In occasione della crisi della Giunta del giugno dell’anno scorso, il Sindaco Mazzatorta aveva a lungo sproloquiato sulla politica “alta” in contrapposizione con la politica dei piccoli compromessi, del dibattito senza fine, per di più condotto nelle stanze delle segreterie di partito.
Si era affibbiata l’etichetta di sindaco "non politico", il cui mandato nato sotto il segno dell’originalità e della cultura “del fare”, era indirizzato verso la realizzazione di ambiziosi obiettivi.
A quasi cinque anni dall’inizio di quella esperienza, oggi è possibile fare un consuntivo delle cose fatte e verificare se quanto promesso è stato realizzato.
Ebbene, la realtà, sfrondata da tutte le parole roboanti, è quanto mai deludente.
La mancanza di un vero progetto di governo del territorio ha determinato la sua massiva cementificazione, mentre in fatto di realizzazioni abbiamo assistito solo a un proliferare assurdo di rotonde costose e pericolose.
Si era affibbiata l’etichetta di sindaco "non politico", il cui mandato nato sotto il segno dell’originalità e della cultura “del fare”, era indirizzato verso la realizzazione di ambiziosi obiettivi.
A quasi cinque anni dall’inizio di quella esperienza, oggi è possibile fare un consuntivo delle cose fatte e verificare se quanto promesso è stato realizzato.
Ebbene, la realtà, sfrondata da tutte le parole roboanti, è quanto mai deludente.
La mancanza di un vero progetto di governo del territorio ha determinato la sua massiva cementificazione, mentre in fatto di realizzazioni abbiamo assistito solo a un proliferare assurdo di rotonde costose e pericolose.
E’ questa la “politica del fare”?
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