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martedì 18 giugno 2024

OCIO AGLI AVENTINIANI

In questa campagna elettorale clarense ne abbiamo viste tante, ma il meglio forse deve ancora venire.

 

Oggi, Roberto Campodonico, riscoprendosi novello storico, fa un parallelo tra l’Aventino dei tempi di Amendola e Turati - che ha “spalancato le porte al ventennio fascista” - e la situazione di oggi a Chiari, dove, se non vengono fermati, Codoni e Vizzardi possono realizzare "un ventennio clarense".


Secessione dell'Aventino anno 1924


I rappresentanti del PD, una “sinistra dura e pura”, “comunisti tutti d’un pezzo”,  si accorgono solo ora che Vizzardi e Codoni sono di destra?  Non sono gli stessi che per dieci anni hanno fornito sostegno al virtuosismo vizzardiano, oggi convertito al capitalismo o, come dice Zotti, al turbo capitalismo? Perché dopo l’esclusione del loro candidato dal ballottaggio suonano la tromba dell’astensionismo? Non capiscono che per avere un loro rappresentante in Consiglio Comunale devono sperare nella vittoria di Zotti, altrimenti resteranno sull’Aventino per cinque anni ad acchiappar farfalle?


“Il non voto è da perdenti sempre” afferma Campodonico, a maggior ragione oggi che c’è il rischio di un “ventennio clarense”. Solo il voto a Zotti può costituire la giusta diga contro il "virtuocodonismo".


Cosa mai volete dire a persone come queste? Zotti, più che un politico è un personaggio da cabaret. Gliel’ho detto anche di persona: “In politica sei sprecato, ma a calcare il palcoscenico di un piccolo cabaret faresti la tua figura. Di Cugini non ne parliamo. Ha fatto della superficialità la sua cifra stilistica. Egli usa alcune parole con una leggerezza talmente sconcertante che dà l’idea di non conoscerne il significato. Di Campodonico conosciamo il suo carattere sanguigno che qualche volta lo fa deragliare. Ora scopriamo anche il suo interesse per la storia patria, interpretata secondo canoni del tutto originali. Intuiamo così che Vizzardi è un capitalista di destra con perversa inclinazione autoritaria. Speriamo solo di non essere chiamati in piazza la domenica a inneggiare al Viz al grido di “Eia Eia Alala!”.





lunedì 13 maggio 2024

NON DIRE GATTO

Alcuni, dopo il primo confronto dei candidati, si sono affrettati a dire che ormai la partita era chiusa: al secondo turno sarebbero passati Zotti e Salogni. Motivo? Zotti ha dietro una coalizione forte, Salogni è il bravo ragazzo che parla fluentemente senza leggere. Quindi perché darsi tanto da fare in inutili discussioni?




Siccome io penso che i giochi non siano per nulla chiusi, e che sottovalutare l’avversario è sempre un errore tragico, di seguito pubblico alcune foto dell’assemblea di presentazione del programma di Domenico Codoni e delle sue liste. 




Come potete vedere c’erano quattro gatti demoralizzati. Non certo le folle oceaniche che hanno caratterizzato le assemblee tenute da Zotti e Salogni. Alcune così partecipate che i relativi video sono stati cancellati per carità di patria.




Ebbene penso che l’assemblea di ieri sera segni una svolta. Codoni e i suoi ragazzi hanno dimostrato ampiamente cosa voglia dire capacità di coinvolgimento del proprio elettorato. Cosa si può fare quando si crede fermamente nei propri mezzi e si lavora duramente per raggiungere l’obiettivo.




Domenico Codoni parla alla Città nel suo complesso. Non solo alla parte più svantaggiata o ai ceti speculativi che abbiamo già conosciuto in passato. La Città è un organismo complesso che può essere governata bene solo se la si conosce. 



