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mercoledì 6 luglio 2011
martedì 28 giugno 2011
Mercato: speriamo sia la volta buona
Chiari - mercato in Centro Storico |
Secondo indiscrezioni che circolavano ieri in Consiglio Comunale, sembrerebbe che il Mercato ritorni in centro a partire dal prossimo 5 luglio. L'uso del condizionale è d'obbligo in una vicenda che ha visto nel corso degli ultimi tre anni un susseguirsi continuo di solenni proclami e di imbarazzate smentite.
Ora invece sembra che i mal di pancia della Lega siano rientrati e che finalmente si possa firmare la Determinazione Dirigenziale che autorizzi il ritorno del mercato in centro.
Speriamo che martedì sia la volta buona.
Per tutti gli articoli pubblicati sulla questione - mercato - (leggi qui)
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venerdì 17 giugno 2011
Il mercato in centro
Al simpatico commentatore che sulla questione “mercato in centro” mi accusa di dedicarmi a “giochini politici che poco interessano i cittadini” rispondo che il mio, per essere un canto fuori dal coro, è un canto veramente polifonico. Vi partecipano il Pdl e Progetto Chiari, che così si sono espressi in una riunione di una commissione convocata ad hoc. Inoltre rappresentanti di queste formazioni politiche più e più volte si sono espressi per il ritorno in centro del mercato, compreso l’Assessore al Commercio Zerbini. Vi partecipano sicuramente tutti i partiti della minoranza. Vi partecipano la maggior parte dei commercianti che operano nel centro storico e una parte degli ambulanti. Sono favorevoli tantissimi cittadini che non sopportano di vedere il nostro centro storico desolato. Come si può vedere, sono in buona compagnia.
Chiari - Centro Storico |
Essere riformista, non significa necessariamente, volere il cambiamento ad ogni costo. Ci sono cose che stanno bene come stanno e i veri riformisti sono coloro che le vogliono tutelare. A questa categoria appartengono i centri storici delle città, che sono tra le cose che fanno bello e unico questo nostro Paese. Se essi sono arrivati abbastanza inalterati sino a noi, lo si deve a tutti i riformisti e conservatori che hanno avuto il buon senso di tutelare con amore quanto gli era stato tramandato dai loro padri. A Chiari come altrove, in tutte le epoche ci sono stati coloro che in nome di un supposto progresso hanno fatto le cose più ignobili e deplorevoli, cancellando con la scusa del degrado, ma il più delle volte solo per mire speculative, pezzi del nostro tessuto urbano.
Chiari - Centro storico e periferia |
Evidentemente il nostro commentatore non deve aver seguito il consiglio di leggere il bell’articolo di Tonino Zana. Se l’avesse fatto forse avrebbe capito che i centri storici non sono solo un indistinto agglomerato di case antiche, ma rappresentano delle comunità, un reticolo di vie, di relazioni, di attività commerciali, religiose, politiche. Il centro di queste relazioni sono le piazze che rappresentano, come le antiche agorà, i luoghi dove i cittadini convergono per incontrarsi, parlare, scambiarsi notizie e pettegolezzi, fare affari, divertirsi, fare mercato. Oggi, con lo sviluppo del turismo, molti centri storici hanno perso la loro essenza. Si sono riempiti di negozietti di souvenirs, pizzerie e fast-food e molti dei loro cittadini hanno preferito andare ad abitare altrove, perchè la loro città era ormai priva di anima.
Chiari - Piazza Zanardelli |
Chiari ha la fortuna di avere ancora un centro storico pienamente vissuto dai cittadini. Non solo è luogo di incontro, ma anche luogo in cui si concentrano la maggior parte delle attività commerciali e di servizio. Purtroppo, il proliferare dei centri commerciali e un atteggiamento un po’ troppo individualistico degli operatori, sta creando non pochi problemi. Il rischio è che il centro storico si spopoli e perda la sua personalità.
