martedì 25 giugno 2024

CON IL CUORE IN MANO E UN NODO ALLA GOLA

Pubblico volentieri quanto scritto stamattina da Chiara Facchetti sulla sua pagina Facebook. Lo faccio su sua autorizzazione, perché ritengo siano tra le parole più belle scritte in questa complicata campagna elettorale:

"Tutti sono utili, nessuno è indispensabile.
Lascio il mio ufficio dopo 5+5 anni di servizio alla mia città e alla mia comunità, svolto sempre con il cuore, sebbene sia stato un tempo non privo di sacrifici.



Lasciamo un teatro in fase di ultimazione, con una convenzione già firmata per la sua gestione in co-progettazione (non volevo in nessun modo lasciare contenitori vuoti senza idee per riempirli), un progetto per circa 40 nuovi posti nido già finanziato con 2 milioni e 764 mila euro, la caserma dei carabinieri già finanziata e progettata, una città ricca di eventi e proposte e tanto altro.
I cittadini hanno scelto così, chi per convinzione chi per altri motivi.
“Per altri motivi” sono giochi politici leciti a cui però io mi sottraggo e da cui prendo le distanze. Per me la politica è servizio, ma non a tutti i costi.
Con il cuore in mano ❤️ e un nodo alla gola saluto il mio ufficio, i dipendenti bravissimi di questo Comune e tutti voi. 
A presto, per le vie della nostra bellissima Chiari".

lunedì 24 giugno 2024

GABRIELE ZOTTI SINDACO DI CHIARI

A Chiari la destra ha vinto e Gabriele Zotti sarà il nostro Sindaco per i prossimi cinque anni. Domenico Codoni ha perso e si interrompe qui il lungo governo progressista durato dieci anni.

I cittadini di Chiari più che Zotti hanno premiato la capacità della destra di presentarsi all’appuntamento elettorale unita. Lo scarto di voti tra Europee e Comunali ci dice che molti elettori della destra al primo turno non hanno votato Zotti, ma altri candidati.

Gabriele Zotti



Viceversa hanno punito il fu centro sinistra per aver scelto, dopo dieci anni di buon governo, di presentarsi diviso e per giunta con programmi per alcuni versi contrapposti. 
Si fossero presentati uniti avremmo assistito a un’altra partita e forse avrebbero vinto al primo turno.

L’altra cosa che ci dice il voto è che dopo un periodo di ottime realizzazioni, qualcosa ha incrinato il rapporto tra Vizzardi e Libretti e quindi anche il rapporto tra le rispettive compagini. Alcune piccole crisi precedenti, avevano messo in evidenza contrasti che si ha avuto difficoltà a far rientrare senza danni. La crepa si era già aperta ed è andata allargandosi sempre di più dopo l’elezione di Vizzardi alla Regione Lombardia e i paletti imposti a Libretti diventato nel frattempo Vicesindaco facente funzioni. La campagna elettorale con le sue inevitabili polemiche ha reso insanabile la frattura tra i due schieramenti.

Ora i giochi sono fatti. Chiari ha il suo Sindaco ed è giusto augurargli buon lavoro, assieme alla Giunta che verrà presto costituita. 

Non è il sindaco che avrei voluto, ma è quello che hanno voluto i cittadini di Chiari. 

Ora, dobbiamo solo prenderne atto e sperare che si faccia guidare dal buon senso e dalla volontà di fare il bene della Città come più volte affermato. Per lui parleranno i fatti e i comportamenti.

Codoni e Salogni che saranno minoranza in Consiglio, avranno cinque anni per meditare sui molti errori commessi, e per fare una corretta ed efficace opposizione.

