giovedì 23 aprile 2009

Attenti al Lupo?

Scrivo queste righe, dopo aver sentito tante reazioni di segno diverso e dopo aver letto qualche “flames” (si dice così? Nel mio arcaismo preferisco “risse virtuali”) sulle vicende legate alle prossime elezioni comunali di Chiari. Contrariamente a molti commentatori, io ho partecipato a tutti gli incontri delle delegazioni che hanno partorito la candidatura di Alessandro Lupatini e sarei uno dei “negoziatori” per conto del Partito Democratico di Chiari.
Dal momento che gli strali nei confronti di questa soluzione si trovano principalmente nelle incursioni informatiche, utilizzerò questo mezzo per alcune precisazioni, anche perché questi strali sono soprattutto indirizzati verso il PD di Chiari.
Anzitutto va specificato che i protagonisti locali di questa operazione, oltre al PD, sono l’UDC, il Partito Socialista, L’Italia dei Valori ed altri movimenti civici senza appartenenza di partito.
Questa aggregazione, che sul piano nazionale non è assolutamente omogenea, sul piano locale ha invece trovato molte convergenze nel valutare i problemi della nostra Città, condividendo in particolare il giudizio negativo sul modo in cui viene amministrata ed alcune proposte per il suo futuro.
Dopodiché si è ritenuto doveroso rinsaldare tale aggregazione, per offrire a Chiari un’alternativa alla Giunta dominata dalla Lega, non per sostituirci banalmente ai governanti, ma per realizzare quelle proposte.
In questa fase ce ne siamo “infischiati” delle direttive che piovevano dai vertici superiori dei rispettivi partiti; e vi confesso che non è stato facile superare questi scogli, però ci siamo riusciti. Quindi si è trattato di trovare una convergenza anche sul nominativo di un candidato sindaco.
Non sto a ricostruire le peripezie che hanno condotto al dualismo Lupatini-Mercandelli (in verità i candidati non erano solo questi) ed al suo triste epilogo. Penso che ognuno tenda a fornire la propria versione, ma non condivido le geremiadi contenute nei comunicati della lista “Chiari c’è”, che considero comunque una risorsa preziosa, di cui auspico il recupero.
Sta di fatto che la maggioranza delle delegazioni ha fatto cadere la scelta su Lupatini. Questo è un metodo democratico, ratificato anche dagli organi di partito. Ed il P.D. clarense motiverà meglio il proprio appoggio nel comunicato stampa che verrà emesso in questi giorni.
Tuttavia, per sgombrare il campo ad alcune perplessità ricorrenti, vorrei sottolineare che i candidati ideali di forze politiche diverse non coincidono mai – a volte non succede nemmeno tra le varie anime del medesimo partito – perciò, se si vuole stare assieme, bisogna individuare il candidato capace di coagulare.
Due parole poi su Alessandro Lupatini, che da alcuni viene descritto come esponente della “vecchia politica”, per tralasciare critiche ancor più pesanti. E’ una persona che ha alle spalle una storia nella Democrazia Cristiana, partito che ora non c’è più nonostante alcune imitazioni. Con lui la sinistra si è trovata quasi sempre su posizioni opposte; ma quanti ex-democristiani ora militano nelle file del Partito Democratico? E’ stato per vari anni impegnato nella Giunta di Chiari, fino al 1994, ma non si è mai arricchito a spese del Comune. E infine: che cosa c’è di “vecchio” nel rompere gli schemi degli schieramenti politici nazionali, come noi stiamo facendo?

Beppe Vavassori

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Beppe. All'inizio ho fatico molto a capire e condividere la scelta del candidato. Ora la condivido. E sono convinto che così faranno anche quelli che ora sono ancora perplessi. Diamoci tutti da fare per evitare alla nostra città altri 5 anni di sofferenza amministrativa.

Anonimo ha detto...

:-(