Come riconosciuto dallo stesso Bossi, se non fosse intervenuta la Bce a comprare i nostri titoli in scadenza, oggi saremmo in una situazione di "default", che vuol dire semplicemente "fallimento". A fronte di questo intervento, ci sono state chieste misure di rigore contabile che portassero al pareggio di Bilancio entro il 2014. Questo Governo ha varato una furbesca manovra a luglio che rimandava il grosso degli interventi al 2013-14. Un modo come un altro per dire "se la sbroglino altri". Ma per i mercati le furbate servono a poco e siamo stati puniti severamente. Per evitare guai più seri, l’Europa ci ha chiesto (sarebbe meglio dire “imposto”), di anticipare gli interventi, esigendo misure strutturali per il contenimento del deficit e misure per la crescita.
E’ stata proposta allora una manovra che nelle intenzioni avrebbe dovuto consentire minori spese e maggiori entrate per 45 miliardi (alcuni parlano di 55 miliardi) in due anni. Una manovra frutto certo della crisi, ma anche della sua sottovalutazione da parte del premier e del suo sgangherato governo.
Tagliare però non è facile e richiede senso di responsabilità, cosa di cui questo governo difetta. Innanzitutto si è partiti dal presupposto che a pagare dovessero essere le fasce sociali non appartenenti al proprio recinto elettorale: in primis pensionati e dipendenti pubblici. Siccome però la Lega ha un elettorato popolare poco disposto a subire, è iniziato un balletto non ancora concluso di ritocchi e aggiustamenti, con provvedimenti che escono la sera e ricompaiono la mattina, con conti che non quadrano, con rassicurazioni che non rassicurano nessuno e meno che meno i mercati. Insomma un caos indescrivibile che espone il nostro Paese a un rischio gravissimo. Eppure il nostro Presidente del Consiglio approfitta di una tribuna internazionale per dire che è tutta colpa di un’opposizione criminale e anti-italiana.
Chissà perchè il Wall Street Journal scrive che “In passato le buffonate di Silvio Berlusconi hanno danneggiato l’Italia. Oggi rischiano di fare lo stesso con l’intera Eurolandia. L’Europa potrebbe finire per pagare a caro prezzo il teatrino politico italiano”
E’ venuto il tempo della resposabilità nazionale, il tempo di assumere iniziative che ci portino fuori da questo pantano. Dobbiamo prendere decisioni dolorose che non guardino al tornaconto elettorale immediato. Questo governo ha dimostrato di non saper assumere questa responsabilità. E’ necessario che si faccia da parte, assieme al suo squalificato premier.