Devono fare anche un’altra cosa, forse più importante della prima: non disperdere il capitale umano che si è aggregato attorno alle loro figure in questi mesi. È un patrimonio importante, fatto di giovani che si sono affacciati alla politica con tanto entusiasmo. Diventeranno gli amministratori di domani e lo diventeranno se entrambi saranno al loro fianco per coinvolgerli nel lavoro amministrativo e politico. Perché la politica non è cosa che si improvvisa, ma lavoro  che richiede impegno e costanza. Se faranno bene il loro lavoro, ne vedremo i frutti tra cinque anni.



domenica 23 giugno 2024

IL CAVALIERE VERDE

Stamattina ore 7:25. Nella mia consueta passeggiata mattutina passo davanti al Polo delle Primarie. Dai seggi aperti da poco, esce con passo affrettato Roberto Campodonico. È accigliato. Ci incrociamo in mezzo alla strada. Mi sarei aspettato uno sguardo ostile, come fa di solito, o una battuta bruciante, tipo “avete preparato gli scatoloni?”. Niente di tutto questo. Brandisce l’ombrello verde a mo’ di clava e mi lancia queste minacce: “Vignettista del c…, guarda che finisci male. Lunedì facciamo i conti anche con denunce penali. Te lo dico io finisce male. Lunedì facciamo i conti”. Rispondo che l’aspetto.





Campodonico non è un uomo qualunque. È il principale rappresentante della Lega di Chiari, da poco eletto al Consiglio Comunale con 228 preferenze. Già candidato Sindaco, ha lasciato il posto a Gabriele Zotti a seguito degli accordi presi dai partiti della destra a livello provinciale. Se Zotti vince,  molto probabilmente diventerà Vicesindaco con importanti deleghe. Mal che vada assessore.


Quella delle denunce con la Lega è storia antica. La prima, minacciata in pieno Consiglio Comunale, fu a seguito di un improvvido commento pubblicato sul mio blog e relativo al milione di euro versato dal Comune per il Polo della Cultura e finito nelle casse di una società svizzera. La cosa, a parte la richiesta di chiudere il mio blog, finì in niente. 

La seconda fu presentata dal Capitano della Polizia locale quando scrissi che lui e il sindaco avevano gravi responsabilità nell’aver concesso il distaccamento della Polizia Locale alle Ronde Padane, un associazione privata nella sede di un corpo dello Stato. 

Tutto prese avvio quando pizzicai rappresentanti della Lega a fare una riunione dentro il distaccamento di Polizia Locale presso la Stazione. Il fatto fu documentato a video e la questione arrivò perfino in Parlamento. Anche in quel caso la denuncia non ebbe seguito.

L’ultimo caso avvenne sempre una mattina. Incrocio  Campodonico in via della Battaglia e invece di salutarmi grida: “Faccia di m… guarda che ti spacco la faccia”. Lo rincorro dicendogli:“Vediamo se ne sei capace”, ma lui sale in macchina e scappa via come una lepre.

Quella volta la denuncia la presentai io. Passa qualche giorno e ricevo un messaggio. Campodonico vuole un incontro. Ci vediamo al bar e mi chiede scusa, dicendo di stare passando un momento complicato. Ritiro la denuncia.

L’ultimo colloquio l’abbiamo avuto in occasione del corteo del 25 Aprile. Qualche giorno prima avevo scritto che se fosse dipeso da me l’avrei scelto come rappresentante della destra alla carica di Sindaco.

Si avvicinò e mi ringraziò per le parole usate. Nell’occasione parlai anche con Zotti al quale confermai che durante la campagna elettorale che si stava aprendo non gli avrei risparmiato critiche e affondi, come effettivamente feci. 

L’unico con cui mostrai un po’ di riguardo fu proprio Campodonico. Certo non mancarono critiche e ironie, ma sempre senza affondare i colpi. 

Oggi, dimentico dei trascorsi e incapace di sopportare critiche, passa di nuovo alle minacce. Quello che non riesco a capire è perché devo aspettare lunedì per vedere concretizzate queste minacce. Se denuncia nei miei confronti doveva essere presentata perché non farlo ieri o una settimana fa? Forse perché lunedì si spera di conquistare il Comune e quindi  si pensa che da una posizione di potere le minacce possono andare più facilmente a segno? Ci dobbiamo aspettare questo dai nostri eventuali amministratori, un uso improprio e vendicativo del potere? 

