lunedì 21 febbraio 2011

L'emeroteca oltre lo show

Chiari - l'emeroteca in Biblioteca
L’emeroteca in piazza Zanardelli offre indiscutibilmente un bel servizio, del tutto simile a quello offerto nella precedente collocazione nella biblioteca comunale, sia dal punto vista degli spazi, che dell’arredo e del numero di testate presenti (ad occhio una quindicina di quotidiani ed almeno cinquanta periodici, perlopiù d’impronta culturale in materie varie con alcune riviste dedicate all’attualità).
Servizio del tutto simile dicevo, però almeno una diversità la si nota subito: gli utenti sono un po’ “in vetrina”, un effetto probabilmente molto cercato dai politici … un po’ meno dai lettori. Anche l’orario sembra uguale, apre negli stessi giorni, ma chiude un’ora prima, perciò vengono sottratte cinque ore settimanali all’utilizzo.
Chiari - l'emeroteca oggi
Le altre diversità stanno dietro la facciata e sono più tecniche, ad esempio vi si può trovare solo l’ultimo numero di ciascun periodico; per sfogliare gli arretrati bisogna ritornare in biblioteca. Un altro punto critico, forse meno avvertito da chi si limita a scorrere i quotidiani, può sorgere dalla necessità di ricorrere a dizionari, ad opere di consultazione, di approfondimento oppure alla rete Internet, di cui la nuova sede è priva. Senza contare il fatto che nelle sale della biblioteca era possibile utilizzare ulteriori postazioni per la lettura.
Vi sono poi degli aspetti di carattere gestionale, che non interessano direttamente gli utenti, ma dovrebbero occupare il pensiero di chi amministra i bilanci pubblici. In pratica, per offrire – forse - il medesimo servizio ai cittadini, si aumentano le spese di gestione; spese determinate dai seguenti fattori: consumo di superficie di nuova e costosa ristrutturazione, consumi energetici e manutenzione della stessa, sottrazione di personale della biblioteca con qualifica di concetto per svolgere mansioni inferiori, cioè a fare il sorvegliante tutte le mattine nella nuova emeroteca.
Obiettivamente da chi ha sempre fatto sfoggio di modelli come la gestione manageriale e di concetti come la “governance” ci si potrebbe aspettare qualcosa di meglio, specialmente in un periodo in cui tutti dichiarano guerra agli sprechi nei servizi pubblici. Invece nella pubblica amministrazione di Chiari s’impone un’altra filosofia, la sua “governance” prevede che gli uffici comunali vengano spalmati sul territorio (e questa non è che l’ultima delle manovre) attraverso un processo di decentramenti dispendiosi o di duplicazioni, come il superfluo Museo della Città, ma senza migliorie per questo microcosmo votato alle apparenze.

Beppe Vavassori

9 commenti:

Anonimo ha detto...

La lega questi sperperi non li fa solo a Chiari.Basta guardare il decreto mille proroghe e si vede subito che per comprare voti sono disposti a tutto, con i soldi dei cittadini. Un esempio è il fatto che per i grandi comuni si passerà da 14 a 16 assessori. Doveva essere diminuito il numero di consiglieri comunali a 48, ed invece resteranno 60.
Intanto paga sempre pantalone.
Uno dei tanti pantalone

Anonimo ha detto...

dovete solo sperare che la rivoluzione in atto nei paesi islamici non provochi una invasione di massa di stranieri in Italia, altrimenti vedrete chi governerà l'Italia alle prossime elezioni!

Anonimo ha detto...

Egregio Sig. Vavassori, Lei era uno dei pochi che, con il suo ruolo in comune, poteva contrastare ciò che oggi critica a spada tratta.
Perchè non è rimasto a fare il Dirigente anzichè scappare a gambe levate alla prima occasione possibile?
Per caso aveva qualche scheletruccio nell'armadio che le ha suggerito di lasciare senza esitazione la responsabilità del settore cultura?
Non risponda:"perchè ho maturato gli anni per la pensione", sarebbe troppo banale ed una offesa alla sua stessa intelligenza.

Anonimo ha detto...

A costo di perdere la sua stima per la mia intelligenza, cosa di cui comunque le sono grato, le confermo che il raggiungimento dei requisiti per la pensione ha avuto il suo bel peso. Di scheletri ed altre motivazioni discorrerei volentieri in privato, se avessi l’occasione di conoscerla. Mi sento comunque di affermare che da parte dei dirigenti comunali le possibilità di contrastare le decisioni degli amministratori ci sono, ma hanno vita breve.

B.Vavassori

Anonimo ha detto...

Off topic
Due paroline sul milleproroghe che salva i partiti dal pagamento di 100 milioni di euro (diconsi CENTO MILIONI DI EURO) con una ammenda di mille euro (DICONSI MILLE EURO) per ogni provincia a causa delle affissioni illegali? Bipartisan, naturalmente. Se non è legge ad personam questa, non vedo cosa possa essere.
Manuel Galbiati

Anonimo ha detto...

Napolitano rinvia il milleproroghe!Meno male che Giorgio c'è.
Carlo

Anonimo ha detto...

Questa mattina Milan ha detto che se rinvierà quella proroga (i cento milioni di euro) lui andrà a fare la Ola fuori dal Quirinale.. In quel caso io organizzerò un pullman per Roma (anche se la voglia di partecipazione dei clarensi consiglierebbe una bicicletta a due posti, e uno dei due sarebbe occupato da uno di Castrezzato...)
MG

Anonimo ha detto...

Caro Manuel, prima di fare di ogni erba un fascio, cerchiamo di stare un po' sul locale, quindi sapresti dirmi a Chiari chi ha fatto nelle ultime elezione le affissioni illegali?????

Ciao Angelo

Anonimo ha detto...

Ammetto la mia ignoranza. Ricordo i militanti del PD lamentarsi per questa cosa (nella fattispecie Sergio) e ricordo chiaramente i gnareloc leghisti strappare i manifesti del PD (ovviamente i dirigenti legaioli smentirono indignati...).
Faccio di ogni erba un fascio, caro Angelo (e non è un "caro" ironico), perchè sono nauseato, perchè gli errori delle generazioni prima della mia, ma anche della mia, stanno ricadendo di brutto sull'oggi e sui giovani di oggi (gruppo al quale, haimé, non appartengo), e per tanti altri motivi, che forse tu o altri chiamereste "populisti", ma nonostante questa forse giusta etichetta, mi stanno dando un rodimento che sfora nel patologico... Egitto, bel suol d'amore...
MG