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domenica 1 settembre 2024

MA VERGOGNARSI NO?

Il Vicesindaco e Assessore Campodonico, in un compendio di arroganza e sfacciataggine si chiede come mai la Giunta Vizzardi non abbia proceduto nei dieci anni di governo della città al restauro delle rotonde “più belle del mondo”. 

Restauro di viale Bonatelli

A parte che alcuni dispendiosi restauri sono stati fatti, la risposta è semplice: sarebbero stati soldi buttati al vento. 

Che questo fosse il motivo l’ha dimostrato la stessa Giunta Mazzatorta di cui facevano parte Zotti e Campodonico. Infatti dopo aver restaurato una o due rotonde, giunsero alla conclusione che fosse tutto inutile. Quelle rotonde, così come erano state concepite, non potevano reggere un traffico intenso, per cui sarebbe stato meglio coprirle di asfalto e buona notte.


Asfaltatura rotonde 


Quindi, non solo asfaltarono le rotonde:

- in fondo a via Zeveto, 

- in cima a viale Mellini, 

- in via Mazzini/Piazza Rocca, 

- in via Marconi

ma nel momento in cui progettarono la sistemazione di viale Mazzini, dichiararono che mai e poi mai avrebbero usato i sampietrini. 

Purtroppo il buon proposito si realizzò solo in parte e il porfido venne utilizzato in due punti: davanti alla Villa Mazzotti e davanti all’Ospedale Mellini. Gli stessi punti che ora Campodonico ha intenzione di coprire d’asfalto. 

Perché non li restaura? Ora governa lui e potrebbe tranquillamente farlo. Se non li restaura è perché sa benissimo che, oltre ai soldi, è tempo perso. Quei manufatti si sfascerebbero di nuovo rapidamente. La metta come vuole, ma la politica di realizzare un numero spropositato di rotonde in “prezioso materiale lapideo” si è  rivelata fallimentare.

Si ricorda Campodonico l’elogio al sampietrino e al resistone innalzato ai quei tempi dal responsabile del Settore Territorio del Comune? Si ricorda cosa scrissero i vari “house organ” a commento di quelle realizzazioni? Scrissero che per 25 rotonde e vari pavé erano stati spesi, fino a quel momento, più di 9 milioni di euro. Uno sproposito per persone di buon senso, un vanto per quella Giunta del fare disastri; e tutto ciò mentre le scuole cadevano a pezzi. Una vergogna.

Lavori preparatori per asfaltatura rotonda Mazzini/Mellini


La questione rotonde e il famigerato Polo della Cultura anch’esso morto e seppellito, rappresentano l’emblema di una stagione di mala politica che aveva come suoi alfieri proprio Zotti e Campodonico; gli stessi uomini che oggi si ritrovano ad amministrare la nostra città, con la presunzione e la tracotanza di sempre e con la stessa insopprimibile voglia di fare teatro. Se ripeteranno quanto fatto in passato e non c’è ragione di credere che ciò non avvenga, possiamo tranquillamente dire che per la nostra città sarà un disastro epocale. 

giovedì 29 agosto 2024

GLI SMEMORATI

Ai tempi di Mazzatorta, oltre alle rotonde in prezioso materiale lapideo costate un occhio della testa, furono anche realizzati tratti di strada sempre in cubetti di porfido. Le vie interessate erano: Bonatelli, Rota, Mazzini, Milano.

Come detto fino alla noia, quel tipo di materiale era per nulla adatto a reggere la pressione di un traffico intenso, per cui rotonde e pavè si sono rapidamente ammalorati, costringendo gli uomini del fare disastri a coprirli di vile asfalto.

L’ultimo intervento, accompagnato da feroci polemiche, è stato fatto nel 2019 in viale Bonatelli dall’Amministrazione Vizzardi.

Oggi, con i soldi colpevolmente non spesi da quelli che c’erano prima, si stanno asfaltando pezzi di strada deteriorati, compresi gli ultimi lacerti di pavé.

Gli stessi che nel 2019 avevano imprecato contro Vizzardi e Libretti, colpevoli di voler cancellare lo splendore delle rotonde mazzatortiane, oggi si spellano le mani per applaudire alla lungimiranza e alla felice iniziativa di un Campodonico che finalmente copre con asfalto gli ultimi pezzi di pavé rimasti, a riprova che i tifosi da curva nord oltre che essere stupidi sono anche smemorati.






lunedì 6 maggio 2019

LE COMARI PIANGENTI DEL SAMPIETRINO

Coloro che negli anni passati hanno applaudito al demenziale piano di 50 e più rotonde realizzato a Chiari dall’Amministrazione Mazzatorta, rotonde tutte in "prezioso materiale lapideo” e costato valanghe di soldi, oggi, vestiti a lutto, piangono per il perduto sampietrino di viale Bonatelli e passaggi pedonali. 
"Si poteva fare manutenzione!", piagnucolano come meste comari a un funerale i corifei di quella stagione di sprechi.  
Ma dove hanno vissuto queste persone in tutti questi anni?