Se sì, sappia  Campodonico che non andrò certo a piagnucolare per chiedere un ritiro della denuncia. Ci vedremo in tribunale nel caso i giudici abbiano tempo da perdere per piccole beghe politiche. Nel frattempo gli do un semplice consiglio. La mattina esca sul tardi. La prime ore della giornata, ormai è certo, non gli fanno bene e sono poco congeniali per i rapporti sociali. Meglio stare a casa a leggere il Blog di Enzo Maragucci.

giovedì 20 giugno 2024

CHIARA FACCHETTI, LA FORZA E IL SORRISO

La notizia è stata resa pubblica subito dopo l’esito del primo turno: in caso di vittoria di Domenico Codoni, la Vicesindaco sarà Chiara Facchetti. Personalmente la cosa mi fa molto piacere, non solo perché ai vertici dell’Amministrazione Comunale dopo tanti anni ci sarà nuovamente una donna, ma anche perché non poteva esserci scelta migliore dal punto di vista politico e amministrativo.


Chiara Facchetti e Domenico Codoni


Chiara, in queste ultime settimane l’abbiamo incontrata spesso in piazza con le sue due stupende bambine, sempre molto indaffarata a evitare che scappassero in strada. E lei e il suo Cristian a darsi il cambio, quando un impegno chiamava l’uno o l’altra da qualche parte della nostra città a presenziare a una manifestazione, a un incontro, a un’assemblea. Diremo mai grazie abbastanza a questi ragazzi che mettono a disposizione una parte della loro giornata per lavorare per la Città in modo del tutto disinteressato?


Perché una cosa bisogna dire: Chiara è anche una sgobbona. Nonostante ci fosse un’impegnativa campagna elettorale da seguire, lei non ha mancato un impegno amministrativo, dimostrando così serietà e dedizione.

Serietà e dedizione che sono la cifra del suo fare politica. Fu tra i membri fondatori di quell’associazione culturale e politica nata nel 2013 sotto la guida di Massimo Vizzardi, mutatasi in lista in vista delle elezioni comunali del 2014. Il nome scelto fu “Per una Chiari Virtuosa” in quanto si ispirava ai principi dei Comuni Virtuosi orientati verso un’amministrazione onesta, trasparente e impegnata nella lotta allo spreco delle risorse a tutti i livelli: energetico, alimentare, di acqua, di suolo. 


Furono tempi complicati. Per trovare un accordo con le altre liste, in primis il PD, furono necessari riunioni su riunioni e poi le primarie che videro prevalere Massimo Vizzardi.

Dopo una campagna elettorale avvincente, Vizzardi venne eletto Sindaco e Chiara Consigliere Comunale. 


Arrivarono i primi incarichi, tra cui quello per le celebrazioni del centenario della Villa Mazzotti.

Impegno e lavoro riconosciuti e apprezzati dai cittadini di Chiari che la rielessero nel 2019 con 294 preferenze. Anche il Sindaco, riconfermato, capì che la ragazza aveva stoffa e le conferì le deleghe di Assessore alle Politiche culturali, Politiche giovanili, gemellaggi, promozione della Città e ambiente, quest’ultima sostituita nel 2023 con la delega ai servizi per l’infanzia, atteso che, essendo diventata mamma nel 2022, aveva acquisito una sensibilità e un’attenzione particolare al tema.

Il suo impegno principale è stato quello di seguire e coordinare la manifestazione che ha dato più lustro alla Città, vale a dire “Chiari Prima Capitale Italiana del Libro”. Un riconoscimento conferito a Chiari grazie alla Rassegna della Microeditoria, ma che ha comportato per il Comune e quindi per l’Assessore alla Cultura un impegno gravoso e continuativo.


Chiara Facchetti



Oggi, un ulteriore possibile passo avanti. La decisione di Domenico Codoni di designarla in caso di vittoria alla carica di Vicesindaco è il miglior riconoscimento del suo valore.

