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mercoledì 14 maggio 2025

LA CASERMA DEL NOSTRO SCONTENTO

Il Vicesindaco di Chiari, in un accorato post in cui cerca con veramente scarso successo di intestarsi il merito della realizzazione della Caserma dei Carabinieri, afferma: “Nei dieci anni vizzardiani 2014-2024 le scuole sono state messe davanti a tutto, rimandando la realizzazione della caserma per ben due mandati fino ad oggi. Con buona pazienza dei militari ma anche della sicurezza pubblica!”. Questa frase contiene una sacra verità e una bugia colossale. 


Chiari - Idea grafica della nuova Caserma dei Carabinieri


È vero, durante gli anni della Giunta Vizzardi le scuole sono state messe davanti a tutto perché questo era scritto nel programma elettorale grazie al quale sono state vinte le elezioni. Questo è stato scritto, questo è stato fatto. La bugia colossale riguarda la Caserma.

Ai tempi di Mazzatorta, nella cui Giunta erano Assessori Zotti e Campodonico, abbiamo visto tanti tabelloni 3x2 spostati da una piazza all’altra della Città, per raccontare le mirabilie della rivoluzione mazzatortiana, quella che avrebbe dovuto fare di Chiari una città che non dorme mai. 


Il cartello 3x2 della nuova e mai realizzata Caserma dei Carabinieri


Peccato però che quei progetti siano rimasti solo sulla tela di quei tabelloni. Almeno i progetti più importanti, quelli che caratterizzano e danno sostanza a un’Amministrazione Comunale: Istruzione (Scuole), Cultura (Polo della Cultura), Sicurezza (Caserma dei Carabinieri).

Con l’Amministrazione Vizzardi, vivaddio, sono state realizzate due scuole. E che scuole! Non il loculo che voleva fare Mazzatorta, ma due scuole di livello europeo. E infatti i soldi per realizzarle sono arrivati proprio dall’Europa,  la tanto vituperata Europa che il Presidente del CdA di Chiari Servizi, Massimo Massetti, dice che “non va riformata, ma ABBATTUTA”. Scritto in maiuscolo perché si capisca bene quale sia il concetto.

E siccome due scuole non bastavano, si sono trovati i finanziamenti per la ristrutturazione della Scuola per l’Infanzia Pedersoli, per l’ampliamento dell’Istituto Einaudi e, dulcis in fundo, soldi per un nuovo e più ampio Asilo nido, guarda caso ancora soldi dalla matrigna Europa.

“Tutti questi soldi per le scuole?”, si lamenta Campodonico. Sì, si sono spesi tutti quei soldi sia perché ai tempi di Mazzatorta le scuole cadevano letteralmente a pezzi, sia perché la scuola rappresenta il futuro per un paese che vuole definirsi civile.

Sempre Mazzatorta , con Assessori Zotti e Campodonico, ha realizzato il fiasco più colossale mai visto dal dopoguerra in poi. Sul Polo della Cultura sono stati scritti fiumi di parole e perse quantità inimmaginabili di denaro pubblico. Ebbene, la Giunta Vizzardi ha portato a compimento il Cinema Teatro Sant’Orsola senza tanto menarla con narrazioni tipo “ il più importante e suggestivo contenitore culturale degli ultimi 50 anni”.

Chiari - Cinema Teatro S. Orsola


A partire da settembre la nostra Città avrebbe potuto avere la sua stagione teatrale, il suo cinema, la sua musica. Invece l’attuale Sindaco, con un atteggiamento acrimonioso e insensato, ha fatto saltare una programmazione già definita e il Cinema Teatro rischia di diventare un contenitore vuoto e non un motore di promozione culturale e di aggregazione sociale.

Veniamo alla Casema dei Carabinieri. Campodonico dice bene: della Caserma ne ha parlato prima di tutti Mazzatorta. Ma a parte parlarne e fare inutili tabelloni 3x2, mai niente è stato realizzato. Ci ricordiamo tutti il mega progetto della Cava Fin Beton. A fronte dell’autorizzazione a costruire un Centro Commerciale, ristoranti, pizzerie, palestre e un piccolo villaggio per 500 persone, si dava come corrispettivo uno stabile da adibire a Caserma dei Carabinieri. La crisi del mercato immobiliare si portò via ogni sogno di gloria. Poi furono vaneggiamenti di fine mandato. 

Per riparlare di Caserma si son dovuti aspettare i soldi del Pnrr, perché senza soldi non si dice messa. La nuova Caserma sarà realizzata su un edificio esistente (che abbatte i costi) e beneficia di un contributo a fondo perduto di 5 milioni di euro (ancora soldi europei, tanto per cambiare). 

La Caserma dei Carabinieri è stato il tormento della destra clarense e nello stesso tempo l'oggetto del desiderio. Desiderio che certamente i finanziamenti derivanti dall’operazione urbanistica Gnutti-Durpress non sarebbero bastati a realizzare. Le opere si realizzano se ci sono i soldi, non per effetto di un atto di volontà. 

