venerdì 17 maggio 2024

ASCETI, CORSARI E POLITICI

Sembra che il merito non interessi a nessuno.

Eppure merito vuole anche dire programmi, proposte per rendere migliore la nostra Città, città bisogna dirlo, che ha le sue peculiarità: un bellissimo e antico Centro Storico, quartieri periferici abbastanza ordinati, un’importante zona produttiva, una campagna che ha saputo adeguarsi al mutare delle situazioni. Ma quello che più conta, un benessere diffuso, una cittadinanza di donne e uomini viva e partecipe, composta da ceti produttivi che sono il motore della crescita e dello sviluppo, da giovani che rappresentano il nostro futuro, da anziani che sono la nostra memoria.




clarensi hanno ormai imparato che esistono cittadini di nuova generazione che hanno trovato nella nostra città il luogo dove lavorare, studiare, fare casa, crescere i figli. Persone che dopo anni di ostilità, sfruttamento, emarginazione, si affacciano alla ribalta della politica e vogliono contare, partecipare, impegnarsi per la loro città di adozione o per la loro città tout court.


DOMENICO CODONI parla alla città nel suo complesso. Parla di asili nido ed edilizia convenzionata per ridurre l’acquisto della prima casa. Parla di scuola e cultura, di svago, di sport, di benessere delle persone. Parla alle persone più fragili perché ne conosce i bisogni e sa che il Comune, a cui si affianca un importante Terzo Settore, è il primo presidio per questi cittadini. 

Domenico Codoni


Parla di Centro e di periferie, di parcheggi e di strade, di sicurezza e di sviluppo. Ne parla perché convinto che non si parta da zero. Gli ultimi dieci anni sono stati anni importantissimi, forse irripetibili. Tanti progetti sono stati realizzati e tanti ancora sono in corso di realizzazione. La città è cresciuta in meglio nonostante due anni di pandemia che ha portato con sé lutti e dolore. Nonostante la guerra che ha innescato un carovita difficile da sostenere per molti. Domenica, parlando dell’aumento di prezzi, ha pronunciato una frase che a prima vista è sembrata abbastanza incomprensibile: ”Ci ha salvato la scuola”. Le scuole, le nostre bellissime scuole, rappresentano anche due grandi campi fotovoltaici che fanno quasi azzerare la bolletta energetica del Comune. È un risparmio enorme che può essere destinato per altre necessità. 

Codoni non ha bisogno di raccattare pareri in giro. La sua Città la conosce. Ne conosce pregi e difetti, problemi e potenzialità. Fa proposte serie e pragmatiche, proposte che possono diventare progetti. Bisogna dargli tempo. Interrompere ora questo percorso fatto di buona politica sarebbe un danno grave per noi e per la nostra Città.


GABRIELE ZOTTI l’abbiamo già conosciuto ai tempi delle Giunte Mazzatorta. Non ha lasciato un grande segno di sé, anzi. È stato il politico che assieme ad altri ha favorito quei ceti speculativi che hanno depredato la Città (vedi Fondazioni ridotte a gusci vuoti ). Che si è distinto assieme ai suoi alleati per aver collezionato una serie interminabile di fallimenti tutti documentati da questo Blog. 


Gabriele Zotti

Consegnare le chiavi della Città a lui significa fare un rovinoso passo indietro, con il rischio di rendere Chiari l’hub dell’affarismo senza scrupoli, lo snodo di faccendieri e speculatori. I clarensi cinque anni fa hanno fatto la scelta giusta e la Città è cresciuta nel rispetto del suo territorio e realizzando progetti che sono fondamentali per il nostro futuro. Chiari ha bisogno del rinnovamento nella continuità, non di un avventurismo corsaro.


MARCO SALOGNI. Pur non considerando la sua inesistente esperienza amministrativa, Salogni parla soltanto a una parte della città, quella più fragile e bisognosa di assistenza. Di per sé non è un male, ma limitarsi a questo perdendo di vista il quadro complessivo, è un limite. 


Marco Salogni

Di più. Egli parla a una città ipotetica, non alla sua città. Alcune proposte che egli fa si attagliano di più a una città di medie dimensioni come può essere Brescia. E infatti è da Brescia, in particolare dalle proposte della Sindaca Castelletti, che derivano alcune sue idee. Parlare per esempio di Consigli di quartiere, ha senso a Brescia, dove un quartiere è più grande di Chiari, ma non nella nostra città. Si possono tranquillamente considerare le buone pratiche applicate in altre realtà, ma poi occorre adattarle alla propria città che ha una sua chiara specificità.