Sono certo che adempirà il suo dovere con impegno e disciplina, pur nelle difficoltà che questo incarico comporta. 


Ancora oggi per una donna assumere incarichi politici diventa doppiamente oneroso. Per il tempo che toglie a se stessa, alla famiglia, ai figli, per il tempo che toglie al lavoro. A tal riguardo Chiara, che è Funzionario Amministrativo, settore Fiscalità Locale presso un importante Ente Pubblico, ha intenzione di prendere delle decisioni lavorative che le consentano di essere presente tutti i giorni in Comune, anche se ciò comporterà inevitabilmente un sacrificio economico. 



Sono certo, e questo è il mio augurio, che Chiara saprà far tutto con la forza, la gentilezza e il sorriso che l’hanno sempre contraddistinta. 


CHIARI MERITA DI PIÙ

MERITA DOMENICO CODONI SINDACO E

CHIARA FACCHETTI VICESINDACO


mercoledì 19 giugno 2024

LA POLITICA DEL RISENTIMENTO

Quando si usano tante parole per spiegare un concetto semplice, significa che: o non si è completamente convinti di quanto si cerca di dire o pur essendo convinti si prova un certo imbarazzo a dirlo esplicitamente e quindi ci si nasconde dietro una cortina fumogena di parole altisonanti.

Logo Partito Democratico di Chiari


È quello che sta capitando al PD clarense e il concetto è: 

- Codoni e Zotti sono la stessa cosa. 

Non solo, rappresentano due destre entrambe negative per i destini della nostra città, per cui al ballottaggio non diamo indicazione di voto. Ogni elettore faccia la sua scelta in tutta libertà.

Che poi la vittoria di uno, in questo caso Zotti, consenta al PD di portare in Consiglio Comunale un suo rappresentante, fatto che non accadrebbe se vincesse Codoni, è cosa che potrebbe avere molta rilevanza non solo ai fini politici, ma anche e soprattutto ai fini delle dinamiche interne di partito.


Risulta chiaro a tutti che l’atteggiamento di chiusura nei confronti della parte con cui si è governato per dieci anni, costituisce senza ombra di dubbio un errore di cui solo ora si stanno valutando le conseguenze. 

Avere scritto troppo affrettatamente: “Per coerenza staremo dove gli elettori ci hanno detto di stare e quindi all'opposizione. Ognuno, come sempre, si piglia le proprie responsabilità dall'inizio alla fine”, non solo è una dichiarazione di rinuncia a fare politica, ma è anche un atteggiamento suicida, perché il PD, secondo partito a Chiari alle elezioni europee, rischia di sparire dalla scena istituzionale clarense, dopo dieci anni di seria e costruttiva opposizione alle giunte Mazzatorta e dopo dieci anni di buon governo della città assieme a quelli che ora sono diventati i veri nemici da combattere.


Questo partito oggi si trova spaesato. Attratto dal desiderio di rimanere l’architrave della politica clarense, si rende ora conto di quanto pesi la sua emarginazione. I giochi si faranno altrove e se si vuole ancora incidere, allora bisogna in qualche modo far pesare il proprio voto.


Ne sono coscienti quelli della destra che per bocca di Campodonico suonano la tromba del voto utile, quello che facendo vincere Zotti consentirebbe a un rappresentante del PD di essere presente in Consiglio Comunale. Se si deve scegliere tra due destre, vi conviene scegliere la nostra che un qualche vantaggio ve lo porta. Che poi fa la pari con quanto confidatomi da un alto rappresentante del PD, non in camera caritatis, ma davanti al suo candidato e a un’altra persona lì presente: “Meglio Zotti, almeno so con chi ho a che fare”.


Com’è mai possibile perdere in questo modo il lume della ragione? Se ci si fa guidare dal risentimento si rischia di perdere la capacità di valutare compiutamente le dinamiche politiche e il valore delle persone. 