Comunque, tutto è stato definito e avviato sotto la Giunta Vizzardi, ma l’attuale compagine amministrativa pretende di prendersi meriti che non ha. Abbiano almeno la creanza di dire grazie a chi ha saputo ideare e realizzare progetti strategici per Chiari. Loro sono quelli delle scassate rotonde in prezioso materiale lapideo per le quali hanno letteralmente buttato dalla finestra milioni e milioni di soldi pubblici.

lunedì 18 agosto 2014

Gronde padane

Qualche anno fa, ci hanno soffiato da sotto il naso decine di pannelli solari posizionati  sopra il Palazzetto dello Sport. L’ex Assessore, Roberto Campodonico, persona quanto mai precisa, si era dimenticato di assicurarli con il risultato che la città ha subito un danno, se non ricordo male, di oltre 80 mila euro.

Eppure a quei tempi c’erano le cosiddette “Ronde padane”, rinominate per l’occasione “Gronde padane”.


Due rappresentanti dell'ACSU  mentre svolgono il delicato compito di controllo del territorio






















Non starò a tediarvi sulle magnifiche imprese di questa associazione di vigilanti funerari. Se avete voglia e tempo potete leggere (qui).  Vi dico soltanto che il protocollo d’intesa fra Comune e ACSU era stato firmato il 29/07/2013 ed aveva validità 1 anno, quindi sarebbe scaduto il 29 luglio di quest’anno.  

Ebbene, prima di rimettere il mandato, la Giunta Mazzatorta ha pensato bene di rinnovare per un altro anno il protocollo. La delibera porta la data del 5 maggio 2014, cioè 3 mesi prima della naturale scadenza. Quando si dice l’efficienza!

venerdì 28 giugno 2013

Gli sprechi della Giunta Mazzatorta – 3


Resistone fa rima con bidone

Questo è quanto affermava l’Arch. Aldo Maifreni nel luglio del 2006 a proposito delle rotonde in corso di costruzione a Chiari:
“Una resina particolarmente tenace (il Resistone), unica novità rispetto alla tecnica tradizionale, stabilizza i giunti tra concio e concio e permette una facile pulizia con mezzi meccanici altrimenti non utilizzabili. La resina utilizzata, inoltre, si è rivelata determinante nei tempi di realizzazione delle rotonde: 24 ore dalla posa e sono subito praticabili, eliminando così i venti giorni di solito necessari per l'assestamento delle sabbie cementizie normalmente utilizzate. Sono stati pertanto dimezzati i tempi di realizzazione e ottimizzati i rendimenti”.

Ecco quanto riportato da ChiariNewsletter il 16 agosto 2010:
“Si ribadisce che le problematiche riscontrate nelle sei rotatorie indicate sono conseguenza dell’impiego di uno speciale sigillante denominato “Resistone”, brevettato e posto in commercio dai competenti organismi e non certo dal Comune...Per rimediare dunque ai difetti oggi evidenti e per evitarne in futuro, si è deciso di chiedere alla ditta Origini, detentrice del brevetto, la sostituzione di tutto il sigillante impiegato nella città di Chiari, sia con vizi evidenti o ancora occulti. L’intervento di ripristino, perciò, non riguarda le sole parti oggi ammalorate, ma tutte quelle in cui è stato impiegato il prodotto resinoso "Resistone”.
Una rotonda "ammalorata"


Come si può vedere, mentre nel 2006 l’Arch. Maifreni  esaltava questa “resina particolarmente tenace,  nel 2010 le addossa tutta la responsabilità del dissesto delle rotonde di Chiari, cercando di allontanare da sè ogni responsabilità.
Come ho avuto modo di dimostrare in numerosi e circostanziati articoli su questo blog (leggi qui), il Dirigente del Settore Territorio del Comune di Chiari ha primarie e precise respondabilità  al riguardo e con lui ce l’hanno il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici.
Com’è noto, il dissesto di alcune rotonde ha comportato il loro completo rifacimento a spese del Comune; il porfido è stato sostituito con l’asfalto, ad eccezione della rotonda posta in fondo a via Cavalli, per la quale si è mantenuto il “materiale lapideo”, usando però malte cementizie per assemblarlo.
Ora, asserito che questa resina tanto tenace non è, perchè la si continua a usare?
In questi giorni si stanno eseguendo lavori di sistemazione di quell’opera inutile e costosa rappresentata dal pavè di viale Bonatelli.
Come viene documentato da queste foto, per rendere subito praticabile la strada, si sta insistendo a usare una resina: non  più il vituperato “Resistone”, ma il  “Mapestone” della Mapei, società del Presidente di Confindustria.
Chiari - lavori in corso

Lavori in corso in viale Bonatelli

La nuova resina Mapestone


Forse la nuova resina sarà più tenace della precedente, ma fossi nell’Arch. Maifreni mi asterrei dal fare panegirici sulle caratteristiche miracolose del prodotto.

