lunedì 30 marzo 2009

Per i cattolici un imperativo: Ricostruire la passione civile

A febbraio l'aula del Senato ha accolto 250 studenti italiani per ricordare il 60mo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. In quella occasione, i senatori si sono impegnati " a compiere ogni sforzo possibile per la conoscenza e l'attuazione dei principi della Dichiarazione, facendosene attivi e convinti artefici della loro diffusione e realizzazione". Tra i vari relatori e firmatari della risoluzione, votata all'unanimità, c'era anche il nostro sindaco/senatore Sandro Mazzatorta.
Un preambolo della Dichiarazione così recita:
"... il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità... l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godono della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo."
Purtroppo molti dei fatti accaduti a Chiari e in Italia negli ultimi tempi, ci inducono a dire che c'è qualcosa che non quadra con quanto sostenuto nella Dichiarazione, tanto che si rischia di ricadere " in atti di barbarie che offendono la coscienza...".

Una curiosità. Ma a questo proposito cosa dice la Chiesa?
- Cardinale Crescenzio Sepe: "Noi cattolici dobbiamo essere in grado di ricostruire un tessuto di "passione civile".. e pronti a riempire un vuoto che rischia di aggiungere ai guasti del degrado una cappa di pessimismo senza ritorno... dobbiamo guidare una possibile riscossa contro un generico giustizialismo, partendo dall'affermazione dell'insegnamento evangelico per ricostruire un tessuto civile a partire dalla coscienza religiosa".
- Mons. Agostino Superbo: " l'illegalità, la strumentalizzazione delle leggi e il clientelismo rappresentano un ostacolo alla forza dell'Eucarestia".
- Cardinale Bagnasco, presidente della CEI: "occorre neutralizzare gli estremismi, che non possono dettare legge a nessuno e non vanno considerati come la realtà totale di un popolo. Occorre, in positivo, creare condizioni di accoglienza per tutti quelli che rispettano le regole della convivenza e si impegnano per una reale integrazione".
- Mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas: "il giro di vite sugli immigrati non può che preoccupare chi è impegnato sul fronte della solidarietà. L'immigrazione clandestina è un problema che non può essere ignorato ma non si risolve solo con interventi polizieschi".

Qualche domanda sorge spontanea:
- A che punto è la realizzazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani?
- Sono ascoltate e messe in pratica le sollecitazioni che ci vengono dalla Chiesa?
- Siamo sicuri che questo Sindaco ci rappresenti e ci possa amministrare ancore per 5 anni?

E' giunto il momento di far capire al nostro Sindaco che è inutile parlare in Senato di diritti umani e chiedere ai giovani di attuarli, quando lui poi vota o sottoscrive leggi vessatorie nei confronti degli immigrati, dichiarando loro guerra in televisione.
Alla sicurezza e alla legalità ci teniamo tutti, ma questo si fa dando più risorse alle forze dell'ordine (aumentando a Chiari il numero dei vigili urbani che è sottostimato); si fa favorendo l'integrazione degli immigrati non creando paura e sfiducia nei loro confronti; si fa dandogli la possibilità di abitare in luoghi sani, perseguendo chi li fa vivere ammucchiati in piccoli appartamenti. E' ora che il sindaco la smetta di attaccare associazioni come la Caritas, definendola come un associazione con un grosso giro di soldi e di affari.
Questo suo comportamento e di chi lo sostiene, non porta da nessuna parte se non il creare odio e divisione, due sentimenti/atteggiamenti che non appartengono a noi cristiani. L'essere cristiano è uno stile di vita che coinvolge anche scelte difficili ma sempre proiettate verso la pace e la fraternità. Dobbiamo diffondere quel senso di speranza che ci appartiene e che ci aiuta ad avere più fiducia, nell'integrazione, nella solidarietà e nel vivere civile.
Questo è il compito che la Chiesa oggi con più forza ci chiama a riscoprire ed a rivestire all'interno della società per ricostruire la "passione civile".
Come diceva Giovanni Paolo II: "coraggio... non abbiate paura"

I Cattolici del Partito Democratico

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