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domenica 3 dicembre 2023

DOMENICO CODONI CANDIDATO SINDACO

Energia e positività. Queste sono le sensazioni che si sono provate alla presentazione della candidatura a Sindaco di Chiari di Domenico Codoni. 




La sala del Museo della Città ieri sera traboccava di persone. L’eccitazione era palpabile e i sorrisi e le strette di mano si sprecavano. Ma non era solo apparenza. Tutti avvertivano l’importanza di questo avvenimento che può aprire la strada a una nuova avventura, in grado di incidere positivamente sul futuro di Chiari.

L’aspettativa non è andata delusa. Sul palco si sono alternati gli assessori e consiglieri comunali che si sono distinti nell’amministrazione della città negli ultimi dieci anni. Tutti giovani, tutti preparati, tutti animati dalla voglia di continuare un percorso che ha fatto bene alla nostra città. A loro si è aggiunto Claudio Kulla, un giovane laureando che sicuramente impareremo a conoscere meglio nei prossimi anni.

L’intervento di Massimo Vizzardi è stato breve e incisivo. Avrebbe potuto approfittare dell’occasione per parlare di sé, di questi dieci anni, delle cose importanti realizzate, degli obiettivi raggiunti. Si è limitato a spiegare perché Domenico Codoni può essere il sindaco giusto per la nostra Città. Ha usato aggettivi e sostantivi importanti: autorevole, corretto, capace, ma anche generoso, sincero, civico. Ha parlato di una città che deve ancora crescere e che per tale motivo ha bisogno di competenza e coraggio, doti di cui devono essere portatori candidati responsabili e onesti. Il rischio è sempre dietro l’angolo ed è quello di ritornare al 2014 quando Chiari era una città distrutta e divisa, ma anche ai primi anni 2000, quando la città era immobile e letargica.




Poi è stata la volta di Domenico Codoni. Ci saremmo aspettati una persona timida e schiacciata dal peso della responsabilità. Invece ha saputo gestire la serata come un politico navigato, esponendo la sua visione di città in modo semplice e convincente. L’orizzonte è quello del 2034, dieci anni durante i quali Chiari dovrà crescere, innanzitutto portando a termine i progetti messi in campo dall’attuale Amministrazione (Cinema-teatro S. Orsola - Caserma dei Carabinieri) e poi avviando politiche di sviluppo in vari campi. Il filo conduttore del discorso è la frase: Per una Chiari sempre + (Casa, Città, Ricca, Grande). Dietro ogni frase ci sono delle indicazioni programmatiche, certo adesso solo accennate, ma che in seguito costituiranno l’ossatura di un programma elettorale che sarà presentato alla Città e discusso con tutte le sue rappresentanze.

Ieri si è fatto il primo passo. La cosa più incoraggiante è che dietro Codoni c’è un gruppo di persone che si è costituito in lista civica esattamente dieci anni fa. Il miracolo è che questo gruppo sia ancora presente e vivo e che rappresenti nel panorama politico clarense il fatto più significativo. Non solo ha espresso il Sindaco, ma ha creato e fatto crescere un gruppo di giovani amministratori che rappresentano il futuro politico della nostra città. 

La scommessa di oggi è quella di vincere la partita contro una coalizione che sulla carta appare temibile e vincente. Vedremo se il Natale ci porterà assieme ai regali il candidato o i candidati del centrodestra.

Da questa parte le carte sono ormai scoperte. Si spera che si possa rimanere nell’ambito di una corretta competizione e che si eviti di bruciare i ponti, visto che all’esito di un ballottaggio si dovrà pervenire a un accordo come già avvenuto in passato. Il bello della politica è il suo continuo divenire.

lunedì 20 gennaio 2014

Branca, Branca, Branca...

Quella che  un giorno fu l’invincibile armata del Capitano Mazzatorta, oggi si è ridotta a una sbracata pattuglia i cui componenti non fanno altro che litigare come galline spennate.

Ormai non vanno d’accordo su niente e anche l’argomento più innocuo rischia di scatenare furibonde liti fra nani e giganti, presidenti del piffero e carabinieri a cavallo, pompieri platinati e cugini diversi.