martedì 25 giugno 2013

Gli sprechi della Giunta Mazzatorta

Mamma, mi si è ammalorato il  materiale lapideo

Fra i tanti sprechi di denaro pubblico della Giunta Mazzatorta,  le rotonde e gli altri manufatti realizzati  in “prezioso materiale lapideo” sono quelli meno giustificabili.
In questi anni, per decine e decine di rotonde buona parte delle quali inutili, l’Amministrazione di Chiari ha speso cifre astronomiche. Fra il 2005 e il 2009 gli interventi eseguiti per la realizzazione di nuovo porfido carrabile sono stati 25 (di cui 20 rotonde), per un importo complessivo di 8 milioni e 971mila euro (leggi qui).
Lavori di rifacimento rotonda

Poichè il “delirio” non si è arrestato, è da supporre che alla fine dei 10 anni di questa  Amministrazione  per fare e rifare le rotonde “più belle del mondo”  si saranno spese cifre inaudite. E tutto questo mentre a Chiari i nostri bambini sono costretti a frequentare scuole inadeguate e  fatiscenti.

Ieri mattina in viale Bonatelli sono iniziati dei lavori. Di che si tratta?


Lavori di rifacimento pavé

C’è che quella parte di viale realizzata in porfido si è deteriorata a tal punto da rendere necessari immediati interventi di restyling. La cosa non è di poco conto. Per questo intervento erano stati spesi circa 400 mila euro. Oggi, a distanza di pochi anni, bisogna intervenire e spendere altri soldi.
Chi pagherà il conto del restauro? Molto probabilmente il Comune e quindi i cittadini di Chiari.  La storia delle "rotonde ammalorate” la conosciamo tutti.  La scelta di utilizzare il porfido per rotonde su cui si sarebbe riversato un traffico continuativo e pesante, è stata del tutto sbagliata. Infatti in pochi anni alcune rotonde si sono gravemente deteriorate, costringendo l’Amministrazione Mazzatorta a correre ai ripari eliminando il porfido e sostituendolo con  l’asfalto. 

Lavori di rifacimento pavè in viale Bonatelli

I procedimenti giudiziari intentati nei confronti delle ditte che avevano eseguito i lavori non hanno portato a niente, sia perchè le cause sono ancora aperte, sia perchè le ditte esecutrici sono nel frattempo fallite.
Naturalmente in Comune diranno che la colpa è del  famoso “Resistone”, la resina usata per tenere assieme concio a concio. Purtroppo per loro, di quella resina all’inizio si erano intessute grandi lodi, per poi parlarne male a disastro avvenuto (leggi qui e qui).

Parlarne male oggi però non esime da responsabilità  che ci sono e rimangono.

giovedì 20 giugno 2013

Assessore al nulla

Se un allenatore mette in campo un giocatore fresco a 10 minuti dalla fine della partita mentre la sua squadra sta perdendo 4 a zero, non è certo perchè pensa di sovvertire il risultato. Se fa questa scelta, la scelta della disperazione, è perché pensa che la partita possa finire anche 8 a zero, con grave danno per sé e la sua compagine.  I suoi giocatori sono demotivati, non hanno fiato, non si reggono sulle gambe, vagano per il campo smarriti aspettando con ansia il triplo fischio arbitrale che li mandi finalmente sotto la doccia. Occorre un qualcosa che consenta  loro di riprendersi un po’ per affrontare senza ulteriori  danni gli ultimi 10, infernali minuti. Il cambio serve a questo.
Il Sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta

La stessa cosa sta capitando alla squadra del Sindaco Mazzatorta. Da mesi ormai pensano ad altro. I soldi  sono stati spesi tutti in progetti inutili e fallimentari, la città è ripiegata su se stessa, il suo territorio devastato, le sue scuole cadenti, cose di cui gloriarsi  poche. C’è il rischio di arrivare alla fine del mandato con una maggioranza dilaniata da contrapposti interessi, per non parlare del pericolo di una crisi politica che getterebbe discredito sul Sindaco e la sua Giunta a pochi mesi dalle nuove elezioni.
La nomina di Maurizio Mombelli ad Assessore ha lo scopo di rompere il fronte che si sta coagulando all’interno del gruppo consiliare del Pdl. Il tridente rappresentato dagli irriducibili Navoni, Puma e Arrighetti qualche giorno fa aveva consentito l’approvazione della mozione presentata dal PD sulla scuola Turla. Su quella mozione si era astenuto anche  Maurizio Mombelli.
Il neo Assessore Maurizio Mombelli

