Stamattina ore 7:25. Nella mia consueta passeggiata mattutina passo davanti al Polo delle Primarie. Dai seggi aperti da poco, esce con passo affrettato Roberto Campodonico. È accigliato. Ci incrociamo in mezzo alla strada. Mi sarei aspettato uno sguardo ostile, come fa di solito, o una battuta bruciante, tipo “avete preparato gli scatoloni?”. Niente di tutto questo. Brandisce l’ombrello verde a mo’ di clava e mi lancia queste minacce: “Vignettista del c…, guarda che finisci male. Lunedì facciamo i conti anche con denunce penali. Te lo dico io finisce male. Lunedì facciamo i conti”. Rispondo che l’aspetto.
Campodonico non è un uomo qualunque. È il principale rappresentante della Lega di Chiari, da poco eletto al Consiglio Comunale con 228 preferenze. Già candidato Sindaco, ha lasciato il posto a Gabriele Zotti a seguito degli accordi presi dai partiti della destra a livello provinciale. Se Zotti vince, molto probabilmente diventerà Vicesindaco con importanti deleghe. Mal che vada assessore.
Quella delle denunce con la Lega è storia antica. La prima, minacciata in pieno Consiglio Comunale, fu a seguito di un improvvido commento pubblicato sul mio blog e relativo al milione di euro versato dal Comune per il Polo della Cultura e finito nelle casse di una società svizzera. La cosa, a parte la richiesta di chiudere il mio blog, finì in niente.
La seconda fu presentata dal Capitano della Polizia locale quando scrissi che lui e il sindaco avevano gravi responsabilità nell’aver concesso il distaccamento della Polizia Locale alle Ronde Padane, un associazione privata nella sede di un corpo dello Stato.
Tutto prese avvio quando pizzicai rappresentanti della Lega a fare una riunione dentro il distaccamento di Polizia Locale presso la Stazione. Il fatto fu documentato a video e la questione arrivò perfino in Parlamento. Anche in quel caso la denuncia non ebbe seguito.
L’ultimo caso avvenne sempre una mattina. Incrocio Campodonico in via della Battaglia e invece di salutarmi grida: “Faccia di m… guarda che ti spacco la faccia”. Lo rincorro dicendogli:“Vediamo se ne sei capace”, ma lui sale in macchina e scappa via come una lepre.
Quella volta la denuncia la presentai io. Passa qualche giorno e ricevo un messaggio. Campodonico vuole un incontro. Ci vediamo al bar e mi chiede scusa, dicendo di stare passando un momento complicato. Ritiro la denuncia.
L’ultimo colloquio l’abbiamo avuto in occasione del corteo del 25 Aprile. Qualche giorno prima avevo scritto che se fosse dipeso da me l’avrei scelto come rappresentante della destra alla carica di Sindaco.
Si avvicinò e mi ringraziò per le parole usate. Nell’occasione parlai anche con Zotti al quale confermai che durante la campagna elettorale che si stava aprendo non gli avrei risparmiato critiche e affondi, come effettivamente feci.
L’unico con cui mostrai un po’ di riguardo fu proprio Campodonico. Certo non mancarono critiche e ironie, ma sempre senza affondare i colpi.
Oggi, dimentico dei trascorsi e incapace di sopportare critiche, passa di nuovo alle minacce. Quello che non riesco a capire è perché devo aspettare lunedì per vedere concretizzate queste minacce. Se denuncia nei miei confronti doveva essere presentata perché non farlo ieri o una settimana fa? Forse perché lunedì si spera di conquistare il Comune e quindi si pensa che da una posizione di potere le minacce possono andare più facilmente a segno? Ci dobbiamo aspettare questo dai nostri eventuali amministratori, un uso improprio e vendicativo del potere?
Se sì, sappia Campodonico che non andrò certo a piagnucolare per chiedere un ritiro della denuncia. Ci vedremo in tribunale nel caso i giudici abbiano tempo da perdere per piccole beghe politiche. Nel frattempo gli do un semplice consiglio. La mattina esca sul tardi. La prime ore della giornata, ormai è certo, non gli fanno bene e sono poco congeniali per i rapporti sociali. Meglio stare a casa a leggere il Blog di Enzo Maragucci.
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