mercoledì 7 aprile 2010

La Sibilla Cumana

Michelangelo - Sibilla Cumana
Sono andato a rileggermi l’intervista rilasciata dal nostro Sindaco al Giornale di Chiari in data 8/5/2009, perchè in tutta questa vicenda le cose dette risultano, a distanza di tempo, memorabili.
Sentite la perla uscita di senno al nostro primo cittadino e riportata a inizio articolo come incipit: “Abbiamo offerto a Chiari il più importante e suggestivo contenitore culturale degli ultimi 50 anni”. Mai frase fu più profetica. Se l’avesse pronunciata la Sibilla Cumana non si sarebbe avverata in modo così pieno e conseguente. Vi faccio anche notare quel “abbiamo offerto a Chiari” che esprime, nella sua essenzialità, tutta la grandezza d’animo, la generosità, la prodigalità di un grande uomo. Grazie Signor Sindaco, non dimenticheremo!
Nell’intervista comunque c’è un passo abbastanza fumoso e incomprensibile che vorrei sottoporvi: “Qualche mese fa il Comando provinciale dei Vigili del fuoco è intervenuto per visionare il progetto definitivo della struttura e verificare che fosse a norma. Tra gli accorgimenti richiesti, oltre al potenziamento dell’impianto antincendio, anche quello di ridurre i tre piani interrati, poiché inadeguati per il contesto. Dunque abbiamo ridotto a due piani i livelli interrati...”
L’opposizione ha accusato di aver aumentato i costi di almeno due milioni di euro...
Non c’è bugia più grande. La società Eleca Chiari, ha ipotizzato il massimo della spesa possibile per queste correzioni al progetto, noi invece...abbiamo imposto le modifiche e impegnato i nostri tecnici per accertare la reale spesa. Il risultato è che non spenderemo più di 500 mila euro su un progetto di 17 milioni di euro di investimento”.
A leggere questo passo sembrerebbe che il Comune di Chiari, a fronte di un progetto di 17 milioni di euro dovesse spendere solo 500 mila euro. Allora ci chiedemmo “Ma perchè il Sindaco parla di 500 mila euro, quando la convenzione impone il contributo a fondo perduto di 1 milione di euro?”. La questione non è stata mai chiarita, autorizzando le più disparate congetture.
Sta di fatto che Eleca, come giustamente affermato dai partiti dell’opposizione, chiedeva una cifra aggiuntiva di quasi 2 milioni di euro, mentre il Comune era pronto a riconoscerne solo (si fa per dire) 960 mila. La controversia è a questo punto. Il Comune che vuole pagare altri 960 mila euro (oltre al milione già pagato) e imporre ad Eleca la realizzazione dell’opera, Eleca che pretende di recedere dal contratto tenendosi in mano il milione di euro già intascato, più altri soldi che dovrebbero essere quantificati con perizia asseverata.
Insomma cosa ci dobbiamo aspettare da questo guazzabuglio? Sicuramente un bagno di sangue.
Nei prossimi giorni pubblicheremo un elenco di costi e mancati ricavi, per quantificare ad oggi il costo effettivo di questa sciagurata operazione.
Alla città di Chiari il più importante, suggestivo e fantomatico contenitore degli ultimi 50 anni costerà caro, molto caro. Qualcuno si assumerà la responsabilità di tutto questo?

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