giovedì 30 maggio 2024

CENE ELEGANTI IN VILLA MAZ-ZOTTI

La Villa Mazzotti per il Comune rappresenta un costo. Questo in sintesi è ciò che ha affermato Gabriele Zotti nell’ormai famoso confronto fra candidati tenutosi negli studi dell’emittente televisiva Teletutto.  Un costo che, nel deprecabile caso diventasse Sindaco, Zotti non è disposto a sostenere. Meglio cedere la gestione di questa prestigiosa proprietà comunale a privati.


Chiari - Villa Mazzotti


Quello di cedere la Villa Mazzotti ai privati è un progetto che ha radici lontane. Durante le Amministrazioni Mazzatorta quest’idea circolò per un po’ di tempo negli ambienti della destra clarense, ma fortunatamente non se ne fece niente. Oggi la cosa viene riproposta e i cittadini di Chiari devono sapere che se Zotti dovesse diventare Sindaco,  esiste l’alta probabilità che la Villa Mazzotti diventi di fatto privata.


Il ragionamento che fa Zotti è il seguente:

  • di contenitori per fare cultura a Chiari ce ne sono tanti;
  • l’attuale Amministrazione sta realizzando un nuovo contenitore: il Teatro-Cinema S. Orsola;
  • ogni contenitore che si crea va a svuotare altri contenitori, per la mancanza di una vivacità culturale adeguata a sostenerli tutti;
  • Villa Mazzotti rappresenta il contenitore più fragile e quindi meno idoneo ad accogliere quegli eventi che portano un afflusso notevole di persone;
  • Ergo, cederne la gestione a privati sarebbe la cosa migliore.

Certo, il sogno sarebbe legato al tema della cultura e sarebbe auspicabile che i responsabili della Microeditoria facessero un passo in questo senso, ma se ciò non avvenisse…


Gabriele Zotti



Tutto questo ragionamento è contraddittorio e si presta ad alcune valutazioni critiche che di seguito voglio esporre.


Il Teatro-Cinema S.Orsola venne ceduto nel 2012 dalla Parrocchia alla Fondazione Bertinotti-Formenti con un contratto di affitto a riscatto. Si era ancora all’epoca dell’Amministrazione Mazzatorta e Gabriele Zotti era assessore di quella Amministrazione. Non credo che volessero comprare quell’immobile per farne case popolari. Quindi Zotti che all’epoca era favorevole al restauro del vecchio Cinema Teatro, oggi di colpo è critico.


Non solo. Tanto per rimanere in ambito Fondazioni, anche la ristrutturazione dello stabile Bettolini comprende al suo interno un auditorium, già usato in passato per pubbliche assemblee. Anche questo stabile è stato ristrutturato ai tempi in cui Zotti era assessore. 


E che dire della ristrutturazione dell’ex Comune e della vecchia Anagrafe? Anche lì spazi per uso culturale.


Forse ci si ricorderà che al posto della cava di via Roccafranca, Mazzatorta e la sua giunta volevano effettuare un intervento che prevedeva tra le altre cose un Anfiteatro da utilizzare per eventi di natura culturale. Tutto saltò per la crisi economica.


Il grandioso Polo della Cultura, quello che nei sogni di Mazzatorta avrebbe dovuto illuminare come un faro il panorama culturale della nostra città, per nostra buona sorte non è stato realizzato, rimanendo un misero cadavere da tumulare sotto un parcheggio.


Ora, dopo aver riempito Chiari di contenitori, reali o rimasti sulla carta, il signor Zotti fa la polemica sui troppi contenitori esistenti, per cui sarebbe cosa utile, secondo il suo giudizio, cederne magari uno in gestione ai privati. E quale sarebbe secondo voi? Ma naturalmente la Villa Mazzotti, il più prestigioso e quindi il più appetibile.


E siccome manifestazioni con la presenza di un gran numero di persone è meglio evitarli perché la Villa è un contenitore fragile, perché non utilizzarlo per serate di gala, cene eleganti, eventi esclusivi? L’ingresso sarebbe riservato a pochi eletti, educati e danarosi e il contenitore non verrebbe stressato dalla presenza di una massa di persone alla ricerca di un libro da leggere, di una commedia da seguire, da un concerto da ascoltare.