Il pavé di viale Bonatelli è stato rifatto dallo stesso Mazzatorta perché ormai aveva più buche di un gruviera. Il tempo di lasciare asciugare le malte cementizie e le buche si sono riformate. Io che per uscire da Chiari dovevo passare per forza da lì,  ho stramaledetto per anni il "rivoluzionario" Mazzatorta e la sua Giunta. 

Chiari - Il rifacimento di viale Bonatelli ai tempi di Mazzatorta

Vogliamo parlare della rotonda di via Cavalli? Anche quella è stata rifatta dalla Giunta Mazzatorta, ma i "conci" sono già disgregati e presto, c'è da giurarlo, bisognerà metterci mano.

Chiari - Lavori di rifacimento della rotonda Cavalli/Bonatelli

E dimentichiamo che per evitare una sollevazione popolare, sempre la Giunta Mazzatorta e non l’odiata Giunta Vizzardi, ha sostituito il sampietrino rimettendo il più pratico asfalto alle rotonde:

- in fondo a via Zeveto, 
- in cima a viale Mellini, 
- in via Mazzini/Piazza Rocca, 
- in via Marconi?

Chiari - Rifacimento Rotonda Battisti/Matteotti/Marconi

Non potevano fare manutenzione anche allora? 
No, non la potevano fare, perché significava spendere ancora vagonate di soldi e Mazzatorta e la sua Giunta avevano dato fondo a tutto il patrimonio comunale e ormai in cassa non c’era più il becco di un quattrino, nemmeno per comprare un fazzoletto da utilizzare per asciugarsi le lacrime al funerale del perduto sampietrino.

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giovedì 14 marzo 2019

IL PARTITO DEI PARCHEGGI

La Lega ha governato Chiari per 10 anni e in tutto questo periodo ha realizzato tante di quelle rotonde che giustamente ci siamo fregiati dell’appellativo di “Città delle Quadre e delle Rotonde”. 
Siccome però siamo persone brillanti e amiamo la bellezza (siamo o non siamo la Piccola Atene Padana?), quelle rotonde le abbiamo fatte in “prezioso materiale lapideo”, bello a vedersi, ma difficile da tenere assieme. Insomma il manto stradale si sconnette e si riempie di buche. 
Per realizzare questo ambizioso programma, il Pericle leghista spese tanti di quei soldi che i mutui accesi non sono bastati. Dovette vendere, pardon valorizzare, tutto il patrimonio comunale disponibile. 
Sull’onda dell’entusiasmo, il grande Solone avviò anche una fantastica opera, “il più importante e suggestivo contenitore degli ultimi 50 anni“, un faro che avrebbe illuminato il panorama culturale e politico della nostra bella città: il Polo della Cultura.
Come sia andata a finire è cosa nota. Il suggestivo contenitore era semplicemente un progetto morto, e dopo averlo tumulato, al suo posto ci siamo trovati un meraviglioso parcheggio. Per renderlo più magnificente, fu costruito un incredibile arco che avrebbe dovuto essere di trionfo e invece è l’emblema di tutti i fallimenti.
Soddisfatto per l’esito di questa impresa, ora l’attuale segretario della Lega e, per inciso, Candidato Sindaco alle prossime elezioni comunali, propone di realizzare un altro parcheggio al posto della scuola Turla. Che grande pensata!


