Ho saputo che il Comune ha svolto un’indagine presso gli esercenti del Centro Storico di Chiari per conoscere il loro parere in merito allo spostamento in viale Cadeo del mercato durante il periodo natalizio. La richiesta nasce dalla volontà di portare in piazza Zanardelli la pista di pattinaggio che l’anno scorso era posizionata in piazza Rocca.
Da notizie trapelate sembra che i commercianti fino ad oggi consultati abbiano espresso in maggioranza il loro parere sfavorevole.
Mi permetto di fare due considerazioni. Una riguarda il metodo, l’altra il merito della proposta.
Riguardo al metodo, ritengo che un’Amministrazione debba avere sempre il coraggio delle proprie scelte, anche quando queste possono risultare impopolari. Se si sceglie la strada della consultazione permanente, allora snaturiamo il senso della nostra democrazia che è essenzialmente rappresentativa. Se una consultazione viene fatta per una questione come questa, perché allora non farlo per ogni scelta assunta dall’Amministrazione Comunale? Come si capisce bene ci si ficca in un intrigo da cui poi risulterebbe difficile uscire.
Per quanto riguarda il merito io sono del tutto contrario in quanto durante il periodo natalizio la città ha bisogno di essere vissuta e il mercato, come ho ripetuto fino alla noia durante l’Amministrazione Mazzatorta, serve a rendere vivo il nostro Centro Storico (leggi qui). Spostarlo in periferia per quattro settimane significa rinunciare ad almeno 16 occasioni durante le quali i nostri cittadini si riverserebbero in massa per tutte le vie del centro città sia per fare acquisti, sia per incontrare altra gente. Questo flusso di persone non verrebbe compensato dalla presenza in Piazza Zanardelli della pista di pattinaggio. Comprendo quindi benissimo il punto di vista dei commercianti e lo appoggio pienamente.
La pista di pattinaggio può stare dove era l’anno scorso e se si vogliono rendere più attrattive le altre vie del centro e Piazza Zanardelli sarà bene che gli assessori competenti e i loro collaboratori si facciano venire altre idee.
Durante le Quadre si è deciso di spendere 30 mila euro ricevuti da sponsor privati per organizzare un concerto con la cantante Annalisa. Lasciando da parte la qualità dell’evento, mi viene da dire che trenta mila euro per una serata sono tanti soldi. Sono soldi che magari potevano essere impiegati per scopi meno appariscenti ma più utili, come per esempio sostituire i computer antidiluviani della Biblioteca Comunale oppure, tanto per rimanere nelle attività dell’effimero, creare eventi in Centro Storico durante il periodo natalizio che servissero a invogliare le persone a uscire dalle case e a creare socialità, movimento e giro d’affari.
Abbiamo sicuramente bisogno di promuovere la nostra Città, ma non esclusivamente con l’antico metodo del “panem et circenses”.
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