 

Tutto bello, però a quel punto i cittadini di Chiari potrebbero dire addio alla loro Villa e al suo bellissimo parco.


martedì 28 maggio 2024

IL MATTATORE

Come avevo detto qualche tempo fa, Gabriele Zotti ha tutta la stoffa del mattatore.


Le sue performance in Consiglio Comunale sono epiche. Non solo occupa la scena da par suo, ma riesce a improvvisare invettive che spaziano dalla politica locale a quella nazionale. 


Gabriele Zotti


Personalmente penso che sia del tutto sprecato a Chiari, specie quando si pretende da lui un atteggiamento compassato tipico di certi politici noiosi. 


Zotti è un puledro focoso, impetuoso, irruente. Costringerlo negli angusti spazi della politica nostrana è un vero peccato. Egli ha bisogno verdi praterie dove correre senza freni, senza ostacoli, senza impedimenti.


Ora che la campagna elettorale è entrata nel suo clou, sono certo che il buon Gabriele ci farà vedere cose strabilianti. Un po’ come fatto in questo video che ripropongo per il vostro diletto. 

lunedì 27 maggio 2024

IL DOTTOR JEKILL E MISTER HYDE - 01

Quando Gabriele Zotti cercò di entrare in Fratelli d’Italia, i rappresentanti di quel partito sapevano benissimo chi egli fosse, tant’è che fecero di tutto per non aprire quella porta.

Gli sforzi fatti furono però inutili e Zotti, forte di un centinaio di tessere portate in dote, non solo trovò spalancate le porte, ma fu proposto “con orgoglio” come candidato Sindaco.


Di fronte a tanta responsabilità, il nostro cercò di far dimenticare le intemperanze passate e si propose come un moderato, né più né meno di come aveva fatto Giorgia Meloni. 

Toni pacati, parole riflessive, rispetto degli avversari, tutto faceva credere che gli anni passati fuori dalle sedi istituzionali avessero cambiato nel profondo il novello Gabriele. Le sue parole furono esplicite: “Sono stati anni di riflessione e di ricerca interiore” allo scopo di trovare “le energie necessarie” per il bene della comunità.


Peccato però che il dottor Jekill faccia sempre fatica a tenere a bada mister Hyde e la parte oscura di noi stessi, nonostante tutti gli sforzi, prima o poi emerge in maniera dirompente.

La prova di ciò si è avuta in occasione del dibattito tra i candidati svoltosi presso gli studi di Teletutto. Circa un’ora trascorsa in tutta tranquillità, poi di colpo, senza che ci fosse stato alcun pretesto, atteggiamenti di insofferenza, polemica esplosiva e abbandono dello studio mentre i giornalisti stavano ancora salutando partecipanti e telespettatori.




Sarà stato un caso? Forse. Diventa però difficile dimenticare alcune perle consegnate alla piccola storia della nostra comunità da un Gabriele Zotti d’annata. Oggi e nei prossimi giorni pubblicherò sulla mia pagina Facebook dei piccoli video dove emerge in tutta la sua virulenza la polemica scomposta, lo scontro verbale sopra le righe, la diatriba smisurata e volgare.

 

Questo è il vero Zotti e i cittadini di Chiari farebbero bene a non dimenticarlo.

sabato 25 maggio 2024

IL GUASTATORE

Curato dai giornalisti Andreolassi e Facchi si è tenuto giovedì presso gli studi di Teletutto il terzo incontro tra i candidati a sindaco di Chiari. 

Per buona parte della trasmissione sembrava di assistere a una discussione tra gentiluomini in un caffè letterario. Toni pacati, sostanziale fair play, rispetto di tempi e avversari.


Confronto tra candidati a Teletutto


A un certo punto però qualcosa è cambiato. Gabriele Zotti ha cominciato a dare segni di nervosismo, a strizzare gli occhi come se fosse in preda a un disagio fisico, e  abbandonando il bon ton tenuto fino a quel momento, si è lasciato andare in alcune delle sue ormai famose ed estemporanee filippiche. 