Per raggiungere il suo scopo il Sindaco utilizza l’antica arma dell’offerta della poltrona, una mossa degna del peggior cinismo doroteo della prima Repubblica. L’effetto è duplice: da una parte si rompe il fronte avversario, dall’altra si alimentano gelosie e invidie.  “Divide et impera” è un motto sempre attuale.
Infatti il Pio Puma si ribella fieramente a questa scelta e già parla ispirato di “morte della democrazia”. E che diamine, se il Sindaco sentiva il bisogno di nominare un altro assessore, perchè non ha scelto lui che alle ultime elezioni aveva raccolto messi di preferenze? Non si fa così: senza sentire il partito, senza consultare il capogruppo che poi è lui, senza accordi preventivi. Non che lui ambisse alla carica, ma 1000 euro al mese non sono certo bruscolini.  In tempi di vacche magre anche 1000 euro fanno comodo e come dicono i genitori del Turla con 1000 euro: si potrebbero comperare, per esempio: 2/3 notebook, 80/90 libri per le biblioteche scolastiche, 10 banchi regolabili ecc”.
Quando si dice che la politica è spirito di servizio!
Il Capogruppo del Pdl Andrea Maria Pio Puma

La cosa più singolare di tutta la faccenda è però un’altra. Secondo quanto riferisce la stampa, l’incarico conferito a Mombelli è quello di “vigilare sull’attuazione del programma di mandato”. Caspita che delega!  D’altra parte con tutte le cose che si stanno portando a termine, tutti i grandiosi progetti messi in cantiere...

Siamo certi che passando sotto la Casa Comunale a sera tardi, lì,  da qualche parte, ci sarà un lume acceso. Non saranno gli addetti alle pulizie, no, ma l’Assessore al nulla Maurizio Mombelli  che controllerà scrupoloso il rispetto dei famosi cronoprogramma di cui la nostra città va fiera. Auguri e buon lavoro!

lunedì 17 giugno 2013

Giù le mani dal Turla!

Fra i disastri e i fallimenti rimediati dalla Giunta Mazzatorta, quello dei Poli scolastici è il più singolare. Se con il Polo della Cultura la città ci ha rimesso un Cinema Teatro e almeno un milione e mezzo di euro, con la questione “scuole”, il Sindaco ci ha quasi rimesso le penne. E’ capitato nel 2007 con la nota questione del Polo Scolastico che avrebbe dovuto sorgere a nord di Chiari osteggiato tenacemente dai genitori tanto da costringere il Sindaco a presentare le sue dimissioni (poi rientrate); capita oggi con la questione del Turla e la nuova scuola che nelle intenzioni della Giunta dovrebbe sostituirla. In questo caso non ci sono state dimissioni, ma una mozione presentata dal Gruppo Consiliare del Pd è stata approvata dal Consiglio Comunale con l’astensione di alcuni componenti della maggioranza. La mozione invita la Giunta Municipale ad abbandonare il progetto sulla scuola Turla, a considerare prioritari gli interventi di riorganizzazione e sistemazione delle scuole della Citta', a predisporre un progetto organico di riassetto di tutte le scuole a Chiari.

Perché la questione delle scuole è così complicata da risolvere? Il motivo sta nel fatto che la loro costruzione, come avvenuto per altre situazioni, vuole essere il pretesto per alimentare affari. Nel 2007 scrivevo: “La crisi (la crisi della giunta Mazzatorta) si è aperta su problemi molto concreti, come concreti possono essere solo i soldi e gli affari. I poli scolastici sono un affare di parecchi milioni. Milioni da spendere, milioni da guadagnare. Si tratta anche di un affare che ridisegnerà l’assetto urbano della nostra città e lì dove oggi ci sono le scuole, domani ci saranno dei condomini”.
Oggi tocca al Turla che non è un istituto privato come il Mazzotti-Biancinelli.
Perché il Turla dovrebbe abbandonare la sua attuale sede e trasferirsi in aperta campagna? I motivi sono vari e tutti riconducibili alla questione dei soldi e degli affari.
Chiari - La Scuola Turla

Innanzitutto c’è l’ostinata volontà di questo Sindaco e della sua Giunta di mettere le mani nei forzieri delle Fondazioni. Quanto affermato in Consiglio Comunale qualche tempo fa “Questo patrimonio deve andare metà di qua e metà di là” è per il Sindaco un imperativo irrinunciabile. Ciò che non è stato attuabile attraverso la modifica dell’impianto statutario della Fondazione Istituto Morcelliano deve essere reso possibile attraverso altre vie.
Rappresentazione grafica del nuovo plesso scolastico