Alessandro Cugini, che al pari di Mazzatorta è amministratore con una "visione strategica", prevede una Chiari fatta di parcheggi. 
Facciamo sommessamente notare che sotto il Nuovo Polo Scolastico sono stati ricavati 70 posti auto e che sono in fase di realizzazione due parcheggi in prossimità del centro storico. Uno nell’area dell’ex scuola Morcelli (190 posti auto) e un altro in via Consorzio Agrario (70 posti). Non bastano?
La vendita dell’area del Turla serve per avere i fondi necessari per realizzare il progetto di ampliamento dell’Istituto Toscanini. Erano soldi che dovevano provenire dalla Fondazione Istituto Morcelliano, secondo la convenzione firmata a suo tempo proprio dalla Lega e dal l'ex Sindaco Mazzatorta. Quei 2 milioni non sono arrivati per il semplice motivo che gli amministratori leghisti hanno dissestato le antiche fondazioni clarensi, rendendole dei gusci vuoti senza il becco di un quattrino. I soldi che deriveranno dalla vendita del Turla serviranno a coprire i disastri fatti proprio dal partito di Cugini e sono indispensabili per accedere ai 7 milioni di finanziamento statale a fondo perduto. Se non mettiamo quei soldi perdiamo il finanziamento. È questa la proposta "strategica" che fa Cugini?
Il piccolo Mazzatorta propone di coinvolgere in questo grandioso progetto l’Agenzia delle Entrate, l’INPS o le Poste Italiane. L’Agenzia delle Entrate? Forse Cugini pensa che l’Agenzia delle Entrate, per definizione, sia un’agenzia statale dove entrano dei soldi e non invece un'agenzia di accertamento e controllo fiscale. E se entrano soldi perché non farli uscire? Mi vengono in mente le frasi pronunciate da Mazzatorta riguardo le Fondazioni: “Hanno un patrimonio sterminato rimasto inoperoso per lunghi anni. Perché lasciare quei soldi a marcire quando a Chiari 'abbiamo bisogno di tante cose' ”?  
Cugini sembra aver imparato la lezione e in 20 righe usa per ben tre volte la parola “strategico”, nella convinzione che basti proferire parole roboanti per realizzare progetti concreti. Le proposte strampalate che fa non hanno nulla di strategico, sono semplice fuffa da buttare nel calderone della campagna elettorale. Ho l'impressione che Chiari si debba preparare a sopportare altri disastri nel deprecato caso in cui questo novello stratega diventasse sindaco della città.
Comunque il problema è uno solo. Non avendo idee, perché ha impiegato il suo tempo a inseguire fantasmi (altro che visione strategica), Cugini è costretto a spararle grosse.  Siamo solo all’inizio della campagna elettorale e ad arrivare alla fine ne sentiremo delle belle.

domenica 19 agosto 2018

Pavé dorati

Le sgangherate rotonde e i dissestati pavé sono l'emblema di una stagione 
caratterizzata da uno spreco inaudito di denaro pubblico.
Quelle opere , sgangherate e dissestate,
sono ancora lì come monito di quello che 
un'Amministrazione Pubblica
non dovrebbe mai fare.



venerdì 28 giugno 2013

Gli sprechi della Giunta Mazzatorta – 3


Resistone fa rima con bidone

Questo è quanto affermava l’Arch. Aldo Maifreni nel luglio del 2006 a proposito delle rotonde in corso di costruzione a Chiari:
“Una resina particolarmente tenace (il Resistone), unica novità rispetto alla tecnica tradizionale, stabilizza i giunti tra concio e concio e permette una facile pulizia con mezzi meccanici altrimenti non utilizzabili. La resina utilizzata, inoltre, si è rivelata determinante nei tempi di realizzazione delle rotonde: 24 ore dalla posa e sono subito praticabili, eliminando così i venti giorni di solito necessari per l'assestamento delle sabbie cementizie normalmente utilizzate. Sono stati pertanto dimezzati i tempi di realizzazione e ottimizzati i rendimenti”.

Ecco quanto riportato da ChiariNewsletter il 16 agosto 2010:
“Si ribadisce che le problematiche riscontrate nelle sei rotatorie indicate sono conseguenza dell’impiego di uno speciale sigillante denominato “Resistone”, brevettato e posto in commercio dai competenti organismi e non certo dal Comune...Per rimediare dunque ai difetti oggi evidenti e per evitarne in futuro, si è deciso di chiedere alla ditta Origini, detentrice del brevetto, la sostituzione di tutto il sigillante impiegato nella città di Chiari, sia con vizi evidenti o ancora occulti. L’intervento di ripristino, perciò, non riguarda le sole parti oggi ammalorate, ma tutte quelle in cui è stato impiegato il prodotto resinoso "Resistone”.
Una rotonda "ammalorata"