Cosa ci può capitare di peggio? Che uno dei componenti di questa Armata Brancaleone diventi  sindaco di Chiari.  Deus non vult!
Clicca qui per avviare il video

domenica 22 settembre 2013

La città e le ambizioni politiche

Chiari alla vigilia delle Elezioni Comunali


Siamo alla fine dei due lunghi mandati del Sindaco Sandro Mazzatorta. Chiari ne esce sfibrata e ripiegata su se stessa. 
Il suo territorio è stato stuprato dal passaggio della Tav, della BreBeMi e da una urbanizzazione selvaggia che ha lasciato sul terreno centinaia di case vuote.  Inoltre il Sindaco ha voluto due grandi aree di servizio, un Polo Logistico e un Polo del Produrre rimasto lettera morta. Decine e decine di ettari di buona campagna andati in fumo.

BreBeMi e area di servizio

Ingenti risorse sono state buttate nella ristrutturazione del vecchio Comune e nella realizzazione di un Museo di cui la città non sentiva proprio il bisogno.
Il territorio è stato disseminato di rotonde, fatte e rifatte, molte delle quali del tutto inutili.

Rifacimento rotonda a Chiari

Il problema della sicurezza, tanto sbandierato durante il primo mandato,  è rimasto insoluto come tanti altri problemi. La stazione, una vera latrina a cielo aperto, ha continuato a essere luogo di ritrovo di sbandati, ubriachi e vagabondi, mentre i furti ad attività commerciali, abitazioni private e luoghi pubblici, sono continuati come e peggio di prima. 

Degrado alla Stazione di Chiari

Il campo nomadi è stato chiuso, ma i nomadi sono ancora in giro per la nostra campagna. Il costoso Airpol ha soddisfatto la sete di propaganda  della Lega, ma il problema della sicurezza non è stato  spostato neppure di una virgola.

Milioni sono stati spesi per progetti e consulenze che nulla hanno dato alla città.

L’immigrazione di persone provenienti da paesi extracomunitari, altro cavallo di battaglia di questa Giunta e del suo Sindaco, in dieci anni non ha subito interruzioni, anzi si è incrementata notevolmente e nulla ha fatto l’Amministrazione Comunale per agevolarne l’integrazione.
Le Fondazioni sono state usate in modo spregiudicato per fini che nulla hanno a che vedere con i loro scopi statutari. Quando non si è riusciti ad affondare le mani nei loro forzieri, esse sono state utilizzate per operazioni di carattere immobiliare.
Veri e propri fallimenti hanno costellato la vita della Giunta Mazzatorta:
il Polo della Cultura, ferita ancora aperta per i suoi risvolti finanziari e giudiziari; la Caserma dei Carabinieri che avrebbe dovuto sorgere dove ora c’è la cava di via Roccafranca; i Poli Scolastici, il Polo del Benessere e quello Sportivo, il caffè letterario.
A fronte delle poche opere realizzate si è dissipato tutto il patrimonio comunale messo da parte dalle Amministrazioni precedenti e si è imposta ai cittadini di Chiari un’addizionale Irpef nella misura massima dello 0,8%.
Manifesto del PD

La cosa più grave però è che durante i due mandati del Sindaco Mazzatorta si sono ristretti gli spazi di democrazia.  Il Consiglio Comunale è stato limitato nelle sue funzioni, ai singoli consiglieri è stata più volte tolta la parola sulla base di una rigida attuazione dei regolamenti consiliari, sono stati eliminati molti luoghi di incontro e di dibattito e quelli che sono rimasti sono inavvicinabili per i loro costi eccessivi. La stessa Casa  Comunale è diventata una torre d’avorio, impermeabile all’ascolto della cittadinanza. In compenso si sono spesi molti soldi in propaganda, vedi cartelloni 4x2, profumati compensi pagati a giornalisti alle dirette dipendenze della Giunta e del Sindaco  o a testate amiche.

