venerdì 7 ottobre 2011

Varcare il muro

Varcare il muro. Almeno una volta nella vita forse occorrerebbe farlo. Il muro del nostro mondo, delle nostre certezze, delle nostre convinzioni. Non tutti ne sono capaci, non tutti possono farlo. Al di là del muro, le nostre certezze possono vacillare, le nostre convinzioni possono essere fragili, perchè al di là del muro c’è un mondo difficile da capire e da vivere.
Varcano il muro quelli che Mario Angeli definisce visionari. Visionari non vuol dire pazzi, vuol dire capaci di avere una visione del mondo, capaci nello stesso tempo di mettersi in discussione e di avere la forza di credere all’incontro con altri esseri, per capirli e capirti.
Don Piero Marchetti, lui, quel muro l’ha varcato. Con indosso la sua fede (che parola difficile da usare per un laico!) e la sua disponibilità. La disponibilità a mettersi al servizio degli ultimi, secondo il più radicale dei precetti evangelici. Qui come  in Monzambico.
Nell’incontro che si è tenuto ieri sera al Centro Giovanile 2000, è stato proiettato un filmato dove veniva raccontata per immagini la vita e le attività della parrocchia di Morrumbene.
Abbiamo visto bambini sorridenti all’interno della loro scuola, donne anziane nelle loro capanne e giovani nei laboratori di falegnameria e sartoria. Abbiamo visto la Chiesa e le case, gli orti e gli animali, il laghetto e la campagna coltivata. In definitiva un’oasi di pace all’interno di un paese difficile.
Forse il quadretto era troppo idilliaco per essere completo. Forse quelle immagini, certo belle e suggestive, non davano testimonianza della fatica che don Piero e i suoi collaboratori devono sopportare per togliere 240 bambini dalla strada e portarli all’interno di un percorso educativo definito. O delle difficoltà che essi devono affrontare per salvare da una fine atroce le nonne rimaste sole o per realizzare dei pozzi per l’acqua o organizzare i laboratori.
Non tutto scende dal cielo e quello che non scende bisogna cercarlo, con la forza di volontà, col duro lavoro, con il coinvolgimento di tanti volontari. Perchè Morrumbene è sì una parrocchia, ma i suoi parrocchiani molto spesso sono privi anche del necessario per vivere.
E allora don Piero ritorna a varcare il muro e viene a parlare a noi dei suoi bambini e delle sue nonne. Non perchè possiamo sentirci edificati da tanta bontà, ma perchè egli vuole farci partecipi di quel mondo, che non è un mondo alieno, ma il nostro mondo. Se riusciamo a capire il messaggio e non ci limitiamo a un atteggiamento pietoso, forse in quel muro si può aprire un varco, ossia una possibilità di dialogo e di aiuto reciproco.

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