La prima vittima della sua polemica è stato Massimo Vizzardi, accusato di essere un turbo capitalista. Il livore che nutre nei confronti di Vizzardi non è spiegabile con la semplice ostilità che si può avere verso un avversario politico. È qualcosa di più profondo, qualcosa che rasenta la paranoia ossessiva. 

A Codoni ha rimproverato di tenere al suo posto il consulente della mobilità urbana, visto che la mattina davanti alla scuola delle primarie e davanti all’ospedale si creano ingorghi stradali. Per la cronaca quel consulente è lo stesso che c'era ai tempi in cui governava Zotti.

Il massimo della sua verve polemica è stato tuttavia raggiunto con l’ultima domanda. Guardando la camera e alzando il suo programma elettorale ha detto rivolto ai telespettatori: “Io ci metto il cuore voi mettete una croce su uno di questi quattro simboli, per evitare che portiamo quella croce che abbiamo visto fino adesso”.  La croce secondo Zotti è il caos in cui si trova Chiari per effetto del governo della città da parte del centro sinistra.



Gabriele Zotti


Per finire si è alzato e ha lasciato lo studio mentre i giornalisti attoniti stavano ancora ringraziando i partecipanti e salutando i telespettatori. 

D’altra parte questo è Zotti, il guastatore della politica clarense.

Per parlare del merito, aggiungo che si sopporta volentieri la croce di una Giunta che in dieci anni di amministrazione realizza due scuole di livello europeo, un cinema teatro in pieno centro, una nuova caserma dei Carabinieri. Oltre a due grandi parcheggi a ridosso del Centro Storico, nuovi parchi giochi per i bambini, numerose piste ciclabili, la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Solo per parlare delle cose più rilevanti.

Zotti e le Giunte Mazzatorta di cui faceva parte cosa ci hanno lasciato? Ci hanno lasciato le rotonde più sfasciate del mondo costate un pozzo di soldi (leggi qui), il cadavere del Polo della Cultura (leggi qui), le Scuole e la Caserma dei Carabinieri mai realizzate, il distaccamento della Polizia Locale presso la stazione chiuso ancor prima di aprire (leggi qui). Per non  parlare dell’airpol, il mitico aereo poliziotto che avrebbe dovuto proteggerci dai malviventi, ma servito solo per fare uno spot elettorale (leggi qui). Il progetto della Cava di via Roccafranca è rimasto solo nei sogni di Mazzatorta, mentre cose molto più tangibili sono state: la discarica abusiva del cimitero (leggi qui) e altre piccole sparse sul territorio della città, le voragini di via Sandella (leggi qui), il consumo sconsiderato di suolo.

Potrei continuare fino a domani mattina, ma forse è del tutto inutile. I clarensi sanno bene cosa hanno fatto Zotti e Campodonico quando erano al governo della Città, tant’è che hanno dato fiducia a Massimo Vizzardi e alle sue giunte per ben due volte. 

Cambiare, per riconsegnare la città a chi in passato ha governato malissimo, non è una cosa buona e i clarensi non sono certo dei gonzi per permetterlo. Per cui Zotti faccia pure le sue filippiche e sceneggiate televisive, è un modo come un altro per abbaiare alla luna.


martedì 21 maggio 2024

CIAO CIAO


Marco Salogni
ha impostato la sua campagna elettorale realizzando dei video in cui spiega in “pillole” alcuni punti del suo programma. 



Lo schema è sempre lo stesso:
1 - titolo sintetico del punto programmatico;
2 - presentazione di se stesso con la formula:
      “Ciao, sono Marco Salogni”;
3 - svolgimento del punto programmatico.

Il format, simpatico e confidenziale, è stato replicato da tutti i candidati del suo Comitato che si sono presentati allo stesso modo: “Ciao, sono Tizia, ciao sono Caio”.

Peccato però che il simpatico e confidenziale schema sia per nulla originale.
Stamattina, per puro caso, mi sono imbattuto in un reel che replica per filo e per segno lo schema di Salogni. Solo che al posto di presentare un programma elettorale, si vendono case.