Il Sindaco di Chiari
Sandro Mazzatorta

Per finire:  il Sindaco è ostinatamente assente dalla scena politica di Chiari ormai da parecchio tempo, dimostrando così di non avere più alcun interesse per la città che lo ha eletto senatore; un assessore si è dimesso in chiara contrapposizione con alcune scelte della Giunta; la  maggioranza è ormai ridotta a brandelli.

Questo è il quadro della situazione.
E’ possibile un’alternativa al modo di amministrare di Mazzatorta e soci? Certo che è possibile, ma lo sarà solo nella misura in cui tutti i partiti, liste civiche, movimenti, singole personalità presenti sul territorio e riconducibili all’area di centro sinistra, saranno capaci di offrire alla città un progetto di rinascita. 

Lo sarà se si anteporrà l’interesse della città di Chiari 
alle ambizioni politiche di ognuno.

Centro storico di Chiari

A sentire le voci che corrono in giro, nell’ambito del centrosinistra i candidati alla carica di sindaco potrebbero essere almeno tre. Mi chiedo se questo sia nell’interesse della città.

Non penso che i programmi dei vari contendenti siano in contrapposizione. Per alcuni di loro c’è stata una lunga stagione di condivisione di idee e di battaglie, espresse sia a livello di Consiglio Comunale che fuori. C’è stato un duro  allenamento alla  ricerca di soluzioni alternative rispetto a quelle prospettate dalla maggioranza. Non capisco cosa oggi possa impedire a queste formazioni di sedersi attorno a un tavolo e individuare un percorso che porti alla scelta di un candidato Sindaco e alla definizione di un programma comune. Le primarie di coalizione dovrebbero essere  la migliore e più trasparente opzione per individuare il futuro candidato, lasciando agli elettori l’onore e l’onere di questa scelta.  

giovedì 19 settembre 2013

In mare aperto


Oggi viviamo in un Paese ingessato: economia stagnante, scarsa innovazione, investimenti insufficienti, istruzione carente, informazione inadeguata, politica inconcludente.  Per uscire da questa situazione ci vuole una classe dirigente nuova, una classe dirigente che abbia il coraggio di innovare, rischiare,  immaginare percorsi nuovi, di avere una visione.
Mi viene in mente Colombo e la sua idea di trovare un’altra rotta per raggiungere le Indie. Senza la sua intuizione non avremmo scoperto un nuovo continente, almeno allora. Ma Colombo da solo non era sufficiente. Occorreva un impulso che solo la politica poteva dare e in quel momento il coraggio dei regnanti di Spagna è stato determinante per lanciarsi in questa avventura del tutto nuova. Penso a Colombo sulla riva del mare e ai pensieri  che attraversavano la sua mente.
Anche noi oggi siamo di fronte a una grande prova. O si prende coraggio e ci si butta in mare aperto oppure si resta nella calma tranquilla della rada, a curare i nostri piccoli interessi, a begare sulle nostre piccole meschinità.
Se si vuole affrontare il mare aperto occorre avere una nave robusta. Ma non basta. Pensare di affrontare questo viaggio con marinai logori nell’età e nei pensieri è del tutto insensato. I vecchi marinai, dispensino pure i loro grani di saggezza, ma rimangano in porto e lascino che ad affrontare il mare siano forze nuove e in grado di sostenere tempeste. Fuor di metafora, solo una rinnovata classe dirigente potrà creare un partito in grado di rinnovare il Paese. Questo vale a livello generale e anche a livello locale.


A Chiari tra poco andremo a nuove elezioni. La destra ha avuto dieci anni per dimostrare le sue capacità amministrative e politiche. I risultati sono del tutto deludenti per non dire fallimentari. Scuole, Polo della Cultura, Caserma dei Carabinieri, Polo del Produrre sono i fiaschi più eclatanti di una politica arrogante e inconcludente.
La cartina d tornasole per spiegare  il fallimento della politica di Mazzatorta e soci è data dalle condizioni della sua maggioranza ormai del tutto inesistente.

