Qualche giorno fa asserivamo che la politica a Chiari è ormai ridotta a misera cosa. Non esiste più una strategia o un progetto logico da seguire e il tutto si riduce a una sarabanda il cui frastuono dovrebbe farci dimenticare i continui fallimenti dei nostri Amministratori.
A parte il cabaret siamo ormai ai saldi. Alla liquidazione sino a esaurimento scorte, alla vendita totale, al fuori tutto, allo sbaracco. La speranza è quella di incassare qualche euro per fare qualcosa o finire un progetto.
Dopo tre aste andate a vuoto, si riprova a vendere per la quarta volta l’area adiacente l’Istituto Tecnico Einaudi. “Venghino siore e siori, venghino” sembra dire l’Assessore Piantoni “Questa bellissima area, posta a due passi dal centro, ve la offro a un prezzo straordinario. Non a 4 milioni siori e neppure a 3 e nemmeno a 2 e mezzo. Siore e siori oggi mi voglio rovinare. Questo bellissimo terreno ve lo offro per 1 milione e 980 mila euro, che ci smeno un sacco di quattrini, quanto è vero che sono assessore”.

Avevano anche tentato la strada delle tombe di famiglia. La famosa asta pubblica “tombe per rotonde” non aveva avuto molto successo. Si sperava di incamerare più di 1 milione e mezzo di euro, ma si è arrivati a malapena a 350 mila.
Oggi viene riproposto il bando scaduto a luglio e non si pone alcun vincolo temporale. Insomma, si vende tutto sino a esaurimento scorte.

E a cosa dovrebbero servire tutti questi soldi? Beh, c’è quel pozzo senza fondo ancora da finire rappresentato dall’ex Comune, c’è la grana delle rotonde più belle del mondo da risolvere, c’è anche da sistemare viale Mazzini.
A proposito del “pozzo senza fondo”, una persona informata sui fatti, il Direttore del Giornale di Chiari, ci informa che il progetto del nuovo e indispensabile Museo della Città costituirà la rivincita di Mazzatorta sul Polo della Cultura. Uauuuh!! Non sapevamo ci fosse una gara. Com’è che funziona, se questa volta si riesce a terminare l’opera si va alla bella?
Per l’occasione Magli potrebbe intervistare il Senatore Sindaco come ha fatto il 10 maggio 2009. Chissà che non gli dica ancora “Restituiamo alla città questi edifici che si affacciano su piazza Zanardelli”. Non si capisce bene quante volte debbano essere restituiti alla città questi edifici.
La realtà è che sono già passati più di 3 anni e mezzo da quando sono iniziati i lavori e di vederne la fine ancora non se ne parla. Intanto il mercato è stato spostato dalla sua sede storica con conseguente, grave danno per il centro e per i commercianti che vi lavorano. Altro che rivitalizzazione!
Vedremo alla fine quando effettivamente questi immobili saranno veramente (e non per finta) consegnati alla città e quanto costerà questa straordinaria ristrutturazione. Ad oggi, se la memoria non ci inganna, dovremmo aver superato abbondantemente i 6 milioni di euro.
D’accordo questi edifici andavano messi a posto e certamente un posto degno per il nostro archivio comunale andava cercato. Ma era proprio necessario rifare le piazze? Era proprio necessario ideare il nuovo Museo della città? Che ce ne facciamo di un nuovo museo, che ce ne facciamo di un nuovo Info Point. Per il primo il Sindaco ci dice che non sarà un museo statico e polveroso, ma un museo moderno e dinamico. Va bene, ma al di là delle roboanti e belle parole, cosa faremo di questo museo, cosa ci metteremo dentro, che attività vi svolgeremo? E cosa esporremo nell’Info Point, le tavole dei progetti mai realizzati? Non era meglio metterci un servizio veramente utile per la città?
Intanto, mentre si spende e spande in cose inutili, gli edifici delle nostre scuole vanno a ramengo. Quante scuole avremmo ristrutturato facendo solo la metà delle rotonde che abbiamo fatto e spendendo la metà dei soldi che abbiamo speso per l’indispensabile Museo della Città?
Cos‘è che si aspetta per rifare le scuole la manna dal cielo?