Come si può vedere, mentre nel 2006 l’Arch. Maifreni  esaltava questa “resina particolarmente tenace,  nel 2010 le addossa tutta la responsabilità del dissesto delle rotonde di Chiari, cercando di allontanare da sè ogni responsabilità.
Come ho avuto modo di dimostrare in numerosi e circostanziati articoli su questo blog (leggi qui), il Dirigente del Settore Territorio del Comune di Chiari ha primarie e precise respondabilità  al riguardo e con lui ce l’hanno il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici.
Com’è noto, il dissesto di alcune rotonde ha comportato il loro completo rifacimento a spese del Comune; il porfido è stato sostituito con l’asfalto, ad eccezione della rotonda posta in fondo a via Cavalli, per la quale si è mantenuto il “materiale lapideo”, usando però malte cementizie per assemblarlo.
Ora, asserito che questa resina tanto tenace non è, perchè la si continua a usare?
In questi giorni si stanno eseguendo lavori di sistemazione di quell’opera inutile e costosa rappresentata dal pavè di viale Bonatelli.
Come viene documentato da queste foto, per rendere subito praticabile la strada, si sta insistendo a usare una resina: non  più il vituperato “Resistone”, ma il  “Mapestone” della Mapei, società del Presidente di Confindustria.
Chiari - lavori in corso

Lavori in corso in viale Bonatelli

La nuova resina Mapestone


Forse la nuova resina sarà più tenace della precedente, ma fossi nell’Arch. Maifreni mi asterrei dal fare panegirici sulle caratteristiche miracolose del prodotto.

martedì 25 giugno 2013

Gli sprechi della Giunta Mazzatorta

Mamma, mi si è ammalorato il  materiale lapideo

Fra i tanti sprechi di denaro pubblico della Giunta Mazzatorta,  le rotonde e gli altri manufatti realizzati  in “prezioso materiale lapideo” sono quelli meno giustificabili.
In questi anni, per decine e decine di rotonde buona parte delle quali inutili, l’Amministrazione di Chiari ha speso cifre astronomiche. Fra il 2005 e il 2009 gli interventi eseguiti per la realizzazione di nuovo porfido carrabile sono stati 25 (di cui 20 rotonde), per un importo complessivo di 8 milioni e 971mila euro (leggi qui).
Lavori di rifacimento rotonda

Poichè il “delirio” non si è arrestato, è da supporre che alla fine dei 10 anni di questa  Amministrazione  per fare e rifare le rotonde “più belle del mondo”  si saranno spese cifre inaudite. E tutto questo mentre a Chiari i nostri bambini sono costretti a frequentare scuole inadeguate e  fatiscenti.

Ieri mattina in viale Bonatelli sono iniziati dei lavori. Di che si tratta?


Lavori di rifacimento pavé

C’è che quella parte di viale realizzata in porfido si è deteriorata a tal punto da rendere necessari immediati interventi di restyling. La cosa non è di poco conto. Per questo intervento erano stati spesi circa 400 mila euro. Oggi, a distanza di pochi anni, bisogna intervenire e spendere altri soldi.
Chi pagherà il conto del restauro? Molto probabilmente il Comune e quindi i cittadini di Chiari.  La storia delle "rotonde ammalorate” la conosciamo tutti.  La scelta di utilizzare il porfido per rotonde su cui si sarebbe riversato un traffico continuativo e pesante, è stata del tutto sbagliata. Infatti in pochi anni alcune rotonde si sono gravemente deteriorate, costringendo l’Amministrazione Mazzatorta a correre ai ripari eliminando il porfido e sostituendolo con  l’asfalto. 

Lavori di rifacimento pavè in viale Bonatelli

I procedimenti giudiziari intentati nei confronti delle ditte che avevano eseguito i lavori non hanno portato a niente, sia perchè le cause sono ancora aperte, sia perchè le ditte esecutrici sono nel frattempo fallite.
Naturalmente in Comune diranno che la colpa è del  famoso “Resistone”, la resina usata per tenere assieme concio a concio. Purtroppo per loro, di quella resina all’inizio si erano intessute grandi lodi, per poi parlarne male a disastro avvenuto (leggi qui e qui).

Parlarne male oggi però non esime da responsabilità  che ci sono e rimangono.

venerdì 28 ottobre 2011

Rotonde: tutta colpa del resistone?

Questo è quanto riportava ieri il Giornale di Brescia:

«Rondò al gruviera? È colpa del resistone»



Chiari - Rotonda Mazzini-Mellini
 CHIARI e le rotonde «al gruviera»? Secondo il consulente tecnico d'ufficio (Ctu) che ha eseguito la perizia sul rondò in porfido tra i viali Mellini e Mazzini la responsabilità del rapido deterioramento di questo ed altri manufatti non è del Comune. Canta vittoria il vicesindaco Luca Seneci: «Il ctu ha riconosciuto a noi, per quella rotonda, un danno di 120mila euro. Anche se il giudice non si è ancora espresso abbiamo buone possibilità di vincere la querelle (che vede l'ente pubblico scontrarsi con la ditta che ha realizzato l'opera)». La rotonda in porfido, ricordiamo, era piena di buche (come altre situate nel centro, le azioni legali promosse dal Comune sono infatti quattro); l'ente l'ha sistemata a sue spese mesi fa. Ed ora spera di riuscire a incamerare la somma. «La perizia - aggiunge il vicesindaco - ha confermato quanto dicevamo noi. A generare il problema è stata la resina, il resistone, che cedendo ha fatto muovere i cubetti».



