A Chiari la destra ha vinto e Gabriele Zotti sarà il nostro Sindaco per i prossimi cinque anni. Domenico Codoni ha perso e si interrompe qui il lungo governo progressista durato dieci anni.
I cittadini di Chiari più che Zotti hanno premiato la capacità della destra di presentarsi all’appuntamento elettorale unita. Lo scarto di voti tra Europee e Comunali ci dice che molti elettori della destra al primo turno non hanno votato Zotti, ma altri candidati.
Gabriele Zotti |
Viceversa hanno punito il fu centro sinistra per aver scelto, dopo dieci anni di buon governo, di presentarsi diviso e per giunta con programmi per alcuni versi contrapposti.
L’altra cosa che ci dice il voto è che dopo un periodo di ottime realizzazioni, qualcosa ha incrinato il rapporto tra Vizzardi e Libretti e quindi anche il rapporto tra le rispettive compagini. Alcune piccole crisi precedenti, avevano messo in evidenza contrasti che si ha avuto difficoltà a far rientrare senza danni. La crepa si era già aperta ed è andata allargandosi sempre di più dopo l’elezione di Vizzardi alla Regione Lombardia e i paletti imposti a Libretti diventato nel frattempo Vicesindaco facente funzioni. La campagna elettorale con le sue inevitabili polemiche ha reso insanabile la frattura tra i due schieramenti.
Ora i giochi sono fatti. Chiari ha il suo Sindaco ed è giusto augurargli buon lavoro, assieme alla Giunta che verrà presto costituita.
Non è il sindaco che avrei voluto, ma è quello che hanno voluto i cittadini di Chiari.
Ora, dobbiamo solo prenderne atto e sperare che si faccia guidare dal buon senso e dalla volontà di fare il bene della Città come più volte affermato. Per lui parleranno i fatti e i comportamenti.
Codoni e Salogni che saranno minoranza in Consiglio, avranno cinque anni per meditare sui molti errori commessi, e per fare una corretta ed efficace opposizione.
Devono fare anche un’altra cosa, forse più importante della prima: non disperdere il capitale umano che si è aggregato attorno alle loro figure in questi mesi. È un patrimonio importante, fatto di giovani che si sono affacciati alla politica con tanto entusiasmo. Diventeranno gli amministratori di domani e lo diventeranno se entrambi saranno al loro fianco per coinvolgerli nel lavoro amministrativo e politico. Perché la politica non è cosa che si improvvisa, ma lavoro che richiede impegno e costanza. Se faranno bene il loro lavoro, ne vedremo i frutti tra cinque anni.
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