Avere come punto di riferimento solo una parte della popolazione, significa rinnegare alla radice quel riformismo che è stato uno dei tratti distintivi della sinistra italiana. Sinistra che non ha mai perso di vista le alleanze con il ceto medio e perfino con la borghesia. Il PD aveva portato ancora più avanti questa politica, rinunciando a certo settarismo di sinistra radicale e aprendosi ai ceti più evoluti e innovativi. Con la Schlein sembra che si stia tornando negli antichi e confortevoli recinti identitari.

L’appello di Salogni a consumare le scarpe per andare a toccare con mano la sofferenza e il disagio di molti, è un messaggio che ha poco a che vedere con l’amministrare una città e si risolve in uno slogan buono per chiudere un comizio, ma non per impostare una politica. Non abbiamo bisogno di asceti, ma di politici preparati.


lunedì 13 maggio 2024

NON DIRE GATTO

Alcuni, dopo il primo confronto dei candidati, si sono affrettati a dire che ormai la partita era chiusa: al secondo turno sarebbero passati Zotti e Salogni. Motivo? Zotti ha dietro una coalizione forte, Salogni è il bravo ragazzo che parla fluentemente senza leggere. Quindi perché darsi tanto da fare in inutili discussioni?




Siccome io penso che i giochi non siano per nulla chiusi, e che sottovalutare l’avversario è sempre un errore tragico, di seguito pubblico alcune foto dell’assemblea di presentazione del programma di Domenico Codoni e delle sue liste. 




Come potete vedere c’erano quattro gatti demoralizzati. Non certo le folle oceaniche che hanno caratterizzato le assemblee tenute da Zotti e Salogni. Alcune così partecipate che i relativi video sono stati cancellati per carità di patria.




Ebbene penso che l’assemblea di ieri sera segni una svolta. Codoni e i suoi ragazzi hanno dimostrato ampiamente cosa voglia dire capacità di coinvolgimento del proprio elettorato. Cosa si può fare quando si crede fermamente nei propri mezzi e si lavora duramente per raggiungere l’obiettivo.




Domenico Codoni parla alla Città nel suo complesso. Non solo alla parte più svantaggiata o ai ceti speculativi che abbiamo già conosciuto in passato. La Città è un organismo complesso che può essere governata bene solo se la si conosce. 



Codoni ha questa conoscenza e l’esperienza per farlo. Dietro di lui c’è una squadra di giovani già sperimentati nell’arte del governare e altri che si apprestano a fare le loro prime esperienze amministrative. Con tanto entusiasmo e tanta determinazione.



È un fatto importante, perché non sempre l’impegno politico è scontato. Almeno questo bisogna riconoscerlo a Massimo Vizzardi, quello di aver creato una scuola del sapere politico, raro nel tempo del "uno vale uno".




La Città ha risposto ed è stata una prova di forza potente che penso avrà il suo peso nel prosieguo della campagna elettorale.




Qualcuno saggiamente disse: ”Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Penso avesse ragione. 







sabato 11 maggio 2024

KO TECNICO ALLA SESTA RIPRESA

Non me ne vogliano gli altri candidati, ma dopo il primo confronto organizzato dalle Acli presso il Centro Giovanile 2000 di Chiari, il vincitore assoluto è stato Domenico Codoni. Chiaro, deciso, credibile convincente, è stato l’unico che ha fatto capire cosa effettivamente vuole fare in caso venga eletto Sindaco.


Chiari - Confronto tra candidati

Roberto Goffi, il bravo presentatore delle Quadre, ha dimostrato tutti i suoi limiti politici. A suo agio quando si parla di sport, quando si avventura fuori dal suo campo d’elezione, deve necessariamente fare un po’ di melina, tenere l’avversario per la braccia. Gli riconosco in ogni caso coraggio e correttezza.

 

Alessandro Gozzini fa dei suoi interventi dei buoni sermoni. Come avviene in questi casi, nell’ ascoltarlo la mente vaga e si perde in altri pensieri, ma quando ritorna è certa che il buon Sandro saprà far valere i suoi voti chiunque vinca in campo progressista. Mai sottovalutarlo. Ha la sottile intelligenza di un giurista e la capacità negoziale di un politico navigato.


Marco Salogni è per me un’ispirazione. Tutte le volte che lo ascolto mi sembra di tornare ai miei anni giovanili, quando nei collettivi si discuteva dei massimi sistemi senza mai arrivare a niente. Allora si diceva che bisognava portare il discorso oltre e non si capiva mai quale fosse il discorso e dove fosse quel benedetto oltre. Quando sento parlare di assemblee di quartiere, di consulta giovanile, di  tavoli di confronto, mi vengono le lacrime agli occhi, perché penso che in fin dei conti non è tanto importante che gli anni passino. L’importante è che le idee restino immutate, così che noi si possa restare prigionieri di un passato che non passa mai.