Chiari - Lavori di rifacimento
 rotonda Mazzini-Mellini
Siamo contenti che il Vice Sindaco Seneci canti vittoria. Però il CTU ha semplicemente detto che la causa delle buche della rotonda sta nella particolare resina usata, punto. Per vedere chi ha torto o ragione occorre fare riferimento al capitolato. Cosa diceva il capitolato? Se diceva che bisognava usare le malte cementizie e invece la ditta ha usato la resina, allora il Comune ha ragione e la ditta deve rifondere i danni. Ma se invece il capitolato parlava di resina, allora non vedo come il Comune possa pretendere un risarcimento. D’altra parte, come più volte riportato su questo blog, il Dirigente del Settore Territorio del Comune Arch. Maifreni, a proposito della resina in questione, si era espresso in termini quanto mai lusinghieri:
Una resina particolarmente tenace, unica novità rispetto alla tecnica tradizionale, stabilizza i giunti tra concio e concio e permette una facile pulizia con mezzi meccanici altrimenti non utilizzabili.


Chiari - Lavori di rifacimento
rotonda Mazzini-Mellini

La resina utilizzata, inoltre, si è rivelata determinante nei tempi di realizzazione delle rotonde: 24 ore dalla posa e sono subito praticabili... Ma l'aspetto meglio riuscito è il disegno progettuale della pavimentazione lapidea, vero valore aggiunto dei lavori. La progettazione nella realizzazione di un'opera pubblica è la fase più importante, il momento in cui vengono messe in campo le idee per definire il risultato migliore. E, nel caso delle sistemazioni dei viali, ogni centimetro dell'area oggetto di intervento è stato minuziosamente studiato e disegnato, senza che nulla fosse lasciato al caso. Numerosi e competenti i tecnici e i professionisti coinvolti, dal progettista, al direttore lavori, al capo cantiere, all'impresa, al responsabile della sicurezza, al responsabile del procedimento, al collaudatore. Uno staff diverso per ogni opera pubblica, per coniugare un unico nuovo alfabeto del tessuto urbano di Chiari" (Chiari News luglio/agosto 2006).

Rotonda Mazzini-Mellini

Come si vede quindi l’Arch. Maifreni era perfettamente al corrente delle caratteristiche  di questa resina definita “particolarmente tenace” (alla faccia!) e “determinante nei tempi di realizzazione delle rotonde”. Dal che si deduce che la resina è stata usata con cognizione di causa perchè ritenuta “particolarmente tenace” e per abbreviare enormemente i tempi di posa dei cubi di porfido “24 ore dalla posa e sono subito praticabili, eliminando così i venti giorni di solito necessari per l'assestamento delle sabbie cementizie normalmente utilizzate. Considerato che ogni rotonda è stata realizzata in almeno tre parti distinte sono stati risparmiati ben 60  giorni per ogni rotatoria sulla tabella di marcia”. Parole dette non dai responsabili della ditta realizzatrice, ma dall’Arch. Aldo Maifreni.
Se oggi il Ctu afferma che la colpa del dissesto delle rotonde è da attribuire al “resistone”, non può il Dirigente del Settore Territorio del Comune e con lui gli Assessori responsabili e il Sindaco, affermare che la responsabilità è di altri, perchè questo è in contraddizione con l’evidenza dei fatti.


Chiari - Rotonda Viali Mazzini-Mellini

Affermare inoltre che “ogni centimetro dell'area oggetto di intervento è stato minuziosamente studiato e disegnato, senza che nulla fosse lasciato al caso” conferma, senza ombra di smentita che il progetto e la realizzazione delle rotonde sono stati seguiti passo passo dai tecnici del Comune che hanno lavorato di concerto con “progettista, direttore lavori, capo cantiere, impresa,  collaudatore.
Che sulla vicenda i nostri Amministratori abbiano la coda di paglia lunga un chilometro,  è dato anche dal maldestro tentativo fatto in passato di addossare ad altri la responsabilità dell’uso di questo famoso “resistone”. Infatti nel mezzo della polemica, quando le buche rompevano le sospensioni delle macchine, qualcuno in Comune ebbe a dire che la resina era già stata usata dalla precedente Amministrazione, per esempio in via Rapicio. Ora si dà il caso che la mole di traffico in via Racipio non è minimamente paragonabile a quella di viale Mazzini e Mellini, tant’è che i problemi sono sorti dove più intenso è il traffico automobilistico.
Naturalmente c’è da sperare che il Comune possa vincere le cause promosse e recuperare così le vagonate di soldi spesi per rimettere a posto le rotonde “ammalorate”, ma cantar vittoria prima di vincere, può esporre il cantante ad amare delusioni.