A quel punto mi sono chiesto che fine abbia fatto mai la politica, ridotta a puro messaggio pubblicitario, a merce da propagandare con mezzi suadenti, a scopiazzamenti inverecondi, a  sfilate tipo “modello Giuditta”, a programmi che hanno la pretesa di parlare dello scibile umano, ma alla fine dicono tutto e niente.

Ci sarà qualcosa di vero dietro questo Comitato Civico, qualcosa di originale, di veramente vissuto e studiato, o è semplicemente un patchwork confezionato alla bell’e meglio da persone che poco sanno di politica e nulla di amministrazione della cosa pubblica?

Vedremo. I clarensi per due volte consecutive hanno dimostrato saggezza e capacità di discernimento. Speriamo che non ci sia due senza tre.


lunedì 20 maggio 2024

GARAGE VERTICALE

L’idea della Lega di permettere il parcheggio delle macchine in Piazza Zanardelli, è stata fatta propria dal Candidato Sindaco Gabriele Zotti che l’ha inserita nel programma di coalizione. Poiché si entra nel merito della questione, definendo i particolari di utilizzo del servizio, c’è da credere che se eletto Sindaco, tale proposta verrebbe realizzata.

Io, molto modestamente, mi permetto di fare un ulteriore proposta per consentire ai nostri cittadini di godere del nostro centro storico in modo emisferico.




Abbiamo una magnifica Torre Civica che al suo interno presenta una cubatura impressionante del tutto inutilizzata. Perché non farne un garage a sviluppo verticale? Vi troverebbero posto almeno un centinaio di macchine e si darebbe la possibilità ai nostri concittadini di godere delle bellezze di Chiari a tutto tondo.

Volendo, in cima si potrebbe creare un’area bar in parte insonorizzata e semovente, per gustare il proprio aperitivo al suono attutito delle campane e godendo del panorama clarense a 360 gradi.


Abbiamo bisogno di idee nuove per svegliare questa città dal suo torpore e farne quella che il mai dimenticato Mazzatorta definiva “la città che non sta ferma mai”. 

Zotti, seguendo le orme del Senatore, potrebbe essere l’artefice di questa nuova idea, un progetto che riesca a coniugare modernismo e tradizione, innovazione e clarensità.


La rivoluzione mazzatortiana, bloccata dai soliti conservatori oscurantisti, potrebbe trovare nuovo vigore in Zotti, novello Gabriele, astro nascente della politica clarense e lombarda. Speriamo soltanto che il Capo Stazione, il Cancelliere di Frazione e il Presidente dell’Accademia del Piffero non si mettano di traverso.

domenica 19 maggio 2024

PILLOLE DI PROGRAMMA - LEGGERE ATTENTAMENTE LE CONTROINDICAZIONI - PARCHEGGI

Cinque anni fa la Lega aveva proposto di realizzare al posto della scuola Turla un ampio parcheggio. La motivazione era data dal fatto che gli abitanti della parte ovest della città, nel caso volessero  venire in centro, non avevano un posto dove lasciare la macchina. Grazie al rifacimento della scuola Toscanini, il parcheggio è stato realizzato.


Parcheggio Turla


Oggi i rappresentanti della Lega si spingono oltre; vogliono adibire a parcheggio anche piazza Zanardelli. Il motivo è quello di “garantire a tutti di frequentare meglio il Centro Storico”.


Allora io mi chiedo, perché in questi anni abbiamo realizzato tutti i parcheggi a ridosso del Centro Storico, se poi diciamo ai nostri concittadini “venite in centro, magari un posto in piazza Zanardelli lo troverete e se non non lo trovate pazienza, sarà per la prossima volta"? 

Come si combina questa idea con la necessità di allentare il Centro dalla morsa del traffico? 


Un’indagine commissionata dal Comune qualche tempo fa, aveva evidenziato che ogni anno transitano per il centro cittadino circa 100mila autoveicoli. Molti di essi sono alla ricerca di un parcheggio che spesso non trovano. Perché si continua ad assecondare la pigrizia delle persone?