Eppure, si è andati oltre il risentimento e oggi si dichiara che a Codoni si preferisce Zotti, pur sapendo che egli  rappresenta un danno per la nostra città, per il semplice fatto che l’abbiamo visto all’opera quando si affossavano le antiche Fondazioni clarensi, quando si spendevano vagonate di milioni in un numero incredibile di rotonde tutte rifatte, quando la Città ha avuto una perdita secca per quel progetto fallimentare del Polo della Cultura, per le voragini lasciate in via Sandella, per l’inutile aeroplanino poliziotto o per il distaccamento di polizia locale, per la devastazione del nostro territorio.

Come si fa a definire di destra due formazioni civiche che hanno al proprio interno molti giovani animati da vera passione politica e dal desiderio di lavorare per la propria città con disciplina e onore? Due formazioni il cui programma è di stampo progressista, privo di ideologismi e tutto teso a migliorare il benessere dei cittadini di Chiari?

Possiamo solo sperare che gli elettori siano più saggi dei partiti che li rappresentano.

martedì 18 giugno 2024

OCIO AGLI AVENTINIANI

In questa campagna elettorale clarense ne abbiamo viste tante, ma il meglio forse deve ancora venire.

 

Oggi, Roberto Campodonico, riscoprendosi novello storico, fa un parallelo tra l’Aventino dei tempi di Amendola e Turati - che ha “spalancato le porte al ventennio fascista” - e la situazione di oggi a Chiari, dove, se non vengono fermati, Codoni e Vizzardi possono realizzare "un ventennio clarense".


Secessione dell'Aventino anno 1924


I rappresentanti del PD, una “sinistra dura e pura”, “comunisti tutti d’un pezzo”,  si accorgono solo ora che Vizzardi e Codoni sono di destra?  Non sono gli stessi che per dieci anni hanno fornito sostegno al virtuosismo vizzardiano, oggi convertito al capitalismo o, come dice Zotti, al turbo capitalismo? Perché dopo l’esclusione del loro candidato dal ballottaggio suonano la tromba dell’astensionismo? Non capiscono che per avere un loro rappresentante in Consiglio Comunale devono sperare nella vittoria di Zotti, altrimenti resteranno sull’Aventino per cinque anni ad acchiappar farfalle?


“Il non voto è da perdenti sempre” afferma Campodonico, a maggior ragione oggi che c’è il rischio di un “ventennio clarense”. Solo il voto a Zotti può costituire la giusta diga contro il "virtuocodonismo".


Cosa mai volete dire a persone come queste? Zotti, più che un politico è un personaggio da cabaret. Gliel’ho detto anche di persona: “In politica sei sprecato, ma a calcare il palcoscenico di un piccolo cabaret faresti la tua figura. Di Cugini non ne parliamo. Ha fatto della superficialità la sua cifra stilistica. Egli usa alcune parole con una leggerezza talmente sconcertante che dà l’idea di non conoscerne il significato. Di Campodonico conosciamo il suo carattere sanguigno che qualche volta lo fa deragliare. Ora scopriamo anche il suo interesse per la storia patria, interpretata secondo canoni del tutto originali. Intuiamo così che Vizzardi è un capitalista di destra con perversa inclinazione autoritaria. Speriamo solo di non essere chiamati in piazza la domenica a inneggiare al Viz al grido di “Eia Eia Alala!”.





CHIARI MERITA DI PIÙ

Chiari va al ballottaggio. Alcuni, dopo aver fatto di tutto per autoescludersi, raccontano che in campo sono rimaste due destre. I fatti sono li a testimoniare che questa narrazione è falsa. 

La vera destra è quella rappresentata dal signore qua sotto, che dopo essersi preso un partito con cento tessere, oggi vorrebbe prendersi anche Chiari, cercando di far dimenticare quello che ha fatto quando ha governato. Se qualcuno se lo fosse dimenticato, cercheremo di ricordaglielo, enumerando alcune perle di malgoverno collezionate in dieci anni.