Codoni ha questa conoscenza e l’esperienza per farlo. Dietro di lui c’è una squadra di giovani già sperimentati nell’arte del governare e altri che si apprestano a fare le loro prime esperienze amministrative. Con tanto entusiasmo e tanta determinazione.



È un fatto importante, perché non sempre l’impegno politico è scontato. Almeno questo bisogna riconoscerlo a Massimo Vizzardi, quello di aver creato una scuola del sapere politico, raro nel tempo del "uno vale uno".




La Città ha risposto ed è stata una prova di forza potente che penso avrà il suo peso nel prosieguo della campagna elettorale.




Qualcuno saggiamente disse: ”Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Penso avesse ragione. 







mercoledì 27 marzo 2024

NON SIAMO ALL'ANNO ZERO

Mentre Gabriele Zotti si divide tra l’inaugurazione della sede clarense di Fratelli d’Italia e la sponsorizzazione dei vini della Cascina Clarabella, ha poco tempo da dedicare alla campagna elettorale.  Egli è certo che i voti gli arriveranno senza che sia necessario muovere un dito. Giorgia Meloni, in questo momento ai vertici del gradimento popolare, è la carta vincente da utilizzare anche a Chiari. Perché darsi tanto da fare a inventarsi un programma, quando è molto più utile stare alla finestra a godersi lo spettacolo di candidati litigiosi che lottano per accaparrarsi il voto di elettori incerti? Il suo elettorato di riferimento ha poche incertezze. Giorgia Meloni è vincente e Zotti nulla può aggiungere a questo dato di fatto. Anzi, ogni suo intervento potrebbe essere controproducente. Meglio assumere una postura istituzionale, l’atteggiamento di chi dice poco, perché sa benissimo che il molto taciuto è il nulla impastato col niente.


Gabriele Zotti 

Molto più dinamico per non dire irrequieto, è Roberto Campodonico. Sempre attorniato da una corte di polemici compagni di strada, egli sta portando avanti una sua personale battaglia contro Domenico Codoni e l’ex Sindaco Massimo Vizzardi,  che agli occhi del rappresentante leghista appare come il campione di una politica “vecchia e consumata”. Egli afferma continuamente che Vizzardi, dopo aver fatto "disastri" a Chiari, è “emigrato in Regione a fare il Consigliere di minoranza”, come se fare il Consigliere di minoranza in Regione sia il massimo della turpitudine.
Ebbene, Campodonico e la sua falange armata parlano di “discontinuità”, senza però aggiungere cosa vorrebbero fare loro. Tutto ciò che è stato fatto negli ultimi dieci anni, secondo loro è sbagliato e solo una “dispendiosa” campagna elettorale può nascondere i danni arrecati alla Città. Ora, i cittadini di Chiari possono tranquillamente valutare se la politica portata avanti in questi dieci ha prodotto buoni o cattivi risultati.

 

Roberto Campodonico

La Raccolta differenziata dei rifiuti urbani e la costruzione delle scuole, moderne, efficienti, antisismiche, autonome da punto di vista energetico, potrebbero bastare da sole per dare un’impronta positiva a un’azione di governo.



Ma a questo sono da aggiungere, nuove e più moderne palestre che sono già utilizzate dai nostri ragazzi, un cinema teatro in corso di realizzazione, la caserma dei Carabinieri in fase di progetto esecutivo, due grandi parcheggi, parchi giochi per i bambini, piste ciclabili ecc. ecc. Tutte cose positive che sono state realizzate senza gravare significativamente sul bilancio comunale. 


Progetto Teatro Cinema S. Orsola

Ora, io non riesco a capire perché l’altro competitor di parte progressista faccia fatica a parlare di questi risultati. Domenico Codoni, Massimo Vizzardi e la civica Per una Chiari Virtuosa esaltano i risultati di questo buon governo. 

Perché la stessa cosa non fa Marco Salogni? Perché i meriti di questo periodo irripetibile per la nostra città, non li assumono come propri i componenti del PD, a partire dagli Assessori e dai Consiglieri Comunali? 

