Germania, Inghilterra, cioè nei paesi più importanti dell’Unione, oggi governa la destra e gli Organismi comunitari sono in mano alle forze di Centrodestra. Con chi se la vuole prendere la Lega?
Però, mentre il partito di Bossi, in materia di immigrazione,  fa un pasticcio dietro l’altro, il nostro Presidente del Consiglio cerca di sistemare in Parlamento le sue pendenze giudiziarie, trovando anche il tempo di  raccontare barzellette sconce un po’ dappertutto. Ma perchè non lo prendono a Zelig? Noi smetteremmo di vergognarci del nostro premier e il cabaret forse potrebbe applaudire un nuovo idolo: Papi Chulo.

sabato 2 aprile 2011

Caccia al migrante

E' quella che sta avvenendo nel Comune di Manduria, dove migliaia di migranti sono stati stipati in una tendopoli messa su in tutta fretta dal Ministero dell'Interno, nonostante la crisi sia aperta da più di un mese e mezzo. La confusione regna sovrana e le Forze dell'Ordine sono lì in numero così limitato che non ci pensano minimamente a impedire la fuga ai giovani tunisini che scappano dal campo per andare chi sa dove. Viene così alimentata la paura della gente, a cui si risponde con la caccia all'immigrato organizzata da gruppi di privati cittadini  con  l'assenso, pronunciato a mezza bocca, di qualche  funzionario di polizia.
Ma se non riusciamo a governare  5  mila migranti, cosa faremo se le persone in fuga dall'Africa diventeranno 50 mila, 100 mila o 300 mila come qualcuno afferma?  Cos'è incapacità assoluta o cinismo assoluto quello di cui sta dando prova il Governo? Forse l'una e l'altro. Intanto, mentre il mondo sotto casa brucia e a Lampedusa scoppia la rabbia, il nostro Presidente del Consiglio  racconta barzellette sconce, come la sua anima, a un gruppo plaudente di sindaci del Pdl. 


Migranti scappano dal CAI di Manduria
(clicca qui per avviare il video)

lunedì 7 marzo 2011

Italia: Fortezza Bastiani

La Fortezza Bastiani
Il Ministro Roberto Maroni, come il tenente Giovanni Drogo dagli spalti della Fortezza Bastiani, scruta l’orizzonte in attesa di vedere apparire oltre il Deserto dei Tartari, l’odiato e temuto nemico.
Ci si aspetta un’invasione di  50, 100, 150 mila disperati o anche 300mila o forse 1 milione, 1 milione e mezzo. Chi lo può dire? Se si rompe quel debole argine rappresentato dal regime autoritario di Gheddafi, il Deserto di Tartari, cioè il Mar Mediterraneo, può essere attraversato da centinai di migliaia di persone disposte a tutto, anche a morire, pur di raggiungere le coste dell’Europa. E il primo avamposto dell’Europa è appunto la Fortezza Bastiani-Italia, governata da un partito che ha fatto della lotta all’immigrazione il proprio cavallo di battaglia.
Gli immigrati che annegano inquinano le acque di Lampedusa" ,  contro i clandestini voglio sentire il rombo dei cannoni  sono scampoli del florilegio usato in questi anni dai capi leghisti nei confronti dei migranti, buoni solo di essere presi “a calci nel culo e rispediti velocemente ai loro paesi di merda”.
manifesto della Lega
Su tutto questo si sono costruite fortune politiche e conquistato ampi spazi elettorali. “Difenderemo la terra dei nostri padri”, “Gli indiani non sono riusciti a fermare l’immigrazione, oggi vivono nelle riserve”,  “Fuori dalle palle, Padania libera” , “Abbiamo fermato l’invasione”, sono alcuni dei manifesti affissi in tutte le contrade del Nord dal popolo leghista, convinto che un fenomeno epocale come questo si potesse sconfiggere facendo semplice propaganda e alimentando paura e insicurezza.
Oggi, di fronte a una nuova ondata di immigrazione, più pesante perchè più massiccia delle precedenti, il partito leghista si trova a fronteggiarla dal governo. Anzi il ministro che dovrebbe governarla, quello dell’Interno, è proprio un leghista: Roberto Maroni.
Qui non ci sono più alibi di leggi che favoriscono l’immigrazione clandestina o  governi “complici” che chiudono un occhio. Oggi le leggi sono quelle volute dalla Lega e il Governo è quello della doppia  B:  Bossi-Berlusconi, quello che si è vantato di aver fermato l’invasione.
migranti a Lampedusa
Di fronte alla nuova “calata dei turchi” la Lega trema e Maroni si rivolge accorato all’Europa, affermando che il problema non può essere affrontato solo dall’Italia, ma deve essere un problema di tutta l’Europa. Certo, questo discorso sarebbe stato più credibile se fino a ieri non si fosse sputato nel piatto della Comunità Europea, non si fossero sbeffeggiati i suoi rappresentanti e le sue direttive. Oggi quei rappresentanti di fronte agli appelli angosciati dell’Italia, rispondono per le rime: “adesso la rogna ve la grattate da soli”. Per cercare l’auspicato sostegno si è dovuto spendere il Presidente della Repubblica, ma fosse stato per l’impresentabile Berlusconi e l’inaffidabile Maroni, adesso saremmo più soli che mai. 
migranti
Di fronte alle notizie sempre più allarmanti, alcuni capi locali della Lega, pretendono di smarcarsi cercando di giocare spregiudicatamente la carta della polemica come se appartenessero a un partito dell’opposizione. Arrivano persino ad affermare, come ha fatto Danilo Narduzzi, capogruppo della Lega nel Consiglio Regionale del Friuli che '”l'Europa non esiste e si vede tutta l'impotenza del Governo”.
Altri invece pretendono di tenere il nord al riparo dalla nuova ondata di immigrazione, creando al sud, magari in Aspromonte, campi di lavoro per i libici. La situazione diventa sempre più confusa e si teme che un’ondata di immigrazione di massa possa trovare impreparato il Governo, preso com’è a risolvere i problemi giudiziari dell’imputato Berlusconi.
migranti in un CIE
Insomma se la Lega, pur di portare a casa uno straccio di federalismo, è disposta a reggere il moccolo a Berlusconi sul fronte del “bunga bunga” e della giustizia “ad personam”,  non lo sarà nel caso in cui l’ondata di sbarchi si dovesse fare insostenibile, determinando la necessità di spalmare i migranti su tutto il territorio nazionale e quindi anche nei centri di accoglienza del nord  o, peggio, generando caos e disordini.
Sarebbe allora meglio sganciarsi da un cappio destinato a stringersi sempre di più, cercando di porre all’incasso quanto messo da parte in questi anni. Una crisi allora, se pur pericolosa per il Paese, libererebbe la Lega  da obblighi di governo che nulla possono concedere alla propaganda, lasciadole la libertà di agire su un terreno ad essa più congeniale che è quello della retorica della difesa del sacro suolo dalle orde islamiste. Libertà che porterà un vantaggio elettorale innegabile, fomentando come al solito paure e  insicurezze.
Il nemico è alle porte, ma non è detto che Roberto Maroni, come il tenente Giovanni Drogo, stia ad attenderlo alla Fortezza Bastiani-Italia. Molto più convenienti le retrovie.

