Quando vedo un bambino di tre anni sbattuto dalle onde in una spiaggia di Bodrum, mi viene da dire che tutti siamo colpevoli di quella morte.
TUTTI!
Di quella morte come della morte di migliaia di bambini a Gaza, in Siria, in Mali, in Somalia, in Congo, in Nigeria. Ovunque una giovane vita viene spenta a causa di guerre o inedia, allora lì ognuno di noi è chiamato a risponderne. Non c’è destra né sinistra, ricco o povero, nord o sud. Tutti siamo responsabili di quelle morti e se c’è un Dio ne risponderemo nel giorno del supremo giudizio e se non c’è ne risponderemo davanti alla storia.
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