Si può capire l’interesse di Campodonico a parlar male di quanto fatto in questi dieci anni e dire che “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”, ma il PD? Perché criticare gli altri che esaltano i risultati ottenuti? Perché limitarsi a dire “sembra che abbiate fatto tutto voi”?

La nuova politica parte da quanto di buono fatto fino ad oggi. Non si parte dall’anno zero.

domenica 29 ottobre 2023

IL SINDACO DI CHIARI

"Dopo qualche settimana di profonda riflessione, rispondendo alla richiesta civica che mi è stata posta il 30 agosto, accetto di pormi al servizio della Città di Chiari candidandomi a Sindaco". Questa è l'apertura del "manifesto" con il quale Marco Salogni si è candidato a sindaco della Città. Con questo atto formale si definisce il campo progressista della politica clarense in vista delle prossime Elezioni Comunali. 

Domenico Codoni, assessore con importanti deleghe delle giunte Vizzardi, non ha ancora sciolto la riserva, ma è improbabile che non risponda positivamente alla chiamata del Sindaco e della lista civica Per una Chiari Virtuosa.

Per quanto riguarda il centrodestra, circolano vari nomi, ma aspettiamo le candidature ufficiali. 



Chiari

Sembrerebbe di capire che il centrosinistra consideri il primo turno elettorale come una sorta di primarie, attraverso cui scegliere il candidato per un eventuale ballottaggio. Sorgono però alcune domande e qualche dubbio. 

Come mai non si è scelto il meccanismo delle primarie, come fatto nel 2014?

Come mai, scartate le primarie, le liste che hanno concorso alla guida della Città per dieci anni, anni importanti per tutti i progetti realizzati, non sono riusciti a proporre una candidatura unitaria? 

Il sospetto è che la coalizione uscente ne esca abbastanza sfilacciata. Senza dimenticare il caso Arrighetti che tante polemiche ha sollevato in un passato non molto lontano, oggi si assiste a "un grande freddo" tra i Dem e Chiari Virtuosa. Il fatto che il PD di Chiari di fronte all’elezione a Consigliere Regionale di Vizzardi, a parte le congratulazioni formali espresse dal Capogruppo Goffi in Consiglio Comunale, non abbia speso neppure una parola per congratularsi, è la prova lampante di quanto i rapporti siano tesi. Evidentemente il Patto che prevedeva un coordinamento  politico guidato dal sindaco uscente “punto di equilibrio della maggioranza” (una specie di commissariamento), ha creato tra le due maggiori componenti della coalizione animosità e malumori.


L’indicazione di Marco Salogni fatta da un Gruppo Civico, che tanto civico non sembra visti i nomi di coloro che ne fanno parte, appare, al di là dei toni pacati usati del candidato, come la più divisiva. A Salogni, già presidente della Chiari Servizi Srl, società in house partecipata al 100% dal Comune di Chiari, il Sindaco Vizzardi aveva tolto la delega per motivi mai ben specificati, ma sicuramente non per una stravaganza. Proporre oggi un personaggio “dimissionato” e senza alcuna esperienza amministrativa, questa sì, sembra una stravaganza.


Marco Salogni


Governare un Comune come Chiari richiede capacità amministrativa e abilità a destreggiarsi nella complessa macchina comunale. Se questa capacità e questa abilità mancano o sono carenti, si rischia di consegnare le chiavi del Comune ai dirigenti o, peggio, si rischia di essere eterodiretti da persone che stanno al di fuori della Casa Comunale. L'umiltà, la disponibilità, la cortesia, sono virtù importanti solo se si sposano con la capacità e la competenza.

Inoltre, visti i precedenti, questa candidatura potrebbe rappresentare un guanto di sfida lanciato nei confronti di Massimo Vizzardi. Se così fosse, si rischierebbe una lotta all’interno della coalizione dagli esiti disastrosi. 