Fondazioni - Chiari merita di più


Dall'altra parte ci sono due liste civiche di stampo riformista guidate da un signore, Domenico Codoni, che ha governato assieme ad altri nelle Giunte del Sindaco Vizzardi. I risultati sono di fronte a tutti. Risultati positivi, realizzazioni importanti, città che è cresciuta e si è sviluppata nel rispetto del suo territorio, che ha visto una maggiore coesione sociale, che è stata al fianco di chi era in difficoltà, che ha incoraggiato la parte più produttiva della popolazione.

Dobbiamo continuare questo percorso e il mezzo per farlo è il nostro voto.

domenica 16 giugno 2024

PERPETUE E SAGRESTANI

Vedo che molti sono preoccupati per le mie ferie. Dico loro di stare tranquilli. I fatti di Chiari non mi impediscono minimamente di fare quello che di solito faccio in vacanza, e se nei ritagli di tempo cerco di interessarmi ai problemi della mia città, spero che ciò sia ancora consentito. 



Lo so, siccome esprimo liberamente il mio pensiero, il fatto dà molto fastidio alle perpetue e ai sagrestani delle varie parrocchie politiche, in particolare quelle dove officiano i santoni del buonismo d’accatto, della pacatezza a buon mercato, della falsa tolleranza. Tolleranti, buoni e pacati finché conviene. Poi quando il giochino viene scoperto, diventano di colpo aggressivi e vendicativi. Allora partono le invettive: stia zitto! pensi alle sue ferie! come si permette! diffamatore! giù le mani dal nostro santino! fai pena! E via di questo passo. 

Ma questa gente sa capire quello che legge? Ho l’impressione di no. Presa dalla foga di venerare il loro idolo, di recitare giornalmente giaculatorie sdolcinate e assolutorie, di considerare  la politica come professione di buoni sentimenti, utilizzati da alcuni per tutelare interessi molto molto concreti, si lasciano sfuggire il significato delle parole.

Io ho espresso il mio disappunto per il fatto che non si sia raggiunto un accordo. La responsabilità la imputo a entrambi gli esponenti del campo diciamo progressista. Uno si è presentato con la corte al completo facendo capire dove si volesse parare, l’altro non ha avuto la capacità di fare una proposta. Entrambi a mio giudizio hanno sbagliato e a pagarne le conseguenze sarà la nostra città.

Ora, parlare ancora del signor Salogni e della sua politica mi è venuto a noia. Ha deciso di stare all’opposizione, contribuendo forse con questa decisione ad aprire la strada alla vittoria di Zotti? Bene, ci stia e buona notte al secchio. Non penso si debbano sprecare altre parole.

L’impegno prioritario ora è non far vincere Zotti, perché questo sarebbe un danno per tutti noi. Non è detto che ci si riesca. Personalmente metterò tutto il mio impegno perché questo non avvenga, da casa e da fuori, in vacanza e in città. Anche a costo di dare un dispiacere alle vedove della morta politica.

sabato 15 giugno 2024

ISTINTI TAFAZZIANI

Si poteva trovare un accordo e governare Chiari per altri cinque anni. Si è scelto di rompere e consegnare così le chiavi della città a Zotti, con tutte le conseguenze che questo comporta. Tafazzi non avrebbe potuto fare di meglio.



Evidentemente i contrasti e i rancori accumulati negli ultimi tempi erano tali da non permettere neppure di tentare di stabilire un accordo. 

Si è arrivati all’ appuntamento senza idee e senza una precisa strategia. 

Ci fosse stata la volontà di trovare un‘intesa, innanzitutto ci si sarebbe visti preliminarmente da soli per cercare di togliere dal tavolo ogni diffidenza. Invece Salogni pare si sia presentato all’appuntamento con una folta delegazione, animata solo da uno spirito di rivalsa e tesa a rimarcare l’equidistanza da Codoni e Zotti. 