Togliere il mercato dal centro di Chiari può essere concepito solo da chi non ha il minimo senso della storia, da chi è indifferente alle sorti della città, da chi mette al centro del proprio operato non il bene comune, ma il proprio interesse di parte. La nostra città si caratterizza, rispetto a molti paesi del circondario, per il fatto di avere un centro storico ben definito entro i contorni della sua circonvallazione. Ma questo meraviglioso tessuto urbano, ideato da una sapienza antica e comunitaria, ha bisogno di tutti quei caratteri qualitativi che lo hanno reso famoso sino ai nostri giorni. Uno di essi è il mercato.
giovedì 16 giugno 2011
Il mercato sta al centro come l’ipermercato alla periferia
Chiari - mercato in centro |
La questione mercato non è di quelle che si possa risolvere con un’alzata di spalle, perchè di mezzo c’è il destino della nostra città. Non si tratta solo di piccole transazioni commerciali: un chilo di patate, quattro carote e due cipolle. No, la questione è molto più complessa. Per capirla sarebbe utile andarsi a rileggere il bellissimo articolo di Tonino Zana pubblicato sul Giornale di Brescia il 4 marzo 2007 (leggi qui), che parla di “un metticciato tra ambulantato e commercio fisso... un «diritto a stare», ad abitare le piazze tre volte la settimana per cinque ore la volta” . Forse qualche nostro querulo commentatore eviterebbe di tranciare giudizi acritici.
Il mercato si svolgeva nel Centro Storico della città da tempo immemorabile. Qualcuno dice da 400 anni. Avrà un valore questo fatto o no? E maggior valore non dovrebbe averlo per quella formazione politica, la Lega, che dice di volersi rifare alle tradizioni della nostra terra?
Il mercato di Chiari è un piccolo mercato. Forse per questo si svolge tre volte la settimana, più il venerdì per la vendita del pesce. Piccolo mercato, ma grande capacità di movimentare persone e animare il centro della nostra città, rendendolo dinamico, attivo, vitale.
La mia opinione è che il mercato debba ritornare in centro con le stesse modalità di base di prima. Se si vuol fare di più bene, ma il minimo è che il mercato venga ripristinato.
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Chiari - mercato in viale Cadeo |
Coloro che si arrabattano da anni per convincerci che la soluzione migliore è quella di portare il mercato fuori dal centro, perchè in questo modo sarebbe più funzionale, non si sono minimamente sforzati di elaborare una proposta credibile che non fosse quella di uno spostamento “sic et simpliciter”. A suo tempo il Sindaco ebbe a proporre di posizionare in centro tipologie di prodotti di un certo standard, fuori dal centro tipologie ordinarie, mentre l’Assesore Zerbini aveva suggerito di far svolgere ogni 15 giorni un mercato di prodotti biologici. Proposte che sono rimaste semplici enunciazioni e non hanno mai portato a una proposta organica da discutere con la cittadinanza e con gli addetti del settore commerciale.
Trasferire definitivamente il mercato in viale Cadeo con cadenza trisettimanale è un non senso. Non solo perchè il Centro Storico viene così desertificato, non solo perchè i commercianti vanno in sofferenza, ma anche e soprattutto perchè lo stesso mercato perde di significato. Insomma è l’intera città che ci perde. Come dice Tonino Zana “il mercato, in sè, è un diritto al centro perchè di esso si anima, perchè lo anima. Il mercato, per antonomasia, è il centro, così come l’ipermercato è la periferia”.
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Chiari - l'area dell'ex Cinema |
L’opzione poi di portare il mercato nell’area dell’ex Cinema è la più bislacca. Sgradita ai cittadini, osteggiata dai commercianti e contrastata perfino dall’Anva (Ass.Naz. Venditori Ambulanti). Il motivo che anima questa proposta, avanzata dalla Lega, è chiaro a tutti. Si cerca in questo modo di porre riparo a un fallimento, quello del Polo della Cultura, che brucia e pesa sui destini di questa Amministrazione. Ma non si ripara un fallimento con una idiozia.
Purtroppo questa pretesa della Lega, sta gravando come un macigno sulle decisioni che dovrebbero essere prese e che si rimandano di mese in mese, in modo assolutamente ridicolo, da più di tre anni. Portare il mercato in centro significherebbe prendere una decisione definitiva. Cosa che la Lega non vuole, in vista della riqualificazione di viale Mazzini e quindi anche dell’area dell’ex Cinema.