Domenico Codoni, che pur ha lavorato bene in questi nove anni di Amministrazione, deve dimostrare di sapersi affrancare da una tutela evidente. Quando si assumono cariche importanti, qual è quella di sindaco, occorre saper camminare con le proprie gambe e dare prova di personalità e autorevolezza.

 

Domenico Codoni

Sapere ascoltare è importante, ma lo è ancora di più avere una propria visione. Vedremo nei prossimi mesi quanta autonomia e capacità amministrativa sapranno esprimere i nostri candidati.


Il dubbio è che la scelta di due candidati potrebbe dare la possibilità al centrodestra di compattarsi. L’abbiamo visto più volte. A destra il potere è un collante formidabile. Se riescono a trovare un personaggio presentabile, il rischio per il centrosinistra è quello di consegnare la città alla destra, e questo dopo un decennio di buona amministrazione e risultati mai raggiunti nello spazio di così poco tempo.


mercoledì 15 febbraio 2023

Massimo Vizzardi

Era la prima volta che si votava a febbraio, dopo una campagna elettorale tanto breve quanto poco partecipata. Che non ci fosse entusiasmo lo si era visto dalle prime battute e infatti l’affluenza è stata bassissima. Tanto bassa da sollevare non pochi timori in coloro che hanno a cuore le sorti della nostra democrazia. Il risultato però è stato inequivocabile: 2 a 0 per la destra e palla al centro.

Il centrosinistra, più che mai lacerato da conflitti difficilmente componibili, è stato travolto dallo schieramento opposto con un risultato che non ammette attenuanti.  Compiacersi di essere il primo partito della parte perdente, significa sottovalutare la profondità della crisi che in questo momento travaglia tutto lo schieramento di centrosinistra, schieramento dove convivono, l’una contro l’altra armata, le tendenze più disparate: progressisti, massimalisti, populisti, moderati e chi ne ha più ne metta, in un caos di voci e programmi difficilmente conciliabili.

Non che la coalizione della destra sia immune da problemi. Le parole pronunciate da Berlusconi a urne aperte sulla guerra in Ucraina sono l’esempio della distanza che separa i vari partiti su questioni fondamentali della politica governativa. Eppure, nonostante queste differenze, la coalizione tiene, ha una sua coesione, un denominatore comune, fosse anche solo il mantenimento del potere. Da questa parte solo caos, astio e tafazzismo allo stato puro.


Eppure, in questa giornata non certo felice per la parte progressista del paese, un motivo per sorridere c’è stato: l’elezione a Consigliere Regionale del nostro Sindaco Massimo Vizzardi. Elezione importante per vari motivi:

- Innanzitutto perché non scontata. Massimo era il terzo della lista dietro a Guido Galperti, politico di lungo corso, già Senatore, Deputato, Consigliere Regionale, Provinciale e Comunale, e a Veronica Lanzoni responsabile della sezione Turismo di Azione. La tornata elettorale si presentava tra le più difficili da affrontare da parte del centrosinistra e il risultato finale ne è stata la conferma.

- Il consenso acquisito da Vizzardi nella nostra città (1080 preferenze), viene quasi triplicato a livello di Circoscrizione Brescia (3014 preferenze), segno che è stato fatto un grande e faticoso lavoro in tutta la provincia.




- A Chiari, la lista Calenda -Azione-Italia Viva si attesta al 20,88%, risultando seconda solo alla lista Fratelli d’Italia che ha conseguito il 24,63%. La Lega sprofonda al 16,32%, il PD si attesta al 12,45%. Naturalmente bisogna aggiungere che molti dei voti confluiti nella lista Calenda provengono dalla lista civica per una Chiari Virtuosa che ancora dimostra una forte vitalità e compattezza. Cosa buona in vista delle prossime Elezioni Comunali.