martedì 19 aprile 2011

Settimana di passione

Chiari - rondò
Parlare male di questa Giunta è diventato difficilissimo. Non tanto per carenza di argomenti, ma per il suo esatto contrario. Sono ormai tante le cose assurde che ci tocca registrare che ci sembra di diventare ripetitivi e quindi, nostro malgrado, noiosi.
Ma d’altronde come si fa a stare in silenzio di fronte al vero e proprio “casino” che sta creando a Chiari la sistemazione della grande rotonda in fondo a Viale Mellini e dell’altra fra viale Mazzini e piazza Rocca?
D’accordo, prima o poi bisognava mettervi mano, ma era proprio necessario procedere alla  contemporanea sistemazione di questi rondò posti in due punti nevralgici della città?
Chiari - traffico in Centro storico
Ieri  abbiamo assistito a episodi di straordinaria follia. Traffico impazzito, automobilisti che non sapevano più dove andare, altri obbligati a infilare la “Rata” e quindi entrare in centro storico, persone provenienti da altri paesi fermi a chiedere indicazioni a cittadini smarriti, vigili urbani sotto pressione e così via dicendo per tutta la giornata.
Oggi la situazione non sembra granchè migliorata e nei prossimi giorni, con l’avvento della Pasqua, si prevede possa arrivare una vera e propria settimana di passione.
Chiari - ingorgo stradale  in centro
Eppure i nostri ineffabili Amministratori, continuano a dire che l’asfaltatura delle rotonde è solo un fatto temporaneo. Quando saranno indennizzati dalle ditte che hanno realizzato i manufatti, procederanno a ripavimentarle nell’ormai famigerato “prezioso materiale lapideo”.
Ah si? E chi lo dice ai clarensi che le rotonde rifatte in asfalto, belle lisce e scorrevoli, saranno ancora chiuse, chissà ancora per quanti giorni, per rimettere un pavè di cui nessuno sente il bisogno?
I cittadini di Chiari sono anche disposti ad accettare disagi se servono a risolvere un problema. Ma mai approfittare troppo della pazienza dei buoni. Prima o poi possono diventare molto cattivi.

giovedì 7 aprile 2011

I gratta e vinci della Giunta Mazzatorta

Chiari-rifacimento rotonda
Il cubetto di porfido può essere considerato l’emblema di questa Giunta rivoluzionaria . Ne hanno utilizzati tanti che messi insieme uno sopra l’altro, si potrebbe costruire un gigantesco cubo alto come la piramide di Cheope. Con la sola differenza che la piramide di Cheope è lì da oltre 5 mila anni, qui le rotonde più belle del mondo si sono sfasciate in appena due anni.  Insomma la Giunta Mazzatorta potrebbe essere ricordata come la “Giunta del cubo” se non fosse che  dopo averne utilizzati a migliaia, di tutte le grandezze, fogge e colori, oggi i nostri amministratori, di cubetti di porfido, non ne vogliono sentire neppure parlare.  Al solo vedere un sampietrino sono presi dalle convulsioni, al solo parlare di  prezioso materiale lapideo” vi mandano a quel paese come niente. Sono così contrariati, che hanno cominciato a smantellare tutte le rotonde per rivestirle di vile e dozzinale asfalto.
La stessa cosa per lo straordinario progetto di riqualificazione di Viale Mazzini.  Il Vice Sindaco è evasivo su tutto, ma su una cosa è certo e categorico “Posso solo anticipare che eviteremo il porfido sulle superfici carrabili”. "Cascasse il mondo", avrebbe voluto aggiungere, ma si è trattenuto per non essere tacciato di assumere atteggiamenti troppo ideologici che mal si confanno con la filosofia degli “uomini del fare”. Comunque ha voluto precisare che “questo progetto è destinato a trasformare il viale in un salotto”. Insomma sulla stessa falsariga di quanto operato per la Stazione Ferroviaria, trasformata in men che non si dica in “un salotto dove bere l’aperito in attesa di prendere il treno.
Chiari - Viale Mazzini
Comunque, se ancora non è chiaro quanto costerà il progetto (2milioni di euro, un po’ di più un po’ di meno) è certo che i soldi per realizzarlo ci sono tutti. Sono stati “reperiti con la vendita delle nuove tombe di famiglia” (300mila euro a bilancio) e con qualche gratta e vinci acquistato con la piccola cassa del Comune. Si è quasi certi che essi daranno i frutti da tutti auspicati.
Anche perchè questo grandioso progetto è destinato a cambiare l’idea stessa di viale. Non più una via diritta, lunga, del tutto banale e polverosa, ma spazi dinamici, organizzati con materiali di pregio ed effetti ottici mirabolanti, destinati a rendere un viale di un chilometro non più lungo di trenta metri. In fondo all’arteria stradale ci sarà come quinta, una meravigliosa fontana, incorniciata da una grandiosa rotonda e impreziosita da una superba scultura dello scultore Gianciurlo Lifessi, appartenente alla corrente artistica del “permissivismo lombardo”. Titolo dell’opera  il buco”. Si tratta semplicemente di un buco in terra (da cui il nome) simbolo della città, ma anche metafora dell’operosità dinamica di questa Giunta  e dei risultati sbalorditivi da essa raggiunti. Sicuramente un capolavoro.