Ci attendono dieci anni difficilissimi. Molto sta cambiando nel mondo e molto dovrà cambiare anche a Chiari. I tempi della spesa facile sono finiti, come sono finiti i tempi del saccheggio del  territorio. Oggi è il tempo della ricostruzione, è il tempo  del risanamento delle ferite inferte al Paese da una politica dissennata. Ferite inferte al territorio, al lavoro, alle imprese, alla politica, all’etica, alla democrazia. 
Bisogna cominciare dallle realtà locali. Spero che il PD sia all’altezza delle sfide che ci attendono.

martedì 3 settembre 2013

Chi sarà il nuovo sindaco?

Mi sa che alle prossime elezioni comunali ne vedremo delle belle. Da quello che si sente dire in giro i pretendenti alla carica di sindaco saranno più numerosi degli stessi elettori. Il che ci conferma che in Italia 3 persone sono capaci di formare 4 partiti.
Chiari

Se gli schieramenti sono quelli di centrodestra e centrosinistra correttezza vorrebbe che la scelta dei rispettivi candidati avvenisse tramite libere primarie, lasciando agli elettori l’onere e l’onore della scelta. Sarebbe il metodo più limpido e democratico.
A destra parlare di primarie, libere e democratiche, è un “non senso”.

Ma a sinistra?


domenica 12 febbraio 2012

La città prima di tutto

Ho accolto volentieri nel mio blog il contributo di Luca Gorlani, perchè anch’io penso sia venuta l’ora di iniziare a ragionare non tanto sulle prossime elezioni amministrative, quanto sulla nostra città. Secondo il mio punto di vista, quello che deve essere messo al centro di ogni ragionamento deve essere la città, intesa come comunità organizzata con i suoi problemi, i suoi bisogni, i suoi interessi.
Chiari - il centro storico
Qualsiasi riflessione però si voglia fare, non può non partire da una valutazione approfondita  delll’esperienza della Giunta Mazzatorta. Questo blog ha seguito passo passo e con voce critica, il dipanarsi di questa esperienza. Oggi però occorre un lavoro di analisi più approfondito che serva a leggere complessivamente questa vicenda.
Non è un lavoro che parte da zero. In questi anni, pur in mezzo a molte difficoltà, i partiti dell’opposizione presenti in Consiglio Comunale, hanno continuato a svolgere il loro lavoro di critica a quanto veniva fatto dall’Amministrazione, cercando di suggerire possibili alternative. Se la parola “politica” a Chiari ha ancora un senso, lo si deve in particolar modo all’attività svolta dai partiti dell’opposizione che hanno sollecitato con il loro impegno e magari non sempre riuscendoci, l’affermarsi di una cittadinanza attiva. Da questo punto di vista, la Giunta Mazzatorta, ha cercato in tutti i modi di ridurre gli spazi di democrazia, sia all’interno del Consiglio Comunale sia fuori. I luoghi deputati all’incontro sono ormai inaccessibili per i comuni mortali e sciagurate scelte amministrative hanno privato la città dei luoghi di discussione e intrattenimento.
Mi sembra pertanto del tutto incomprensibile pretendere dai partiti che meglio hanno rappresentato le istanze di partecipazione e democrazia nella nostra città, un abbassamento del “tono della loro identità politica”. Cos’è questo, il necessario  tributo da versare sull’altare dell’antipolica, tanto di moda in questo momento o un riposizionamento tattico per non dare all’avversario punti di riferimento?
Se i partiti hanno ancora una loro dignità, forse è giunto il momento che esprimano pienamente  quanto la nostra Costituzione stabilisce  all’art. 49:  tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere "con metodo democratico" a determinare la politica nazionale”.
Il Partito Democratico, pur con tutte le carenze di questo mondo, vuole avere l’ambizione, di concorrere con metodo democratico a determinare la politica, sia essa locale che nazionale. E poichè concorrere vuol dire correre insieme per raggiungere un obiettivo, va da sè  che il PD vuole partecipare assieme ad altri soggetti per determinare le scelte di politica nazionale e locale. E questi soggetti sono gli altri partiti facenti parte di una coalizione, sono soggetti non iscritti a partiti in grado di concorrere con il loro bagaglio di conoscenze alla composizione di un programma, sono le varie associazioni presenti sul territorio e disponibili a un dialogo aperto e franco.
Parlare di “cucinerie dei partiti” significa avere un concetto del tutto negativo della politica che mal si concilia con un impegno alto e disinteressato. Nel PD, specie in quello di Chiari, non esistono “cucinerie”, ma esistono persone che si confrontano liberamente sui problemi della città.
Aggiungo una considerazione del tutto personale. Secondo il mio punto di vista, il candidato sindaco del centrosinistra deve essere espresso dai partiti presenti in quest’area. Il motivo è semplice ed è la conseguenza del discorso  fatto sin qui. Questi partiti sono quelli che in questi anni hanno fatto politica, conoscono i problemi, sanno offrire soluzioni, hanno il  personale all’altezza della sfida.
Condivido pienamente la considerazione che non basta avere un buon candidato e un buon programma per vincere. Occorre che attorno ci sia la passione, il coinvolgimento di larghi strati della popolazione o come dice Luca Gorlani  “un moto popolare”.