Il pareggio conseguito al primo turno, senza la possibilità di proseguire la partita, ha tolto ogni interesse a Salogni e alla sua squadra. Piuttosto che accettare un accordo in posizione subalterna, hanno pensato fosse utile per loro stare all’opposizione e assistere da quella postazione alla possibile disfatta di quello che viene considerato a tutti gli effetti il loro vero nemico.

Da parte sua Codoni ha fatto poco per togliere qualsiasi alibi a Salogni. Avrebbe potuto avanzare una proposta irrinunciabile e chiedere di concordare un progetto programmatico in cui si conciliassero i programmi delle due coalizioni. Ma non è stato fatto. Forse perché non c’è stato il tempo oppure perché non era sua intenzione arrivare in tutti i modi a un accordo.

Pensare di farcela con le proprie forze e magari con l’appoggio di Chiari al Centro, mi sembra alquanto improbabile. L’appello diretto agli elettori questa volta potrebbe trovare poca accoglienza. Anche perché la libertà di voto lasciata ai propri elettori da Salogni, appare poco convinta. Le strette di mano a inizio campagna elettorale, possono trovare ora una loro chiara e plausibile giustificazione. 


martedì 11 giugno 2024

MESSAGGIO INEQUIVOCO

 Se l’esito del voto alle comunali di Chiari l’avesse  ideato uno scrittore, sicuramente avremmo inserito la sua opera nel genere fantastico. 

Neppure la mente più fantasiosa avrebbe potuto immaginare un esito così rocambolesco. Eppure tutto questo è avvenuto e ora ci troviamo di fronte a una situazione inedita.

Ma cosa hanno voluto dire gli elettori ai due protagonisti dello schieramento progressista? Secondo me il messaggio è inequivoco: scegliamo Codoni, scegliamo Salogni. 




Quello che non hanno voluto fare i due rispettivi schieramenti, sabato e domenica l’hanno fatto gli elettori.

Chiunque la legge designi per affrontare Zotti al secondo turno, ha l’obbligo morale prima ancora che politico di chiedere all’altro un’alleanza paritaria. Ne va della dignità della politica e del bene della nostra città.

venerdì 7 giugno 2024

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO

La campagna elettorale volge al termine e tra due giorni tutto sarà finito. Tutto? Forse no. Molto probabilmente ci sarà una coda che determinerà chi effettivamente ha le carte giuste per diventare il Sindaco della nostra città.


Chiari - Il Municipio


Questa prima parte però è decisiva. I candidati che si batteranno fino all’ultimo voto sono tre: Zotti, Codoni, Salogni. Tutte e tre hanno chance di vittoria; ma il modo in cui si chiuderà il primo turno, determinerà in buona parte l’esito del secondo. Se uno dei tre candidati dovesse vincere con un buon margine sugli altri due, sicuramente ha buone probabilità di portare a casa la partita. Se ciò non dovesse accadere, allora si aprirà un gioco molto delicato, dove a spuntarla sarà chi sa fare politica. Perché la politica non è solo fare belle proposte o azzeccare lo slogan giusto, politica è anche capacità di lasciarsi dietro le tossine di una campagna elettorale vissuta pericolosamente, specialmente negli ultimi giorni, e guardare la realtà con occhi distaccati.

Dopo il 9 giugno inizia un’altra partita, del tutto diversa dalla prima. 


Finita l’euforia per la vittoria conseguita, i due competitor e le loro squadre, dovranno mantenere nervi saldi e un forte autocontrollo. Come si suol dire: “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. 


E duro non vuol dire essere intransigente, o farsi governare dal risentimento. Duro vuol dire avere tenacia, pazienza, avere capacità di ritessere rapporti deteriorati. Potrebbe anche voler dire essere generosi. Perché chi vince non prende tutto se vuole veramente governare.

Non sarà facile gestire il secondo tempo. Gli attori principali saranno due, ma gli altri interpreti diventeranno decisivi. 