martedì 1 marzo 2011

Rotonde in "pregiato" asfalto

Com’è lontano quel luglio 2006 quando Chiari News, il mensile di informazione dell’Amministrazione Comunale, riportando una quanto mai felice intervista all’arch. Aldo Maifreni sulle rotonde di Chiari, intonò un meraviglioso inno al sampietrino! “L'acciottolato riprende il movimento circolare della rotatoria attraverso fasce concentriche in contrasto di colore, dal porfido scuro al porfido rosso alla ghiaia bianca, fino all'occhiello centrale luminoso”.
Sono passati quasi 5 anni e di quelle parole si è persa financo l’eco, consumata come le malte cementizie e l’avveniristica resina che avrebbero dovuto “stabilizzare i giunti fra concio e concio”.
Il “linguaggio urbanistico nuovo di cui aveva bisogno la città, si è risolto in  un balbettio incomprensibile di buche, un farfuglio di avvallamenti micidiali, un biascichio  di cedimenti sempre più pericolosi. Perfino “l’occhiello centrale” ha perso la propria luminosità e di fronte a tanto sfacelo, guarda mestamente le macchine passare, come uno spento occhio di triglia.
Le “rotonde più belle del mondo” seppure “in gusto minimal-chic” sono costate un fracco di soldi. Soldi che avremmo potuto spendere in cose più utili, come per esempio le scuole, ma che questa Giuntadel fare disastri” ha preferito sprecare in un piano di  oltre 25 rotonde per lo più inutili.
Eppure, dopo pochi anni di esercizio, queste fantastiche opere sonoammalorate , termine poetico per dire che sono sfasciate, scassate, distrutte e quindi tutte da rifare.
Già nel novembre del 2006, quindi in tempi non sospetti, in una lettera indirizzata al Direttore del Giornale di Chiari suggerii che forse si potevano “fare delle semplici rotonde in asfalto, impiegando un terzo del tempo, evitando di paralizzare un paese, spendendo molto ma molto di meno”. Naturalmente il sottoscritto è un semplice cittadino che non s’intende di “linguaggio urbanistico nuovo” di “alfabeto ben preciso”  di “vissuto architettonico stratificato”, ma conosce bene il valore dei soldi e capisce che se si hanno 10 euro, 5 magari si utilizzano per fare le rotonde e 5 per mettere a posto le scuole.
E invece no!  Questi uomini “del fare pastrocchi” hanno ritenuto di spendere più di 9 milioni di euro (leggi qui) in rotonde di “pregiato materiale lapideo”, salvo poi, a distanza di pochi anni, ribaltare tutto e al posto dei blocchetti di porfido rimettere l’asfalto.
Il Vice Sindaco afferma perentorio che sarà una soluzione temporanea, in attesa di definire le cause in corso con i costruttori.  Forse sarebbe bene che qualcuno gli dicesse di lasciar perdere. Le rotonde in asfalto vanno benissimo. Costano poco e, quello che più conta, evitano di prendersi sonori  vaff....lo  dai cittadini esasperati.
Certo spiace sprecare altri soldi. Ma meglio quello che far sapere in giro che mettiamo l’asfalto. Rischiamo di farci ridere dietro per il resto dei nostri giorni.

