domenica 17 aprile 2011

E' una bestemmia!

A seguito di una mia ironica lettura dei ripetuti interventi di don Alberto Boscaglia sulla questione della Fondazione Istituto Morcelliano, un lettore del blog che trancia giudizi senza firmarsi, mi dice questo:
Chiari - Istituto Morcelliano
“Chi non crede in Dio non ha alcun diritto di utilizzare frasi come "Santo Subito" per disprezzare una persona. E' una bestemmia. Non è una questione di gioventù o di vecchiaia è solo una questione di avvelenamento del cervello. Quando uno arriva a questo è meglio che smetta di fare politica perchè riesce a rovinare i già difficili rapporti che ci sono tra cattolici e non credenti. Don Alberto ha sbagliato non come Don ma come Alberto. E' un prete e non un affarista”.
Parlare di questi temi senza avere la possibilità di guardare negli occhi l’interlocutore è piuttosto arduo, ma lo faccio lo stesso perchè gli argomenti hanno una loro rilevanza generale.
Sulla mia fede in un Dio supremo evidentemente il mio interlocutore ne deve sapere più di me. Non ho mai pensato che la questione fosse di poco conto, ma da quando ho incominciato a pensare con la mia testa, ho cercato di interrogarmi sul grande quesito senza mai riuscire a trovare una risposta definitiva. Questione aperta quindi.
don Alberto Boscaglia
Ora, ammettiamo pure che io non creda in Dio. Per tale motivo mi è preclusa la possibilità (il diritto addirittura) di usare la locuzione “Santo subito”?. Nel gergo comune, l’espressione viene adoperata come complimento scherzoso nei confronti di chi si è comportato in modo particolarmente positivo. Viene spesso usata in campo sportivo. Es. “Totti, santo subito!”. Ma è anche adoperata con intenti ironici nei confronti di chi si ritiene  abbia messo in atto azioni non precisamente commendevoli. In questo senso io l’ho usata, ritenendo che i continui interventi di don Boscaglia “ più che  chiarire gli argomenti e appianare i contrasti” siano stati “al di là dei toni pacati e l’atteggiamento umile,  un pretesto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa”. E’ una bestemmia questa? Spero che la parola “bestemmia”, sia stata usata in senso lato, come iperbole, esagerazione, forzatura e non nel senso letterale del termine. Perchè bestemmia è ingiuria verso Dio e qui Dio non c’entra proprio niente.
Qui  invece c’entra la politica. Il mio interlocutore afferma che il mio cervello è talmente “avvelenato”, che sarebbe utile che io smettessi “di  fare politica” per non rovinare ulteriormente “i già difficili rapporti che ci sono tra cattolici e non credenti”.  Non sapevo che la politica servisse ad agevolare i rapporti fra cattolici e non credenti. Ero dell’avviso che la politica servisse per il governo della “polis” cioè della città, del paese, della comunità,  all’interno di uno spazio pubblico al quale partecipano tutti i cittadini. Non solo quindi cattolici e non credenti, ma tutti i cittadini.
Non riesco in ogni caso a capire perchè il mio cervello dovrebbe risultare “avvelenato”. Per aver usato l’espressione “Santo subito”? Per aver criticato don Alberto? Per aver detto che sembra che egli “parli da imprenditore più che da educatore, da affarista più che da pedagogista, da politico più che da prete”? Per aver espresso le mie opinioni liberamente e senza timori reverenziali? 
Mons.Verzeletti e don Boscaglia
Al di là delle battute, il cui valore è sicuramente relativo, sulla questione della Morcelliana mi pare di avere espresso le mie opinioni in modo argomentato, circostanziato e, quello che più importa, alla luce del sole (leggi qui). Forse qualcuno pretende che di questi problemi non si discuta o se proprio è necessario farlo lo si faccia nelle “segrete stanze”, lontano da occhi e orecchie indiscreti.  Che è poi quello che stava avvenendo se non fosse che il diavolo fa le pentole, ma si dimentica spesso dei coperchi.
Ebbene su questo argomento, a parte la forte contrapposizione sorta nell’ultimo anno fra l’Udc e don Alberto, tutti i soggetti che potevano essere in qualche modo interessati , si sono defilati.  Si è in parte defilato il Pd, ritenendo meglio mantenere un profilo basso, si sono defilate le altre formazioni politiche, per convenienza o partito preso, si è defilato il mondo cattolico nelle sue molteplici espressioni. Se discussioni ci sono state, sono avvenute nella penombra di discrete sale le cui  porte sono rimaste ben serrate. Insomma l’esatto contrario di quello che si dovrebbe intendere per democrazia partecipativa.
Il sottoscritto invece ritiene che una democrazia forte si realizza solo se ci sono cittadini informati e partecipi.  Il potere non dovrebbe avere paura del giudizio dei cittadini, anzi dovrebbe fare di tutto perchè esso si manifesti. La critica è l’unico antidoto per correggere le storture di qualsiasi tipo di potere, anche del migliore.
Un’ultima cosa. Mi si dice che “don Alberto ha sbagliato non come Don ma come Alberto”. E’ già difficile credere all’infallibilità del Papa quando parla ex cathedra, per supporre anche che don Alberto abbia la facoltà di sbagliare come uomo e nello stesso tempo fare bene come prete. Se egli sbaglia, sbaglia sia da prete che da uomo. Anzi i suoi errori sono misurati con un metro ancora più severo, perchè più grave è la sua responsabilità. Quando si entra nell’agone politico, non si può pretendere di godere di particolari tutele. Si è esposti alle critiche come tutti gli altri e a nulla serve fare gli offesi o gridare alla lesa maestà. La democrazia è confronto,  critica e alcune volte anche sberleffo. O si accetta tutto o si rimane nel chiuso delle sagrestie e amen!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Bravo Enzo...
ma ancor di più si dovrebbe comprendere dove sono i Cattolici oggi, quale eccedenza morale, etica mettono nella vita sociale, politica che sia in grado di distinguerli dai non Cattolici...
la sensazione che il frullatore azionato dalla modernizzazione abbia davvero cambiato la realtà restituendo soggettività svuotate dalle loro identità.
Anche il progetto della fondazione mi pare
non si distacchi da questo spaesamento complessivo...
altro andava fatto, altro andava progettato,
soprattutto perchè dietro ci sta una gestione
della cosa pubblica sbagliata, incapace di guardare
con razionalità e semplicità alle cose quotidiane, tutta presa invece da progetti faraonici di facciata e che si è trovata a sperperare danaro pubblico in opere
a dir poco discutibili.
Luca Gorlani

Anonimo ha detto...

Bravi, bravi, continuaate cos', massacrateli, non meritano altro.
Stanno distruggendo e svendendo la città.
M.A.