- Massimo Vizzardi porta in Regione Lombardia la sua esperienza di Sindaco e, naturalmente, le istanze del nostro territorio sempre ai margini della Provincia di Brescia e, assieme a Brescia, ai margini della politica regionale inevitabilmente Milano centrica. Non sarà un compito facile, ma può rappresentare per lui un’esperienza esaltante. Si trova a lavorare con un piccolo gruppo di consiglieri delle liste Moratti e Calenda che ha tra gli altri una Lisa Noja molto preparata e tosta. Sarà suo compito fare da tramite con la componente del PD bresciana che annovera persone a lui ben note (Del Bono - Cominelli). Non solo. I legami che si creeranno con altri consiglieri provenienti da altre realtà, allargheranno i suoi orizzonti e questo non può che essere un bene naturalmente per lui e di riflesso per noi. Naturalmente ci aspettiamo che mantenga forte il rapporto con il suo territorio e la sua città.

Certi che saprà farsi valere, non ci rimane che augurargli un buon lavoro e un grande in bocca al lupo. 

sabato 18 maggio 2019

CONFRONTO TRA CANDIDATI

Qualche anima bella che scrive in quell’incubatoio di intelligenze di “Sei di Chiari se…”, assurto negli ultimi tempi e senza vergogna a pagina di propaganda politica di una sola parte (indovinate quale?), afferma che Cugini si rifiuta di partecipare al dibattito fra i candidati sindaci per il fatto che Vizzardi gli ha tolto il saluto.


Lo stesso candidato sindaco leghista, che è uomo d’onore, pretende rispetto umano dall’attuale sindaco della città e dice che ha sempre dimostrato disponibilità a un confronto, ma a una sola condizione: che Vizzardi “manifestasse la sua disponibilità con una telefonata”, dimostrando così rispetto nei suoi confronti. 
Non si capisce bene perché avrebbe dovuto essere Vizzardi a fare la telefonata e non, per esempio, lo stesso Cugini.  Lo si capisce ancora di meno considerando il fatto che il confronto fra i due candidati voleva essere organizzato da svariate testate giornalistiche  indipendenti, a cui bastava dare la propria disponibilità. 

VIZZARDI L’HA FATTO, CUGINI NO.

Quanto al saluto tolto da Vizzardi, forse vale la pena leggere il post che ho scritto  nel dicembre 2015, (leggi qui)  pubblicato anche sul mio account Facebook lo stesso giorno 
Forse si capirà il motivo di tale decisione.

giovedì 25 aprile 2019

25 APRILE FESTA DI TUTTI GLI ITALIANI

Ho chiesto al nostro Sindaco, Avv. Massimo Vizzardi, il testo del discorso che oggi ha pronunciato in occasione della Festa della Liberazione. È con onore che lo pubblico sul mio blog perché è un discorso alto, bello, che fa riflettere: 

"FESTA DELLA LIBERAZIONE!
Un giorno importante, una bellissima festa nazionale: buona Festa della Liberazione a tutti!
La festa del 25 aprile ci stimola a riflettere come il nostro Paese seppe risorgere dopo la tragedia della seconda guerra mondiale … il risorgimento in un paese materialmente distrutto e gettato nello scompiglio dal regime fascista e da quello monarchico” 
… ci ha ricordato ieri il nostro Presidente delle Repubblica. Un uomo saggio, posato, preparato, gentile, serio e proprio per questo un uomo delle Istituzioni, forte ed autorevole; una diga indispensabile al disfattismo, al qualunquismo che sembra regnare in una grande fetta della nostra Italia, in quella parte di paese che troppe volte sembra abbandonarsi all’indifferenza e rimanere accecata dalla paura. 
Il Presidente della Repubblica ha aggiunto: “conoscere la tragedia il cui ricordo è ancora vivo ci aiuta a comprendere le tante sofferenze che si consumano alle porte dell’Europa che coinvolgono popoli a noi vicini”. 
Quasi una risposta ai tanti di noi che ricordano i campi di concentramento tedeschi ma che fingono di non sapere e di non conoscere che a pochi chilometri dalla costa italiana vi sono strutture in cui i diritti umani non vengono rispettati e tanto meno fatti rispettare. Un fatto noto a tutti noi ma che preferiamo non vedere e non sapere perché finché i disperati rimangono in Africa, imprigionati e torturati e maltrattati, non siamo costretti a vederli qui in Italia, sulle televisioni, magari su una spiaggia o in mezzo al mare.

