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sabato 3 settembre 2011

Il tempo della responsabilità nazionale

Come riconosciuto dallo stesso Bossi, se non fosse intervenuta la Bce a comprare i nostri titoli in scadenza, oggi saremmo in una situazione di "default", che vuol dire semplicemente "fallimento". A fronte di questo intervento, ci sono state chieste misure di rigore contabile che portassero al pareggio di Bilancio entro il 2014. Questo Governo ha varato una furbesca manovra a luglio che rimandava  il grosso degli interventi  al 2013-14. Un modo come un altro per dire "se la sbroglino altri". Ma per i mercati le furbate servono a poco e siamo stati puniti severamente. Per evitare guai più seri, l’Europa ci ha chiesto (sarebbe meglio dire “imposto”), di anticipare gli interventi, esigendo misure strutturali per il contenimento del deficit e misure per la crescita.
E’ stata proposta allora una manovra che nelle intenzioni avrebbe dovuto consentire minori spese e maggiori entrate per 45 miliardi (alcuni parlano di 55 miliardi) in due anni. Una manovra frutto certo della crisi, ma anche della sua sottovalutazione da parte del premier e del suo sgangherato governo.
Tagliare però non è facile e richiede senso di responsabilità, cosa di cui questo governo difetta. Innanzitutto si è partiti dal presupposto che a pagare dovessero essere le fasce sociali non appartenenti al proprio recinto elettorale: in primis pensionati e dipendenti pubblici. Siccome però la Lega ha un elettorato popolare poco disposto a subire, è iniziato un balletto non ancora concluso  di ritocchi e aggiustamenti, con provvedimenti che escono la sera e ricompaiono la mattina, con conti che non quadrano, con rassicurazioni che non rassicurano nessuno e meno che meno i mercati. Insomma un caos indescrivibile che espone il nostro Paese a un rischio gravissimo. Eppure il nostro Presidente del Consiglio approfitta di una tribuna internazionale per dire che è tutta colpa di un’opposizione criminale e anti-italiana.
   



Chissà perchè  il Wall Street Journal  scrive che “In passato le buffonate di Silvio Berlusconi hanno danneggiato l’Italia. Oggi rischiano di fare lo stesso con l’intera Eurolandia. L’Europa potrebbe finire per pagare a caro prezzo il teatrino politico italiano”
E’ venuto il tempo della resposabilità nazionale, il tempo di assumere iniziative che ci portino fuori da questo pantano. Dobbiamo prendere decisioni dolorose che non guardino al tornaconto elettorale immediato. Questo governo ha dimostrato di non saper assumere questa responsabilità. E’ necessario che si faccia da parte, assieme al suo squalificato premier.

venerdì 8 aprile 2011

Le idiozie idrauliche della Lega

La difficoltà in cui si trova il nostro Paese preso com’è fra continui sbarchi di migranti e l’intransigenza del Governo francese che non accetta sul proprio territorio migranti tunisini, è frutto di una doppia paura e di una impostazione ideologica del problema.
soccorso in mare di migranti
Nonostante la crisi fosse aperta dalla metà febbraio, il Governo ha fatto poco per predisporre quelle iniziative che consentissero di far fronte, in modo adeguato e non caotico, all’ondata di migranti proveniente dal nord Africa. Il risultato è stato quello di fare di Lampedusa una sorta di lager a cielo aperto.
Il secondo passo è stato quello di predisporre in tutta fretta mega tendopoli dove accogliere i migranti. Controllati da un numero esiguo di forze dell’ordine, i migranti per buona parte sono scappati, diretti in Francia o chi sa dove. Le scene di caccia al tunisino a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi hanno fatto pensare a un nuovo Far West  dove scompare lo Stato di Diritto in favore di una giustizia fai da te.
Alla fine, non sapendo che pesci pigliare, si è deciso di dare agli oltre 20 mila migranti giunti in Italia, un permesso temporaneo di soggiorno, con lo scopo furbesco di costringere i francesi ad accettare i tunisini che si presentassero alle loro frontiere. Insomma, la Lega, da una parte tuona che “con i tunisini occorre usare il pugno di ferro” (vedi la Padania di oggi), dall’altra pretende che il guanto di velluto lo usi la Francia.