manifestazione elettorale a Chiari

Quanto al “programma realmente alternativo” voglio aggiungere queste brevi considerazioni.  Appare del tutto evidente che la battaglia politica dei prossimi anni si giocherà per buona parte sulla grande questione dell’utilizzo del territorio. Il passaggio delle due grandi infrastrutture con tutti gli sventramenti connessi, possono rappresentare solo l’inizio di un processo di massiccia urbanizzazione del territorio. Se nel 2014 rivincerà una coalizione di centrodestra è certo che questo avverrà. Noi dobbiamo mettere in campo una proposta condivisa che cerchi di salvaguardare il territorio da ulteriori scempi. E’ il discorso che come PD stiamo portando avanti ormai da qualche anno. Non si tratta solo di “tecnicismi”, si tratta di proposte che sono perfettamente in antitesi che le proposte e le realizzazioni della Giunta Mazzatorta.

mercoledì 8 febbraio 2012

Per una svolta radicale

Ricevo e volentieri pubblico lo scritto inviatomi da Luca Gorlani.
E’ un ragionamento, peraltro già pubblicato su  Facebook, che apre al grande dibattito che presto sarà avviato in vista delle prossime elezioni amministrative del 2014. Molti sono i temi sollevati e molti gli spunti di approfondimento. Penso sia il caso di cominciare quella riflessione che deve vedere coinvolti nei prossimi mesi, partiti, forze sociali e società civile.