Gabriele Zotti è una conferma. Mi ero illuso che si sarebbe presentato con un programma e un piglio da sindaco in pectore. Invece niente. Il vuoto assoluto. Discorsi astrusi e persino imbarazzanti. Luoghi comuni a mazzi. Linea politica balbettante. E lui dovrebbe essere il nostro possibile sindaco? Dio ci salvi!

venerdì 3 maggio 2024

INTELLIGENZA MOLTO ARTIFICIALE

Ciao, sono Marco Salogni e faccio fotomontaggi 


In queste ore sta circolando in rete una foto pubblicata dal Comitato Civico per Salogni Sindaco, con cui si dice che sabato 4 maggio ci sarà la presentazione della lista del Comitato con “condivisione e dialogo/aperitivo”.




Peccato che la foto sia un evidente falso. Una persona che non era presente al momento dello scatto è comparsa miracolosamente materializzandosi dal nulla. Capacità della tecnica moderna e dei nuovi Arsenio Lupin dell’informatica.


Ora, se prendere di sana pianta una proposta del programma di mandato della Sindaca di Brescia Laura Castelletti e spacciarla per propria, è stata considerata da molti una colpa lieve, anzi, un’ingenuità, come considereremo questo falso clamoroso? Come si pretende di governare Chiari se non si è neppure capaci di mettere assieme sedici persone per una foto di gruppo? Cosa ci dobbiamo ancora aspettare da questi bravi ragazzi, un programma virtuale per governare una realtà artificiale?


giovedì 2 maggio 2024

LA COSA GIUSTA

Nonostante un tempo incerto, maggio potrebbe essere un mese rovente. Ormai siamo all’ultimo miglio e i partiti e le liste coinvolti in questa campagna elettorale stanno serrando le fila, dichiarando i propri intenti programmatici e affilando le armi della polemica.

I candidati hanno fatto capire, bene o male, cosa hanno intenzione di fare nel caso vengano eletti  a sindaco della nostra Città. Non tutti a dir la verità. Il più accreditato tace.


Gabriele Zotti

Siamo certi che rivelerà le proprie carte l’ultimo giorno utile. Nel frattempo ha messo a segno un colpo che potrebbe essere determinante ai fini della vittoria finale. L’accordo con la Lega, giocato su tavoli lontani da Chiari, è un fatto di indubbia efficacia. Lo slogan “il voto che unisce” alla fine si è rivelato vincente e la partita giocata tra i maggiorenti dei vari partiti, ha assegnato a Zotti il compito di guidare la coalizione di destra.

Il fatto, certamente espone Zotti e Campodonico a critiche che diventeranno sempre più incalzanti. Come possono giustificare il fatto che a decidere dei destini della nostra città non siano i clarensi, ma persone lontane che forse Chiari manco sanno dove sia?  Dov’è l’autonomia più e più volte dichiarata, specialmente da parte della Lega, sempre pronta a parlare della terra dei nostri padri, dell’orgoglio di essere legati al proprio territorio, se poi all’atto di decidere la cosa più importante per una città, si fa scegliere ad altri il candidato sindaco?

Roberto Campodonico


Da parte sua Zotti continua in un atteggiamento elusivo. I punti programmatici rimangono nel cassetto e quello che fa uscire contrasta completamente con quanto operato dalla Giunta Mazzatorta di cui egli era parte importante: vedi rapporto con la comunità albanese e consumo di suolo. Egli è comunque certo che il voto per le Europee, con una Giorgia Meloni impegnata in prima persona, gli garantirà un importante effetto trascinamento.


Nel campo opposto, l’aggregazione realizzatasi a destra sembra non aver modificato la strategia. Ognuno va per la propria strada nella convinzione che nessuno riuscirà a vincere al primo turno. Vedremo. Per ora, si va avanti con una polemica a bassa intensità, giocata principalmente dalle seconde linee. Potrebbe essere una strategia per evitare di bruciare i ponti in vista di un possibile ballottaggio. Oppure potrebbe esserci il timore che un eccesso di polemica avvantaggi in definitiva l’avversario invece di danneggiarlo. La politica è un gioco sottile che va calibrato nei tempi e nei modi. 


Domenico Codoni e Marco Salogni

Sia come sia, assisteremo a una competizione elettorale giocata fino all’ultimo voto. Cinque anni fa i clarensi hanno dimostrato di saper scegliere. Si spera che anche questa volta riescano a fare la cosa giusta.