A sei cittadini clarensi sono state consegnate pubbliche benemerenze per il loro esemplare comportamento civico. La prima edizione del premio “Chiari pulita” è stata ideata dalla Comunità di zona e dal Comune, partendo dall’assunto che se tutti spazzano davanti all’uscio di casa la città risulta automaticamente più pulita. Parole sagge e giusto riconoscimento ai sei titolari di attività commerciali che con la loro condotta hanno contribuito al miglioramento del decoro della città. Chi scrive ha raccolto comunque qualche lamentela. “E noi chi siamo degli zozzoni?” ha commentato lapidario un esercente, “ noi forse non teniamo pulito davanti al nostro negozio?” Un po’ di calma prego. Siamo solo alla prima edizione e negli anni futuri ci saranno benemerenze per tutti, questo è certo.
Ma al Comune e alla Comunità di Zona che benemerenza consegniamo? Per quest’anno niente benemerenze ma solo un bel paio di orecchie d’asino. Guardando ai dati rassegnati dal presidente Pietta, il Comune di Chiari, dispiace dirlo, non fa parte dei Comuni virtuosi. Infatti, a fronte di una percentuale minima del 40% necessaria per entrare nella speciale classifica dei comuni cosiddetti “ricicloni”, il nostro Comune produce solo il 39% di raccolta differenziata (RD). Troppo poco.
In Lombardia, i Comuni ricicloni sono 364 su un totale di 1546. La provincia di Brescia e quella messa peggio. Tanto per dire, nei primi 234 comuni ricicloni dell’Area Nord non ce n’è uno bresciano. Segno che i rifiuti dalle nostre parti si preferisce portarli all’inceneritore o buttarli in discarica, con tutte le conseguenze che questo comporta.
Se a Chiari, come dice il presidente Pietta, si differenziano pochi rifiuti, la responsabilità è principalmente dell’ente locale che su questo specifico servizio ha investito poco o niente. La prossima amministrazione, di qualunque colore essa sia, deve avere come obiettivo prioritario quello di aumentare significativamente la percentuale di raccolta differenziata. La buona gestione di un Comune passa anche da queste cose.
Ma al Comune e alla Comunità di Zona che benemerenza consegniamo? Per quest’anno niente benemerenze ma solo un bel paio di orecchie d’asino. Guardando ai dati rassegnati dal presidente Pietta, il Comune di Chiari, dispiace dirlo, non fa parte dei Comuni virtuosi. Infatti, a fronte di una percentuale minima del 40% necessaria per entrare nella speciale classifica dei comuni cosiddetti “ricicloni”, il nostro Comune produce solo il 39% di raccolta differenziata (RD). Troppo poco.
In Lombardia, i Comuni ricicloni sono 364 su un totale di 1546. La provincia di Brescia e quella messa peggio. Tanto per dire, nei primi 234 comuni ricicloni dell’Area Nord non ce n’è uno bresciano. Segno che i rifiuti dalle nostre parti si preferisce portarli all’inceneritore o buttarli in discarica, con tutte le conseguenze che questo comporta.
Se a Chiari, come dice il presidente Pietta, si differenziano pochi rifiuti, la responsabilità è principalmente dell’ente locale che su questo specifico servizio ha investito poco o niente. La prossima amministrazione, di qualunque colore essa sia, deve avere come obiettivo prioritario quello di aumentare significativamente la percentuale di raccolta differenziata. La buona gestione di un Comune passa anche da queste cose.
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