Il Regolamento Comunale votato dall’attuale compagine amministrativa, dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2025 gli individui stranieri oggetto di “dichiarazione di ospitalità” siano inseriti d’ufficio nel computo dei componenti familiari ai fini della Tari.
Decisione che non condivido non perché illegittima, ma perché è semplicemente discriminatoria.
Quello che non condivido per nulla sono le parole usate dal Sindaco Zotti. Definire “parassiti sociali” coloro si trovano nello stato di ospiti di una famiglia, non solo è inappropriato, ma è anche volgare e offensivo della dignità delle persone. Come giustamente rilevava un commentatore “Come sempre, pagheranno gli onesti che hanno segnalato queste "richieste di ospitalità" (che in tanti casi sono badanti che seguono anziani). Chi invece fa "nero" non pagherà, visto gli scarsi controlli”.
Ancora una volta il Sindaco non riesce a usare parole adeguate alla carica che riveste.
Il trumpismo sta facendo disastri anche per quel che riguarda la comunicazione e il linguaggio.
P.S. - La decisione è stata invece condivisa dal PD e dal Comitato Civico Marco Salogni. Non capisco il motivo di tale scelta, come non l’ha capita la CGIL di Brescia che l’ha definita “discriminatoria”.
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