Chiari - Festa della Liberazione 2019
Quella di oggi è una festa nazionale ed appare quantomeno antistorico ma anche infantile se non pericoloso il comportamento di chi si vanta di non volerla festeggiare e, d’altra parte, in questa Italia ormai da troppo tempo regna perennemente uno spirito di vuota propaganda: è una festa di tutti gli italiani, nessuno escluso.
E’una festa di tutti per ricordare il coraggio, l’audacia dei tanti “ribelli” che negli anni della Resistenza sacrificarono la loro vita per valori alti, l’Amore, la Libertà, la Patria.
Al di là del proprio credo politico e della propria fede religiosa vi sono valori assoluti che non possono essere “di parte”, tra questi quelli propri della Resistenza, valori che non sono né di destra,   né di sinistra né di centro ma di tutti noi!
Allora oggi diventa un motivo per ricordare chi ha vissuto di passione, anche a costo della morte, senza lasciarsi scivolare addosso i fatti del mondo, senza girare la faccia dall’altra parte per non vedere.
Ci è stata donata la libertà da chi ha lottato in quegli anni, un valore che troppi di noi danno per scontato e di cui troppe volte abusiamo, già solo quando ci sentiamo liberi di dire e fare quanto più desideriamo, senza porci limiti, senza riflettere sulle conseguenze del nostro verbo e delle nostre azioni nei confronti di chi vicino a noi.
Quante volte alcuni si nascondono dietro il poter dire “liberamente” il proprio pensiero per giustificare il fatto di vomitare addosso alla persona di turno le proprie opinioni, quasi sempre trattasi di insulti e giudizi offensivi, anche per dileggio.
Chiari - Il Sindaco Massimo Vizzardi
Da questa lotta nacque la nostra Costituzione che tanti, anche tra i potenti, dicono di volerla difendere ma che, poi, in definitiva pochi attuano nella sua interezza.
Fino al 25 aprile 1945 l'Italia non era una Repubblica, non era democratica e il popolo non aveva nessun diritto di scegliere i suoi rappresentanti, non aveva liberi partiti ed una stampa libera. 
Prima del 25 aprile furono operanti le leggi razziali, per ben sette anni, ricordiamocene quando parliamo di un fascismo buono. 
Prima di quel 25 aprile il fascismo perseguitò per vent'anni  tutti i suoi avversari, imprigionandoli e confinandoli, spesso ammazzandoli.
Ricordiamoci tutto questo, forse non sottovaluteremo gli ignoranti di turno che ieri a Milano rendevano onore a Benito Mussolini, forse staremo più attenti nell’avvallare già solo con il nostro silenzio le parole di quegli esponenti e gruppi politici che dividono ancora oggi gli uomini in base alla loro razza o nazionalità, arrivando a non riconoscere per taluni esseri umani i minimi diritti fondamentali dell’uomo. 
Quel 25 aprile 1945 ci regalò un bene inestimabile, la pace, alla fine di un conflitto che nell'ultima parte era stato anche guerra civile: la pace e la democrazia  sono un bene di tutti, hanno permesso per decenni di vivere da pari, in libertà.
Anche questa Europa, seppur malconcia, seppur da migliorare è figlia di quegli anni; sono stati garantiti anche grazie a questa Unione Europea a tutto il continente anni di benessere e pace: appaiono così antistoriche, pericolose ed aberranti le azioni di coloro che vogliono smantellare poco a poco l’Unione Europea.
Il patrimonio di democrazia che l’Unione ha portato con sé va tutelato con amore e passione, ricordando che non è scontato, non è ovvio. Per noi e per i nostri figli, per i nostri nipoti. Un Europa che va difesa da coloro che la vogliono debole.
Chiari - 25 Aprile Festa di Popolo
Di tutto questo dobbiamo essere consapevoli, dobbiamo darci una mossa!
In questo senso, ecco l’importanza di avere finalmente delle grandi bandiere della nostra Italia e della nostra Europa che sventolano nella nostra Piazza Martiri della Libertà, dinnanzi al Monumento dei Caduti: un grazie di cuore agli Alpini, per la loro generosità, per essere ancora oggi portatori di valori e simboli ed azioni importanti per la nostra comunità.
Un grazie all’ANPI per il suo grande lavoro, anche nelle scuole, per ricordarci l’importanza di esserci oggi: siamo qui a dire che non possiamo fare finta di niente rispetto a ciò che accade nel mondo, che non possiamo stare fermi dinnanzi ad un’ondata di odio e di indifferenza che a volte tocca anche le nostre comunità.
La storia ci dice che l’indifferenza è portatrice di cattivi eventi, di tragedie per l’umanità.
W la Libertà, W gli uomini e le donne che si indignano dinnanzi alle ingiustizie ed all’offesa della vita e persona altrui, W gli uomini e le donne che combattono perché ogni persona sia libera, nel suo dire e nel suo agire ma soprattutto nel suo vivere.