Sarebbe però ora che sulla questione si facesse il punto. Continuare a ciurlare nel manico non giova a nessuno e meno che meno a Chiari che è, come dice Tonino Zana, “una bella città. Ma Chiari non sarebbe più la stessa bella città in assenza di piazze, mercati, scuole, palazzi e biblioteche. Chiari, senza questo, sarebbe il paesotto che ha sempre evitato di diventare”.
mercoledì 15 giugno 2011
Mercato - non se ne può più
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L'Assessore al Commercio Bruno Zerbini |
Due giorni fa, un bell’articolo apparso sul Giornale di Brescia, titolava – “Chiari - il mercato fa le valigie: a fine mese torna in centro”. L’azzardo della previsione era di Maurizio Mombelli, Consigliere comunale del Pdl e membro della “Commissione per lo spostamento del mercato” (sic). “la data non c’è ancora, ma il trasferimento è imminente”. Gli faceva eco l’Assessore al Commercio Bruno Zerbini: “i numerosi incontri e le trattative con gli ambulanti sfoceranno a giorni in una decisione”.
Bene, a distanza di due giorni, veniamo a sapere che tutto è rimandato a dopo le Quadre, esattamente come avevamo previsto nel nostro post dell’11 aprile scorso.
Non c’è niente da fare, il mercato di Chiari è la “cartina di tornasole” per capire quanto decisi, concreti, pragmatici, determinati e caparbi siano questi “uomini del fare” clarensi. Per capirlo, basta ripercorrere le vicende che hanno contraddistinto dal 2005 ad oggi la questione.
La decisione di spostare il mercato dalla sua sede storica fu presa nel giugno del 2005 e successivamente confermata nell’ottobre dello stesso anno.
Dovranno però passare quasi due anni perchè si arrivi all’effettivo trasferimento, avvenuto nel marzo 2007 con l’avvio dei lavori per la riqualificazione degli edifici dell’ex Comune e dell’Anagrafe.
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Chiari - il mercato in viale Cadeo |
Già in quell’occasione l’Assessore al Commercio Bruno Zerbini dà prova del suo piglio decisionista. Le proposte dell’Amministrazone messe sul tavolo della discussione riguardavano, Piazza Rocca, Piazza Aldo Moro, la Circonvallazione interna, parte di Piazza Zanardelli oppure viale Cadeo. Quest’ultimo sito alla fine la spunta.
Il mercato in viale Cadeo è sicuramente più agevole per gli ambulanti, ma costituisce un problema per il centro storico e per i commercianti che vi lavorano. Questo fatto apre una spaccatura all’interno della maggioranza consiliare e l’Udc, a metà gennaio del 2008, presenta una mozione per il ritorno immediato del mercato in centro, almeno per la giornata di sabato. La mozione passa con i voti determinanti della minoranza. Si elaborano due soluzioni e Vizzardi si dichiara certo che entro marzo il mercato ritornerà in centro almeno il sabato.
Gli ambulanti però non ci stanno e fanno sentire la loro voce. Confesercenti e Anva (Associazione Naz. Venditori Ambulanti) esprimono forti perplessità sulla mozione approvata dal Consiglio comunale per la ricollocazione del mercato nel centro storico.
A fine agosto del 2008 l’Assessore Zerbini lancia la bomba “Un referendum per scegliere il posto del mercato”. E per dimostrare di essere del tutto imparziale aggiunge “A mio parere sarebbe però un peccato sporcare di fritto e cartacce una così bella piazza”.
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Chiari - il mercato |
Mazzatorta invece, per dimostrare la compatteza della sua Giunta, sbotta “No al referendum sul mercato”. Questo referendum non s’ha da fare.
Ma l’Assessore Zerbini non è uno che molla e fra ottobre e novembre del 2008, in due storiche interviste rilasciate al Giornale di Brescia, sentenzia perentorio “Entro la prima metà di novembre il mercato ambulante di Chiari tornerà ad essere allestito per tre giorni a settimana nel centro storico della città”.
Messe con le spalle al muro Lega Nord e Progetto Chiari presentano in Consiglio una mozione per chiedere di rimandare lo spostamento del mercato in centro alla primavera del 2009, cioè quando i lavori in piazza Zanardelli saranno terminati.
