Chiari-rifacimento rotonda |
Il cubetto di porfido può essere considerato l’emblema di questa Giunta rivoluzionaria . Ne hanno utilizzati tanti che messi insieme uno sopra l’altro, si potrebbe costruire un gigantesco cubo alto come la piramide di Cheope. Con la sola differenza che la piramide di Cheope è lì da oltre 5 mila anni, qui le rotonde più belle del mondo si sono sfasciate in appena due anni. Insomma la Giunta Mazzatorta potrebbe essere ricordata come la “Giunta del cubo” se non fosse che dopo averne utilizzati a migliaia, di tutte le grandezze, fogge e colori, oggi i nostri amministratori, di cubetti di porfido, non ne vogliono sentire neppure parlare. Al solo vedere un sampietrino sono presi dalle convulsioni, al solo parlare di “prezioso materiale lapideo” vi mandano a quel paese come niente. Sono così contrariati, che hanno cominciato a smantellare tutte le rotonde per rivestirle di vile e dozzinale asfalto.
La stessa cosa per lo straordinario progetto di riqualificazione di Viale Mazzini. Il Vice Sindaco è evasivo su tutto, ma su una cosa è certo e categorico “Posso solo anticipare che eviteremo il porfido sulle superfici carrabili”. "Cascasse il mondo", avrebbe voluto aggiungere, ma si è trattenuto per non essere tacciato di assumere atteggiamenti troppo ideologici che mal si confanno con la filosofia degli “uomini del fare”. Comunque ha voluto precisare che “questo progetto è destinato a trasformare il viale in un salotto”. Insomma sulla stessa falsariga di quanto operato per la Stazione Ferroviaria, trasformata in men che non si dica in “un salotto” dove bere l’aperito in attesa di prendere il treno.
Chiari - Viale Mazzini |
Comunque, se ancora non è chiaro quanto costerà il progetto (2milioni di euro, un po’ di più un po’ di meno) è certo che i soldi per realizzarlo ci sono tutti. Sono stati “reperiti con la vendita delle nuove tombe di famiglia” (300mila euro a bilancio) e con qualche gratta e vinci acquistato con la piccola cassa del Comune. Si è quasi certi che essi daranno i frutti da tutti auspicati.
Anche perchè questo grandioso progetto è destinato a cambiare l’idea stessa di viale. Non più una via diritta, lunga, del tutto banale e polverosa, ma spazi dinamici, organizzati con materiali di pregio ed effetti ottici mirabolanti, destinati a rendere un viale di un chilometro non più lungo di trenta metri. In fondo all’arteria stradale ci sarà come quinta, una meravigliosa fontana, incorniciata da una grandiosa rotonda e impreziosita da una superba scultura dello scultore Gianciurlo Lifessi, appartenente alla corrente artistica del “permissivismo lombardo”. Titolo dell’opera “il buco”. Si tratta semplicemente di un buco in terra (da cui il nome) simbolo della città, ma anche metafora dell’operosità dinamica di questa Giunta e dei risultati sbalorditivi da essa raggiunti. Sicuramente un capolavoro.
1 commento:
Complimenti per l'articolo.
Mi auguro che il materiale pregiato non venga utilizzato per le piste ciclabili, sempre se ne faranno. Percorro i pochi metri, che dal sotto passaggio di via buffoli portano sul viale ogni giorno, ed ogni giorno mi convinco che come non lo è per le rotonde, il san pietrino è il meno indicato per rendere funzionale una pista ciclabile.
Mi permetto un altro appunto, spostare il conflitto automobile-bici a quello bici-pedoni, accorpando le piste ciclabili ai marciapiedi per i pedoni rafforzerà in chiunque la volontà nel mantenere le proprie abitudini. PRENDO L'AUTO PER FAR 500 METRI.
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