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venerdì 11 dicembre 2015

L'importanza delle parole

Alessandro Cugini, Segretario della Lega di Chiari, forse a causa della giovane età e della mancanza di esperienza, non si rende conto della gravità di certe parole e derubrica come “cazzate” affermazioni quali: “Io a questi qua un colpo in testa avrei il coraggio di darglielo” - Caro Sindaco, spero che uno di questi profughi scappi, ti ammazzi la famiglia e ti stupri la moglie - “Ci vorrebbero i forni” - “Solo due parole: pulizia etnica”.  
Le frasi sopra riportate sono solo una parte di quel florilegio che circola sulla rete e in particolare sulla pagina “In Piazza a Chiari”, che come ognuno sa è il luogo virtuale dove di preferenza amano scrivere i leghisti clarensi.
Se Cugini avesse un minimo senso dell’etica politica, eliminerebbe subito quei commenti che si prefigurano come incitamento alla violenza, all’odio razziale e alla xenofobia. Ignaro dell’importanza delle parole, egli invece alza le spalle e risponde “cazzate!”.


Il problema di fondo di questi dilettanti allo sbaraglio è che non sono capaci della minima analisi politica. Se lo fossero, forse cercherebbero di spiegarsi il perché una città conservatrice come Chiari abbia oggi un’Amministrazione di centrosinistra.
Mazzatorta ha avuto dalla sua tutto: numeri, soldi, fortuna. Eppure i risultati sono stati modesti. Sono state più le cose non fatte che quelle fatte, sono stati di più i fallimenti che i progetti realizzati. Non starò a ripetere la litania, sarebbe troppo lunga. Due cose però gridano vendetta al cielo: i soldi buttati in quel pozzo nero rappresentato dal Polo della Cultura - a proposito il milione regalato a Eleca non siamo riusciti ancora a recuperarlo - e le due voragini di via Sandella. Mi fermo qui per carità di patria.


Se ci fosse capacità di analisi, i cari amici leghisti e i loro alleati, si interrogherebbero sul valore di quella stagione politica che si è conclusa miseramente con l’arresto di uno dei loro più insigni rappresentanti e con il fallimento delle secolari Fondazioni, orgoglio di una Chiari munifica e solidale. Come spiegato in altra sede, “seppure si tratti di questioni fra loro assai diverse, entrambe traggono origine dallo stesso modo di concepire il rapporto fra politica ed economia, un rapporto perverso fra strutture affaristico-speculative e il sistema politico istituzionale che ha consentito di affondare le mani nella  borsa del bilancio pubblico e negli sterminati forzieri delle Fondazioni”.  Le risposte a questi fatti di una gravità inaudita, sono state reticenti e infastidite.

Oggi, messi di fronte al fallimento certificato delle Fondazioni da loro gestite, sollevano lo schiamazzo su rom, moschee, profughi e furti. Non avendo altro da dare alla città, le offrono le loro ossessioni, e pur di sollevare polveroni ciarlano di “forni”,  “pulizia etnica” e “colpo in testa” .