La mozione viene bocciata severamente e l’Assessore Zerbini annuncia, non si sa perchè in tono perplesso “il mercato verrà trasferito da viale Pietro Cadeo alle due piazze, entro martedì 9 dicembre 2008”.
Arriva il 9 dicembre, ma del mercato in centro neppure l’ombra. Pd e Udc allora saltano sulle barricate. Mazzatorta replica secco “Stiamo facendo il possibile per risolvere la situazione Lo spostamento non avverrà comunque nel periodo natalizio, perché questo finirebbe con l’ostacolare il commercio”.
Passa anche Natale e l’Assessore Bruno Zerbini sempre più perplesso dichiara “il cantiere (in piazza Zanardelli) è stato sospeso. Solo quando l’intervento sugli immobili verrà completato il mercato potrà rientrare in centro storico”.
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Chiari Piazza Zanardelli |
Per qualche mese la questione mercato non fa più notizia. La vera notizia è la mancata realizzazione del Polo della Cultura. Comunque, l’Assessore Zerbini che ha una memoria d’elefante, in un’intervista del novembre 2010 ci rammenta che “il mercato ambulante di Chiari rientrerà in centro storico quando i lavori in piazza Zanardelli saranno conclusi, quindi dopo il 15 febbraio 2011”. Lo stesso concetto viene ribadito in una seduta del Consiglio Comunale del dicembre 2010.
In un’intervista rilasciata al Giornale di Brescia agli inizi di febbraio del 2011 l’amletico Assessore riapre i giochi sul mercato “Stiamo valutando se trasferirlo e dove trasferirlo. Diversi sono i luoghi sui quali abbiamo posto l’attenzione: piazza Zanardelli, Piazza Martiri, l’area dell’ex Cinema, ma consideriamo anche l’ipotesi di lasciarlo dov’è, in viale Cadeo”
Finalmente arriva il fatidico giorno e gli immobili e le piazze restaurate vengono consegnati alla Città festante. Il Nuovo Museo della Città viene aperto e la luminosa piazza Zanardelli è pronta ad accogliere il nostro mitico mercato.
Qualcosa però non va per il verso giusto. Infatti si riunisce una Commissione composta da Pdl, Lega e Progetto Chiari per definire una volta per tutte la questione del mercato.
La decisione è presa “il mercato - spiega l''assessore al Commercio Bruno Zerbini - deve essere trasferito in piazza Zanardelli”. Ma và? Certo certo, aggiunge da parte sua Giuseppe Olmi di Progetto Chiari “questa è la soluzione migliore”.
Peccato che la soluzione migliore non sia stata ancora presa e il tutto è stato rinviato a dopo le Quadre.
A questo punto ci permettiamo di dare un suggerimento ai nostri cari giornalisti. Evitate, per carità di patria, di chiedere pareri, commenti o notizie sulla questione mercato all’Assessore Zerbini. Non se ne può più.
lunedì 11 aprile 2011
Il Mausoleo della Città
Oggi vogliamo parlare di due vicende che riguardano direttamente il Centro Storico della nostra città:
1) Il Nuovo Mausoleo della Città.
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Il nuovo Museo della Città |
Per portare a termine il Nuovo Museo della Città ci son voluti più di 4 anni di lavori e quasi 7 milioni di euro. Eppure la maggior parte dei cittadini di Chiari non sa neppure cosa ci sia all’interno del mirabolante museo. Da quando è stato inaugurato è sempre chiuso e per vederlo occorre prenotarsi presso gli uffici comunali. Eppure il Sindaco a suo tempo aveva parlato di museo “dinamico e non polveroso”, mentre il Vice Sindaco gli faceva eco dicendo che si stava consegnando alla città “un complesso di edifici vivi al servizio dei clarensi”.
Ora, l’unico segno di vita in tutta la struttura è l’emeroteca, servizio scippato con destrezza alla Biblioteca Comunale e messo lì per non dare l’idea del vuoto assoluto.
Riusciremo a dare un senso a questo prezioso scrigno?
Per ora, più che di Museo si dovrebbe parlare di Mausoleo della Città. Un superbo monumento funebre alla “rivoluzione mazzatortiana”.