Buona Festa della Liberazione!!!"

mercoledì 26 luglio 2017

POLO DELLA CULTURA -

Game over - 

Pensavo che sull’argomento Polo della Cultura non ci fosse ormai più nulla da scrivere. I fiumi di parole spesi per raccontare, quasi in cronaca diretta,  quella disastrosa e fallimentare operazione potevano essere sufficienti per inchiodare alle loro responsabilità i protagonisti della vicenda (leggi qui). 


E invece no. Gli ex Amministratori Comunali affermano che qualcuno deve chiedere scusa a Mazzatorta. Motivo? I 468mila euro recuperati rappresentano un “tesoretto”, frutto dell’ottimo lavoro della precedente Amministrazione, mentre la differenza fra il milione di euro a suo tempo versato alla Eleca e la somma recuperata rappresentano il valore dei lavori eseguiti per alcuni sottoservizi. Peccato però che i 468mila euro se ne siano andati per pagare avvocati e periti, mentre i sottoservizi resteranno inutilizzati sotto terra a futura memoria di questo capolavoro amministrativo.
Il danno effettivo subito dalla città si avvicina ai 2 milioni e mezzo di euro. Altro che tesoretto!
Il Consigliere Campodonico, incurante di tutto, perfino del ridicolo, pretende scuse e incalza indignato affermando che contro questa “brillante operazione” furono gettate accuse infamanti. Vero, tutto vero. Non solo sull’operazione, ma anche su coloro che l’hanno ideata e portata avanti. Mi ricordo infatti le parole, pesanti come pietre, pronunciate in pieno Consiglio Comunale da Massimo Ghilardi, autorevole rappresentante della maggioranza di allora. Le riporto testualmente a beneficio del Consigliere Campodonico: “Andammo alle elezioni con un progetto morto, consapevoli che ci portavamo appresso un cadavere… Mi sarei aspettato che il responsabile, cioè il Sindaco, facesse un passo avanti e si assumesse la responsabilità di quello che è a tutti gli effetti un fallimento politico. Se non lo farà, lascerà a noi il peso di questa testardaggine. Io non posso accettare di vedermi addossare la stessa identica responsabilità che ha il Sindaco. Io non accetto questa chiamata di correità”.