Per ulteriori informazioni sulle rotonde a Chiari (leggi qui)

giovedì 10 febbraio 2011

Causa gelo

Chiari- rotonda Mazzini-Mellini
L’Amministrazione Comunale aveva programmato di restaurare, per i primi di febbraio, la bellissima rotonda posta all’incrocio fra i viali Mazzini e Mellini. Anzi, per essere precisi, il nostro Vice Sindaco Luca Seneci, persona efficiente come un funzionario asburgico, aveva stabilito che i lavori sarebbero iniziati il 2 di febbraio.
Noi allora, presi dalla curiosità, siamo andati ad assistere all’avvio dei lavori il 2 febbraio, ma anche il 3 e il 4 e anche il 5, ma di ruspe, benne e stradini neanche l’ombra.
Karima El Marough, detta Ruby
La cosa ci è sembrata strana, perchè conosciamo la scrupolosità che contraddistingue i nostri Pubblici Amministratori e sappiamo bene che i loro cronoprogrammi sono precisi come orologi svizzeri. 
Ieri, 9 febbraio, siamo riusciti finalmente a capire l’arcano. In un’intervista rilasciata a un noto quotidiano locale, il Vice Sindaco Seneci ci ha informato che “i  lavori per la messa in sicurezza della rotatoria in porfido situata all’incrocio fra i viali Mazzini e Mellini che erano previsti per i primi giorni di febbraio sono stati rimandati al mese prossimo, a causa del gelo”.
Dopo questa giustificazione, sono tranquillamente disposto a credere che Ruby sia effettivamente la nipote di Mubarak.

lunedì 7 febbraio 2011

Il bello addormentato


Chiari - Capogruppo Pdl
Andrea Maria Pio Puma
Il Gruppo Consiliare del Pdl, nel corso del Consiglio Comunale del 24 gennaio scorso,  ha presentato, per bocca del suo capogruppo Andrea Maria Pio Puma, un’interpellanza al Sindaco.
L’A.M.Pio Puma, forse perchè si era nel frattempo addormentato e aveva perso quanto successo dalla data della sua elezione ad oggi, ha chiesto al primo cittadino di sapere che fine avessero fatto i tre grandi progetti messi in agenda da questa Amministrazione. Stiamo parlando della riqualificazione di viale Mazzini, della costruzione della Caserma dei Carabinieri, della sistemazione o costruzione delle Scuole. Già che c’era e approfittando di un momento di lucidità, ha anche chiesto di sapere dove mai il Comune avrebbe preso i soldi per sistemare le “rotonde più belle del mondo”.
Il Sindaco, fra l’incredulo e il divertito, ha risposto da par suo. Innanzitutto si è scusato se il tempo (appena 3 minuti) non gli consentiva di soddisfare pienamente la curiosità del Puma, ha ricordato che il Pdl, anche se non sembra, è presente in Giunta con eminenti suoi rappresentanti, ha sviscerato tutte le problematiche connesse con le tre grandi opere. Tempo: 2 minuti e 35 secondi.
Non più di tanto era necessario per parlare del nulla.
Chiari - viale Mazzini
Viale Mazzini è il classico coniglio uscito dal cilindro dopo la bella riuscita del Polo della Cultura. Si è indetto un concorso di idee per prendere un po’ di tempo e riempire una sala del Nuovo Museo della Città, ma di soldi nisba.
Per la Caserma, si aspetta in buona grazia che la Fin Beton, bonificata la cava,  faccia qualcosa.  Con questi chiari di luna però i pesci scappano.
Per le Scuole si sta aspettando la manna dal cielo, cioè che si risolva la questione della Morcelliana. Ma anche qui i giochi si sono complicati e i forzieri per il momento sono custoditi a doppia mandata.
Chiari - rotonde dissestate
Per le rotonde il Sindaco non ha risposto (non c’era tempo), ma forse al Puma non sarà sfuggito quanto detto in proposito dal Vice Sindaco Seneci. Di questi tempi non ci sono soldi, per cui siamo costretti, per evitare guai seri, a rivestire le rotonde d’asfalto. Che peccato! Quelle splendide rotonde “in contrasto di colore, dal porfido scuro al porfido rosso alla ghiaia bianca, fino all'occhiello centrale luminoso”, ricoperte di vile e smorto bitume solo perchè il piatto piange!
Dopo l’esaustiva relazione del Sindaco il Consigliere Puma si è dichiarato ampiamente soddisfatto, ha ringraziato e si è rimesso a dormire. Il Presidente Navoni gli ha rimboccato lo scanno.
Buonanotte!