2) Il mercato in centro? Sì, ma dopo Natale.
A novembre l’assessore Zerbini aveva assicurato: “Cascasse il mondo, il mercato tornerà in centro storico dopo l’inaugurazione del Nuovo Museo della Città”.
A febbraio si riunisce una commissione composta da Lega Nord, Pdl e Progetto Chiari e decide, che “il mercato, santi numi, deve essere trasferito in piazza Zanardelli”.
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Il mercato in viale Cadeo |
A marzo l’assessore al Commercio promette: “Il mercato sarà sicuramente spostato in piazza Zanardelli. Mi è apparso in sogno San Faustino con in mano un carciofo, segno inequivocabile che il mercato il nostro patrono lo vuole nella sua sede naturale”.
Nel frattempo si riunisce nuovamente la commissione composta da Pdl, Lega Nord e Progetto Chiari che dopo lungo dibattere consegna alle agenzie il seguente messaggio: “Non ciurliamo nel manico! Piazza Zanardelli abbiamo detto e piazza Zanardelli sia, perbacco”.
A questo punto l’assessore Zerbini minaccia: “Se il mercato non verrà trasferito in centro entro l’estate, ci si dovrà riunire senza fallo dopo le Quadre per assumere conseguenti decisioni”.
La commissione si riunisce in seduta straordinaria. Dopo lungo dibattito viene deciso di aggiungere alla frase pronunciata giorni prima dall’assessore, la seguente postilla “o al massimo entro Natale”. Con l’occasione Pdl, Lega e Progetto Chiari porgono al Sindaco e alla cittadinanza tutta i migliori auguri di Buone Feste.
domenica 27 febbraio 2011
Mercato qui mercato là
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Chiari - il mercato |
La telenovela del mercato ha assunto sviluppi che ormai rasentano il grottesco.
All’inizio, quando ancora si parlava di Polo scolastico, il mercato doveva essere collocato esattamente all’interno di un bell’insediamento abitativo fatto di numerosi condomini che doveva sorgere al posto della scuole Mellini-Pedersoli.
Saltato il Polo e partiti i lavori dell’inutile Museo della città, il mercato fu collocato in viale Cadeo, con l’impegno a riportarlo in centro appena finiti i lavori.
Finiti i lavori i nostri Amministratori hanno incominciato ad arrovellarsi con domande tipo: “Dove mettiamo il mercato?” Alcuni indicavano Piazza Rocca, altri propendevano per l’ubiquità, in Piazza Rocca e in Piazza Zanardelli, altri ancora, i più originali, nel piazzale intitolato al “fallimento del Polo della Cultura”.
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Chiari - il mercato |
Poichè la cosa non faceva dormire la notte, per dirimere la questione si è deciso di convocare una Commissione ai più alti livelli fra i partiti della Lega e del Pdl e la lista Progetto Chiari.
Dopo ampio dibattito, finalmente si è stabilito quello che ogni clarense va ripetendo da almeno due anni a questa parte e cioè che il mercato deve essere ritrasferito in Piazza Zanardelli.
“Bene!” direte voi “Tutto risolto”. E invece no, di risolto non c’è un bel niente.
Certo quelli del Pdl stracciandosi le vesti affermano perentoriamente che loro “da sempre sono per il rientro del mercato in centro”, mentre quelli di Progetto Chiari asseriscono che assolutamente “questa è la soluzione migliore”, ma quelli della Lega nicchiano. “Certo” affermano “dobbiamo rispettare la delibera dirigenziale che prevede il rientro del mercato in Piazza Zanardelli, ma non è detto che quella sia la sua sede definitiva”.
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Chiari - il mercato |
Insomma, la risoluzione definitiva verrà presa dal Sindaco. che, dopo attento esame, deciderà.
Noi allora sapremo se la deliberazione della Commissione ha un suo valore e quindi il mercato verrà ricollocato in Piazza Zanardelli, oppure quella deliberazione non vale una fava e il mercato sarà collocato in Piazza Rocca-Zanardelli o Zanardelli-Rocca o in viale Cadeo o nel piazzale intitolato al “fantasma del Polo della Cultura” o a casa del diavolo e, “ve lo dico per l’ultima volta in tono cortese perchè ho partecipato a un corso di bon-ton, finitela di rompermi i co....ni con questo c..zo di mercato che da tre anni non fate altro che me....ela su e ora ne ho piene le p..le e basta!”.