L’altra via è l’operazione Golf progetto proposto da don Alberto Boscaglia con l’intento, dice lui, di valorizzare il patrimonio della Fondazione. Secondo molti invece il progetto Golf è solo una foglia di fico per coprire le vergogne di una speculazione edilizia in grande stile da realizzare nel pieno della campagna di Chiari, speculazione che se non si concretizza potrebbe determinare il tracollo della Fondazione.  In cambio della possibilità di  costruire il campo da golf e quello che ne viene, la Fondazione si è impegnata a mettere sul piatto della bilancia dei soldi. In prima istanza 2 milioni di euro con i quali costruire una scuola di 10 aule e 4 laboratori; successivamente, se si riuscirà a vendere bene le ville di lusso in progetto, arriveranno altri soldi con i quali costruire mensa, palestra ed altro. La scuola rimane di proprietà della Fondazione e viene data in uso gratuito al Comune per un periodo di 99 anni. Lasciamo stare altri aspetti che rendono confusa e poco trasparente l’operazione.
Se si tratta di dare una nuova scuola a Chiari, quale sarebbe il problema? Il problema è che la nuova scuola, così come prevista dallo studio preliminare di fattibilità redatto dall’Arch. Nicola Cantarelli, non corrisponde per niente alle “Linee guida ministeriali per l’edilizia scolastica”  pubblicate nell’aprile di quest’anno. In esse è ravvisata  la necessità di intendere “la scuola come uno spazio unico integrato”, cosa che non è dato vedere nel progetto dell’Arch. Cantarelli. Spiace dirlo, ma questo studio si rifà a un’idea vecchia di scuola e a niente servono le belle parole usate nella lettera indirizzata al Giornale di Brescia. Come ha ben ribattuto in modo efficace una mamma, questa è una “scuola loculo”, per nulla rispondente alle esigenze dei nostri bambini, posta vicino a un’arteria che diventerà di grande traffico con l’apertura della Bre.Be.Mi, priva di mensa e palestra, sicuramente peggiore dell’attuale plesso.
Il logo del Comitato dei Genitori del Turla

Se tutto questo è vero, come è vero, perché i genitori dovrebbero essere d’accordo con le scelte dell’Amministrazione? Non mi sembra che “giù le mani dal Turla” voglia significare indisponibilità a discutere. Quello che vogliono i genitori per i loro figli è una scuola efficiente: se si deve parlare di una scuola nuova, che almeno sia migliore di quella già esistente.
Ultima domanda. Cosa ne sarà del Turla? Su questo una parola chiarificatrice dell’Amministrazione comunale non c’è. Verrà utilizzato per procedere gradualmente al restauro delle altre scuole? Verrà venduto a privati, rinunciando così a un’area di pregio a ridosso del centro storico?  Domande per il momento senza risposte.
Tutta la questione ci conferma che per la Giunta Mazzatorta il problema della scuola è relativo. Se ci fosse stato interesse a dare ai nostri bambini scuole degne di una città civile, forse si sarebbero fatte meno rotonde e magari non in “prezioso materiale lapideo”, si sarebbe risparmiato nella ristrutturazione del Mausoleo della Città dove sono stati buttati 7 milioni di euro per avere una struttura  sotto utilizzata, non si sarebbero spesi vagonate di soldi per fare della stazione un salotto, con i risultati che tutti possono vedere, non si sarebbero impiegati 1,6 milioni di euro per rifare Viale Mazzini con annesso “muro del pianto”, non si insisterebbe a parlare ancora di Caserma dei Carabinieri per la quale si spenderanno più di 4 milioni e mezzo di euro. Per non parlare infine dell’annosa questione del Polo della Cultura, pozzo senza fondo dove sono finiti milioni di euro pubblici.
Chiari - Cantiere Polo della Cultura

L’Amministrazione che avrebbe dovuto cambiare nel profondo la nostra città si è caratterizzata per lo spreco inaudito di denaro pubblico: oggi ci troviamo a pagare lo scotto di tale politica scellerata. Non solo tutto il patrimonio comunale è stato venduto, ma i clarensi, per sopperire ai buchi di bilancio della Giunta Mazzatorta,  sono chiamati tutti i mesi a pagare una “addizionale Comunale Irpef” pari all’8 per mille.
Un balzello all’inefficienza!

venerdì 30 novembre 2012

Il salotto del Sindaco

Quelle che pubblico stamattina sono foto che farei volentieri a meno di pubblicare. Ma la realtà non sempre è piacevole e non sempre è quella che ci viene descritta dai politici che ci governano e da certi organi di informazione interessati.
Come ho affermato più volte la stazione di Chiari è il paradigma della politica dell'Amministrazione Mazzatorta e in particolare del suo sindaco. Politica fatta di parole altisonanti, facile propaganda  e  auto promozione.  I fatti però, con la loro cruda verità, riescono spesso a squarciare questo velo di ipocrisia.
La stazione, diventata un "salotto" secondo le ormai famose parole del nostro sindaco, si rivela invece per quello che è: luogo di degrado, regno della sporcizia e dell'abbandono. 
La montagna di soldi spesi da questa Amministrazione per fare della stazione una decorosa  porta di ingresso alla città, sono stati buttati al vento.
Ecco come si presentavano i bagni ieri mattina alle 9,45. Un vera vergogna per la nostra città:







giovedì 15 dicembre 2011

Tanti chiari auguri!