Ha ragione Campodonico, sono parole infamanti. Parole che però non hanno avuto seguito, forse perché rappresentano l’incontrovertibile verità su questa sciagurata operazione: il più grande fallimento politico-amministrativo della storia recente della città di Chiari.


sabato 2 maggio 2015

Le parole sono pietre

Le parole della polemica politica non mi spaventano. Da quando scrivo su questo blog ne ho dette e ricevute a valanghe. Ma un conto è il commento ironico, tagliente, dissacrante o le parole anche pesanti rivolte a un uomo politico per quello che fa nell’esercizio delle sue funzioni, un altro conto sono le offese personali che attengono alla sua sfera privata o, peggio, parole e frasi che si configurano come istigazione alla violenza.
Ora, nel caso che ci occupa a Chiari [“Caro Sindaco, spero che uno di questi profughi scappi, ti ammazzi la famiglia e ti stupri la moglie”] l’istigazione a delinquere non esiste. E’ un auspicio, una speranza tanto più vergognosa e riprovevole in quanto rivolta non alla figura del Sindaco, ma alla sua famiglia e a sua moglie, cioè a persone estranee alla sua attività politica  e quindi alla sua responsabilità come pubblico ufficiale.  
Possiamo dire che non configurandosi come un reato questo commento sia meno grave? Possiamo dire, come fa il Segretario della Lega di Chiari, Alessandro Cugini, che dopotutto si tratta di un “commentino su Facebook”, al quale non va data alcuna importanza, essendo altri i problemi?


Forse sarebbe il caso di approfondire la questione. 
La speranza espressa dal commentatore dovrebbe servire a confermarlo nella propria idea. L’idea è questa: i profughi in arrivo a Chiari rappresentano un pericolo alla nostra sicurezza. Nel caso dovessero scappare (scappare da cosa? Non sono mica in prigione) potrebbero ammazzare e stuprare. Nel caso, caro Sindaco, spero che ad essere ammazzata sia la tua famiglia e stuprata tua moglie. Questo in sintesi è il succo del discorso.
Ma come si fa a mettere in piedi una fantasia del genere senza neppure conoscere le persone che andremo a ospitare? Perché immaginiamo possano essere assassini e stupratori quando non sappiamo niente di loro? Sappiamo per caso da dove vengono, da quale città, paese, villaggio? Sappiamo cosa facevano prima e da quali pericoli o calamità stanno scappando? No, non lo sappiamo, ma presumiamo possano essere terroristi, assassini e stupratori. Eppure si tratta di profughi per i quali sono in corso le pratiche per stabilire se ad essi possa essere applicato lo status di rifugiati secondo le convenzioni internazionali. Per essi è previsto in questa fase di transizione un percorso di accompagnamento che ci permette di controllarli molto meglio che se fossero dei semplici clandestini.

Negli anni passati, cioè negli anni in cui governava la Lega a Chiari, gli stranieri sono più che triplicati. La maggior parte di essi erano clandestini, regolarizzati successivamente con i vari decreti. Abbiamo forse gridato all’invasione e all’arrivo di assassini e stupratori? 
Oggi invece si montano campagne di odio per cinque semplici profughi.
Questa campagna è in corso da mesi, da quando cioè il centrodestra ha subito il tracollo elettorale. Essa è alimentata dal partito della Lega e in particolare dai suoi massimi rappresentanti.
A furia di soffiare sul fuoco, emergono quasi inevitabilmente paure irrazionali alle quali si reagisce con un misto di rabbia e aggressività. Le frasi lette in questi giorni fanno inorridire per il loro contenuto xenofobo e razzista. Continuare a parlare di “forni” e “lanciafiamme” non solo richiama alla mente tempi tragici mai dimenticati, ma testimonia della depravazione mentale a cui certi individui possono arrivare.
Cugini e Campodonico possono anche nascondersi dietro un “disclaimer”, ma la responsabilità di queste nefandezze è tutta loro.