sabato 15 giugno 2024

ISTINTI TAFAZZIANI

Si poteva trovare un accordo e governare Chiari per altri cinque anni. Si è scelto di rompere e consegnare così le chiavi della città a Zotti, con tutte le conseguenze che questo comporta. Tafazzi non avrebbe potuto fare di meglio.



Evidentemente i contrasti e i rancori accumulati negli ultimi tempi erano tali da non permettere neppure di tentare di stabilire un accordo. 

Si è arrivati all’ appuntamento senza idee e senza una precisa strategia. 

Ci fosse stata la volontà di trovare un‘intesa, innanzitutto ci si sarebbe visti preliminarmente da soli per cercare di togliere dal tavolo ogni diffidenza. Invece Salogni pare si sia presentato all’appuntamento con una folta delegazione, animata solo da uno spirito di rivalsa e tesa a rimarcare l’equidistanza da Codoni e Zotti. 

Il pareggio conseguito al primo turno, senza la possibilità di proseguire la partita, ha tolto ogni interesse a Salogni e alla sua squadra. Piuttosto che accettare un accordo in posizione subalterna, hanno pensato fosse utile per loro stare all’opposizione e assistere da quella postazione alla possibile disfatta di quello che viene considerato a tutti gli effetti il loro vero nemico.

Da parte sua Codoni ha fatto poco per togliere qualsiasi alibi a Salogni. Avrebbe potuto avanzare una proposta irrinunciabile e chiedere di concordare un progetto programmatico in cui si conciliassero i programmi delle due coalizioni. Ma non è stato fatto. Forse perché non c’è stato il tempo oppure perché non era sua intenzione arrivare in tutti i modi a un accordo.

Pensare di farcela con le proprie forze e magari con l’appoggio di Chiari al Centro, mi sembra alquanto improbabile. L’appello diretto agli elettori questa volta potrebbe trovare poca accoglienza. Anche perché la libertà di voto lasciata ai propri elettori da Salogni, appare poco convinta. Le strette di mano a inizio campagna elettorale, possono trovare ora una loro chiara e plausibile giustificazione. 


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