La Lega, dopo aver sbancato il Paese assieme all’amico Berlusconi, ha pensato bene di ritirarsi all’opposizione per rifarsi la verginità perduta. Da quei banchi continua a lanciare bordate nei confronti del Governo Monti, responsabile a suo dire di tutti i mali che affliggono gli italiani.
Vignetta Altan
Le buffonate piazzaiole però non riescono a nascondere la vergogna di un partito che fino a ieri ha retto il moccolo al premier più “sputtanato” dell’universo, a quello che andava a dire che la crisi non c’era e che tutto andava bene madama la marchesa, a quello che continua ad affermare che gli italiani sono un popolo di gaudenti, a colui che mentre l’Italia andava a picco farneticava di una diminuzione di tasse e di soldi da spendere a destra e a manca, a colui che pretende ancora priviligi per sè e i suoi pari e se così non è, che vada pure all’inferno il Governo e il Paese con lui.
Se l’Italia è un popolo di gaudenti, che dire di quel  24,7% della popolazione, più o meno 15 milioni (dati 2010),  che è a rischio povertà o esclusione sociale? Se tutto andava bene, come mai nel biennio 2009-2010 il numero degli occupati è diminuito di 532 mila unità? Come mai nel decennio 2001-2010 l'Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i Paesi dell'Unione europea, con un tasso medio annuo di appena lo 0,2% contro l'1,3% registrato dall'Ue? Come mai due milioni di cittadini, in gran parte anziani o adulti in gravi condizioni di salute, sono abbandonati a sé stessi? E come mai, tanto per parlare di Chiari, l’Assessore alle Politiche sociali, Annamaria Boifava, parla di “numeri che fanno paura... di famiglie clarensi  in netta difficoltà... e non sto parlando solo di immigrati... che quello che più  spaventa  è il numero di cittadini  che  chiedono una mano al Comune”?
Sì non solo “sta arrivando l´onda lunga della crisi”, ma ci troviamo di fronte a una situazione drammatica dal punto di vista della tenuta dei conti. Dichiarare “default” oggi, significa non pagare pensioni, non  pagare stipendi dei pubblici dipendenti, significa interrompere i servizi sanitari.

Bagarre della Lega in Senato

Questa gente che oggi  fa “bagarre” in parlamento, ha governato otto degli ultimi dieci anni. Sino a ieri danzava come un ubriaco sull’orlo del precipizio, incapace di assumere la benchè minima decisione per rimettere in sesto il Paese. Oggi fa le piazzate  e grida  basta tasse” e “giù le mani dalle pensioni” , come se per risolvere i problemi bastasse fare sceneggiate .
Ma se questa “manovra è una rapina”, cosa prevedeva quella di 55 miliardi (o 65) redatta da Tremonti e votata in Consiglio dei Ministri anche dalla Lega? Cosa conteneva la letterina per l’Europa scritta come un bravo scolaro da Berlusconi? Cos’erano quelle, simpatiche carezze?
Nella foto ricordo del Senato che tanto ha esaltato il popolo padano, abbiamo intravisto anche il Senatore Mazzatorta. Sventolava il cartello sulle pensioni. Ottima scelta. Pensate a quali sarcasmi si sarebbe esposto se solo avesse preso quello con su scritto “basta tasse”!  Infatti, dopo aver venduto quello che c’era da vendere delle proprietà comunali, compresi minuscoli fazzoletti di terra, ora il nostro Sindaco si appresta ad applicare anche l’addizionale comunale Irpef.  Avendo bisogno di “somme utili a smuovere il bilancio”, avendo l’urgenza di realizzare qualcosa prima che finisca il suo mandato, Mazzatorta pretende di infilare la mano nelle nostre tasche e sfilarci 1 milione di euro. I contribuenti della nostra città ringraziano e porgono deferenti tanti chiari auguri.