P.S. - per ulteriori informazioni (leggi qui)
P.S. - per ulteriori informazioni (leggi qui)
domenica 11 gennaio 2009
Questione mercato
L’ultimo dei…..
Alcuni giorni fa su Bresciaoggi lessi un articolo che mi attribuiva concetti da me mai espressi, come: “secondo l’ex Asessore alla viabilità il mercato può rientrare tutto e subito negli spazi a suo tempo destinati” . Sono invece perfettamente consapevole che, attualmente, un cantiere sottrae degli spazi alla piazza Zanardelli,
impedendo di fatto di ricopiare la precedente distribuzione dei banchi di mercato. Oltre a ciò vorrei sottolineare che mio pensiero, manifestato in più occasioni, era che il mercato di Chiari non avrebbe mai dovuto essere trasferito dalla sua sede, se non limitatamente al tempo necessario per la pavimentazione di quella piazza. A questo scopo, ancora quando ero in carica, mi attivai affinché i banchi interessati dal problema (in tutto 12, che non avrebbero potuto rimanere in piazza) trovassero adeguata sistemazione sull’adiacente via De Gasperi. Questa sistemazione era inoltre rispettosa sia del Codice della strada che delle attività commerciali fisse. Infatti chi, come il sottoscritto, si è speso per il rientro in centro storico della Fiera dei Santi Patroni non poteva non attivarsi perché anche il mercato rimanesse in centro (per gli influssi sull’attività commerciale dei clarensi, per coerenza con una storia secolare, ecc.).
A tal proposito negli uffici competenti fu elaborata una bozza di progetto, anche se l’attuale sindaco Mazzatorta, in un Consiglio comunale del 24 aprile 2007, sostenne ripetutamente l’inesistenza di questo elaborato, aggiungendo testualmente: “e se qualche cosa esiste è stata fatta dal Vice comandante della Polizia locale e dall’ultimi dei…”.
L’accenno, sprezzante, rimase così in sospeso e non venne mai precisato chi fosse “l’ultimo dei…”. Avendo seguito di persona la questione potrei pensare che si riferisse al sottoscritto, ma anche in questo caso non mi sentirei particolarmente colpito, perché l’aver fatto parte della Giunta del sindaco Facchetti, e lavorato con un gruppo di persone serie e oneste, mi rende particolarmente orgoglioso anche se da alcuni considerato l’ultimo dei……
Alcuni giorni fa su Bresciaoggi lessi un articolo che mi attribuiva concetti da me mai espressi, come: “secondo l’ex Asessore alla viabilità il mercato può rientrare tutto e subito negli spazi a suo tempo destinati” . Sono invece perfettamente consapevole che, attualmente, un cantiere sottrae degli spazi alla piazza Zanardelli,
A tal proposito negli uffici competenti fu elaborata una bozza di progetto, anche se l’attuale sindaco Mazzatorta, in un Consiglio comunale del 24 aprile 2007, sostenne ripetutamente l’inesistenza di questo elaborato, aggiungendo testualmente: “e se qualche cosa esiste è stata fatta dal Vice comandante della Polizia locale e dall’ultimi dei…”.
L’accenno, sprezzante, rimase così in sospeso e non venne mai precisato chi fosse “l’ultimo dei…”. Avendo seguito di persona la questione potrei pensare che si riferisse al sottoscritto, ma anche in questo caso non mi sentirei particolarmente colpito, perché l’aver fatto parte della Giunta del sindaco Facchetti, e lavorato con un gruppo di persone serie e oneste, mi rende particolarmente orgoglioso anche se da alcuni considerato l’ultimo dei……
Giuseppe Partegiani
domenica 14 dicembre 2008
Netto dissenso

Partito Democratico
“Questa Amministrazione Comunale è inconcludente e crea solo danni alla città”
Sono molte le questioni che l’Amministrazione comunale sta portando avanti sulle quali la sezione clarense del Partito Democratico vuole esprimere il suo netto dissenso.