Lampedusa - migranti
Ma la Francia, governata dalla destra di Sarkozy, teme che un atteggiamento flessibile su questo tema favorisca la destra estrema di Le Pen. Per cui si fa prudente e  per non accogliere migranti sul proprio territorio, utilizza gli stessi argomenti utilizzati qui dalla Lega.  "Per quanto riguarda i permessi di soggiorno temporanei - precisa il ministro francese - ci muoveremo nel rispetto dell'accordo di Schengen e della libera libera circolazione ma nel rispetto dell'articolo 5 che prevede il possesso, da parte degli immigrati, di risorse finanziarie e documenti".  Maroni,  piglia  pesa  incarta e porta a casa!
Bossi da parte sua pretende di risolvere il problema con suggestioni idraulicheChiudere il rubinetto, svuotare la vasca”.  Insomma “d’accordo, accettiamo a malincuore di concedere il permesso di soggiorno a questi qua, purchè vadano ‘föra di ball’ ”.
Solo che “föra di ball” non ci vanno perchè la Francia nega l’ingresso e al di là del mare non ci sono solo tunisini con i quali abbiamo firmato un accordo di collaborazione, ma anche libici, somali, eritrei, sudanesi, maghrebini, ecc. provenienti dalle più disparate aree di crisi e per i quali vale lo “status” di rifugiati.
Quindi il rubinetto continua a scorrere e la vasca non si svuota.
Migranti a Ventimiglia
Pare del tutto evidente che non ci siano ricette miracolistiche per risolvere la faccenda. Non basta fare la faccia truce, come asseriva la Lega,  per fermare i  disperati della terra.
Non sapendo che altro dire, i leghisti se la prendono con l’Europa che ci avrebbe lasciati soli in questo frangente. Peccato che si invochi l’Europa quando si è alle strette, ma la si rifiuti per il resto dell’anno! E poi, chi è che governa adesso l’Europa? In Italia, Francia, Germania, Inghilterra, cioè nei paesi più importanti dell’Unione, oggi governa la destra e gli Organismi comunitari sono in mano alle forze di Centrodestra. Con chi se la vuole prendere la Lega?
Però, mentre il partito di Bossi, in materia di immigrazione,  fa un pasticcio dietro l’altro, il nostro Presidente del Consiglio cerca di sistemare in Parlamento le sue pendenze giudiziarie, trovando anche il tempo di  raccontare barzellette sconce un po’ dappertutto. Ma perchè non lo prendono a Zelig? Noi smetteremmo di vergognarci del nostro premier e il cabaret forse potrebbe applaudire un nuovo idolo: Papi Chulo.

sabato 2 aprile 2011

Caccia al migrante

E' quella che sta avvenendo nel Comune di Manduria, dove migliaia di migranti sono stati stipati in una tendopoli messa su in tutta fretta dal Ministero dell'Interno, nonostante la crisi sia aperta da più di un mese e mezzo. La confusione regna sovrana e le Forze dell'Ordine sono lì in numero così limitato che non ci pensano minimamente a impedire la fuga ai giovani tunisini che scappano dal campo per andare chi sa dove. Viene così alimentata la paura della gente, a cui si risponde con la caccia all'immigrato organizzata da gruppi di privati cittadini  con  l'assenso, pronunciato a mezza bocca, di qualche  funzionario di polizia.
Ma se non riusciamo a governare  5  mila migranti, cosa faremo se le persone in fuga dall'Africa diventeranno 50 mila, 100 mila o 300 mila come qualcuno afferma?  Cos'è incapacità assoluta o cinismo assoluto quello di cui sta dando prova il Governo? Forse l'una e l'altro. Intanto, mentre il mondo sotto casa brucia e a Lampedusa scoppia la rabbia, il nostro Presidente del Consiglio  racconta barzellette sconce, come la sua anima, a un gruppo plaudente di sindaci del Pdl. 