domenica 23 agosto 2009

Tracotanza e cialtroneria



Pubblico volentieri alcuni stralci dell'articolo di Marina Corradi uscito in questi giorni sull'Avvenire:

"Chi non vuole vedere e chi muore
Sono arrivati in cinque. Erano ischeletriti, cotti dal sole che martella, in agosto, sul canale di Sicilia. Ma il bar­cone, era grande: ce ne stipano ottanta, i trafficanti in Libia, di migranti, su bar­che così. Affastellati uno sull’altro co­me bidoni, schiena a schiena, gli ultimi seduti sui bordi, i piedi che penzolano sull’acqua...
Decine e decine di eritrei inabissati come una povera za­vorra di ossa in fondo a quello stesso mare in cui a Ferragosto incrociano na­vi da crociera, traghetti, e gli yacht dei ricchi. È questo il dato che raggela an­cor più. Perché in venti giorni, nelle acque della Libia e di Malta, e in mare aperto, qualcuno avrà pure incrociato, o almeno intravisto da lontano quel barcone; ma lo ha lasciato andare al suo destino...
Co­me picchi il sole come un fabbro sulle teste, come devasti la sete, come scar­nifichino la pelle le ustioni. Noi del mon­do giusto, che su quelle stesse acque d’a­gosto ci abbronziamo, non sappiamo quale spaventevole nemico siano le on­de, quando il motore è fermo, e l’oriz­zonte una linea vuota e infinita...
Ma c’è almeno un equivoco in cui non è ammissibile cadere. Nessuna politica di controllo della immigrazio­ne consente a una comunità interna­zionale di lasciare una barca carica di naufraghi al suo destino. Esiste una leg­ge del mare, e ben più antica di quella pure codificata dai trattati. E questa leg­ge ordina: in mare si soccorre. Poi, a ter­ra, opereranno altre leggi: diritto d’asi­lo, accoglienza, respingimento. Poi. Ma le vite, si salvano...Quan­do, oggi, leggiamo delle deportazioni degli ebrei sotto il nazismo, ci chiedia­mo: certo, le popolazioni non sapevano; ma quei convogli piombati, le voci, le grida, nelle stazioni di transito nessuno li vedeva e sentiva? Allora erano il tota­litarismo e il terrore, a far chiudere gli oc­chi. Oggi no. Una quieta, rassegnata in­differenza...
Cinque naufra­ghi sono arrivati a dirci di figli e mariti morti di sete dopo giorni di agonia. Nel­lo stesso mare delle nostre vacanze. U­na tomba in fondo al nostro lieto mare. E una legge antica violata, che minac­cia le stesse nostre radici. Le fonda­menta. L’ idea di cos’è un uomo, e di quanto infinitamente vale. (leggi tutto)

Questi i fatti. La risposta di Bossi è stata lapidaria: "Che le porte le apra il Vaticano, che dia lui il buon esempio". Una tracotanza che fa la pari con la cialtroneria del gioco razzista "Rimbalza il clandestino" pubblicato su Facebook dalla Lega e ideato sembra da quel genio di Renzo Bossi. (leggi qui)