Che fare?
Le elezioni amministrative a Chiari si terranno nella primavera del 2014. Ai
più questa potrà sembrare come una non notizia. Per chi ha invece a cuore le
sorti della comunità clarense dovrebbe suonare come un campanello di sveglia!
Mi riferisco ovviamente a tutti coloro che pensano che l’attuale maggioranza
politica che governa la città debba divenire minoranza. Si dirà: i tempi sono
prematuri, come si fa a preconizzare un progetto vista la sdrucciolevole e
precaria condizione della politica locale e no? Penso più prosaicamente invece
che i tempi di tutto ciò siano non solo maturi, ma se si vuole realizzare un
progetto politico che abbia una qualche radice si sia già in ritardo. E si è in
ritardo rispetto a queste tematiche che a me paiono fondanti:
1. Non si da un progetto e un programma politico da anteporre al centro destra
all’interno di uno schieramento canonico di centro sinistra come quello
costituito nelle due ultime tornate amministrative. Le esperienze locali che si
sono espresse con chiarezza e anche radicalità di contenuti, abbassando il tono
dell’identità politica sono state premiate, ciò deve essere preso a modello.
2. Sarà una sconfitta costruire un programma politico, per quanto si voglia
bellissimo, intelligentissimo, colto e lungimirante se questo non è sostenuto
da un moto popolare più profondo e che va oltre le cucinerie dei partiti, delle
associazioni, dei cani sciolti che pesano.
3. Non si costruisce un progetto e un programma politico se non si esprime un
chiaro messaggio realmente alternativo al centro destra. Questo dovrà
realizzarsi in modo da essere articolato con chiarezza anche simbolica e non
fare il verso a quello leghista sulla sicurezza intesa come ordine pubblico. Ma
non deve essere un proclama amministrativo ma pienamente politico. Dire: “la
nostra politica è amministrare” è un grave errore che concede ad un tecnicismo
che svuota il termine politica della sua essenza.
4. Un programma e un progetto politico deve indicare una strada municipale per
affrontare la crisi attuale. Deve produrre risposte credibili riguardo al come,
al cosa e al come produrre in questo territorio non da qui a cinque anni, ma da
qui a dieci, vent’anni. E in particolare riguardo alle energie, alla qualità
dell’acqua, dell’agricoltura e della mobilità del comprensorio di Chiari.
5. Deve essere data credibile risposta a questi temi: Trafilerie Gnutti e suo
rapporto con la municipalità; la questione immigrazione: è necessaria una
diversa prospettiva di governo e relazione con questa realtà. Mettere al centro
il tema della ricostruzione della comunità clarense attraverso azioni
culturali, sociali e urbanistiche atte a ricomporre un territorio lacerato sia
in termini ambientali, ma ancor di più sotto quelli sociali e relazionali. Non
può, non deve essere la paura l’unico minimo comun denominatore partecipativo,
non può esserlo solo la merce comprata e scambiata. Quale chiara disposizione
urbanistica attorno alle ferite arrecate al territorio clarense dalle grandi
opere. Le politiche sociali e culturali intese nella prospettiva di una piena
partecipazione delle persone portatrici di risorse personali e non di
problemi.
6. Chiari ha bisogno di realizzare un progetto scolastico adeguato non solo ai
tempi attuali, ma di quelli a venire. Un progetto politico deve indirizzare i
suoi sforzi in maniera prioritaria su questo tema specifico.
7. Aprire al mondo giovanile favorendo la partecipazione politica. Ai giovani
dobbiamo guardare per fare in modo che siano testimoni attivi di questo
progetto che non si interrompa con questa tornata elettorale.
Una svolta radicale, uso questo termine non a sproposito, per realizzarlo
dovremmo avere la forza di partire sin da oggi a discuterlo con tutti quelli
che hanno la voglia e la determinazione di realizzare davvero un'altra
municipalità.