Migranti scappano dal CAI di Manduria
(clicca qui per avviare il video)

domenica 4 ottobre 2009

Scudo fiscale, legge vergogna



Mentre trovo disgustoso e indegno l’attacco al Presidente della Repubblica ordito dal populista e sgrammaticato Antonio Di Pietro, sempre più determinato a copiare in peggio Berlusconi, devo dire che sono anche indignato dal comportamento dei troppi parlamentari del PD assenti in parlamento mentre si votava la legge vergogna del cosiddetto scudo fiscale. Una legge truffa votata da un governo di truffaldini. Non in altro modo si possono definire coloro che votano provvedimenti che favoriscono i malavitosi, gli evasori e i criminali. L’anonimato insito nel provvedimento non può fornire a nessuno la certezza che quei soldi che si trovano all’estero siano solo frutto di semplice evasione fiscale dei cosiddetti “tartassati”, cioè di coloro che, poverini, sono costretti a portare i loro guadagni all’estero perchè, come dice il nostro premier, lo Stato è troppo esigente con chi lavora. Certo che esige troppo e lo sanno bene i lavoratori dipendenti che pagano sino all’ultimo cent. Se non ci fosse la spaventosa evasione fiscale che c’è in Italia forse pagheremmo tutti meno.
L’anonimato consente il rientro anche di capitali accumulati con attività criminali e nessuno, men che meno le banche, che di fronte ai soldi facili chiudono gli occhi e si tappano anche il naso, verrebbe ad assicurarci sulla liceità di quei guadagni. Fanno tenerezza i pronunciamenti della Lega “da oggi evadere sarà più difficile se non impossibile”. I grandi evasori ci stanno già cagando addosso e “l’Italia ladrona” brinda a champagne.
Detto questo, ripeto che sono indignato per le troppe assenze in Parlamento nelle fila del PD. In barella dovevano venire a votare per satanasso! La loro assenza ha creato un danno al partito incommensurabile. Oggi i giornali sono pieni non di articoli sulla legge truffa, ma sulle assenze che hanno salvato il Governo, sulle beghe all’interno del PD, sulle scuse risibili degli assenti. Qui c'è gente che si fa il mazzo così nelle realtà locali per tenere in piedi il PD, nonostante tutti i giorni ci siano motivi per mandare tutto al diavolo e invece un gruppo di parlamentari pensa bene di starsene a casa a fare i comodi suoi e far così passare una legge vergogna che grida vendetta. C'è quasi il sospetto che ci sia una collusione con l'avversario. Se non cambiate rotta e alla svelta nei Circoli non troverete più manco i topi.

mercoledì 28 gennaio 2009

Siamo medici e infermieri, non spie



MSF, ASGI, SIMM e OISG lanciano un appello alla società civile per chiedere ai Senatori di respingere l’emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria.

FIACCOLATA DAVANTI A MONTECITORIO
2 FEBBRAIO DALLE 17.30 alle 20.00

Roma, 28 gennaio 2009 – Il 3 febbraio prossimo il Senato voterà un emendamento volto a sopprimere il principio di “non segnalazione” alle autorità per il migrante irregolare che si rivolge ad una struttura sanitaria. Medici Senza Frontiere (MSF), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG) hanno lanciato oggi un appello alla società civile per chiedere ai Senatori di non abrogare il suddetto principio.
Siamo medici e infermieri non siamo spie.
MSF, SIMM, ASGI e OISG hanno inoltre annunciato una fiaccolata della società civile il 2 febbraio davanti a Montecitorio (tra Piazza della Colonna Antonina e l’obelisco) dalle 17.30 alle 20.00 al quale sono invitati a partecipare operatori sanitari, organizzazioni non governative, rappresentanti della società civile e cittadini.
Per aderire all'appello: http://www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it/


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da sottolineare che l’emendamento è stato proposto da 5 Senatori della Lega, fra cui il nostro Sindaco Sandro Mazzatorta