venerdì 28 ottobre 2011

Rotonde: tutta colpa del resistone?

Questo è quanto riportava ieri il Giornale di Brescia:

«Rondò al gruviera? È colpa del resistone»



Chiari - Rotonda Mazzini-Mellini
 CHIARI e le rotonde «al gruviera»? Secondo il consulente tecnico d'ufficio (Ctu) che ha eseguito la perizia sul rondò in porfido tra i viali Mellini e Mazzini la responsabilità del rapido deterioramento di questo ed altri manufatti non è del Comune. Canta vittoria il vicesindaco Luca Seneci: «Il ctu ha riconosciuto a noi, per quella rotonda, un danno di 120mila euro. Anche se il giudice non si è ancora espresso abbiamo buone possibilità di vincere la querelle (che vede l'ente pubblico scontrarsi con la ditta che ha realizzato l'opera)». La rotonda in porfido, ricordiamo, era piena di buche (come altre situate nel centro, le azioni legali promosse dal Comune sono infatti quattro); l'ente l'ha sistemata a sue spese mesi fa. Ed ora spera di riuscire a incamerare la somma. «La perizia - aggiunge il vicesindaco - ha confermato quanto dicevamo noi. A generare il problema è stata la resina, il resistone, che cedendo ha fatto muovere i cubetti».



Chiari - Lavori di rifacimento
 rotonda Mazzini-Mellini
Siamo contenti che il Vice Sindaco Seneci canti vittoria. Però il CTU ha semplicemente detto che la causa delle buche della rotonda sta nella particolare resina usata, punto. Per vedere chi ha torto o ragione occorre fare riferimento al capitolato. Cosa diceva il capitolato? Se diceva che bisognava usare le malte cementizie e invece la ditta ha usato la resina, allora il Comune ha ragione e la ditta deve rifondere i danni. Ma se invece il capitolato parlava di resina, allora non vedo come il Comune possa pretendere un risarcimento. D’altra parte, come più volte riportato su questo blog, il Dirigente del Settore Territorio del Comune Arch. Maifreni, a proposito della resina in questione, si era espresso in termini quanto mai lusinghieri:
Una resina particolarmente tenace, unica novità rispetto alla tecnica tradizionale, stabilizza i giunti tra concio e concio e permette una facile pulizia con mezzi meccanici altrimenti non utilizzabili.


Chiari - Lavori di rifacimento
rotonda Mazzini-Mellini

La resina utilizzata, inoltre, si è rivelata determinante nei tempi di realizzazione delle rotonde: 24 ore dalla posa e sono subito praticabili... Ma l'aspetto meglio riuscito è il disegno progettuale della pavimentazione lapidea, vero valore aggiunto dei lavori. La progettazione nella realizzazione di un'opera pubblica è la fase più importante, il momento in cui vengono messe in campo le idee per definire il risultato migliore. E, nel caso delle sistemazioni dei viali, ogni centimetro dell'area oggetto di intervento è stato minuziosamente studiato e disegnato, senza che nulla fosse lasciato al caso. Numerosi e competenti i tecnici e i professionisti coinvolti, dal progettista, al direttore lavori, al capo cantiere, all'impresa, al responsabile della sicurezza, al responsabile del procedimento, al collaudatore. Uno staff diverso per ogni opera pubblica, per coniugare un unico nuovo alfabeto del tessuto urbano di Chiari" (Chiari News luglio/agosto 2006).

Rotonda Mazzini-Mellini

Come si vede quindi l’Arch. Maifreni era perfettamente al corrente delle caratteristiche  di questa resina definita “particolarmente tenace” (alla faccia!) e “determinante nei tempi di realizzazione delle rotonde”. Dal che si deduce che la resina è stata usata con cognizione di causa perchè ritenuta “particolarmente tenace” e per abbreviare enormemente i tempi di posa dei cubi di porfido “24 ore dalla posa e sono subito praticabili, eliminando così i venti giorni di solito necessari per l'assestamento delle sabbie cementizie normalmente utilizzate. Considerato che ogni rotonda è stata realizzata in almeno tre parti distinte sono stati risparmiati ben 60  giorni per ogni rotatoria sulla tabella di marcia”. Parole dette non dai responsabili della ditta realizzatrice, ma dall’Arch. Aldo Maifreni.
Se oggi il Ctu afferma che la colpa del dissesto delle rotonde è da attribuire al “resistone”, non può il Dirigente del Settore Territorio del Comune e con lui gli Assessori responsabili e il Sindaco, affermare che la responsabilità è di altri, perchè questo è in contraddizione con l’evidenza dei fatti.


Chiari - Rotonda Viali Mazzini-Mellini

Affermare inoltre che “ogni centimetro dell'area oggetto di intervento è stato minuziosamente studiato e disegnato, senza che nulla fosse lasciato al caso” conferma, senza ombra di smentita che il progetto e la realizzazione delle rotonde sono stati seguiti passo passo dai tecnici del Comune che hanno lavorato di concerto con “progettista, direttore lavori, capo cantiere, impresa,  collaudatore.
Che sulla vicenda i nostri Amministratori abbiano la coda di paglia lunga un chilometro,  è dato anche dal maldestro tentativo fatto in passato di addossare ad altri la responsabilità dell’uso di questo famoso “resistone”. Infatti nel mezzo della polemica, quando le buche rompevano le sospensioni delle macchine, qualcuno in Comune ebbe a dire che la resina era già stata usata dalla precedente Amministrazione, per esempio in via Rapicio. Ora si dà il caso che la mole di traffico in via Racipio non è minimamente paragonabile a quella di viale Mazzini e Mellini, tant’è che i problemi sono sorti dove più intenso è il traffico automobilistico.
Naturalmente c’è da sperare che il Comune possa vincere le cause promosse e recuperare così le vagonate di soldi spesi per rimettere a posto le rotonde “ammalorate”, ma cantar vittoria prima di vincere, può esporre il cantante ad amare delusioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Siete proprio sicuri che la colpa sia della resina? Il CTU non dice forse che la colpa è del pacchetto pavimentazione nella sua interezza? Mi pare un po semplicistico dare colpa solo alla sigillatura quando gli spessori di posa sono sbagliati, la puntina di allettamento si frantuma e il massetto presenta evidenti segni di cedimento... Attenzione alla propaganda da mercato elettorale che si rischiano pacchiane inesattezze.