Luca Gorlani

martedì 9 giugno 2009

I risultati


CHIARI

Elezioni Comunali

Elettori iscritti 13482

Totale votanti 11408 84,6% degli iscritti


Alessandro Lupatini - 4.134 - 37,49%


Sandro Mazzatorta - 6.892 - 62,50%



lunedì 1 giugno 2009

Grande Festa in piazza


Suggestioni futuristiche


Come dice giustamente la “pasionaria” della Lega Anna Maria Aiardi “tutto quello che riguarda a Sandro Mazzatorta sono sempre d’accordo”. E come darle torto? La cittadinanza tutta ha potuto sperimentare in quest’ultimo mese che tempra ha il nostro Senatore Sindaco, questo cuore indocile, questo carattere austero, questa intelligenza “d’area vasta”. L’attività svolta in questo mese avrebbe potuto sfiancare una mandria di bufali, ma non l’illustre figlio della lacustre Verbania, cresciuto fra le dolci colline di Biganzolo, Unchio e Pallanza e approdato ancora in giovane età nella ridente, ma sonnacchiosa Chiari giusto in tempo per scuoterla dal suo lungo torpore durato oltre mezzo secolo.
Nessun’altro umano avrebbe potuto tenere dietro a tutte le iniziative, inaugurazioni , eventi che si sono succeduti in questo mese. La lunga kermesse ha preso avvio l’8 maggio con l’inaugurazione del maxi puzzle “Chiari dal cielo” a cui è seguito il 9 maggio il tour enterogastrico “Gustiamoci Chiari”, per convincerci fra un “happy hour” e l’altro che “vivere, vivere costa la metà”. Lo stesso giorno in Villa Mazzotti sono state inaugurate 3 mostre al prezzo di una: “Futurismo anno 100 – dal cielo, dalla terra e dal mare”, a cui è seguita il 10 l’inaugurazione del bellissimo “Parco delle Rogge”, ribattezzato dai pungenti clarensi “Parco delle Rogne” in quanto subito dopo l’inaugurazione sono state portate via tutte le panchine per sottoporle a un attenta e lunga opera di restauro. Con l’occasione è stata inaugurata una mostra fotografica dal significativo titolo “Navoni: ovvero velocità,dinamismo,energia”, una mostra di scultura, un piano strategico, un piano bar e un piano forte. Grande seguito di pubblico ha invece avuto l’importante Museo all’aperto che ha trasformato la nostra cittadina in una “novella Atene”. L’inaugurazione della Torre Civica è stato il momento più toccante della giornata. A salire la lunga scalinata sono stati invitati gli ospiti della locale Casa di Riposo, nella convinzione che lo sport fa bene alla salute. Comunque per ogni evenienza in cima alla torre si trovava un’autoambulanza dell’ospedale pronta a intervenire rapidamente. Il 20 maggio è stata inaugurata Piazza Zanardelli. Tutti avrebbero voluto vedere l’ormai famoso “Urban Center”, ma la sua inaugurazione è stata rimandata a data da destinarsi in attesa di capire cosa cavolo sia questo famoso “Urban Center”. Sabato 30 maggio è stata inaugurata la prestigiosa scultura “Allegoria dell’accoglienza” in omaggio alla politica dell’accoglienza inaugurata da questa Giunta che ha portato i cittadini stranieri da 1.300 a 2.700 unità in soli 5 anni. Il 31 maggio è stato inaugurato il campo di calcio in erba sintetica e il Centro Polivalente, grazioso omaggio di filantropi locali.
Naturalmente dopo tutti questi impegni gli attivisti e i simpatizzanti leghisti e del Pdl erano più che stremati. Forse per questo hanno avuto poco seguito di pubblico le manifestazioni politiche organizzate con il Ministro Onorevole Umberto Bossi, con la Ministra Onorevole e sempre bella Maristella Gelmini e col Vice Ministro Senatore Roberto Castelli, tutti scesi a sostenere il nostro Sindaco Senatore ed augurargli un grosso “in bocca al Lupo”. In particolare il Castelli incavolato per la presenza al suo comizio di appena dieci persone si è rifugiato al “Bar Loc” imprecando contro chi facendolo scendere a Chiari gli aveva rimediato una bella figuraccia. E “mentr’era fisso che scrutava nella notte”, pare abbia detto: “Non si fa così a parlar. Ma come, a me mi lascian qui di fuori e loro, loro chissà quand’è che vengon su; io vengo via da questa banda di pis..la, mi metto in proprio, così non ci penso più”.

venerdì 29 maggio 2009

Mazzatorta Vs Lupatini



IL CONFRONTO

Sabato 30 Maggio 2009

presso il Salone Marchettiano

alle ore 20:30


si terrà l'atteso incontro tra i due candidati sindaci.


Questo era l'unico incontro in programma deciso dai due comitati elettorali.
Si informa che l'incontro verrà trasmesso anche da Radio Claronda ed in diretta audio/video sul sito del comune di chiari http://www.comune.chiari.brescia.it/

mercoledì 27 maggio 2009

Nuovi video su Chiari tube

Avvisiamo che su "Chiari tube" http://chiaritube.blogspot.com/ sono stati pubblicati nuovi video.
L'intervista a Raffaele Albertini sul programma della coalizione e
la Conferenza Programmatica tenutasi il 15 maggio al Salone Marchetti.

