Sulla qualità dell' informazione nel nostro paese ci siamo soffermati più volte, arrivando alla conclusione che se siamo in un pantano molta della responsabilità è dovuta all’informazione che non fa il suo dovere (che poi sarebbe semplicemente quello di informare), preferendo reggere la coda al potente di turno o al potere tout-court.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando riportiamo un esempio. Chiari-via Rudiano- discarica abusiva |
Vi ricordate della polemica sorta alla fine di dicembre dello scorso anno sui rifiuti ritrovati negli scavi della BreBeMi in fondo a via Rudiano? Un valente giornalista allora aveva redatto un articolo dal titolo sensazionale: “Scarti di fonderia ritrovati negli scavi del cantiere. Erano stati seppelliti illegalmente, forse nel 2001” (BresciaOggi 30.12.2010)
Quello che nel titolo era solo un’ipotesi, nel corpo dell’articolo diventava una certezza “la quantità di terrapieno fatta realizzare nel 2001 dalla precedente giunta (Giunta Facchetti - Assessore all’Ambiente Lorini ndr) si allunga per oltre cento metri. Furioso il Comune, che ora dovrà mettersi in carico il recupero del sottosuolo, con un investimento di almeno 100 mila euro”
Naturalmente l’Orlando Furioso della situazione era il Senatore Sindaco che, stracciandosi le vesti imprecava sulle “metodologie vergognose” del passato che costringevano il Comune a impiegare ben 100 mila euro nella bonifica del fondo, piuttosto che in opere pubbliche utili alla città.
Chiari - rifiuti solidi-urbani in via Rudiano |
Bene, oggi abbiamo la conferma che le cose dette dal giornalista erano tutte balle. Non c’erano scarti di fonderia, la discarica abusiva non era stata realizzata nel 2001 ma molto prima, il costo della bonifica non è stato di 100 mila euro, ma solo di 5 mila euro. Tutte cose che abbiamo anticipato dettagliatamente su questo blog nel mese di gennaio (leggi qui post 18 e 22 gennaio 2011).
Insomma se dai tre notizie e tutte e tre sono bufale, forse è meglio che cambi mestiere, bello!
E invece no, il bravo giornalista insiste e invece di scusarsi per l’infortunio professionale mette in bocca al Consigliere Lorini parole dallo stesso mai pronunciate: “I tecnici della società autostradale e gli amministratori in carica avevano ventilato l'ipotesi che nell'area fossero stati stoccati rifiuti di fonderia. Un'ipotesi smentita appunto dai test..”. Ma pensa! E tu hai abboccato all’amo senza preoccuparti di accertare come effetivamente stavano le cose? «La vicenda - afferma Federico Lorini - ha finito comunque per confermare la presenza di rifiuti di fonderia utilizzati per terrapieni realizzati dall'Anas su sovrappassi come quello di via Rudiano». Insomma, se non ci sono rifiuti di fonderia in fondo a via Rudiano, da qualche parte ci devono pure essere. Non staremo mica a sottilizzare sul luogo, sul tempo, sul come e sul perchè, vero?
Questo deve essere il metodo moderno di fare giornalismo. Arriva una telefonata, si prende debita nota di quanto viene riferito, si confeziona subito un bellissimo articolo dal contenuto sensazionale, si aspetta che la bomba esploda. Et voilà! Verifiche in loco? Sentire i diretti interessati? Cercare riscontri? Ma perchè perdere tempo con queste sciocchezzuole? Volete forse dire che in Comune vi raccontano frottole, che i tecnici della BreBeMi non sono degni di fiducia? Occorre avere fiducia nelle persone, specie se quelle persone hanno in mano il potere e sanno essere generose con chi li serve fedelmente.
3 commenti:
Stupisce che si denunci che l’informazione locale sia di parte o seguire la moda del momento. Peccato che lo stesso giornalista a cui si allude ha fatto in passato da cassa di risonanza o da “trombone”, termine spesso utilizzato in questo blog, per le affermazioni di certe persone, tra cui anche uno dei reporter in bicicletta in campagna, su questioni di allarme sociale quale ad esempio il problema di inquinamento industriale. Anche per questo caso è stato applicato il medesimo metodo “moderno di fare giornalismo”, ma ciò va bene visto che gli ambientalisti sono “in buona fede come sempre” (peccato che nei fatti poi viene dimostrato il contrario). Comunque al di là di questo il concetto che voglio esprimere non cambia di una virgola; se un giornalista deve cambiare mestiere lo deve fare in qualsiasi caso, non è corretto considerarlo scarso o bravissimo a seconda di quello che ci fa più comodo.
Poi che il giornalista abbia toppato con i rifiuti di via Rudiano, ammesso che si sia seguita la Legge sulle bonifiche, cosa sulla quale nutro qualche dubbio visti i tempi ed i costi dell’intervento, sta a chi legge ragionare criticamente su quanto trova scritto sul giornale.
Lucas
La devo correggere. Questo blog non ha mai usato nei confronti del giornalista il termine “trombone”, bensì il termine “megafono”. Precisamente “megafono senatoriale”. La differenza mi pare evidente e risulta chiara a chi segue il dibattito politico a Chiari. Per chi invece vuole approfondire i motivi di questa polemica, basta cliccare sull’etichetta “informazione” di questo blog per avere ogni riferimento.
Nel caso specifico penso che sarebbero bastate delle scuse fatte anche in via privata per chiudere la questione nei confronti del Consigliere Lorini. Invece si è preferito fare i furbetti, andando a prendere un post pubblicato su questo blog proprio da Lorini, post scritto per confutare quanto riportato dal giornalista a proposito della discarica abusiva di via Rudiano, per poi utilizzare qualche frase ivi riportata, modificarla e presentarla come fosse una dichiarazione rilasciata sull’argomento. Non solo il giornalista “ha toppato” all’inizio, ma ha “toppato” anche successivamente, dimostrando di assumere atteggiamenti tanto spregiudicati quanto scarsamente professionali.
Mi scuso se ho usato termini impropri, ma al di là del caso specifico dei rifiuti di via Rudiano nel quale posso essere concorde con Lei sul fatto che “il giornalista” non si è comportato correttamente nei confronti del Consigliere Lorini, vedo che nulla si dice sul fatto che lo stesso giornalista al Consigliere Lorini andava bene fintanto faceva da “megafono ambientalista” alle sue e altrui accuse nei confronti di una certa fabbrica. Due pesi e due misure, e mi permetta questo non è sinonimo di onestà intellettuale.
Lucas
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