Mercato. Nonostante due mozioni del Consiglio Comunale impongano alla Giunta di farlo tornare in centro, il mercato rimane ancora in viale Cadeo. Dopo la bocciatura di una proposta della Lega di rimandare il rientro del mercato alle calende greche, si è pensato di farlo all’italiana: un po’ di qua e un po’ di là. «Così non va bene. Si crea un disagio agli ambulanti e ai cittadini. Il mercato non può essere diviso - commenta Federico Lorini, consigliere comunale Pd -. Tutte le bancarelle dovrebbero tornare ad essere allestite nelle due piazze. Al momento questo non è possibile perché i cantieri del mega e costosisissimo progetto dell’Urban Center (qualcuno sa che cosa sia?) sono ancora troppo ingombranti. Il loro confine potrebbe però indietreggiare. Invece lo spazio dei cantieri non viene ridotto perché una parte della maggioranza, non vuole fare rientrare il mercato in centro storico».
Traffico urbano «Nel piano approvato dalla Giunta è prevista l’introduzione di un senso unico in senso orario tra viale Mellini e viale Teosa. A cosa serviranno le rotatorie appena realizzate se ci sarà il senso unico? Ma soprattutto, il senso unico è compatibile con la presenza del mercato in viale Pietro Cadeo?».
Lavori pubblici Il Pd non condivide l’ottimismo della maggioranza sulla realizzazione del sottopasso di via Brescia: «I soldi non ci sono - dice Lorini -. L’opera fa leva sui 950mila euro che la ’’Investimenti clarensi’’ dovrebbe versare al Comune sottoforma di oneri. Dal momento che la società non ha ancora realizzato nulla nell’area predisposta, non penso che se la senta di anticipare la cifra».
Vendita area Itcg Einaudi «Il bando di vendita non è andato a buon fine - commenta Lorini -, ma il pericolo è che si venda a prezzi stracciati un’area che doveva servire a costruire la nuova palestra della scuola. Gli studenti non avranno la palestra, ma qualcuno ci farà un buon affare».
Sono molte le questioni che l’Amministrazione comunale sta portando avanti sulle quali la sezione clarense del Partito Democratico vuole esprimere il suo netto dissenso.
Mercato. Nonostante due mozioni del Consiglio Comunale impongano alla Giunta di farlo tornare in centro, il mercato rimane ancora in viale Cadeo. Dopo la bocciatura di una proposta della Lega di rimandare il rientro del mercato alle calende greche, si è pensato di farlo all’italiana: un po’ di qua e un po’ di là. «Così non va bene. Si crea un disagio agli ambulanti e ai cittadini. Il mercato non può essere diviso - commenta Federico Lorini, consigliere comunale Pd -. Tutte le bancarelle dovrebbero tornare ad essere allestite nelle due piazze. Al momento questo non è possibile perché i cantieri del mega e costosisissimo progetto dell’Urban Center (qualcuno sa che cosa sia?) sono ancora troppo ingombranti. Il loro confine potrebbe però indietreggiare. Invece lo spazio dei cantieri non viene ridotto perché una parte della maggioranza, non vuole fare rientrare il mercato in centro storico».
Traffico urbano «Nel piano approvato dalla Giunta è prevista l’introduzione di un senso unico in senso orario tra viale Mellini e viale Teosa. A cosa serviranno le rotatorie appena realizzate se ci sarà il senso unico? Ma soprattutto, il senso unico è compatibile con la presenza del mercato in viale Pietro Cadeo?».
Lavori pubblici Il Pd non condivide l’ottimismo della maggioranza sulla realizzazione del sottopasso di via Brescia: «I soldi non ci sono - dice Lorini -. L’opera fa leva sui 950mila euro che la ’’Investimenti clarensi’’ dovrebbe versare al Comune sottoforma di oneri. Dal momento che la società non ha ancora realizzato nulla nell’area predisposta, non penso che se la senta di anticipare la cifra».
Vendita area Itcg Einaudi «Il bando di vendita non è andato a buon fine - commenta Lorini -, ma il pericolo è che si venda a prezzi stracciati un’area che doveva servire a costruire la nuova palestra della scuola. Gli studenti non avranno la palestra, ma qualcuno ci farà un buon affare».
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