mercoledì 14 aprile 2010

Medioevo prossimo venturo

Goya
Il sonno della ragione genera mostri
A vedere quello che sta succedendo nel nostro Bel Paese ai tempi del “duo meraviglia” Berlusconi-Bossi sembrerebbe di essere piombati in un’era dove il medioevo può diventare una prospettiva futuribile. Un Medioevo prossimo venturo, appunto.
Per analizzare gli avvenimenti verificatisi negli ultimi mesi ci vorrebbe un altro dossier, cosa che per altro si potrebbe anche realizzare. Limitiamoci allora alle vicende del cortile di casa.
A Coccaglio alla fine dello scorso anno parte la nota operazione denominata “White Christmas” che aveva il lodevole scopo di festeggiare il santo Natale con un’iniziativa ispirata all’amore e alla fraternità. Cioè scovare e cacciare via tutti coloro che si trovavano senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto. Sciò, rauss e tanti auguri!
A Trenzano il primo cittadino, noto accademico della Crusca, ha imposto ai frequentatori di un centro culturale islamico di tenere le proprie riunioni tassativamente in lingua italiana.
In un locale di Cazzago San Martino è invece di moda l’happy hour ariano. Non sono ammessi gli extracomunitari, ma neppure gli italiani che hanno la pelle scura. Un neo troppo accentuato potrebbe essere motivo per non essere ammessi all’esclusivo club.
A Chiari il Sindaco pretendeva di escludere dal concorso all’eccellenza scolastica i ragazzi di nazionalità non italiana. Non sia mai che a vincere fossero proprio ragazzi extracomunitari.
A Montichiari per avere la residenza un extracomunitario deve presentare il Cud, il Rut e il Pat, il contratto di lavoro, della luce e del gas, l’esame del sangue, delle urine e del Glucagone, parlare correntemente il lombardo-leponzio e conoscere a memoria la storia patria (Risorgimento sino al 1860) da Alberto da Giussano a Umberto Bossi da declamare tutta d’un fiato in endecasillabi sciolti.
A Adro infine il Sindaco ha pensato bene di escludere dalla mensa i bambini di quelle famiglie che erano in arretrato con le rette. “Non è che siamo qui” pare abbia detto “a sfamare tutti i criceti del circondario!”
Naturalmente questi sono alcuni dei fulgidi esempi che giornalmente ci riserva il partito che oggi si trova sulla cresta “dell’orda”.
Ma da Adro viene anche un grido di ribellione che indica a tutti noi l’obbligo morale di non rimanere zitti, aspettando che tutto si compia. Riporto alcuni stralci della lettera del “figlio del mezzadro” che tanto scalpore ha suscitato in questi giorni:
“Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l'asticella dell'intolleranza di un passo all'anno...
Ma dove sono i miei compaesani, ma come è possibile che non capiscano quello che sta avvenendo?
Vorrei sentire i miei preti «urlare», scuotere l'animo della gente, dirci bene quali sono i valori, perché altrimenti penso che sono anche loro dentro il «commercio».”
Ecco quello che bisogna fare: “Urlare” la nostra indignazione prima che a piccoli passi si precipiti nel baratro.


lunedì 8 marzo 2010

L'Amministrazione "del fare"...pasticci


Ritorno alla ormai nota questione dei “premi all’eccellenza scolastica” e alle sonore sberle che il Comune di Chiari, in persona del suo Sindaco, Senatore Sandro Mazzatorta, continua a prendere dalle Autorità Giudiziarie di Brescia. Dell’argomento mi sono già occupato in passato, pubblicando due post. Il primo dal titolo “Sempre in prima fila” per sottolineare come l'Amministrazione Comunale di Chiari sia sempre in prima fila quando si tratta di deliberare provvedimenti, come dire, "illuminati". Il secondo dal titolo “Paladini delle cause perse” per biasimare la volontà dell’Amministrazione Comunale di Chiari di presentare reclamo avverso l’ordinanza del Tribunale di Brescia che gli aveva imposto di eliminare il requisito della cittadinanza italiana dal bando di concessione dei “premi all’eccellenza scolastica”.
Non è che ci voleva la sfera magica per sapere come sarebbe andata a finire! Il Comune è stato condannato per la seconda volta e dovrà ritirare o modificare il bando oltre a farsi carico delle spese processuali per un totale di 3.500 euro. Complimenti! Peccato però che i soldini li cacceranno i cittadini di Chiari.
Oggi voglio sottolineare una frase contenuta nelle dichiarazioni rilasciate dal sempre lieto Assessore Gabriele Zotti, che forse è passata inosservata: “Prendiamo atto della sentenza e rispetteremo quel che ha deciso la magistratura (e non ci poteva pensare prima?) Ritireremo il bando e, molto probabilmente, doneremo i computer alla scuola media”. Quindi pur di non darla vinta ai ricorrenti - Fondazione Piccini, Associazione studi giuridici sull’immigrazione e Cgil - e non consentire a uno studente straniero di partecipare al concorso “premi all’eccellenza scolastica”, l’Amministrazione Comunale preferisce ritirare il bando e, molto probabilmente donare i computer alla scuola media. Una soluzione giuridicamente innecepibile, ma che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, quanta intolleranza xenofobica animi questa inconcludente Amministrazione “del fare”...pasticci .