lunedì 25 maggio 2009

Il paladino della democrazia


Dal comizio tenuto in piazza Zanardelli sabato 23 maggio apprendiamo che il Sindaco uscente Mazzatorta ha “bisogno di confronti perché democraticamente è il confronto che fa la democrazia” (Monsieur de Lapalisse non avrebbe potuto dire meglio).
Ebbene quest’uomo che oggi si strappa le vesti in nome della democrazia, che sente l’urgente necessità di far conoscere agli elettori cosa ha fatto e realizzato, ha ideato e attuato un pomposo “piano della comunicazione” per il quale sono stati spesi decine e decine di migliaia di euro dei contribuenti clarensi. Per il “Bilancio di fine mandato” edito da Multimedia di Milano non sono stati spesi la bellezza di 87mila euro, spese di spedizione incluse? L’opuscolo non è forse arrivato nelle case di tutti i Clarensi?
Non parlavano forse del Sindaco Mazzatorta e delle mirabilie della sua Giunta i quotidiani articoli pubblicati dal Giornale di Brescia e da Brescia Oggi e ripresi dalla rassegna stampa del sito del Comune?
E se ancora questo non bastasse non c’era una giornalista, pagata con i nostri soldi, al “servizio permanente effettivo” del Sindaco e della sua Giunta? Questa giornalista non ha forse curato per filo e per segno la comunicazione dell’Amministrazione? Non era curato da lei il notiziario web “Il Punto”. Non era curato da lei il periodico di informazione “Qui Chiari”? Non sono state curate da lei le pagine del sito del Comune “Chiari, città che cambia”?
Eppure, nonostante questo il Sindaco ha avvertito una carenza di informazione. Per colmare questo vuoto ha organizzato in piena campagna elettorale una grande kermesse che è costata ai cittadini di Chiari la bella cifra di 350mila euro. Chiari è stata tappezzata di gigantografie e lunghi tappeti fotografici. Sono state organizzate mostre, inaugurati parchi, pagate costose pubblicazioni in migliaia di copie, organizzati eventi per “gustarci meglio Chiari”, mobilitate scuole e bande, pagate intere pagine di giornale, inaugurati monumenti celebrativi per esaltare “l’operosa attività di questa Giunta”, cosa che bisogna risalire ai tempi del fascismo per ritrovare affermazioni simili, pervase da tanta sciocca e inaudita retorica .
Eppure il nostro Sindaco dice che la democrazia a Chiari soffre per mancanza di informazione.
Ha pensato allora che fosse utile riproporre i tabelloni pubblicitari che spiegassero ai cittadini quello che era stato fatto da questa Giunta. Purtroppo molte delle opere, le più significative, erano rimaste sulla carta, per cui è stato necessario ricorrere alla realtà virtuale per fare capire cosa in effetti “non era” stato fatto.
Eppure nonostante questo il Sindaco uscente strepita contro il perfido Lupatini che gli impedirebbe di informare adeguatamente i cittadini.
Ce l’ha anche con il Partito Democratico, reo di avere informato la cittadinanza su quello che stava facendo questa Giunta. Ebbene, per informare i cittadini il PD ha utilizzato un suo periodico -“InformaChiari” -, che pare abbia indispettito notevolmente il Sindaco. Se questo giornale, dall’irrisorio costo di 50 euro (diconsi cinquanta) a numero - soldi nostri non soldi presi dalle tasche dei cittadini -, è riuscito a sbaragliare la costosa e potente armata mediatica del Sindaco, significa allora che qualcosa in Comune non ha funzionato e che i tanti soldi dei Clarensi non sono serviti a coprire le carenze evidenti di questa Giunta.
Per finire un appunto a chi oggi parla di confronto come sale della democrazia. Questa è una santa verità, ma viene pronunciata da chi fino ad oggi si è chiuso a ogni confronto, da chi ha inteso che il “governare” fosse il “comandare” e ha usato nei confronti degli avversari arroganza e disprezzo. Da chi si è asserragliato nella torre d’avorio del Comune, evitando ogni contatto con i cittadini. Da chi in Consiglio Comunale ha impedito la normale dialettica tra le forze politiche, arrivando a chiudere il microfono in faccia ai rappresentanti delle minoranze per non farle parlare. Da chi ha votato il PGT (Piano Regolatore della città) in meno di 5 minuti, senza confronto in Consiglio Comunale, senza confronto con la cittadinanza, senza il numero legale. Da chi ha chiuso o reso difficilmente accessibili luoghi pubblici di incontro, di dibattito e di svago.
Dire oggi che Chiari ha bisogno di confronti pubblici è come dichiarare apertamente che il terreno sotto i piedi sta franando, cercare in zona Cesarini un’ancora di salvezza, sperare che le capacità dialettiche facciano il miracolo.
Mi dispiace, tempo scaduto.

Comiczio