Il paradosso poi è che quelli che fanno questa proposta sono gli stessi che in passato hanno cercato in tutti i modi di portare il mercato in viale Cadeo, contribuendo così alla desertificazione del centro. Oggi per rivitalizzarlo si fanno paladini del parcheggio nel cuore della città. Ma qual è la coerenza di questo ragionamento?


P.S. - Per vedere quanti posti macchina esistono a Chiari, vi rimando al post pubblicato il 20 settembre 2021. L’area Turla non era stata stata ancora attrezzata e il Parcheggio del Centro Giovanile 2000 non era ancora di utilizzo pubblico (leggi qui).

venerdì 17 maggio 2024

ASCETI, CORSARI E POLITICI

Sembra che il merito non interessi a nessuno.

Eppure merito vuole anche dire programmi, proposte per rendere migliore la nostra Città, città bisogna dirlo, che ha le sue peculiarità: un bellissimo e antico Centro Storico, quartieri periferici abbastanza ordinati, un’importante zona produttiva, una campagna che ha saputo adeguarsi al mutare delle situazioni. Ma quello che più conta, un benessere diffuso, una cittadinanza di donne e uomini viva e partecipe, composta da ceti produttivi che sono il motore della crescita e dello sviluppo, da giovani che rappresentano il nostro futuro, da anziani che sono la nostra memoria.




clarensi hanno ormai imparato che esistono cittadini di nuova generazione che hanno trovato nella nostra città il luogo dove lavorare, studiare, fare casa, crescere i figli. Persone che dopo anni di ostilità, sfruttamento, emarginazione, si affacciano alla ribalta della politica e vogliono contare, partecipare, impegnarsi per la loro città di adozione o per la loro città tout court.


DOMENICO CODONI parla alla città nel suo complesso. Parla di asili nido ed edilizia convenzionata per ridurre l’acquisto della prima casa. Parla di scuola e cultura, di svago, di sport, di benessere delle persone. Parla alle persone più fragili perché ne conosce i bisogni e sa che il Comune, a cui si affianca un importante Terzo Settore, è il primo presidio per questi cittadini. 

Domenico Codoni


Parla di Centro e di periferie, di parcheggi e di strade, di sicurezza e di sviluppo. Ne parla perché convinto che non si parta da zero. Gli ultimi dieci anni sono stati anni importantissimi, forse irripetibili. Tanti progetti sono stati realizzati e tanti ancora sono in corso di realizzazione. La città è cresciuta in meglio nonostante due anni di pandemia che ha portato con sé lutti e dolore. Nonostante la guerra che ha innescato un carovita difficile da sostenere per molti. Domenica, parlando dell’aumento di prezzi, ha pronunciato una frase che a prima vista è sembrata abbastanza incomprensibile: ”Ci ha salvato la scuola”. Le scuole, le nostre bellissime scuole, rappresentano anche due grandi campi fotovoltaici che fanno quasi azzerare la bolletta energetica del Comune. È un risparmio enorme che può essere destinato per altre necessità. 

Codoni non ha bisogno di raccattare pareri in giro. La sua Città la conosce. Ne conosce pregi e difetti, problemi e potenzialità. Fa proposte serie e pragmatiche, proposte che possono diventare progetti. Bisogna dargli tempo. Interrompere ora questo percorso fatto di buona politica sarebbe un danno grave per noi e per la nostra Città.


GABRIELE ZOTTI l’abbiamo già conosciuto ai tempi delle Giunte Mazzatorta. Non ha lasciato un grande segno di sé, anzi. È stato il politico che assieme ad altri ha favorito quei ceti speculativi che hanno depredato la Città (vedi Fondazioni ridotte a gusci vuoti ). Che si è distinto assieme ai suoi alleati per aver collezionato una serie interminabile di fallimenti tutti documentati da questo Blog. 


Gabriele Zotti

Consegnare le chiavi della Città a lui significa fare un rovinoso passo indietro, con il rischio di rendere Chiari l’hub dell’affarismo senza scrupoli, lo snodo di faccendieri e speculatori. I clarensi cinque anni fa hanno fatto la scelta giusta e la Città è cresciuta nel rispetto del suo territorio e realizzando progetti che sono fondamentali per il nostro futuro. Chiari ha bisogno del rinnovamento nella continuità, non di un avventurismo corsaro.


