martedì 18 giugno 2024

OCIO AGLI AVENTINIANI

In questa campagna elettorale clarense ne abbiamo viste tante, ma il meglio forse deve ancora venire.

 

Oggi, Roberto Campodonico, riscoprendosi novello storico, fa un parallelo tra l’Aventino dei tempi di Amendola e Turati - che ha “spalancato le porte al ventennio fascista” - e la situazione di oggi a Chiari, dove, se non vengono fermati, Codoni e Vizzardi possono realizzare "un ventennio clarense".


Secessione dell'Aventino anno 1924


I rappresentanti del PD, una “sinistra dura e pura”, “comunisti tutti d’un pezzo”,  si accorgono solo ora che Vizzardi e Codoni sono di destra?  Non sono gli stessi che per dieci anni hanno fornito sostegno al virtuosismo vizzardiano, oggi convertito al capitalismo o, come dice Zotti, al turbo capitalismo? Perché dopo l’esclusione del loro candidato dal ballottaggio suonano la tromba dell’astensionismo? Non capiscono che per avere un loro rappresentante in Consiglio Comunale devono sperare nella vittoria di Zotti, altrimenti resteranno sull’Aventino per cinque anni ad acchiappar farfalle?


“Il non voto è da perdenti sempre” afferma Campodonico, a maggior ragione oggi che c’è il rischio di un “ventennio clarense”. Solo il voto a Zotti può costituire la giusta diga contro il "virtuocodonismo".


Cosa mai volete dire a persone come queste? Zotti, più che un politico è un personaggio da cabaret. Gliel’ho detto anche di persona: “In politica sei sprecato, ma a calcare il palcoscenico di un piccolo cabaret faresti la tua figura. Di Cugini non ne parliamo. Ha fatto della superficialità la sua cifra stilistica. Egli usa alcune parole con una leggerezza talmente sconcertante che dà l’idea di non conoscerne il significato. Di Campodonico conosciamo il suo carattere sanguigno che qualche volta lo fa deragliare. Ora scopriamo anche il suo interesse per la storia patria, interpretata secondo canoni del tutto originali. Intuiamo così che Vizzardi è un capitalista di destra con perversa inclinazione autoritaria. Speriamo solo di non essere chiamati in piazza la domenica a inneggiare al Viz al grido di “Eia Eia Alala!”.





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