mercoledì 30 novembre 2011

L'ultimo azzardo

Non c’è niente da fare, nella vicenda politica del nostro Sindaco le parole sono come boomerang: lanciate, tornano sempre indietro.
Vi ricordate quanto ebbe a dire in una famosa intervista al Giornale di Chiari a proposito del Polo della Cultura?  “Abbiamo offerto a Chiari il più importante e suggestivo contenitore culturale degli ultimi 50 anni”. Quanto suggestivo e importante fosse quel contenitore l’abbiamo visto tutti quanti.
E sulla stazione che avrebbe dovuto diventare un salotto dove prendere un aperitivo in attesa del treno? Il salotto non si è mai visto e il degrado ha raggiunto livelli tali che il terzo binario è diventato una latrina a cielo aperto e alla sala d’aspetto hanno divelto e portato via persino la porta d’ingresso.
Il Sindaco di Chiari
Sen. Sandro Mazzatorta
E vogliamo parlare dei lavoratori della NK?  A sentire il Sindaco i partiti dell’opposizione erano solo buoni a rompere i co....ni con il Polo Logistico, mentre era chiaro che esso avrebbe rappresentato un’opportunità di lavoro  per i lavoratori NK.  I lavoratori  sono ancora lì che aspettano.
Oggi è la volta dell’addizionale Irpef. In un infuocato comizio del maggio 2009 (vedi video) il nostro sindaco affermava che quella era un’imposta subdola che pesava pesantemente sui bilanci delle famiglie. “L’addizionale Irpef incide a Palazzolo per 180 euro a contribuente. Provate a pensare cosa vuol dire questo in una famiglia, in un momento di grave congiuntura economica”  e ancora  “se avessi applicato l’addizionale Irpef in 5 anni avrei portato a casa 5 milioni di euro. E vi avrei tolto i parcometri, vi avrei detto ‘ragazzi tutto gratis’ , intanto vi infilo la mano e vi sfilo 5 milioni di euro. Noi non siamo così, non facciamo queste politiche demagogiche”.
Evidentemente le opinioni del sindaco in materia sono radicalmente cambiate e oggi è pronto a infilare la mano per sfilarci 1 milione di euro l’anno, proprio nel momento in cui la crisi si fa più pesante e gli italiani sono chiamati a raddrizzare la baracca Italia “sbaraccata” dal duo meraviglia Berlusconi/Bossi.  
Insomma dopo aver venduto tutto quanto era vendibile del patrimonio comunale (ormai siamo ridotti a fare gli accattoni, vendendo piccoli fazzoletti di terra), ed esaurita “la pioggia di soldi” caduta da Stato, Regione e Provincia, la Giunta Mazzatorta prova a fare i conti col suo operato e si accorge che è fallimentare. Per risollevare la situazione occorrono soldi, tanti soldi. Allora si tenta l’ultimo azzardo, l’addizionale Irpef, nella speranza forse che la colpa ricada sull’inflessibile Monti o sull’Europa che richiede provvedimenti “lacrime e sangue” o sul sempre odiato euro.

sabato 29 ottobre 2011

La fascia ritrovata

Oggi per Chiari sarà una giornata memorabile. Alle 17.30 verrà inaugurata al Museo della Città la mostra antologica sul pittore clarense Giovanni Repossi, mentre questa sera, alle 20.45 al Salone Marchetti, si terrà un concerto per coro e pianoforte, in celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia.
Manifesto della mostra
Repossi 1950-2011
La prima manifestazione, organizzata dal Comune, vedrà l’intervento del Sindaco, Sen. Sandro Mazzatorta e del Vice Sindaco e Assessore alla Politiche Culturali, Luca Seneci,  la seconda è stata invece organizzata sotto l’Alto Patronato della Presidenza del Consiglio Comunale di Chiari.
Oggi, statene certi,  ci sarà un frenetico frusciare di fasce tricolori.
Non so se avete fatto caso, ma dopo la vicenda del 17 marzo scorso, la fascia tricolore della Repubblica, sparita misteriosamente quel giorno, è riapparsa per incanto subito dopo. Anzi si è addirittura moltiplicata.

Premiazione atleti eccellenti

Le foto pubblicate senza risparmio da ChiariNewsletter, il canale informativo del Comune di Chiari, ci fanno vedere i nostri Amministratori continuamente con la fascia tricolore al collo. Non c’è manifestazione, anche la più insignificante, la più banale, la più irrilevante in cui i nostri non si facciano trovare belli e  pronti con tanto di fascia al collo e forbici in mano per tagliare nastri, nastrini e cordelle.
Il Vice Sindaco in particolare, forse per rifarsi della figuraccia rimediata il giorno della festa del 150°Anniversario dell’Unità d’Italia, in cui pur avendocela messa tutta non è riuscito a rimediare una fascia tricolore neppure di seconda mano, subito dopo si è fatto fotografare con la fascia al petto in tutte le pose e in tutti luoghi.


Inaugurazione mostra di Linari
Neppure il Presidente del Consiglio Comunale scherza. Egli però non ha niente di cui farsi perdonare. Il 17 marzo la fascia tricolore al collo ce l’aveva. Peccato che fosse da tutt’altra parte: allo scoprimento di una lapide per commemorare 5 fratelli clarensi morti 59 anni prima in tragiche circostanze. Ora, voi direte: perchè fare una commemorazione ai 59 anni, mentre sarebbe stato forse più ragionevole ai 60?  Vi accontentate di un “mah!”?
Cerimonia per il 70° compleanno
del prevosto Mons. Verzeletti
Comunque anche il nostro Presidente, visto il successo avuto dai festeggiamenti del 150°, ha pensato bene di offrire il proprio patrocinio a questa importante manifestazione. Speriamo che il Marchettiano questa sera sia pieno, come speriamo che domani accorra molta gente al Polo dell’Emergenza dove sempre il nostro Presidente, con tanto di fascia al collo e forbici in mano, taglierà il nastro per l’inaugurazione della nuova  Aviosuperficie.
Ragazzi, tagliare tutti questi nastri è una fatica bestia. Forse sarebbe bene per i nostri Amministratori pretendere  un aumento del proprio stipendio.

domenica 23 ottobre 2011

Regressione



Video tratto dalla trasmissione "Presa diretta" di Riccardo Jacona.
Intervista di Alessandro Sortino a Enio Moretti responsabile dell'Ufficio di Staff del Sindaco Sandro Mazzatorta, in merito all'attività di dossieraggio all'interno del partito della Lega