MARCO SALOGNI. Pur non considerando la sua inesistente esperienza amministrativa, Salogni parla soltanto a una parte della città, quella più fragile e bisognosa di assistenza. Di per sé non è un male, ma limitarsi a questo perdendo di vista il quadro complessivo, è un limite. 


Marco Salogni

Di più. Egli parla a una città ipotetica, non alla sua città. Alcune proposte che egli fa si attagliano di più a una città di medie dimensioni come può essere Brescia. E infatti è da Brescia, in particolare dalle proposte della Sindaca Castelletti, che derivano alcune sue idee. Parlare per esempio di Consigli di quartiere, ha senso a Brescia, dove un quartiere è più grande di Chiari, ma non nella nostra città. Si possono tranquillamente considerare le buone pratiche applicate in altre realtà, ma poi occorre adattarle alla propria città che ha una sua chiara specificità.

Avere come punto di riferimento solo una parte della popolazione, significa rinnegare alla radice quel riformismo che è stato uno dei tratti distintivi della sinistra italiana. Sinistra che non ha mai perso di vista le alleanze con il ceto medio e perfino con la borghesia. Il PD aveva portato ancora più avanti questa politica, rinunciando a certo settarismo di sinistra radicale e aprendosi ai ceti più evoluti e innovativi. Con la Schlein sembra che si stia tornando negli antichi e confortevoli recinti identitari.

L’appello di Salogni a consumare le scarpe per andare a toccare con mano la sofferenza e il disagio di molti, è un messaggio che ha poco a che vedere con l’amministrare una città e si risolve in uno slogan buono per chiudere un comizio, ma non per impostare una politica. Non abbiamo bisogno di asceti, ma di politici preparati.


lunedì 13 maggio 2024

NON DIRE GATTO

Alcuni, dopo il primo confronto dei candidati, si sono affrettati a dire che ormai la partita era chiusa: al secondo turno sarebbero passati Zotti e Salogni. Motivo? Zotti ha dietro una coalizione forte, Salogni è il bravo ragazzo che parla fluentemente senza leggere. Quindi perché darsi tanto da fare in inutili discussioni?




Siccome io penso che i giochi non siano per nulla chiusi, e che sottovalutare l’avversario è sempre un errore tragico, di seguito pubblico alcune foto dell’assemblea di presentazione del programma di Domenico Codoni e delle sue liste. 




Come potete vedere c’erano quattro gatti demoralizzati. Non certo le folle oceaniche che hanno caratterizzato le assemblee tenute da Zotti e Salogni. Alcune così partecipate che i relativi video sono stati cancellati per carità di patria.




Ebbene penso che l’assemblea di ieri sera segni una svolta. Codoni e i suoi ragazzi hanno dimostrato ampiamente cosa voglia dire capacità di coinvolgimento del proprio elettorato. Cosa si può fare quando si crede fermamente nei propri mezzi e si lavora duramente per raggiungere l’obiettivo.




Domenico Codoni parla alla Città nel suo complesso. Non solo alla parte più svantaggiata o ai ceti speculativi che abbiamo già conosciuto in passato. La Città è un organismo complesso che può essere governata bene solo se la si conosce. 



Codoni ha questa conoscenza e l’esperienza per farlo. Dietro di lui c’è una squadra di giovani già sperimentati nell’arte del governare e altri che si apprestano a fare le loro prime esperienze amministrative. Con tanto entusiasmo e tanta determinazione.



È un fatto importante, perché non sempre l’impegno politico è scontato. Almeno questo bisogna riconoscerlo a Massimo Vizzardi, quello di aver creato una scuola del sapere politico, raro nel tempo del "uno vale uno".




La Città ha risposto ed è stata una prova di forza potente che penso avrà il suo peso nel prosieguo della campagna elettorale.




Qualcuno saggiamente disse: ”Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Penso avesse ragione.