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giovedì 29 settembre 2011

Work in progress

Ogni tanto vale la pena di scorrere i vari canali informativi del Comune di Chiari. Sono una fonte inesauribile di notizie da cui trarre spunto per alcune riflessioni. Guardate per esempio la serie di uscite sui lavori al Cimitero Comunale:




• Bando di gara per nuovi loculi al Cimitero Comunale
(ChiariNewsletter n. 33 del 26 luglio 2010
•Work in progress al Cimitero Comunale
(ChiariNewsletter  n. 49 del 15 novembre 2010)
•Work in progress al Cimitero
procedono i lavori al Cimitero Comunale.
(ChiariNewsletter n. 52 del 6 dicembre 2010)
•Work in progress al Cimitero Comunale
Sono in pieno svolgimento i lavori per la realizzazione dei loculi interrati del Cimitero Comunale.
(ChiariNewsletter n.53 del 13 dicembre 2010)
•Lavori al Cimitero Comunale
Sono in pieno svolgimento i lavori per la realizzazione dei loculi interrati del Cimitero Comunale. (ChiariNewsletter n. 55 del 27 dicembre 2010)
•Work in progress al Cimitero Comunale
Proseguono a ritmo incessante i lavori per la realizzazione dei loculi del Cimitero Comunale.
(ChiariNewsletter n.66 del 14 marzo 2011)
• Lavori in corso al Cimitero Comunale
Proseguono a ritmo serrato i lavori per la realizzazione di nuovi loculi al Cimitero Comunale.
(ChiariNewsletter  n.73  del 2 maggio 2011)
• Lavori in corso al Cimitero Comunale
Continuano i lavori di ampliamento e messa in sicurezza di un settore del Cimitero Comunale.
( ChiariNewsletter n. 75 del 16 maggio 2011)
Procedono a ritmo serrato i lavori per la realizzazione di nuovi loculi interrati del Cimitero Comunale. I lavori sono a pieno regime ed in linea con il crono-programma.
(ChiariNewsletter n.77 del 30 maggio 2011)



Dopo questa data il work in progress si arresta. I lavori non proseguono più a ritmo serrato e incessante. Anzi dal pieno svolgimento, i lavori gradualmente rallentano sino a fermarsi. Motivo? Il Comune non paga e i responsabili della ditta incrociano le braccia. Dopo ferragosto arrivano i soldi e  i lavori riprendono. Riprendono anche i resoconti dell’impagabile Rosanna Agostini, ma con toni meno baldanzosi. Forse perchè quando è troppo è troppo o forse perchè i lavori dovevano essere conclusi entro il maggio 2011, secondo uno dei precisi e stringenti cronoprogrammi che hanno reso famoso il nostro Comune.  Speriamo solo che ora i lavori procedano veramente a ritmo “serrato e incessante”, perchè il rischio è quello di trovarci i catafalchi per le strade.

lunedì 24 maggio 2010

Loculi e rotonde

Dopo l’intensa e piacevole discussione che c’è stata su questo blog nei giorni scorsi, finalmente ci siamo convinti che l’aria e l’acqua a Chiari sono pure come lo erano all’alba del creato. Rassicurati e felici, ritorniamo volentieri a un nostro best-seller: le rotonde.
Qualcuno di voi avrà già notato che fra le molteplici rotonde ideate da questa fantasiosa Amministrazione ce n’è una che è assolutamente fantastica. Si tratta della rotonda pensata per “agevolare” l’ingresso delle ambulanze al pronto soccorso. La chiamano la “rotonda della morte” per il fatto che nell’affrontarla i pazienti rischiano la vita e con essi anche gli addetti alle ambulanze. Nel realizzare questa rotonda si è deciso di utilizzare l’asfalto al posto del porfido (ma guarda!) e il Comune ha potuto così risparmiare 60 mila euro. Questo è quanto raccontavano i giornali qualche tempo fa. Ora pensate a quanto avrebbe potuto risparmiare l’Amministrazione Comunale se invece di fare tutte le rotonde “in pregiato materiale lapideo” le avesse fatte in asfalto. Una valanga di soldi con i quali forse potevamo mettere a posto le scuole più malandate.
Il fatto poi che siano state fatte in porfido non è senza conseguenze. Avevamo già ipotizzato che i lavori di manutenzione di questi manufatti sarebbero stati molto onerosi e le previsioni si sono puntualmente avverate. Come ampiamente riportato dai giornali locali in questi giorni, alcune di esse già presentano segni evidenti e pericolosi di degrado: buche, avvallamenti, sbrecciamenti, innalzamenti ecc. per cui si rende necessario un intervento urgente di restauro. I soldi per realizzarlo però non ci sono e quindi che fare?
Per risolvere il caso, qualche tempo fa vennero convocate in sala Giunta le menti più lucide esistenti sulla piazza per una intensa sessione di “brainstorming”. Mentre si analizzavano dati, grafici, cause, responsabilità, indirizzi e prospettive, mentre tutti sottoponevano le loro meningi a uno sforzo inaudito, uno dal fondo della sala si alzò e con tono del tutto pacato disse: “Scusate, ma perchè non costruiamo delle tombe?” Tutti si guardarono in faccia sbalorditi credendo che il poverino avesse perso il lume della ragione. Qualcuno addirittura aveva già preso in mano il telefono per chiamare la neurodeliri. “Ma sì, vi dico. Costruiamo delle tombe di famiglia di vari modelli e le vendiamo al migliore offerente. Con l’esperienza che abbiamo maturato in questi anni in materia edilizia, possiamo soddisfare tutte le esigenze. A due, quattro e sei loculi, modello economico, standard e di lusso, piano terra, rialzato e superattico, a loculo semplice, con anti loculo, con cappella di meditazione e preghiera . Con il ricavato mettiamo a posto le rotonde e forse anche il viale Mazzini. Insomma tombe per rotonde”. Tutti rimasero a bocca aperta non sapendo cosa dire. “Beh, che c’è?” fece il tipo “preferite tenervi le più belle rotonde del mondo con anche le buche più belle del mondo o fare come dico io e metterci una pezza?”
Fu così che venne realizzata in quattro e quattr’otto “la prima asta pubblica del caro estinto” con la quale si venderanno confortevoli tombe di famiglia a prezzi di mercato e si assegneranno al migliore offerente. Poichè a quanto si dice in giro c’è molta richiesta (il desiderio di avere una casa di proprietà sembra travalichi i confini del mondo dei vivi) c’è da presumere che l’Amministrazione ci farà un bel guadagno e i nostri rondò potranno finalmente essere messi a posto.
Una raccomandazione però. Quando passerete con la vostra macchina sulle rotonde restaurate, ricordatevi di recitare un “eterno riposo”. Date le circostanze, è il minimo che possiate fare.