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mercoledì 24 febbraio 2010

PM10? Ma chi se ne frega!


Gli italiani sono così. Quando sono alla canna del gas sono disposti a tutto, a fare ogni sacrificio, a gridare alto il proprio sdegno, a manifestare che così non si può andare avanti. Ma appena appena l’aria diventa respirabile per effetto di un benefico venticello e di un po’ di pioggia, non dite loro di rinunciare alla macchina, anche solo per andare sotto casa a comprare le sigarette.
Che ci volete fare siamo il paese dove il primo pensiero appena compiuti 18 anni è prendere la patente, il paese dove in una famiglia di 3 persone ci sono 4 macchine, dove i servizi di pubblico trasporto sono al livello di un paese del terzo mondo. E poi a noi italiani ci piacciono le macchine. Alcuni ne fanno un oggetto di culto e ne comprano di costosissime, da tenere in garage e tirare fuori la domenica per farle veder agli amici al bar sport.
Non c’è niente da fare. La destra riesce a interpretare in modo esemplare questo sentire di gran parte della popolazione italiana, fatto di irresponsabilità, ricerca a tutti i costi del proprio piacere, disinteresse per il bene pubblico, dispregio delle regole di comportamento quando non della legge. Sarà per questo che siamo diventati un paese scassato.
Guardate la questione dell’ assetto del territorio. Ultimamente basta la pioggia battente di un giorno per sbriciolare interi costoni di montagna. I casi di Maierato e Giampilieri sono emblematici di quanto fragile sia il nostro territorio e di quanto irresponsabile sia il nostro modo di comportarci. Dopo i disastri ci sono le rivolte delle popolazioni coinvolte, seguite da solenni impegni di impedire ulteriori saccheggi del territorio. Finita l’emergenza, si continua a costruire peggio e più di prima. In spregio a qualsiasi piano regolatore, in deroga ad esso, grazie ad esso. Siamo il paese della case abusive e dei ripetuti condoni che le regolarizzano. Un corto circuito perverso fra irresponsabilità privata e demenza pubblica che sta cementificando il nostro Bel Paese. Costruire case è l’altro sport nazionale. La casa non è un bene che si crea se ve ne è bisogno. No, è un bene speculativo. Tanto speculativo da generare una bolla. Bolla che è scoppiata e adesso ci sono centinaia di migliaia di case, uffici, capannoni sfitti in attesa di un possibile acquirente. Per non parlare della seconda terza e quarta casa. Al mare, in montagna, al lago. Al sud, quando si costruisce, lo si fa per sè e per i propri figli. E così nei greti dei torrenti sorgono dall’oggi all’indomani interi condomini. Sempre in costruzione, sempre da finire, sempre in attesa di un condono. Almeno sino alla prossima alluvione. Poi si chiederanno i danni allo Stato.

martedì 23 febbraio 2010

PM10 a Chiari


Mentre una cappa di polveri sottili (il famoso PM10) si addensava sulla pianura padana, facendo di Brescia la città con la maggior concentrazione di particolato fine nell’aria, per iniziativa dei sindaci di Milano e Torino è stato stilato l’accordo "Sindaci contro le polveri sottili". I primi cittadini di oltre 80 comuni del Nord Italia hanno deliberato per la prima volta il blocco del traffico per domenica 28 febbraio. "E' un accordo storico” ha dichiarato il Sindaco Moratti. “Per la prima volta i sindaci si riuniscono per prendere insieme misure, strutturali ed emergenziali, per combattere lo smog e che proprio in quanto decise in modo coordinato daranno risultati migliori”.
La destra naturalmente, o parte di essa, ha lanciato subito una campagna mediatica contro “gli ecocretini che sequestrano il Nord”. Gli ha fatto eco la Lega per la quale questo provvedimento non è utile, anzi dannoso.
Sicuramente il blocco del traffico il 28 non sarà la soluzione dei mali che affliggono la nostra aria. Ma una cosa è certa: l’iniziativa dei comuni della zona critica, fa capire che ormai si è in una situazione di emergenza e che occorre prendere iniziative strutturali per risolvere con impegno il problema.
Chiari si trova in una situazione incredibile. Pur avendo, per l’effetto combinato dei gas auto-riscaldamenti domestici-impianti industriali un’aria inquinatissima, non è inserita nella zona critica prevista dalla Regione Lombardia. Numerose sono state le segnalazioni e sollecitazioni in tal senso da parte di Chiari Ambiente, ma per la Regione sembra che a Chiari il problema non esista.
Per il Comune poi siamo al paradosso. Infatti Chiari fin dal 2003 (Sindaco Facchetti e Assessore all’ecologia Lorini) si è dotata autonomamente di una centralina di rilevamento del PM10, conforme alle specifiche tecniche dell’ARPA, che poi ha gestito la centralina stessa fino alla fine del 2008.
Oggi non è possibile sapere in che condizioni siamo in quanto le rilevazioni del PM10 della nostra città da mesi vengono effettuati in modo frammentario.
Per il 2009 i dati sono del tutto inattendibili in quanto sono state fatte appena 207 rilevazioni mancando all’appello i mesi di maggiore concentrazione del particolato (dall’1 gennaio al 6 maggio – dal 2 al 20 novembre). Per il 2010 non esiste addirittura alcun dato.
Per limitarci agli ultimi anni, i dati storici ci parlano di un 2007 con 331 giorni di rilevazione e 133 giorni di sforamento del limite (50 microgrammi per mc), con punte di 172 micro grammi per metro cubo; il 2008 vede 347 giorni di rilevazione e 100 giorni di sforamento (per salvaguardare la salute della popolazione sono consentiti dalla normativa vigente 35 giorni in un anno. Dal 2010 diventeranno 7 ).
Tutti dati più gravi rispetto a quelli , per lo stesso periodo, della zona critica di Brescia.
Perchè questo dato non viene regolarmente monitorato e portato immediatamente a conoscenza della popolazione? E’ forse più importante venire informati sulle varie frivolezze organizzate con tanto di banda da questa Amministrazione e non su dati che hanno a che vedere con la nostra salute e la salute dei nostri figli?
Il Sindaco Mazzatorta, in una recente intervista rilasciata sulla questione inquinamento, invocava provocatoriamente per sè un avviso di garanzia, come quelli ricevuti da Formigoni e Letizia Moratti. “Io mi autodenuncio” titolava il giornale. E’ forse per questo motivo che i dati del 2009 sono divenuti frammentari o non sono stati addirittura rilevati nei periodi più critici dell’anno?

Federico Lorini e Enzo Maragucci