Spero riesca a prevalere il senso di responsabilità verso la Città. Non sarà facile, ma neppure impossibile. La politica non è forse l’arte del possibile?

martedì 4 giugno 2024

FROTTOLE e PROGETTI

Nel confronto tra candidati svoltosi lunedì 3 giugno presso l’Auditorium delle Primarie, una narrazione a parte merita lo scontro che si è consumato tra i candidati Salogni e Codoni. Brevi scaramucce di forte intensità che hanno scaldato gli animi dei rispettivi sostenitori.


Domenico Codoni - Marco Salogni


Comincia Salogni col dire che per lui “un punto che rappresenta un cambio di passo rispetto a quello visto fino a oggi, riguarda la figura del Sindaco”. Se verrà eletto, egli si porrà “al servizio della città a tempo pieno. Bisogna che ogni giorno il Sindaco abbia uno spazio riservato al ricevimento senza prenotazione. Questo per migliorare l’ascolto e mettersi a disposizione della cittadinanza tutta”.


Gli risponde Codoni dicendo che “va bene l’ascolto, ma poi bisogna saper fare. È sulle azioni concrete che viene pesata l’opera di un amministratore, non sull’aria fritta, non sulle consulte. È una baggianata completa quella di dire che l’Amministrazione non ha ascoltato la città. Il sindaco Vizzardi è stato presente in Comune tutti i santi giorni. Raccontare una storia diversa significa mentire. Fate attenzione” dice rivolto alla platea “su questa cosa qualcuno vi sta ingannando. In questi anni abbiamo lavorato pancia a terra e abbiamo migliorato la situazione della nostra città. Rispetto a dieci anni fa, abbiamo una città più ricca, più viva, una città cresciuta anche nel numero dei suoi abitanti, fermando un declino che durava da lungo tempo”.


Salogni non ci sta. “Non ci sto rispetto a quanto detto dall’assessore Codoni. Penso sia importante dare atto che questa Amministrazione ha visto ad esempio la presenza dell’Assessore Libretti, del Consigliere Gozzini e di tante altre persone che hanno lavorato per la città”.

Marco Salogni


Mi sorge un dubbio. Ma se il sindaco era presente tutti i giorni in Comune e lo erano anche il Vicesindaco Libretti, il Consigliere Gozzini e molte altre persone, perché Salogni afferma che bisogna cambiare passo rispetto al passato? Il Comune non è “telefono amico” e l’Ufficio del  Sindaco non è l’ufficio reclami. Il Sindaco ha importanti compiti da svolgere e l’ascolto dei cittadini lo si fa nei tempi e nelle modalità previste dai regolamenti. Le questioni burocratiche le devono svolgere gli uffici competenti, gli impiegati e i funzionari preposti.  Ho l’impressione che Salogni abbia un’idea abbastanza utopistica per non dire ingenua di cosa debba essere e fare un Sindaco.


L’altra questione su cui si è aperta una polemica tra i due, ha riguardato la proposta di Salogni di realizzare un parcheggio sotterraneo nello spazio retrostante la statua del Milite Ignoto. Dovrebbe essere una struttura per ospitare 200 autoveicoli.


Domenico Codoni


La reazione di Codoni è stata quanto mai tranchant. “Il parcheggio interrato davanti al Comune è irrealizzabile per tutta una serie di motivi. Lì ci sono 60 posti macchina. Immaginate quanti piani dovete realizzare per arrivare a 200 stalli, tenuto conto dello spazio necessario per rampe, scale e ascensori. Inoltre lì vicino c’era una Rocca Viscontea con tutta una serie di complicazioni di carattere archeologico. La città bisogna conoscerla. Non si possono buttare a caso i progetti e raccontare frottole ai cittadini”.


La risposta di Salogni è stata altrettanto piccata: “A me piacerebbe sapere perché la verità sta sempre da una parte. Il parcheggio si può fare e glielo dico io da ingegnere civile. Uno studio di fattibilità ci dice che si può fare".


Io non sono molto convinto, ma non sono un ingegnere, neppure con laurea triennale.