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martedì 4 ottobre 2011

In-Sicurezza

Un altro degli obiettivi clamorosamente  mancati dalla giunta Mazzatorta è quello relativo alla Sicurezza.
Più sicuri a casa nostra” recitavano i programmi elettorali della Lega, “La sicurezza al primo posto” ribadiva il Bilancio di fine mandato dell’Amministrazione di centro-destra.  
Al primo posto? Certo, al primo posto sicuramente per la spesa.  Infatti i soldi buttati dalla finestra da questa “Giunta del fare chiacchiere” sono inversamente proporzionali ai risultati ottenuti. Per averne conferma basta andare a rileggersi i giornali di questi giorni.
Venerdì scorso, Chiari Week  dedicava ben due pagine a quanto successo nei giorni precedenti sul territorio di Chiari relativamente alla questione “furti con scasso”. Gli altri giornali a diffusione provinciale (Il Giornale di Brescia e Brescia Oggi) non sono stati da meno. Perfino il Giornale di Chiari riportava in prima pagina la lettera di una ragazza che lamentava l’insicurezza che si respira nelle nostre strade, segno che si sta assistendo a un degrado della convivenza civile difficilmente esorcizzabile con proclami ormai privi di significato.
Chiari è stato uno dei Comuni capofila nel portare avanti la tanto decantata “tolleranza zero”. Una strategia fatta di grandi proclami, grande dispendio di soldi,  scarsi risultati.
Perfino quelle cose che all’inizio di questa mediocre stagione politica sono state strombazzate ai quattro venti come risultati “straordinari”, si sono rivelati alla fine dei semplici bluff. Parliamo delle ronde padane, dello smantellamento del campo nomadi, della chiusura dello sportello immigrati, del distaccamento di polizia. Valanghe di inchiostro e fiumi di parole  per il niente.
La sicurezza è una cosa troppo seria per giocarsela con la propaganda. Gli annunci a effetto ci possono fare guadagnare qualche voto, ma alla lunga si ritorcono contro se non si riesce a portare avanti con costanza una seria politica di contrasto alla criminalità, fatta con mezzi adeguati e buone professionalità.
Chiari - Un'immagine della stazione
di qualche tempo fa
Che la delinquenza, anche quella piccola,  non si conbatta  con la teatralità l’abbiamo visto in modo lampante a Chiari, presso la stazione. Il Sindaco e la sua Giunta pensavano che bastasse mettere lì  un distaccamento della Polizia locale per risolvere ogni problema. L’aver aperto quel presidio ed averlo abbandonato quasi subito ha permesso che le cose andassero peggio di prima, come abbiamo avuto modo di documentare ripetute volte su questo blog.
Anche le ronde dovevano costituire un forte deterrente alla microcriminalità. Si sono rivelate invece un fiasco completo. Non solo perchè ne sono state costituite pochissime, ma soprattutto perchè quelle esistenti fanno tutt’altro, come risulta evidente a Chiari, dove l’Acsu si è ridotta, pur di portare a casa un misero contributo comunale, ad accompagnare i morti al cimitero.
Chiari - volontari Acsu
E che dire del mirabolante Air-pol? Mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse che, effettivamente, l’ha visto volare sui cieli di Chiari. Mi piacerebbe che qualcuno mi descrivesse una qualche significativa operazione di contrasto alla criminalità operata con questo mezzo. Eppure la grancassa propagandistica ha scomodato molti pezzi grossi della Lega il giorno dell’inaugurazione dell’aereo poliziotto, come è stato definito. Il Patto locale di sicurezza ci è stato presentato come qualcosa di straordinario e decisivo per sconfiggere la criminalità. I fatti di questi giorni si sono incaricati di dimostrarci che non basta un “brain storming” in Comune per risolvere problemi complessi.
Chiari - Air-pol
I soldi però non sono mancati. Ai Carabinieri e alla Polizia sì,  ma ai nostri politici per fare le loro sceneggiate, i soldi non sono  mancati. Quanto è costato il distaccamento di Polizia presso la stazione ferroviaria? Assieme all’inutile Infopoint ben 50 mila euro, più affitti vari. Col risultato che ora il distaccamento è una biglietteria e l’Infopoint continua a essere desolatamente vuoto. E la centrale per i falsi documentali? E’ costata ben 300 mila euro. E il mirabolante Air-pol? Ben 360 mila euro. Col risultato che adesso è portato come la madonna pellegrina da una fiera all’altra per fare un po’ di propaganda alla ditta che ce l’ha ri...venduto. Dimenticavamo di aggiungere i 370 mila euro per il Comando della Polizia Locale, il famoso “binocolo per controllare la criminalità”.
Come si vede, un mare di soldi. Ma a che sono serviti se oggi un giornale esce con due pagine piene di notizie di furti con scasso perpetrati ai danni di aziende e cittadini di Chiari?